sabato 20 dicembre 2008

IL TALENTO DEL GIOVANE CESTISTA C'E'...
MANCA IL CORAGGIO DI FARLO EMERGERE!!



Sarò come al solito un illuso. Non riesco veramente a percepire qual'è il problema della poca sostanza delle nuove leve giovanili che a dire degli addetti ai lavori mancano di qualità, sia fisiche che tecniche...

Sono andato a vedere con una piccola analisi dei campionati scauttizzabili l'impiego in squadre senior dei ragazzi nati nel 1991 in Italia. Non prendo nemmeno come esempio il caso di Niccolò Melli vera "star" del basket nostrano che considero, come accadde per Danilo Gallinari, il talento "divino" ricevuto per grazia di chissà quale santo in paradiso. Prendo in considerazione però giovani atleti di seconda fascia nelle valutazioni del Settore Squadre Nazionali. Gente che è partita da lontano ed ora con fiducia di chi li allena e di chi li fa crescere e maturare trova spazi importanti nei vari campionati senior.

Il primo esempio è facile facile: Marco Planezio (Blu Basket Treviglio) gioca 8 minuti di media con un punto a partita in serie A dil. In questa serie è l'unico che gioca con minutaggi importanti per la propria squadra di questa annata. Ricordo che Marco pur facendo parte del raduno pre-europei non è stato scelto per rappresentare l'Italia alla massima competizione europea per nazioni. Questo mi fa pensare che se lui ha questi minutaggi e queste possibilità in una categoria importante come la serie A dil, così dovrebbero avere anche tutti i suoi compagni di Nazionale scelti nei 12 e in pratica più forti di lui.

In serie B dil. sono in diversi che se la giocano alla pari con i veterani:
- Gianmarco Stiatti (91), gioca Montevarchi con 16 minuti di media e 3 punti a partita;
- Francesco Dainelli (91), sempre Montevarchi, grazie alla fiducia di coach Baggiani (uno che da giovane la spiegava a molti) gioca 7 minuti di media con 1 punto realizzato ogni partita;
- Salvatore Raneri (91), gioca a Porte Empedocle 26 minuti con 11 punti a gara;
- Dario D'Orta (91, quasi 92) gioca a Maddaloni 10 minuti, 2 punti a uscita.

In serie C dil sono davvero in tanti quelli che hanno la possibilità di crescere facendo la cosa più utile al mondo... giocare!!
- Alessandro Amici (91) in doppio tesseramento Pesaro-Cagli gioca 26 minuti 14 punti di media
- Simone Fiorito (91) gioca a Desio 17 minuti 8 punti
- Stefano Potì (91) gioca a Lucca 13 minuti 7 punti
- Marco Torgano (91) gioca a Desio 11 minuti 4 punti
- Matteo Palermo (91) gioca a Santarcangelo 9 minuti 3 punti
- Pietro Montanari (91) gioca a Vicenza 28 minuti 10 punti
- Enrico Seganfreddo (91) sempre a Vicenza 14 minuti 6 punti
- Tommaso Pascon (91) gioca a Marghera 12 minuti 4 punti
- Nazareno Italiano (91) gioca a Rovigo 10 minuti 2 punti
- Alessandro Barbato (91) gioca a Roncade 8 minuti 3 punti
- Xavier Brown (91) a Desio 9 minuti 5 punti

- Tiberio Ventura (del 1992) gioca a Budrio 8 minuti 5 punti
- Filippo Piazzi (anche lui del 1992) e anche lui a Budrio 4 minuti 1,5 punti

Non aggiungo nemmeno la realtà Biella con il gruppo Under 19 impiegato per intero nel campionato senior di serie C. Una bella realtà già menzionata più volte.

Mi sembra quindi un quadro confortevole considerando che in teoria ci sarebbero molti altri ragazzi qualitativamente migliori di quelli citati come ad esempio il quintetto della Virtus Bologna: Moraschini, Baldi Rossi, Binelli, Fontecchio e Tommasini, relegati a una decina di presenze in serie A in totale e con alle spalle per qualcuno di loro addirittura minuti importanti in eurolega lo scorso anno.

Ma ci sono anche altri nomi importanti come: Simone Centanni (6 presenze con la Montepaschi per 2 minuti giocati dall'inizio dell'anno), il suo collega di Società Antonio Iannuzzi (1 prsenza), Marco Maganza (9 presenza con Udine), il terzetto Benetton Treviso Luca Trevisin, Eros Chinellato e Andrea De Nicolao, per finire a Massimo Ziliani (Pesaro 4 presenze) e certamente altri di cui mi sarò dimenticato...

A tutti questi giovani giocatori, non poteva essere concessa l'opportunità di giocare a livello senior dimostrando con i fatti che i giovani ci sono??

Allenarsi con le prime squadre è importante, progredire nella tecnica con la squadra Under 19 è utile, costruire un fisico d'eccellenza condivisibile... ma giocare in un campionato senior minuti importanti con la pressione giusta e con motivazioni forti penso sia la cosa più utile al mondo.

Le società di serie A dil si lamentano dell'inserimento di un altro under per la prossima stagione agonistica, così come previsto per il primo campionato non professionista in Italia. Beh prendiamo questa gente distribuendoli uno per Società, diamo loro 10-15 minuti di media per poter crescere e fra un paio d'anni nella competizione per nazioni Under 20 potremmo già raccogliere i primi risultati...

POSSIBILE DOVER PRENDERE SPUNTO DALLA PALLAVOLO PER MIGLIORARE LE COSE?


Prendo spunto dalla Pallavolo (e per un allenatore di Pallacanestro è tutto dire) per segnalare che qualche anno fa, passare dai dieci giocatori a referto agli attuale dodici per i campionati giovanile è stata una gran cosa. Ora passato qualche lustro da quella illuminazione vincente mi sembra arrivato il momento di passare alla fase successiva.

Vi prego eliminiamo l'intervallo e mettiamo quattro bei tempi da 12 minuti ciascuno.

Non vorrei sbagliare, mi sembra però che per un anno ci fu un esperimento del genere con i quarti da 12 minuti. Aggiungo però: aboliamo l'intervallo, come del resto capita nella Pallavolo. Non serve a nulla (salvaguarderebbe per altro la salute di un sacco di gente che fumerebbe una sigaretta in meno al giorno) e sopratutto potrebbe regalare minuti preziosi di gioco vero.

I primi a felicitarsi dell'eventuale eliminazione dell'intervallo sarebbero gli stessi ragazzi. Niente più lagne, insulti, elucubrazioni varie dell'allenatore di turno, ma più semplicemente altri otto minuti di gioco effettivo dove poter evoluire in campo (magari per quelli che giocano meno...)!

Sostituendo l'intervallo con due semplici minuti di sospenesione come capita tra il primo e il secondo e tra il terzo e il quarto quarto sarebbe possibile davvero dare una carta in più a chi dovendo gestire 12 ragazzi in panchina spesso deve fare i conti con la durezza di minutaggi stringati e poca possibilità di manovra.

Se poi vogliamo proprio allargare il discorso prevedendo questa cosa anche per i campionati senior, beh non mi sembrerebbe neppure qui una cattiva idea. In molti si chiedono come fare per poter far giocare i giovani nei campionati senior. Ecco qui serviti sul piatto ben otto minuti.

Ma forse... m'illudo troppo. Anche in quel caso ci sarebbero allenatori che farebbero "morire" in campo i propri giocatori più in la con l'età piuttosto di metter in campo uno di 17, 18 o 19 anni. Che sia mai...!!

Articolo Gazzetta

Alla prossima.

domenica 14 dicembre 2008

CLINIC TECNICO DI GUIDO SAIBENE A CERNUSCO
UN BEL MIX TRA SAGGEZZA E TECNICA


Si è svolta lunedì 8 dicembre a Cernusco sul Naviglio la riunione PAO organizzata dal CRL in occasione del Trofeo delle Province. La lezione tenuta egregiamente da Guido Saibene (assistente allenatore AJ Milano) ha trattato il tema del miglioramento individuale del giocatore in un sistema offensivo. Di seguito cercherò di riassumere quello che mi ha particolarmente impressionato di quanto sentito durante la riunione.

La prima considerazione riguarda il numero degli allenatori presenti, davvero ragguardevole a dimostrazione ancora una volta che l’aggiornamento obbligatorio è stata una scelta positiva da parte del CNA. C’è comunque “sete” di pallacanestro in giro tra gli allenatori. La speranza è che una volta raggiunti i fantomatici crediti, gli allenatori davvero appassionati di questo sport e coloro i quali credono fortemente nell’aggiornamento come formula per migliorare come persone e come coach possano confermare la loro presenza a prescindere dai punti acquisiti.

In questo senso sarebbe utile da parte del CNA creare una forma di riconoscimento supplementare per chi prosegue nella presenza alle riunione indette dai vari organi regionali e provinciali, nonostante il raggiungimento dei punti necessari al rinnovo della tessera di allenatore. Uno sconto economico sulla quota annuale di rinnovo tessera, piuttosto che una referenza in più rispetto alla partecipazione ai vari corsi indetti dalla FIP per il passaggio di tessera tra Allievo Allenatore, Allenatore di Base, Allenatore e Allenatore Nazionale, potrebbero essere due iniziative utili a stimolare ancora maggiormente questa bella scoperta.

Lezione a Cernusco (10.00-12.00):

“I dogmi della Pallacanestro, aiutano chi allena e non chi gioca” (Giudo Saibene)

“In una azione offensiva dovrei non sapere chi tirerà, perché non so come si comporterà la difesa sulle iniziative della mia squadra. So però una cosa: nel mio sistema offensivo dovrà tirare chi è più libero.” (Guido Saibene)

Esistono essenzialmente due modi di giocare 1 contro 1:
- statico: costruirsi un tiro dal palleggio (ad un certo punto un giocatore [esempio Fortè] prende la palla fa un passo indietro tutti i compagni riconoscono l’azione e si adeguano lasciando spazio… [qualcuno anche sbuffando, allargando le braccia non andando a rimbalzo offensivo, non facendo al meglio la transizione difensiva…]
- dinamico: costruire un tiro giocando negli spazi, occupando con palla e soprattutto senza palla il posto migliore, dove è più difficile per la difesa essere presente

Importanza fondamentale quindi tra costruirsi un tiro e costruire un tiro.

Questa differenza e la stessa che passa tra allenare i fondamentali individuali asettici (addestramento – grande quantità di esercitazione di 1 contro 0) e il miglioramento dei fondamentali applicato alle situazione (per cui io so che ad un comportamento difensivo dovrò rispondere con un fondamentale)

L’1 contro 1 statico esiste, perché capita di doverlo giocare (fine azione per 24 secondi, cambio difensivo, situazione particolari) ma attenzione: MANEGGIARE CON CURA!!
L’1 contro 1 dinamico esiste e dovrebbe essere il nostro principale obiettivo. Questo però non significa assolutamente che non si debba fare più addestramento.

“Lettura e Manualità sono i due pilastri tecnici su cui “costruire” il nostro giocatore.” (Guido Saibene)

“Partite sempre da quello che sanno fare i vostri giocatori, non da quello che avete imparato ai corsi allenatori” (Guido Saibene)

“Abbiamo dei marmi da scolpire. Sta a noi tirare fuori il meglio da ogni ragazzo. E’ chiaro che il miglior artista (allenatore ndr) tirerà fuori le migliori sculture”. (Guido Saibene)

Nel passato come allenatore di settore giovanile ho abusato delle esercitazioni asettiche di pura manualità, però mi sembra che negli ultimi anni si stia facendo l’errore opposto. Troppa tattica e poco addestramento. I ragazzi arrivano senza qualcosa. Un ritorno al passato in questo senso potrebbe aiutare la migliore costruzione di giocatori che rispetto agli altri giocatori in Europa hanno nel proprio bagaglio spessore minore nell’1 contro 1.

Commento: la lezione (fatta anche di esercitazioni pratiche) mi è piaciuta molto e sono passate quasi due ore senza nemmeno accorgersene. Tutto questo grazie anche alla grande capacità di Guido di essere allo stesso tempo molto concentrato e preciso sui contenuti da esprimere, ma anche molto distensivo in alcuni frangenti della lezione stessa sia con i ragazzi allenati che con gli allenatori. L’alternanza tra tensione è distensione è una delle migliori qualità che dovrebbe avere uno che insegna. C’è chi è serio su tutto o scherzoso su tutto. Sono due forme di volgarità assoluta.

Sono d’accordo al 100% che bisogna trovare un mix saggio e utile tra addestramento e applicazione. E’ vero anche che la maggior parte di noi allenatore difficilmente cambia i contenuti del proprio bagaglio. Pertanto al momento in Italia l’equilibrio tra le due componenti risulta bilanciato, ma non perché in molti adottano il migliore mix tra “addestramento” e “applicazione”, ma perché quelli che sono agli estremi (troppo addestramento e troppa tattica) sono ancora in troppi. Di fatto l’equilibrio generale c’è ma, sarebbe utile una apertura più generalizzata verso le nuove tendenze, tralasciando l’archivio storico delle nostre conoscenze.

Liberare la mente degli allenatori che si occupano di giovanili e far passare questo importante contenuto anche ai corsi di Allievo Allenatore dovrà essere una priorità da trasferire alle nuove leve.

Se dovessi riconoscere un difetto a Guido, quello forse di non aver dato durante l’allenamento spunti nuovi sulle varie esercitazioni svolte, poco innovative e molto legate al passato. Un segnale troppo forte di integralismo e di regime. Il rischio così è quello di compiere lo stesso errore che lui stesso ha dichiarato stando troppo dalla parte di chi addestra invece di chi si pone l’obiettivo di allenare facendo crescere teste pensanti.

venerdì 5 dicembre 2008

PER PROGREDIRE NON SERVONO REGOLE SERVONO DIRIGENTI LUNGIMIRANTI E A LUNGA VEDUTA

Interessante articolo di Roberto Cecchini sulle difficoltà che il movimento sta incontrando in questi ultimi anni. Roberto descirve come la prima causa di ogni male sia la poca lungimiranza dei dirigenti sportivi che per paura, egoismo e per poca fiducia nei confronti dei propri collaboratori tarpi le ali di un movimento che potrebbe essere migliore.

Mentre leggevo l'articolo immaginavo un dirigente storico in Lombardia che sta proprio compiendo questo errore... speriamo che prima o poi capisca!!! Dare fiducia ai propri collaboratori, magari più giovani e con l'entusismo e la passione non ancora compromesse dall'età, mi sembra la cosa più saggia da fare. D'altronde come avrebbe potuto costruire il miracolo della stella dei Rooster a Varese, Edo Bulgheroni, con alle spalle un padre che ne sapeva cento volte lui, ma che con il piglio del grande dirigente ha lasciato spazio alle qualità del figlio?

Per leggere l'articolo di Roberto basta cliccare QUI

Un nuovo articolo di Roberto Cecchini, per leggere clicca QUI

giovedì 4 dicembre 2008

PRIMI PASSI VERSO UN RINNOVAMENTO QUALITATIVO DEL COMITATO ALLENATORI

Dopo aver letto con piacere su alcuni siti di riferimento come Alaip.it (Associazione Allenatori del Lazio) e Allenatorigiovanili.it qualche proposta per meglio far funzionare la macchina organizzativa del CNA non posso tirarmi indietro e dico la mia.

1) Capitolo Elezioni Presidenti CNA - Mi sembra ragionevole pensare ad una elezione diretta del Presidente Nazionale CNA con voto diretto di tutti gli Allenatori. Queste votazioni potrebbero riguardare anche a livello locale sia la nomina dei Presidenti CNA Provinciali, che quella del Presidente del CNA a livello regionale.

La meritocrazia è alla base di questa scelta. Chi opera con buon senso e nel bene comune con il consenso degli Allenatori è giusto che prosegua nella sua opera, in altro modo invece ci saranno avvicendamenti. Solo così con un filo diretto tra gli Allenatori e le Istituzioni ci potrà essere un miglioramento del settore.

Di fatto molte delle proposte condivisibili lette nei siti di riferimento sono arrivate adesso grazie anche ad un immobilismo statalista della vecchia legislatura potratto nel tempo che ha davvero bloccato negli ultimi anni il progredire del movimento Allenatori in Italia.

2) Capitolo trasparenza e condivisione - La comunicazione diretta (con parere non vincolante) da parte del Consiglio Direttivo CNA ai Presidenti CNA (Regionale e Provinciale) sulle delibere che riguardano le attività degli allenatori (formazione/ruolo/campionati/regole del gioco...) potrebbe essere davvero un bel raggio di sole e di trasparenza, rispetto all'oscuro "dietro le quinte" a cui ogni delibera federale deve sottostare per essere legittimata.

Per aver una larga condivisione nei contenuti e un innegabile migliormaneto delle varie proposte un iter del genere potrebbe davvero aiutare alla nostra causa:
A) Il Consiglio Direttivo CNA o Commissione FIP (per esempio Attività giovanili) fa una proposta;
B) Inoltro ai Presidenti CNA (Regionali, Provinciali e relative Commissioni regionali e provinciali) con eventuale ritorno di parere non vincolante;
C) Redigere la proposta finale e presentarla al Consiglio Federale per l'approvazione;

Con questo meccanismo (che con le ultime tecnologie potrebbe avvenire con facilità e in tempo reale) si potrebbe aiutare chi è al potere a redigere norme e regole davvero per il bene comune.

3) Capitolo formazione allenatori - In Italia per Pallavolo, Calcio, Rugby... ci sono tre livelli formativi. Primo livello: corsi organizzati dai Comitati Regionali o Provinciali e "patentini" (come direbbero loro) che abilitano ad allenare nelle giovanili e fino alle categorie delle squadre senior più basse (1° categoria pallavolo - 2° categoria nel calcio). Secondo livello: corsi a carattere interregionale da sostenre durante la stagione agonistica, che abilitano ad allenare fino alle porte della serie A. Terzo livello: corsi gestiti dal comitato centrale con corsi residenziali (da 1 settimana fino a 20 giorni) per abilitare gli Allenatori a sedere in panchina in serie A.

Nella pallacanestro invece ci sono cinque livelli [Allievo Allenatore, Allenatore di Base, Allenatore (che si divide in due, ecco perchè 5 livelli) e Allenatore Nazionale] e già mi sembrano ampiamente troppi. La tessera che ti da la possibilità di allenare in serie A dovrebbe essere l'unica a necessitare corsi a carattere residenziale. Passare quattro settimane in due anni a studiare pallacanestro, tralasciando lavoro, famiglia e quant'altro mi sembra un po' eccessivo rispetto al piano dove si desidera allenare. C'è una grande differenza tra allenare in seria A e chi invece pur allenando con passione e dedizione in C e in B ha comunque altre attività a cui deve gioco forza rispondere, tutti i santi giorni.

Dopo aver detto ciò, non vorrei che passasse il concetto per cui chi allena in serie C dovrebbe allenare senza fare i relativi corsi di aggiornamento. Dico solo di non coinvogliare tutto quanto in quei fantomatici 15 giorni di luglio nella carneficina di Bormio, Norcia o di Martina Franca. A questo proposito vi linko un articolo interessante: News da APG

mercoledì 26 novembre 2008

LA PROVA MOLTO POSITIVA DI MARCO PLANEZIO CONTRO CASTELLETTO FA NOTIZIA


Pubblichiamo con piacere un articolo web a firma Marco Luraschi pubblicato sul sito internet Olimpia Albino Basket

Cosa dice il Duca: "Largo ai Giovani"

Questa settimana vorrei dedicare la rubrica a Marco Planezio, giovane promessa dell'Intertrasport, ed a tutti gli allenatori Bluorobica che lavorano da diversi anni nel settore giovanile e che finalmente hanno la soddisfazione di vedere i loro ragazzi giocare (e giocare veramente!) in prima squadra. E non in campionati qualsiasi ma in in serie B o A Dilettanti(ma anche in C).

E se alle capacità tecniche, al talento e all'umiltà si somma anche l'intelligenza del ragazzo in questione, allora forse è nata una stella.

Bene anche il buon Patrick, sempre spettacolare ma anche concreto, un giocatore che in questa Intertrasport avrebbe fatto comodo. In attesa di Milani, confermato Reati (anche a polveri bagnate), visto Gotti in campo, non resta che affermare: "Largo ai Giovani".

lunedì 24 novembre 2008

MELLI E MARTONI "GRANDI" TRA I GRANDI

Articolo del Resto del Carlino

24/11/2008 09:27 - BOLOGNA — SPESSO abbiamo scritto di lui. Nicolò Melli è un fattore per la Trenkwalder Reggio Emilia che, nel posticipo, espugna il campo di Brindisi. Se non vi bastano i 12 punti — non male considerando che Reggio si ferma a 58 — ci sono anche 18 rimbalzi. Se a tutto questo aggiungete 3 stoppate, potete capire come Nicolò sia un vero fattore. Con il pubblico di Brindisi, sportivo e competente, che al bimbo d’oro riserva pure un’ovazione. Non andrà sempre così, ma la strada che ha imboccato il baby reggiano è quella giusta.

Tra le imprese di giornata, il successo di Soresina a Scafati contro un’Harem che, prima dello stop di ieri, pareva lanciata. A Gramenzi non sono sufficienti gli 11 punti di Leo Busca. E Cioppi, sponda lombarda, ringrazia il paisà Dante Calabria (12 con 4/7 dalla lunga distanza) e Rudy Valenti. Blitz importantissimo, nell’anticipo, per l’Aget Imola che piega Roseto. Tra gli abruzzesi 13 punti e 6 assist per Fabio Ruini, mentre Imola si tiene stretta i suoi giovani. Sono 14 punti quelli di Canavesi, 19 quelli di un Federico Pugi sempre più convincente. Non è da meno Gennaro Sorrentino, classe 1985, cresciuto nella Fortitudo che pareva essersi smarrito. A Imola — i tre partono in quintetto — s’è ritrovato e, da diverse settimane, è uno dei più brillanti.

Non serve il cambio di allenatore a Pavia: la Cimberio passa con la forza dei suoi italiani. Brilla Martinoni, che tocca quota 17, ma è impossibile dimenticare Cotani (12) e Gergati (8). Con Stefano Pillastrini, forse non è un caso, gli italiani giocano e si prendono tante responsabilità.

FEDERICO DANNA PRESENTA LA SUA ATTIVITA'

Sollecitato a parlare del nostro progetto giovanile, esprimo alcune riflessioni.

Il progetto è partito 3 anni fa con la ns squadra u18 che partecipò al campionato di C2, ottenendo la deroga per poter utilizzare tutti i ragazzi della rosa in doppio tesseramento con la società Cestistica Biella. Arrivammo in semifinale. Lo scorso anno la ns squadra u19 vinse la C2 Piemontese(oltre 1500 spettatori presenti a gara 3 di finale play-off). Quest'anno quindi partecipiamo con il gruppo u19 alla C dil(4 vittorie e 6 sconfitte dopo 10 giornate).

Riflessioni: la normalità è che nei campionati nazionali dilettanti i giovani non giocano, nonostante le regole che obbligano l'iscrizione a referto di un certo numero di under.

Giocano i quarantenni, i trentacinquenni, i trentenni; i giovani, tranne qualche eccezione, stanno seduti.
Nei campionati professionistici stanno seduti gli italiani in genere, non solo i giovani, sempre tranne qualche eccezione e nonostante le regole sul numero minimo di italiani sotto contratto.
Quindi le regole attuali non hanno centrato l'obiettivo. Bisogna cambiarle, trovando un serio sistema che permetta ai giovani italiani di continuare a migliorare oltre i 19 anni.

Noi siamo una delle eccezioni: abbiamo semplicemente dimostrato che "normali" ragazzi diciottenni, cresciuti dal minibasket di Biella fino all'u19, tengono il campo dignitosamente in C dil.
Questo campionato ci permette di avere, settimanalmente, verifiche sul miglioramento dei ragazzi.

Giocando unicamente il campionato u19 ecc Piemontese, finora avremmo avuto solo 2 gare impegnative in oltre due mesi di campionato.
La federazione ha approvato il progetto, in deroga alle norme sui doppi tesseramenti, ma il progetto ha ancora troppi vincoli.

Ad esempio in C dil l'allenatore capo deve essere tesserato in esclusiva. Io devo andare a referto come aiuto, in quanto tesserato per Pall. Biella.
Possiamo tesserare in doppio tesseramento solo i ragazzi del 90-91, non ad esempio i ragazzi del 92-93, alcuni dei quali potrebbero avere beneficio dal giocare qualche minuto in Cdil.

Non possiamo far giocare in C dil Paolo Rotondo, che, per ora, fà panchina in A.
Lo farei giocare non per vincere una partita in più, ma per permettergli di continuare ad avere una esperienza agonistica positiva.
Rotondo, secondo me, per migliorare, deve allenarsi in A, quotidianamente, ma dovrebbe anche avere un impegno agonistico dove essere protagonista.

Questo è un discorso lungo ed impegnativo: mi si può obiettare"perchè Rotondo non è andato in prestito in A dil, ad esempio?" Ed allora torniamo alle regole che in teoria dovrebbero agevolare i giovani, ma in realtà vanno contro il loro sviluppo. I numero minimo di italiani, il "costo" del contratto minimo professionistico per le società, ha come reale situazione che Rotondo, e non solo lui, fa panchina!

domenica 23 novembre 2008

FEDERICO DANNA RISPONDE ALL'ARTICOLO SULLE PROPOSTE DEI SETTORI GIOVANILI IN ITALIA

Ricevo e pubblico con piacere.

Non sono per nulla d'accordo con le dichiarazioni di Andrea Schiavi e mi sento personalmente coinvolto, come operatore di settore giovanile, in questa intervista.
I campionati u19, u17, u15 sono una migliore razionalizzazione delle categorie giovanili nei confronti della scuola, rispetto ad u18 e u16.

Quest'anno il 90 frequenta la 5° superiore; se non fosse più attività giovanile, un ragazzo (sempre promosso), all'ultimo anno di scuola media superiore dovrebbe trovare una squadra senior. In molti casi non la potrebbe trovare al proprio paese.
Continuo a sostenere, e non certo per interesse di parte, che la vita di un ragazzo è fortemente condizionata dalla scuola.
La scuola elementare deve corrispondere agli anni del minibasket, le medie inferiori al basket senza selezioni, le medie superiori al basket giovanile impegnato, l'università ai campionati senior.
Perchè terminare l'attività giovanile in 4° superiore?

Mi sembra poi molto azzardata l'affermazione che 4 o 5 responsbili di settori giovanili di serie A decidano le sorti del basket giovanile.
Quando ci fu la richiesta di cambiare le annate dei campionati giovanili, sentii personalmente il parere di molte società piemontesi( la regione nella quale opero). La stragrande maggioranza delle società di base erano solidali con la proposta. Altrettanto so che fu fatto in altre regioni.
La lettera con la proposta fu firmata da moltissimi allenatori di società di base.

Caro Andrea, Tu parli " solo" con Ragnolini ed ambisci ad entrare a far parte della commissione giovanile per poter portare il tuo contributo.
Molti altri allenatori hanno probabilmente questa ambizione, io ad esempio, e non ne hanno la possibilità.
Perchè non aprire il dibattito partendo da dichiarazioni più pacate?

Tu sai che abbiamo idee opposte sulle finali nazionali u14( io sono decisamente contro, perchè le vedo come una esaperazione agonistica precoce con tutti i mali che ne consegue), sulle selezioni regionali e nazionali precoci, su molti temi.
Spero che il tuo blog e questo forum possano dare un contributo alla discussione.
Mi piacerebbe poi, in campagna elettorale, sapere quali sono le idee riguardo al settore giovanile, ai giovani italiani che scaldano le panchine dei campionati senior di vario livello( nonostante le regole sugli under obbligatori), non solo da parte degli allenatori, ma anche da parte dei "politici" che dovranno nei prossimi anni, prendere decisoni.

Federico Danna

RISPONDO PACATAMENTE A FEDERICO DANNA

Mi fa piacere ricevere da Federico Danna un commento riguardo all’articolo apparso qualche giorno fa su Varese Notizie. Per molti Allenatori, Dirigenti e appassionati di basket parlare del futuro della Pallacanestro Giovanile in Italia sembra essere un vero e proprio tabù. Questo disinteresse generalizzato sembra che vada nella direzione opposta all’importanza che i Settori Giovanile dovrebbero ricoprire in Italia. Trovare un interlocutore valido e con esperienza come Danna appunto, non mi fa sembrare più solo...

Di fatto in molti degli esimi personaggi pubblici che ricoprono importanti ruoli istituzionali e non, indicano come il miglioramento della gestione dei Settori Giovanili la cura di tutti i mali. Punto cruciale della crescita in Italia del nostro movimento, ma poi in realtà ci fosse uno straccio di qualcuno che muove un passo o proferisca parola in pubblico per smuovere le coscienze e cercare di fare opinione.

In apparenza tutto tace, anche perché la grande stampa di questi problemi non si cura più di tanto perché di certo non fanno vendere copie e poi alla fine non rendono neppure tanto simpatici. Non capisco… ma comunque mi adeguo.

Rispondo a Danna con cui ho già avuto modo di confrontarmi nel passato e non vorrei tornare sull’argomento del cambio delle annate giovanili, anche perché come già detto, personalmente lascerei così com’è adesso, non tanto per il discorso della scuola (pur condividendone le motivazioni) ma in quanto due anni fa le Società hanno fatto una programmazione e adesso ricambiare di nuovo tutto mi sembra davvero paradossale.

Parlando con qualche allenatore l’idea condivisa in larga maggioranza comunque è quella di lasciare come ultima annata giovanile quella Under 19 (con l’uso magari di 3-4 fuori quota), ma di trasformare le altre categorie in Under 13, Under 14 e Under 16. In questo modo sarebbe rispettato anche l’impianto scolastico perfettamente. I tre anni delle medie inferiori Under 12 (Esordienti, basta cambi obbligatori 5 e 5) Under 13 e Under 14, poi si passa alle superiori Under 16, fino in quinta con gli Under 19.

Per quanto riguarda le selezione che il PQN sta producendo il mio parere personale sarebbe quello di lasciare perdere tutto quanto. Smettere di fare attività provinciale e regionale non mi sembrerebbe poi così un idea malsana. Far tornare come nel passato i tecnici del SSNM in giro per l’Italia a vedere le partite giovanili, costruendo le squadre nazionali da queste prove tangibili, mi parrebbe più opportuno. Come allenatore della Lombardia però capisco anche che questo tipo di dismissione dell'attività di base non smuoverebbe poi più di tanto in regioni dove l’attività locale è comunque garantita da un numero di Società di buon profilo come per esempio in Lombardia, ma mortificherebbe in maniera sensibile certamente le zone d’Italia più depresse.

E’ vero anche che negli ultimi anni l’aumento repentino delle joint venture create in giro per l’Italia per mantenere di alto profilo il valore agonistico delle proprie formazioni o per meglio partecipare ai campionati d’eccellenza, in questo senso facilita (e forse potrebbe sostituire) l’attività provinciale e regionale dei vari comitati provinciali e regionali.

Non è vero come ha scritto la Lega di Serie A qualche giorno fa che tutti i giocatori convocati in nazionale Under 16 sono di proprietà delle Società di Lega A, è vero però che il controllo dei migliori prospetti di categoria giovanile in giro per l’Italia è spesso delle Società che si occupano di giovani con professionalità e dedizione (e non sempre sono le stesse che sono in Serie A). Pertanto il reclutamento per la Nazionale dev’essere a mio modo di vedere affidato gioco forza a queste Società satellite della Nazionale Italiana. Non vedo alternative.

In ultimo mi piacerebbe sapere un giudizio da Danna sull’esperienza che i suoi ragazzi del 90 e del 91 stanno facendo con la propria squadra che milita oltre che nel campionato giovanile Under 19 d'eccellenza in Piemonte anche nel campionato di Serie C.
Questa esperienza che oltre ad aprire la strada a molti spero faccia aprire anche gli occhi a quei dirigenti che considerano il giocatore trentacinquenne ormai un po’ appesantito dall’età una risorsa indispensabile per la propria squadra senior. Mi domando quanti ragazzi del 1989, del 1988 e così via abbiamo perso in giro per l’Italia che con una esperienza del genere potevano cambiare la sorte del loro futuro nella pallacanestro. E forse non solo il loro...

L’esperienze che stiamo facendo alla Bluorobica con il gruppo Under 19 “girato” per intero in doppio tesseramento nelle varie realtà locali senior è un'altra possibilità che darà certamente i suoi frutti. I 5 punti di questa sera di Marco Planezio in Serie A/Dil con una tripla una schiacciata un rimbalzo e due recuperi non sono il massimo possibile per un movimento che vuole ritrovare nei giovani il miglior trampolino di lancio per il prossimo futuro della pallacanestro?
Vedere Rullo giocare alla pari con il meglio del basket possibile in Italia, dando anche l'impressione a tratti di saperla davvero più lunga di quello che è chiamato a fare oppure vedere Melli tirare giù 18, e dico diciotto rimbalzi il Lega due non sono il sogno che ogni allenatore della Nazionale della propria nazionae vorrebbe vedere?

E allora non sarebbe utile smettere di parlare di crisi dei Settori Giovanili e incominciare a guardare attentamente ai talenti che mai come in questi ultimi 10 anni sono stati prodotti dai nostri vivai, sfruttando grande talento e non solo: 1985 Bargnani, 1986 Belinelli-Vitali, 1987 Da Tome, 1988 Gallinari, 1989 Renzi-Martinoni, 1990 Rullo, 1991 Melli, 1992 Ingrosso

venerdì 14 novembre 2008

INTERVISTA PUBBLICATA SU VARESE NOTIZIE

Varese Notizie, quotidiano on-line della provincia della Città Giardino ha pubblicato poprio oggi una lunga intervista fatta nei giorni scorsi sulle varie proposte del miglioramento dei settori giovanili in Italia. Per poter leggere l'intervista completa basta cliccare QUI

martedì 11 novembre 2008

SENZA PAROLE



Tra i moltissimi messaggi pubblicati sul sito della Eldo Caserta mi sento di pubblicare questo. Uno dei più significativi e veri:

Gianfranco Pace - TIMBERWOLVES POTENZA

30 anni d'attività, di trasferte, di tanti chilometri, tante partite vinte e perse allenando decine e decine di ragazzi. La felicità di accompagnare i tuoi giocatori “bambini” in giro è una sensazione straordinaria e solo chi lo fà o l'abbia fatto può capire quanto sia incredibilmente bello.
Genitori, quanti ne ho conosciuti, a volte con le loro domande imbarazzanti tipo: “mio figlio oggi ha giocato poco forse....” e tu fai finta di non sentire o rispondi in maniera vaga. Ma comunque loro sono sempre lì presenti, per accompagnarli in trasferta sempre disponibili per i figli e per tutti gli altri compagni di squadra, tutti figli.
Il giorno della trasferta, si stabilisce l'orario, qualche imprecazione per i ritardatari, ci sono sempre, finalmente siamo tutti, si parte.
Si decidono i posti nelle macchine. Spesso capita che il figlio preferisce non viaggiare con il padre, forse per evitare i pre-partita paterni conditi dai “mi raccomando oggi, stai attento, dobbiamo vincere” o i post-partita paterni “ hai sbagliato tutto, dovevi fare così....” o forse più semplicemente per viaggiare con il compagno di squadra “più amico” per parlare dei primi amori, di scuola, di pallacanestro e dei loro sogni di giocatori “bambini”.
Quanti discorsi ho ascoltato a tradimento, guidando e fingendo di essere distratto. Tutto pronto, si parte.
In genere chi conosce la strada fà da capo colonna. Si arriva nella città che ospita la gara, palazzetto, spogliatoio e si comincia. Palla a due.Purtroppo oggi non è andata così, la partita non è iniziata.
Il terribile destino ha deciso che questa era una partita che non si doveva giocare.Doveva essere la solita Domenica di gioia, felicità, divertimento per i giocatori “bambini” per i genitori dalle strane domande e non, per noi allenatori e invece...In questo momento quando nella tua mente si accavallano tanti ricordi, di tutto quello che è stato e pensando anche a quello che sarà, ti viene voglia di mollare tutto. Ma non sarebbe corretto e sicuramente Gigi, Emanuela, Gianluca e Paolo non lo vorrebbero e non lo farebbero al nostro posto.
Per Loro dobbiamo continuare, con tanta tristezza nel cuore e senza mai dimenticare, in trasferta con i giocatori “bambini” e i genitori dalle domande difficili. Ricordando Gigi, Emanuela, Gianluca e Paolo, per quello che hanno fatto per questo nostro meraviglioso sport e non finendo mai di ringraziarli, pregando per Loro e con la speranza che da lassù ci guidino ancora. Ciao

giovedì 6 novembre 2008

VOLETE CHE VI RACCONTI UNA FAVOLA?
STATE A SENTIRE QUA

Ora vi racconto una storia che
Farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco
Entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento
Che tutti chiamavano amore

Prese un sentiero che portava
A una cascata dove l'aria
Era pura come il cuore di quella
Fanciulla che cantava
E se ne stava coi conigli
I pappagalli verdi e gialli
Come i petali di quei fiori che
Portava tra i capelli
Na na na na na na na na na…

Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco
E piano piano le si avvicinò
La guardò per un secondo
Poi le sorrise
E poi pian piano iniziò a dirle
Queste dolci parole:

Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na…

La principessa lo guardò
Senza dire parole
E si lasciò cadere tra le sue braccia
Il cavaliere la portò con se
Sul suo cavallo bianco
E seguendo il vento
Le cantava intanto
Questa dolce canzone:

(2 volte)
Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
Na na na na na na na na na…



Se vuoi vedere veramente la favola clicca sopra e con un paio di passaggi ci arrivi.

PER UN SETTORE GIOVANILE MIGLIORE
PROPOSTE CONCRETE E DIBATTITO

Pubblico le proposte concrete che nel corso di queste settimane ho voluto rendere pubbliche verso Collaboratori Fip e Referenti Tecnici per poter migliorare (nel limite delle mie piccole conoscenze ed esperienze) nei confronti di idee e progetti in duscussione in questo periodo che potrebbero in un futuro cambiare gli scenari del Settore Giovanile attuale.

Nuova annate FIBA
Seconde fasi Under 19 d’eccellenza
Seconde fasi Under 17/15 d’eccellenza
Proposta Finali Nazionali Under 14
Ammissioni Eccellenza 2009-2010

Troppo spesso le riforme e le innovazioni vengono decise nelle stanze del potere senza quel necessario confronto per poter migliorare una cosa che con il contributo di tutto potrebbe essere ancora migliore.

In questo momento, molto delicato per la Pallacanestro in Italia, e importante per evenutali decisioni sul nuovo sistema da adottare, potrebbe essere utile un maggior confronto aperto e sincero sul dibattito in merito al miglioramento di una attività importante come quella del Settore Giovanile.

In più ambiti si sente parlare al centro di ogni discussione e di ogni meritevole proposta la centralità del problema "miglioramento settore giovanile".

A questo proposito il Blog vorrebbe avere la presunzione di trovare un luogo virtuale dove poter far emergere esigenze diverse e comunque tutte importanti per una valutazione finale. Sono convinto che siccome quello che decidono poche persone possa davvero cambiare l'attività di molti, sarebbe opportuno almeno una condivisione generale.

Le domande che mi faccio e che pongo a tutti sono:

1) Cosa serve davvero per poter migliorare il movimento giovanile in Italia?
2) Cosa serve davvero per poter migliorare la formazione degli allenatori di settore giovanile?
3) Cosa serve davvero per poter migliorare la crescita tecnica, tattica e fisica dei giovani giocatori presenti nei nostri settori giovanili?

Leggere gli interessanti commenti ed eventualmente spedire valutazioni a andrea.schiavi@libero.it

mercoledì 29 ottobre 2008

IL BISOGNO E LE GIUSTE MOTIVAZIONI ALIMENTANO IL SUCCESSO

Il bisogno alimenta il successo

Un vecchio adagio afferma che se desideriamo fortemente qualcosa, non abbiamo che impossessarcene. Dove c'è volontà, il modo non può mancare. Se vi sentite soli, potete fare qualcosa per alleviare la vostra solitudine. Se avete un amore conflittuale, potete fare qualche passo per superare gli ostacoli. Se al gioco della vostra squadra non vi riconoscete, è giusto ricordare a noi stessi, prima che agli altri, che ne siamo responsabili.

Abbiamo il potere di migliorare una situazione, ma dobbiamo avere anche la volontà per farlo. Le soluzioni possono essere a portata di mano, ma non si materializzano da sole. Esse scaturiscono dal desiderio profondo di fare realmente qualcosa.

Mancando del nerbo necessario per uscire da uno stato di perplessità, è facile cadere nel tranello di attribuire ad altri la colpa delle nostre mancanze. Chi mai avrà bisogno di migliorare se è sempre colpa degli altri?

Di qui tante belle frasi e parole di comodo. In realtà sebbene spesso si proclami la necessità di fare qualcosa, di fatto manca la volontà e la motivazione per poter attuare l'intento.

Quando invece cogliamo negli ostacoli che dobbiamo affrontare utili occasioni per rivedere interamente noi stessi, non soltanto riusciamo a trovare soluzioni più appropriate, ma in senso lato incrementiamo altresì, e in notevolissima misura, la nostra capcità di risolvere i problemi della vita.

Potete ottenere tutto ciò che volete... se lo desiderate con grande intensità. Potete essere tutto ciò che volete, avere tutto ciò che desiderate, realizzare tutto ciò che vi proponete... sempre che vi impegniate a tradurre in atto i vostri desideri con totale fermezza di propositi. (Robert Collier)

martedì 28 ottobre 2008

PUBBLICATE LE AMMISSIONI PER LE SECONDE FASI DEI CAMPIONATI GIOVANILI D'ECCELLENZA

Dal sito delle Lega Nazionale Pallacanestro:

Il giorno 21 ottobre u.s. si sono riuniti, presso la sede Federale di Roma, i Responsabili del Settore Giovanile, con i due Rappresentanti dei Comitati Regionali e i Referenti tecnici del SSN Maschile, nominati dal Commissario Straordinario, per predisporre le ammissioni alle seconde fasi (spareggi e interregionali) dei Campionati giovanili maschili Under 21, Under 19, Under 17 e Under 15.

Tutti i dettagli saranno inoltrati dai Presidenti regionali e provinciali a tutte le Società tramite i Comunicati Ufficiali degli Uffici Gara.

Per poter scaricare l'intero allegato basta cliccare QUI

CONCERTO IN SALA DA PRANZO A FOLLONICA
A FINE STAGIONE VALE TUTTO! LIVE DA FOLLONICA

Questo è il video dal regista Marco alla fine della Cena di Gala svolta a Follonica lo scorso 31 Agosto 2008 in cui i nostri "validi" animatori si esibescono in un live d'eccezione.
Inutili altri commenti, basta guardare!


PUBBLICATO SUL WEB FILMATO DI ADDIO ALLA COLONIA DI FOLLONICA DEI RAGAZZI DEL 1992

Pubblichiamo con piacere un filmato pubblicato in rete dal gruppo del 1992 che ha frequentato il Villaggio di Follonica durante l'estate per l'ultimo saluto alla loro cara e vecchia colonia.

Complimenti per l'iniziativa!!!

GRAZIE ALLA TECNICA DELLA "STOP MOTION"
UNA BELLISSIMA STORIA D'AMORE

"L’incantevole video “A short love story in stop motion” parla della storia d’amore immaginata da una bambina seduta nel suo banco di scuola. ... Il cortometraggio, un mix di animazione digitale ed illustrazione realizzato utilizzando la tecnica dello “stop motion”, è opera di Carlos Lascano. Sul sito dell’artista potete vedere alcune immagini del “making of” del corto".

Via: http://www.maestroantonio.it/

Fonte: http://www.buttimariagrazia.blogspot.com/

Pubblicazione: Daniela


A SHORT LOVE STORY IN STOP MOTION from Carlos Lascano on Vimeo.

sabato 25 ottobre 2008

SPUNTI DI RIFLESSIONE IMPORTANTI PUBBLICATI SUL SITO INTERNET A.L.A.I.P.


Interessante articolo apparso sul sito interent della Associazione Allenatori Laziali. Molte delle cose che vengono scritte trovano eco proprio su questo Blog, che oltre un punto di ritrovo per amici, vuole anche proporre riflessioni importanti.

Per leggere l'articolo clicca QUI

PROGETTO DI QUALIFICAZIONE NAZIONALE 2008-09
PROGETTO GAETANO GEBBIA: ANNATE 1994 E 1995

E’ stato presentato a Roma, nelle aule dell’Acqua Acetosa il Progetto di Qualificazione Nazionale (PQN) ai Referenti tecnici territoriali e ai Preparatori Fisici Territoriali. Il progetto è stato illustrato dal tecnico Gaetano Gebbia (responsabile del progetto) dando indicazioni su come realizzarlo a livello territoriale, in collaborazione con i Comitati Regionali Fip. Per il Settore Squadre Nazionali erano presenti Carlo Recalcati e Claudio Silvestri. Il PQN coinvolgerà non solo i ragazzi nati nel 1995, ma anche i giovani allenatori e i giovani arbitri. Non a caso il PQN mira a migliorare le sinergie con gli altri settori della Fip, il Cia, il Cna, il minibasket e i rapporti di collaborazione con le società. Il PQN avrà conclusione con il Trofeo delle Regioni del Gennaio 2010.

PROGETTO DI QUALIFICAZIONE NAZIONALE 2008/2009

Premessa
Il Progetto di Qualificazione Nazionale, per la stagione 2008/2009, viene ancora una volta modificato e sviluppato sulla base delle esperienze precedenti che, soprattutto a livello territoriale, hanno contribuito a definirne meglio obiettivi e modalità operative.
In particolare si vuole dare continuità ad un percorso che inizia con l’attività regionale e si conclude con il Trofeo delle Regioni.
Inoltre si vogliono migliorare le sinergie con gli altri settori della Federazione(CNA, CIA, SETTORE MINIBASKET) ed i rapporti di collaborazione con le Società, affinché si possa sviluppare un progetto comune che provi ad incidere sul movimento di base, attraverso il coinvolgimento e lo sviluppo, sia quantitativo che qualitativo, di tutti gli operatori del settore.

Obiettivi
Premesso che il Settore Squadre Nazionali Maschili Giovanili si propone, con tutta la sua attività, di contribuire alla formazione dei migliori giovani giocatori, offrendo loro opportunità di esperienze sia nazionali che internazionali e favorendone l’inserimento nelle squadre senior, non tralasciando di sottolineare inoltre come questo debba essere il vero e principale obiettivo della programmazione di ogni settore giovanile, il PQN vuole svilupparsi coerentemente con i suddetti enunciati.
Il Progetto di Qualificazione Nazionale vuole inoltre rappresentare l’occasione
attraverso la quale tutti gli operatori (giocatori, allenatori, istruttori, dirigenti, arbitri), possano interagire al fine di sviluppare la crescita del movimento di base promuovendo quelle iniziative che, attraverso il confronto e nel rispetto delle proprie competenze, sollecitino tutte le figure del settore a discutere e ad affrontare insieme le diverse problematiche connesse all’insegnamento della pallacanestro in ambito giovanile.
Tale finalità può essere perseguita solo se le varie componenti del movimento si muovono in sinergia, intervenendo sull’attività di base per favorire la crescita dei vari operatori.

Il Progetto di Qualificazione Nazionale si pone i seguenti obiettivi:
1. reclutare i giovani più interessanti su tutto il territorio nazionale sulla base di omogenei criteri di selezione;
2. sviluppare un programma di miglioramento tecnico rivolto a tutti i giocatori coinvolti nell’attività di reclutamento attraverso proposte tecniche e fisiche mirate ed occasioni di confronto a livelli progressivamente più alti.
3. contribuire, in accordo con il CNA ed il CIA, alla crescita di giovani allenatori e di giovani arbitri.


Per quanto riguarda l’attività di reclutamento, occorre precisare che il PQN è soltanto la prima parte di un percorso più lungo che continua negli anni successivi; difatti, per quanto l’attività sul territorio possa essere precisa ed attenta, ci saranno comunque giocatori che verranno reclutati successivamente.
A maggior ragione occorre sia valorizzata l’attività sul territorio attraverso il coinvolgimento dei vari operatori.

Durata del progetto ed annate di riferimento
Il Progetto di Qualificazione Nazionale 2008/2009 è rivolto ai giocatori nati nel 1994 e nel 1995 e si sviluppa in un arco di tempo di circa 16 mesi; vengono quindi coinvolte due annate, ognuna delle quali segue un proprio percorso.
L’annata 1994 ha iniziato nel settembre 2007 e terminerà con il Trofeo delle Regioni 2009; l’annata 1995 inizia nel settembre 2008 e concluderà con il Trofeo delle Regioni 2010.
Le esperienze precedenti dimostrano infatti che il percorso che inizia con tale età nel PQN sia funzionale agli obiettivi del SSN poiché si sviluppa attraverso le tappe successive fino alla prima competizione ufficiale europea, permettendo ai giocatori di vivere graduali esperienze di confronto senza definire premature ed inopportune scelte ma mantenendo sempre una ampia base di coinvolgimento.
Risulterebbe di conseguenza prematuro iniziare prima ed, altresì, tardivo iniziare dopo, privando i giocatori della possibilità di una graduale e controllata crescita.

Sinergie
Il Progetto di Qualificazione Nazionale si basa sulla sinergia fra il SSNM ed i Comitati Regionali e Provinciali sviluppandosi con interventi che coinvolgono le strutture periferiche.
Altrettanto importante la collaborazione con il CNA ed il CIA Nazionale, Regionale e Provinciale, in tutte le iniziative che coinvolgono gli allenatori e gli arbitri del territorio, in rispetto delle competenze dei settori.
Si ritiene altresì opportuno rendere partecipe del PQN anche il settore minibasket al fine di favorire la continuità del percorso di crescita dei giocatori.

Staff territoriali
Gli staff territoriali sono formati dal Referente Tecnico Territoriale, dal Preparatore Fisico Territoriale e da eventuali altri allenatori che vengono coinvolti, ad esempio, nelle singole province o zone in cui viene suddiviso il territorio.
Il Referente Tecnico Territoriale viene scelto dal Responsabile Tecnico Nazionale del PQN, scegliendo su una base di quattro allenatori che vengono segnalati dal ogni Comitato Regionale.
I requisiti di cui tener conto nell’individuazione degli allenatori sono:
- qualifica di allenatore o esperienza di settore giovanile o esperienza di formazione con il CNA o disponibilità di tempo sufficiente a seguire l’attività territoriale e partecipare agli incontri organizzati dal SSN (trofeo delle regioni
raduni interregionali – riunioni di programmazione)
- capacità di poter interagire con i propri collaboratori e con le società del proprio territorio.

Il Referente Tecnico Territoriale dura in carica un anno (dal 1° luglio 2008 al 30 giugno 2009) con possibilità di due taciti rinnovi; nell’ultimo anno verrà affiancato dal suo successore, anch’egli individuato secondo le suddette indicazioni.
Il Referente Tecnico Territoriale deve coordinare il lavoro dei propri collaboratori nonché gestire direttamente e con l’aiuto degli allenatori l’attività tecnica prevista su indicazione del Responsabile Tecnico del PQN.

Il compito del Referente Tecnico Territoriale risulta, di conseguenza, abbastanza impegnativo e sebbene possa gratificare l’essere coinvolti e diventare protagonisti di un progetto qualificante, tuttavia l’impiego di energie e di tempo deve essere riconosciuto anche attraverso altri incentivi, quali ad esempio l’esenzione dalla tassa CNA per la stagione successiva a quella per la quale si è prestata la propria opera.

Il Preparatore Fisico Territoriale viene scelto dal Comitato Regionale fra quanti
in possesso dei seguenti requisiti:
- qualifica di preparatore fisico (riconosciuta dal CNA)
- partecipazione agli aggiornamenti organizzati direttamente dal CNA
- disponibilità di tempo sufficiente a seguire l’attività territoriale

Il Preparatore Fisico Territoriale deve programmare l’attività di valutazione secondo le indicazioni del Responsabile della Preparazione Fisica del SSNM.
Anche per il PFT può essere previsto l’esenzione dalla tassa CNA.
Gli staff territoriali possono essere utilizzati dai Comitati Regionali e compatibilmente con la propria disponibilità, per sviluppare iniziative finalizzate al miglioramento dell’attività di base (richieste di società, interventi su altre annate, etc.).
In tutte le attività in cui vengono coinvolti gli staff territoriali (ed in particolar modo i referenti tecnici territoriali) occorre seguire le indicazioni tecnicodidattiche del SSNM.

Territorialità
Al fine di adattare il PQN alle peculiarità ed alle esigenze di ogni singola regione, ogni CR elaborerà un proprio progetto (Progetto di Qualificazione Territoriale) i cui obiettivi siano coerenti con quelli del PQN e nel rispetto della
programmazione dettata dallo stesso.
Nel PQT elaborato con il contributo del Referente Tecnico Territoriale e del
Preparatore Fisico Territoriale dovranno essere indicati:
- la composizione dello staff territoriale;
- le modalità di reclutamento (allenamenti, raduni provinciali, interprovinciali, tornei, etc.);
- le modalità di addestramento (allenamenti, one day camp, raduni, etc.);
- la tempistica;
- le strutture utilizzate.

Fasi del progetto
L’attività proposta in ogni singola fase, anche se con modalità e tempi differenti, dovrà sempre tenere conto degli obiettivi del progetto

Per l’annata 1995

PRIMA FASE (da settembre 2008 a dicembre 2008)
Gli staff territoriali devono monitorare i giocatori nati nel 1995 attraverso un’attività di osservazione e selezione al fine di individuare quei giocatori che saranno coinvolti nella successiva fase di addestramento.

Criteri di selezione
L’attività di selezione deve essere indirizzata ad individuare, soprattutto, quei giocatori che potenzialmente sono i più futuribili, preferendoli, nell’ordine delle
scelte, a quelli che magari sono più pronti nell’immediato, ma che hanno pochi
margini di miglioramento. In poche parole, i giocatori “futuribili” devono essere assolutamente presenti e selezionati, quelli “già pronti ma poco futuribili” possono completare un gruppo.
Naturalmente solo i migliori, secondo i criteri appena esposti, devono rientrare nel gruppo selezionato indipendentemente dalla provenienza (in teoria possono essere tutti della stessa società); a parità di valori si potrà distribuire la scelta in modo da dare gratificazioni e stimoli ulteriori soprattutto alle società minori o a quelle di nuova costituzione che non possono usufruire di strutture tecnico organizzative pari alle società maggiori.

Modalità di selezione
- l’attività pratica viene gestita da RTT e PFT e da assistenti (componenti lo staff territoriale, giovani allenatori, allenatori di società);
- è opportuno coinvolgere sempre una base abbastanza ampia di giocatori (ruotandoli quindi nei vari allenamenti) con particolare attenzione a chi ne abbia maggiore necessità (ad esempio giocatori che non riescono a fare nella propria società un numero sufficiente di allenamenti), evitando di caricare di ulteriori impegni quanti svolgono già un’adeguata attività;
- occorre inviare alle società dei giocatori coinvolti il programma dell’attività prevista (indicando data, orario e luogo di svolgimento), al fine di consentire a ciascuna società una programmazione che non venga intralciata dall’attività regionale;
- vengono invitati gli allenatori dei giocatori convocati e viene chiesto loro di collaborare con lo staff nella gestione degli allenamenti;
- agli allenatori presenti viene consegnata una copia cartacea del programma tecnico dell’allenamento;
- al termine di ogni allenamento lo staff è disponibile (per un periodo di circa 30’) per una discussione con gli allenatori presenti.

Al termine della prima fase devono essere comunicati al SSN (non oltre il 6 gennaio 2009) i nominativi di dieci giocatori in ordine di merito, al fine di fornire indicazioni che saranno utilizzate per i successivi raduni interregionali. Deve inoltre essere individuato un allenatore da inserire nel progetto “giovani allenatori” (in collaborazione con il CNA) ed un Mini arbitro (16-17 anni) o un giovane arbitro-serie D Under 23 da inserire nel progetto “giovani arbitri” (in collaborazione con il CIA).

Gli allenatori devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
1. preferibilmente età massima 25 anni; (essere nati non prima del 1° gennaio 1983)
2. qualifica minima “allenatore di base”;
3. allenare, nella stagione in corso, squadre giovanili.

I Referenti Tecnici Territoriali devono verificare, nell’individuazione di suddetti
giovani allenatori, la loro disponibilità a partecipare all’intero percorso previsto dal progetto.

Incontri tecnici
Al fine di migliorare il rapporto con le società e condividere con esse il Progetto di Qualificazione Nazionale, gli staff territoriali potranno organizzare, all’interno della propria attività territoriale, degli incontri tecnici con gli allenatori dei giocatori coinvolti nelle selezioni. In tali occasioni viene presentato il Progetto di Qualificazione Nazionale, con gli obiettivi e le indicazioni tecniche, didattiche e di preparazione fisica, che sono componenti fondamentali dello stesso. Il numero delle suddette riunioni, tenute congiuntamente dal referente tecnico e dal preparatore fisico, della durata di 90/120 minuti da svolgersi preferibilmente in palestra, saranno stabilite dal Referente Tecnico Territoriale in accordo con il proprio C.R. e con il CNA in base alle diverse esigenze territoriali ed inserite nel Progetto di Qualificazione Territoriale.

SECONDA FASE (da gennaio 2009 ad agosto 2009)

1. raduni interregionali - gennaio / aprile 2009 - organizzati dal SSNM, quattro raduni interregionali (nord, centro, sud, suppletivo), della durata di cinque giorni ciascuno da svolgersi nelle seguenti date:
gennaio primo raduno
febbraio secondo raduno
marzo terzo raduno
aprile raduno suppletivo

e secondo il seguente programma:
primo giorno sera: arrivo
secondo/quarto giorno mattina: allenamento;
sera: allenamento
quinto giorno mattina: allenamento e partenza

numero di giocatori: 24
staff: Responsabile Tecnico PQN; Referente Tecnico Territoriale
2 assistenti
Preparatore Fisico Territoriale
2 collaboratori fisici
i giovani allenatori delle rispettive regioni
i giovani arbitri delle rispettive regioni
1 istruttore CIA
1 istruttore CNA

Durante gli allenamenti i giovani allenatori sono coinvolti nell’attività tecnica in qualità di assistenti aggiunti: i giovani arbitri vengono coinvolti nell’ arbitrare le partite come previsto dal programma tecnico ed anche ad arbitrare durante le esercitazioni.

Durante gli allenamenti, inoltre, gli arbitri vengono inseriti nel gruppo dei giocatori per allenarsi insieme a loro ed acquisire un minimo di padronanza tecnica che risulta fondamentale nel riconoscimento dei vari movimenti individuali e delle rispettive infrazioni. Per entrambi sono previste riunioni tecniche sia con i rispettivi responsabili, sia congiunte.

convegni
In occasione di ognuno dei tre raduni interregionali (nord, centro e sud) sarà organizzato, dal CR che ospita il raduno, un convegno sulle problematiche giovanili, al quale saranno invitati gli operatori del settore (dirigenti ed allenatori).

2. Torneo “Impariamo insieme” - maggio 2009 -
Alla manifestazione partecipano 96 giocatori che sono frutto delle valutazioni che il Responsabile Tecnico del PQN e i Referenti Tecnici Territoriali hanno raccolto nell’ambito delle attività di addestramento effettuate in precedenza in ambito regionale e interregionale.
Possano essere convocati anche giocatori che non hanno partecipato alle fasi
precedenti.
I giocatori vengono suddivisi nelle 8 squadre (12 giocatori per ogni formazione) che daranno vita alle partite del Torneo.

Gli allenatori
Alla manifestazione vengono invitati i 20 allenatori ( 1 per ogni regione) che i Referenti Tecnici Territoriali hanno individuato precedentemente. In ogni giornata del Torneo sedici allenatori sono chiamati a guidare le otto rappresentative (due tecnici per formazione, senza indicazioni particolari di ruolo e con la supervisione dei Referenti Tecnici Territoriali), mentre i restanti quattro vengono coinvolti in attività di scouting. Ne consegue che nel corso del torneo le squadre non sono sempre guidate dagli stessi allenatori.

Gli arbitri
I giovani arbitri, con i propri istruttori, oltre ad arbitrare le partite del torneo dovranno arbitrare gli allenamenti e presenziare alle riunioni tecniche del proprio settore.

Comportamenti
Sia nell’attività precedente la manifestazione, sia durante la stessa molta attenzione dovrà essere prestata al comportamento dei giocatori, fuori e dentro il campo; andranno evidenziati e sanzionati (anche con l’esclusione) comportamenti che esprimino mancanza di rispetto nei confronti di compagni, avversari, arbitri, allenatori, dirigenti.

Regolamento
- Le partite sono giocate in quattro periodi da 10 minuti ciascuno;
- Tutti i giocatori a referto devono disputare almeno un periodo di gioco
entro i primi tre periodi; ne consegue che:
a) il secondo periodo deve essere disputato obbligatoriamente da 4 giocatori diversi da quelli che hanno giocato nel primo periodo;
b) nel terzo periodo devono giocare obbligatoriamente i 3 giocatori che non hanno giocato nei primi due periodi.
c) Il giocatore che necessita di un cambio per infortunio o per aver raggiunto il limite di falli, può essere sostituito liberamente. Se chi entra è un giocatore che non ha ancora giocato, non perde il diritto a disputare un periodo intero.

Nell’ ultimo periodo non esistono obblighi;
 REGOLA DEI 24”: viene abolita consentendo alla squadra in possesso di palla di gestire la palla senza alcun limite di tempo;
 GIOCATORE MARCATO DA VICINO: un giocatore marcato da vicino, anche in palleggio, deve passare o tirare la palla entro cinque (5) secondi; la regola dei 5 secondi viene estesa quindi anche al caso del giocatore che palleggia.
Gli aspetti regolamentari saranno oggetto di una riunione preliminare fra il Responsabile Tecnico del PQN, l’istruttore CIA e gli arbitri la sera precedente l’inizio del Torneo.

Premi
Al termine del torneo sarà consegnato un attestato di partecipazione a tutti i giocatori, saranno premiati i componenti le prime tre squadre classificate e, a giudizio della commissione tecnica:
- il giocatore che avrà evidenziato i maggiori miglioramenti (uno per squadra);
- l’allenatore e l’arbitro che avranno meglio interpretato il proprio ruolo, nel contesto della manifestazione.

Allenamenti
Parallelamente al torneo si ritiene utile fornire ai partecipanti (giocatori, allenatori ed arbitri) un’opportunità di crescita organizzando al mattino una attività di addestramento. Pertanto saranno formati 12 gruppi ognuno composto da 8 giocatori: ogni gruppo si allena per 45’ utilizzando una metà campo.
La mattina del quarto giorno gli arbitri svolgono un allenamento tecnico e
relativa riunione con il Responsabile Tecnico del PQN.
L’ attività tecnica viene svolta dagli allenatori convocati con la supervisione dei
Referenti Tecnici Territoriali.
E’ pertanto necessario l’utilizzo di due campi di gioco dalle ore 09.00 alle ore 12.00 per quattro giorni secondo lo schema di seguito esposto.

3. raduni territoriali - luglio 2009 -
organizzati dal SSN due raduni, uno per il centro sud ed uno per il centro nord, della durata di sette giorni ciascuno da svolgersi nelle seguenti date: luglio primo raduno luglio secondo raduno

e secondo il seguente programma:
primo giorno sera: arrivo
secondo/sesto giorno mattina: allenamento;
sera: allenamento
settimo giorno mattina: allenamento e partenza
numero di giocatori: 24
staff:
responsabile tecnico PQN
2 referenti tecnici territoriali
2 assistenti
1 preparatore fisico territoriale
2 collaboratori fisici

4. Centro di Qualificazione Nazionale
- agosto 2009 –
organizzato dal SSN, della durata di dieci giorni nel mese di agosto e secondo il seguente programma: primo giorno pomeriggio: arrivo e allenamento
secondo/nono giorno mattina: allenamento; sera: allenamento
decimo giorno mattina: allenamento e partenza

numero di giocatori: 32
staff:
responsabile tecnico PQN
responsabile preparazione fisica
2 allenatori
2 assistenti
2 preparatori fisici
1 coordinatore osservatori
1 operatore video
Al Centro di Qualificazione Nazionale vengono invitati, per un settimana, in qualità di osservatori, i 20 allenatori coinvolti nella fase di addestramento e nel Torneo “Impariamo insieme”, quattro allenatori (di settore giovanile) scelti dal SSNM, quattro preparatori fisici scelti dal Responsabile della Preparazione Fisica, due istruttori minibasket scelti dal rispettivo settore. Per lo stesso periodo vengono invitati i “giovani arbitri” che hanno partecipato all’attività precedente.

TERZA FASE (da settembre 2009 a gennaio 2010)
In questa fase l’annata 1995 viene nuovamente monitorata sia attraverso attività di allenamento sia attraverso la manifestazione conclusiva del Trofeo delle Regioni, al fine di verificare soprattutto i miglioramenti di quei giocatori non coinvolti nell’attività precedentemente sviluppata. Le suddette indicazioni sono tenute in conto nel definire i giocatori che parteciperanno al Trofeo delle Regioni 2010.

Riepilogo cronologico annata 1995
settembre – dicembre 2008 attività regionale
gennaio – aprile 2009 raduni interregionali
maggio 2009 Torneo “Impariamo insieme”
luglio 2009 raduni territoriali
agosto 2009 Centro di Qualificazione Nazionale
settembre – dicembre 2009 attività regionale
gennaio 2010 Trofeo delle Regioni

Per l’annata 1994

In questa fase l’annata 1994 viene nuovamente monitorata sia attraverso attività di allenamento sia attraverso la manifestazione conclusiva del Trofeo delle Regioni, al fine di verificare soprattutto i miglioramenti di quei giocatori non coinvolti nell’attività precedentemente sviluppata. Le suddette indicazioni sono tenute in conto nel definire i giocatori che parteciperanno al Trofeo delle Regioni 2009.

Trofeo delle Regioni

Giocatori
Le squadre dovranno essere formate esclusivamente da giocatori tesserati e nati nel 1994; a referto sono iscritti dodici giocatori.

I giocatori che si sono trasferiti dal 1 luglio al 31 dicembre 2008 ed hanno di
conseguenza cambiato regione, potranno continuare a far parte della regione di provenienza ma non potranno giocare con la regione dove si sono trasferiti.
Si ritiene difatti più corretto far completare il percorso del PQN nella medesima regione dove il suddetto percorso è iniziato.

Comportamenti
Sia nell’attività precedente la manifestazione, sia durante la stessa molta attenzione dovrà essere prestata al comportamento di giocatori ed allenatori, fuori e dentro il campo; andranno evidenziati e sanzionati (anche con l’esclusione) comportamenti che esprimino mancanza di rispetto nei confronti di compagni, avversari, arbitri, allenatori, dirigenti.

Regolamento
Al Trofeo delle Regioni si gioca secondo il seguente regolamento:
 Le partite sono giocate in quattro tempi da 10 minuti ciascuno.
 Tutti i giocatori a referto devono disputare almeno un quarto di gioco entro
i primi tre quarti. Con dodici giocatori a referto, pertanto si avrà:
 Il secondo quarto deve essere disputato obbligatoriamente da 4 giocatori
diversi da quelli che hanno giocato nel primo quarto.
 Nel terzo quarto devono giocare obbligatoriamente i 3 giocatori che non
hanno giocato nei primi due quarti.
17
 Nei primi tre quarti il giocatore che necessita di un cambio per infortunio o per aver raggiunto il limite di falli, può essere sostituito liberamente. Se chi entra è un giocatore che non ha ancora giocato, non perde il diritto a disputare un quarto intero.
 Nell’ultimo quarto non esistono obblighi.
 DIFESA: si può adottare qualsiasi tipo di difesa, così come previsto dal
regolamento di categoria.
 TEMPO: il tempo di gioco, per ogni singola azione, è di 24”.
 GIOCATORE MARCATO DA VICINO: un giocatore marcato da vicino, anche in palleggio, deve passare o tirare la palla entro cinque (5) secondi; la regola dei 5 secondi viene estesa quindi anche al caso del giocatore che palleggia.
Al fine di chiarire gli aspetti regolamentari verrà indetta una riunione fra il Responsabile Tecnico del SSN, l’istruttore CIA e gli arbitri la sera precedente l’inizio del torneo.

Staff
Lo staff di ogni singola regione è composto da:
• un allenatore individuato dall’ RTT in accordo con il CR e sentito il parere del CNA;
• un assistente, che sarà il giovane allenatore che ha seguito il progetto partecipando a tutta l’attività precedente fino al Centro di Qualificazione Nazionale 2008; in alternativa sarà un giovane allenatore di età massima di 26 anni con la qualifica di allenatore di base, individuato dal RTT in accordo con il CR e sentito il parere del CNA.

Premi
Al termine del torneo verrà consegnato un riconoscimento a tutte le squadre partecipanti ed inoltre saranno attribuiti i seguenti premi:
- PREMIO INDIVIDUALE al giocatore di ciascuna squadra che ha evidenziato i maggiori miglioramenti nel corso del torneo
- PREMIO “SIMPATIA”: alla rappresentativa che si è distinta per correttezza, disciplina, fair play, simpatia.
- PREMIO “TEAM OFFENSE”: alla squadra che ha espresso meglio il basket giovanile in attacco
- PREMIO “TEAM DEFENSE”: alla squadra che ha espresso meglio il basket giovanile in difesa

Le valutazioni per l’attribuzione dei premi saranno effettuate dallo staff tecnico del SSN.

Attività collaterali
• incontro con i genitori dei ragazzi da svolgersi possibilmente il giorno
della finale
• convegno sulle problematiche giovanili
• riunioni RTT

Riepilogo cronologico annata 1994
settembre – dicembre 2008 attività regionale
gennaio 2009 Trofeo delle Regioni

mercoledì 22 ottobre 2008

LETTERA A FRANCO MONTORRO DIRETTORE SB


Questo l'articolo apparso nell'editoriale del Direttore Franco Montorro sulla rivista specializzata Superbasket di martedì 7.10! Potete leggere la parte di articolo cliccando sull'immagine.

Ho scritto a Superbasket che nella propria pubblicazione uscita martedì 14.10 ha pubblicato la mia lettera, nella parte dedicata alle lettere al Direttore:

Per Franco Montorro:

Le rubo solo due minuti. Ho letto con attenzione le sue considerazioni nella rubrica FM Stereo riguardante Maofredi, pardon Maifredi.

Inutele dirle che per la maggior parte delle cose (per quello che può contare il mio parere) sono d'accordissimo con lei. Però i punti 7) "Abolizione di ogni forma di agonismo sopra i 14 anni" e il punto 11) "Creazione di un grupo di studio per affrontare il problema dell'abbandono della pratica nel passaggio dal Minibasket" sono a mio parere uno la risposta dell'altro.

Di fatto in Italia alcuni allenatori e dirigenti federali (o ex federali) benpensanti hanno già introdotto norme e regole per cui fino a 14 anni non ci sono ne finali nazionali ne è possibile fare attività di alto livello. Ma il problema dell'abbandono dei ragazzini che escono dal Minibasket in gran parte è anche proprio questo.

Il calcio... ma anche la pallavolo o altre discipline sportive così dette minori a 14 anni fanno attività agonisitica (anche ad alto livello) in cui il confronto delle parti vivifica la passione. Noi invece pensiamo di preservare il fisico, la mente e non cos'altro cercando di far vivere i nostri giovani atleti come Diogene in una botte.

A mio perere non è certo così che si può migliorare. Facciamo sperimentare ai nostri giovani il miglior basket possibile, lasciamo vivere la loro passione per la pallacanestro fino in fondo, senza tarpari le ali di chi vuole volare e non può farlo perchè dall'alto tengono le gabbie chiuse.

Grazie dell'attenzione.

Andrea Schiavi

Risposta di Franco Montorro:

Correggo il tiro e provo a spiegarmi meglio e in maniera chiara e definitiva. Io sono contrario all'esasperazione tattica nei campionati giovanili ed anche all'estremizzazione del tifo, già presente nei genitori, nei tornei giovanili. Siccome mi risulta che moltissime spiegazioni ai perchè dell'abbandono possano essere sintetizzate dal "Ci stressano con la difesa", senza più estremizzare una mia provocazione, vorrei allora dire: si, si giochi per vincere, va bene, è sempre scuola. Ma che si torni a farlo dopo che gli istruttori la finiscano di mortificare la bellezza del gioco, che sopratutto a quell'età, è libertà e attacco.

Ringrazio Montorro della risposta, non pretendevo tanto. Chiaramente non rispondo più direttamente a lui, ma pubblico tutto sul Blog per agevolare eventuali altri discussioni.

C'è a mio parere una enorme differenza tra dire: "Abolizione di tutta l'attività agonistica fino ai 14 anni" e invece: "L'esasperazione agonistica è dannosa". Chi non è d'accordo che nei campionati giovanili l'esasperazione non deve proprio esistere. Tutti lo siamo. Spero.

Il problema però è proprio questo. Qualche allenatore o dirigente "garantista" nel recente passato ha però stabilito che per non arrivare a giocare partite giovanili dove potrebbe eventualmente presentarsi il problema di avere persone (allenatori, genitori, dirigenti) che potrebbero esasperare gli animi dei giovani giocatori, togliamo tutte le competizioni di un certo livello fino ai 14 anni.

E' come dire: siccome c'è qualche patentato che supera i limiti di velocità, nessuno può più viaggiare in macchina. Tutti in bicicletta.

Mi sembra una forzatura bella e buona. Mi sembra uno storpiamento della realtà. Queste persone (allenatori, dirigenti, genitori) che potrebbero esasperare i giovani giocatori ad un ruolo e ad una importanza della posta in palio che va oltre la normale misura, ci sono lo stesso. I danni che vengono fatti sono comunque visibili tutti i giorni sui campi da basket in giro per l'Italia.
La procedura per eliminare e cercare di limitare questi atti non è togliere e mortificare i campionati giovanili fermandoli alle fasi regionali, ma isolando le persone fautrici di queste azioni poco educative con dei controlli o con dei paletti imposti dalla FIP.

Qualche esempio per limitare questi abusi. Togliere la possibilità di vincere le partite con più di 30 punti di scarto. Non è una mia idea, in francia esitono già le partite che vengono finite di giocare fino al quarantesimo, ma vengono sospese nel punteggio se una squadra supera i 30 punti di scarto. Nel prossimo mese di dicembre a Treviglio durante il Memorial Carminati (categoria Under 13) proveremo a mettere in pratica questa regola: se una squadra sopra di 30 fa canestro, anche alla squadra avversaria sotto nel punteggio verrà aggiunto un canestro automanticamente, assegnandolo al capitano. Se invece realizza un canestro la squadra sotto nel punteggio, il punteggio continua normale con una differenza di 28 punti. Mi sembra un modo semplice e chiaro per dire a tutti: non serve esasperare, serve insegnare divertonsdosi e facendo divertire.

Un secondo esempio per poter intervenire in maniera sensata su questi abusi che portano molto spesso ad abbandoni precoci della attività sono le valutazioni e gli incentivi che la FIP può fare sul numero dei tesserati di ogni Società.
Mi spiego: premiare e agevolare con risorse economiche o con sconti su tasse gare o contributi di tesseramento le Società che hanno più di un tot di tesserati, mi sembra un dovere per una Federazione che deve si salvaguardare i proprio bilanci, ma che deve anche farsi carico di realtà che per numero di persone troppo elevato, molto spesso chiude le porte a ragazzi e giovani giocatori che non trovano spazio da nessuna parte.

Di fatto molto spesso per un ragazzino che si avvicina al basket tardi, diciamo dopo i 14/15 anni è praticamente impossibile trovare una collocazione.

Invece la FIP spesso premia chi vince i campionati provinciali o regionali... senza dare nessun tipo di gratificazione a chi invece pur non vincendo nessun campionato crea un movimento importante di persone intorno alla pallacanestro.
La meritocrazia che in questi ultimi anni sta prendendo sempre più piede dopo Moggiopoli, viene troppo spesso fatta soltanto a favore di chi vince, non tenendo conto delle differenze.
Se la FIP investisse in risorse economiche a favore delle Società in difficoltà tutti i soldi che ogni anno vengono spesi per effettuare le premiazioni sportive dei vari Comitati provinciali in ogni comitato periferico, avremmo già risolto molto...

Terza e ultima proposta concreta per evitare l'esasperazione e mantenere il così detto "sano agonismo". Ogni comitato provinciale ha un suo referente CNA che conosce vita, morte e miracoli di tutti i propri allenatori della provincia. Spesso avendoli formati lui stesso nei vari corsi territoriali. E allora è semplice dare mandato a queste persone di una funzione di controllo e di verifica che ogni allenatore compie nell'esercizio delle proprie funzioni. Non possiamo paragonare questa cosa alla scuola, perchè anche in quell'ambito i problemi sono tanti, ma più semplicemente ad una azienda. Ogni allenatore (come in una azienda) ha una suo referente territoriale a cui deve comunque rispondere in caso di segnalazioni o eventualmente in caso conoscenza diretta di problematiche. Non mi sembra poi così difficile.
Consideriamo anche che le "teste matte" non sono poi così tante. C'è molta gente che fa il proprio lavoro, anzi meglio, che svolge la propria passione in silenzio e con grandi capacità senza neppure avere nessun tipo di riconoscimento. E' a queste persone che dobbiamo puntare e con loro che dobbiamo far ritornare a crescere il nostro movimento.

Ho finito. Forse sono stato un po' lungo. Però era tanto che non scrivevo...

venerdì 17 ottobre 2008

BUSTERBASKET.IT TROPPO BUONI. GRAZIE


Con enorme sopresa e grande piacere il sito basketbuster.it ha pubblicizzato il mio Blog senza una particolare motivazione, ma dandone cosniglio di lettura ai propri allenatori.

Grazie mille. Troppo buoni.

giovedì 16 ottobre 2008

BELLE FOTOGRAFIE CON LA LUNA PROTAGONISTA








FINALEMANTE UN BREVE CORSO DI ITAGLIANO

ALMENO L'ITAGLIANO SALLO!!

- Quando muoio mi faccio cromare. (Eccellente!)

- Di fronte a queste cose rimango putrefatto! (Che schifo!)

- Arriva il treno, hai blaterato il biglietto? (...)

- Come faccio a fare tutte queste cose simultaneamente? Dovrei avere il dono dell'obliquità! (la torre di Pisa?)

- Basta! Vi state coagulando contro di me! (trasfusione?)

- E' nel mio carattere: quando qualcosa non va, io sodomizzo! (Stategli lontano!)

- Anche l'occhio va dalla sua parte... (Si chiama strabismo...)

- Non so a che santo riavvolgermi. (Una video cassetta devota...)

- Avete i nuovi telefonini GPL? (No mi spiace solo benzina!)

- Il cadavere presentava evidenti segni di decesso. (Ma va?! Strano)

- Prima di operarmi mi fanno un' autopsia generale. (Auguri!)

- Abbiamo mangiato la trota salmonellata. (Ancora auguri!)

- Vorrei un'aspirina in supposte effervescenti. (Quando si dice faccia da culo....)

- Vorrei una maglia con il collo a volpino.(Non era lupetto?...)

- Vorrei una pomata per l 'Irpef. (Herpes è difficile...)

- Tu non sei proprio uno sterco di santo. (Menomale.)

- E' andata a lavorare negli evirati arabi. (Contenta lei...)

- A forza di andare di corpo mi sono quasi disintegrata. (O
disidratata?Alla faccia della diarrea!)

- Mia nonna ha il morbo di Pakistan. (...)

- La mia auto ha la marmitta paralitica. (...e al posto dei cavalli ha le sedie a rotelle?)

- Verrà in ufficio una stragista per il tirocinio. (Si salvi chi può!)

- Sono momentaneamente in stand-bike. (L'attesa in
bicicletta...)

- Da vicino vedo bene, è da lontano che sono lesbica. (….per fortuna da lontano!)

- Mi sono fatta il Leasing al viso. (...pensavo un mutuo...)

- E' inutile piangere sul latte macchiato. (Meglio farlo su un bel
cappuccino....)

lunedì 13 ottobre 2008

GIUSTO PER FARE DUE RISATE...
MOMENTI SPECIALI A ROMA!!


Realmente accaduto a Roma a bordo della Metro A:
Una signora espone il biglietto integrato giornaliero al controllore.
Signora: 'Mi scusi, con questo posso viaggiare tutto il giorno?'.
Controllore: 'Si nun c'hai 'n cazzo da fa'... Sì'.


Al semaforo di via Portuense:
In mezzo ar traffico c'è 'r tipico romano 'ncazzato che dà una serie de
clacsonate inutili perché nun c'è pòpo spazio pe' fermasse. Dopo la quarta e
quinta clacsonata, quello co' 'r motorino davanti a lui (che ormai era
rincojonito dal frastuono) je dice: 'A capo, er clacson funziona, mo' prova
'mpò li fari!?'.

Mercato del pesce di Testaccio:
Il pescivendolo urla a squarciagola: 'Ahò! 'Sti pesci nun so' morti, stanno
a dormì!'.


Realmente accaduto in via Nomentana:
Un signore alquanto anziano resta immobile con la sua macchina allo scattare
del verde e il ragazzo di dietro con una macchinetta alquanto sportiva
abbassa il finestrino, si sporge e esclama: 'A nonno, guarda che più verde
de così nun diventa!'.


Via Prenestina:
un uomo sta per attraversare la strada di corsa, passa un automobilista e
per poco non lo investe; l'automobilista spaventato tira fuori la mano e gli
dice: 'A cornutone!!...'.
E l'uomo gli risponde: 'Tira fòri 'a capoccia che fai prima!'.


Scena vista in pizzeria:
Commesso (dopo aver tagliato la pizza): 'La magni?'.
Cliente: 'No, esco fòri e 'a butto!'.


Letta su uno striscione laziale allo stadio:
'Ilary-Totti: una letterina per un analfabeta'


Al semaforo di Viale Aventino:
il primo della fila non si decide a partire e quello dietro gli urla:
'ahò, quann'esci dar coma facce 'na telefonata!'.


Incrocio della Balduina
Una Fiat Tipo è ferma al semaforo, dietro c'è una Fiat Uno Fire con la
musica a palla. Scatta il verde e la Tipo non parte... Il semaforo ritorna
rosso. Riscatta il verde e la Tipo non parte. Allora il conducente della Uno
abbassa la musica, scende e dice al conducente della Tipo: 'Ahò, quanno esce
er colore che te piace se n'annamo!?'.



Sull'autobus della linea 44:
(alcuni anni fa), scendendo lungo via di Valtellina il traffico era bloccato
da un Mercedes in doppia fila con un impassibile guidatore a bordo. Dopo
aver suonato a lungo (e inutilmente) per far muovere la macchina, l'autista
inizia una lunga, complessa e faticosa manovra di aggiramento dell'ostacolo.
Una volta affiancato il veicolo, apre (col vecchio pomello) la porta
anteriore dell'autobus e con tono neutro fa: 'aho, dì a tu' moje che stasera
'n vengo'.



Due amici al mare:
uno di Ostia e l'altro di Fiumicino, muoiono di caldo e decidono assieme di
andare a fare il bagno. Al momento di entrare in acqua il ragazzo di
Fiumicino nota che quello di Ostia non sa nuotare e gli urla sbeffeggiante:
'Ahooò, sei pròpio idiota. Sei de Ostia e nun sai nòtà?'.
E il ragazzo di Ostia prontamente gli risponde: 'Perché, te che sei de
Fiumicino sai volà!?'.



Scena realmente accaduta in un bar a piazza Bologna:
entra una ragazza che chiede al cassiere, indicando una porta:
- 'Scusi, il bagno è lì?'.
E lui risponde:
- 'Fino a poco fa ce stava!'.