domenica 18 febbraio 2007

Dal Forum di Basketcaffè


Vista la partita Bergamo-Pavia, complimenti a Pavia che nn ha sbagliato nulla!

Per contro Bergamo mi ha dato l'impressione di una squadra arrivata alla frutta:
Reattività fisica zero ,contropiede impostato a velocità "bradipo" ,completa assenza di lucidità mentale e impostazione di gioco ,nessuna capacità offensiva ,palle che giravano e rigiravano lungo la linea dei tre in uno stato confusionale da altissimo tenore alcolico ,Una squadra che non ha saputo crescere nelle individualità e per questo plafona nel gioco .

Una vera miseria su tutti i fronti a tal punto che si può pensare tranquillamente che o Bergamo ha bleffato e si trovava in testa al girone per caso oppure è arrivata alla frutta e non ne ha più da spendere , fatto stà che CHIUNQUE porterà via i due punti da Bergamo e settimana prossima arriva AJ......

Dal Forum di Varesefan basket


L'ottusità degli allenatori giovanili, tranne alcune eccezioni, è nota a tutti.Ma la colpa non è solo loro, ma anche, anzi soprattutto delle società, che hanno come obiettivo vincere invece che creare giocatori....Da lì nasce che se hai un u14 di 1,90 lo metti vicino a canestro, quando regola vorrebbe che la SPECIALIZZAZIONE DEI RUOLI deve avvenire a 17/18 anni.Ad Un u14 devi insegnare tutto dal P-A-T ai movimenti di post basso sia che sia alto 1.60 piuttosto che 2.10.Risultato: Rosignoli, dotato di talento ma non eccezzionale, non è più cresciuto e più di una serie B non potrà mai fare.Ah però si è vinto uno scudetto col Campus....con Rosignoli piantato sotto canestro.

Intanto Casalpusterlengo e Corbani dalla stessa annata hanno tirato fuori Gallinari ed un altro super, prossimamente in Serie A, come Aradori, mentre il Campus???

Oh per inciso, quel Campus giocava una pallacanestro di squadra semplicemente splendida...

Sistema Offensivo - Costruzione di un gioco in continuità


L’ATTACCO (principi generali):

1) RITMO: sempre contropiede (velocità verticale); cercare di controllare il ritmo delle gare (capacità di andare piano quando si deve – break a sfavore, più azioni confusionarie…)
2) ORGANIZZAZIONE: movimenti semplici, ma efficaci, leggere la difesa, priorità; tutti sanno cosa devono fare, anche se il gioco va fuori dai giochi o dalla continuità; dare delle priorità sia all’interno dei giochi, sia in un situazioni di confusione.
3) LIBERTA’ E PRATICITA’: sfruttare le occasioni più ghiotte muovendosi tanto senza palla;
4) CONTINUITA’: tenere durante l’azione una velocità d’esecuzione elevata, anche se in particolari momenti è possibile sfruttare anche il fatto di andare piano per poi accelerare di nuovo.
5) EQUILIBRIO: mantenere un equilibrio tra rimbalzo offensivo e copertura del contropiede.

OBIETTIVO OFFENSIVO:
a) tiro appoggiato al tabellone b) tiro da tre-quattro metri c) tiro da tre punti non marcato d) evitare i tiri nella terra di nessuno (un metro dentro la linea da tre) e) stessa responsabilità di tiro tra i giocatori perimetrali e quelli interni

DA EVITARE:
a) evitare le penetrazioni suicide b) limitare l’uso del palleggio c) limitare i secondi in cui un giocatore tiene la palla in mano

SISTEMA OFFENSIVO:

- Schieramento iniziale 5 fuori (per cadetti e junior schieramenti diversi durante l’anno)
- Si gioca in continuità
- Chi passa la palla si allontana
- A due passaggi dalla palla si taglia forte verso il canestro (dai e vai a tre)
- Chi è a più di due passaggi dal pallone rimpiazza nelle zone libere
- Chi riceve il primo passaggio oltre a guardare eventuali errori del proprio difensore, da la priorità al taglio dall’altro lato, poi ribaltamento
- Dopo il ribaltamento (in base alle categorie di gioco) ritaglio o blocco cieco.
- Chi blocca cieco si apre per ricevere.

Varianti e soluzioni alternative al dai e vai a tre.

Soluzioni e continuità con palla che viene passata in angolo.

Didattica dell’insegnamento della continuità:

- esercizi a due-tre-quattro giocatori con appoggi dove uno finisca sotto canestro
- esercizi in cui tutti i giocatori devono toccare la palla
- esercizi in cui bisogna fare almeno un numero X di passaggi
- esercizi in cui bisogna fare almeno un numero X di ribaltamenti
- esercizi in cui bisogna far arrivare la palla almeno una volta dentro l’area del 3 secondi
- esercizi in cui bisogna eseguire almeno un back-door

Esercizi propedeutici alla costruzione di un qualsiasi gioco offensivo organizzato:

1) 2 contro 2 con due appoggi: (un passaggio obbligatorio tra le due file)
- chi attacca difende (un tiro solo per gli attaccanti, poi apertura veloce a quelli in fila)
- l’attacco se sbaglia e prende il rimbalzo va avanti
- tira anche i difensori (chi subisce canestro rimane in difesa)
2) 3 contro 3 con un appoggio (passaggi obbligatori tra le file)
3) 4 contro 4 (sui passaggi obbligatori si può tirare solo in back-door)
4) 4 contro 4 (passaggi obbligatori) se l’attacco sbaglia tutto campo con contropiede.

Esercizi propedeutici alla costruzione del gioco cinque:

1) tre file: 1 play, 2 guardia, 3 angolo – più appoggio allenatore guardia opposta
- 1 passa all’appoggio e si allontana cercando ricevere un passaggio skip
- 2 taglia forte sotto il canestro per ricevere
- 3 sale in posizione centrale per ribaltare
- fatto il ribaltamento 3 contro 3 liberi

2) quattro file: (senza allenatore)
- fatto il ribaltamento blocco cieco, oppure si va avanti nella continuità
- proviamo anche a farlo senza difesa… dopo 10 passaggi si tira (rispettare le regole)


Didattica in base all’età:

- Allievi 1993-94 Dai e vai normale – Dai e vai a tre
- Bam 1992 Dai e vai a tre con ribaltamento
- Cadetti 1990-91 Dai e vai a tre con ribaltamento e blocco cieco
- Juniores 1988-89 Gioco complessivo con doppio ribaltamento

Impariamo a scrivere bene!!


1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quandonecessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile)interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è "fine".
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: "Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu."
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa;ripetere è superfluo (per ridondanza s'intende la spiegazioneinutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
21. Se non trovi l'espressione italiana adatta non ricorrere mai all'espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono "cantare":sono come un cigno che deraglia.
23. C'è davvero bisogno di domande retoriche?
24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numerodi parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisiche inevitabilmente confondono il lettore poco attento - affinchéil tuo discorso non contribuisca a quell'inquinamento dell'informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti né inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
26. Non si apostrofa un'articolo indeterminativo prima del sostantivomaschile.
27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senzaperifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l'autore del 5 maggio.
31. All'inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, peringraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
32. Cura puntiliosamente l'ortograffia.
33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34. Non andare troppo sovente a capo. Almeno, nonquando non serve.
35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che facciauna pessima impressione.
36. Non confondere la causa con l'effetto: saresti in errore e dunqueavresti sbagliato.
37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamentedalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemiinusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto tiappaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologicae inviti alla deriva decostruttiva - ma peggio ancora sarebbe serisultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica - eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.
39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.