mercoledì 13 dicembre 2023

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Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

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mercoledì 25 ottobre 2023

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Quando ho cominciato ad amare, ho capito quanto fosse offensivo voler imporre a qualcun altro i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama rispetto. 

Quando ho cominciato ad amare, ho smesso di desiderare una vita diversa e ho compreso che le sfide che stavo affrontando erano un invito a migliorarmi. Oggi so che questa si chiama maturità

Quando ho cominciato ad amare, ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto e al momento giusto e che tutto ciò che mi accadeva aveva un preciso significato. Da allora ho imparato ad essere sereno. Oggi so che questa si chiama fiducia in sé stessi

Quando ho cominciato ad amare, mi sono liberato di tutto ciò che metteva a rischio la mia salute: cibi, persone, oggetti, situazioni e qualsiasi cosa che mi trascinasse verso il basso allontanandomi da me stesso. All’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo si chiama amor proprio

Quando ho cominciato ad amare, ho smesso di voler avere sempre ragione. E cosi facendo ho commesso meno errori. Oggi so che questa si chiama umiltà.  

Quando ho cominciato ad amare, mi sono reso conto che il mio Pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore, l’intelletto è diventato il mio migliore alleato. Oggi so che questa si chiama saggezza. 

Non dobbiamo temere i contrasti, i conflitti e i problemi che abbiamo con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che questa si chiama vita. 

C.C.

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mercoledì 13 settembre 2023


La mia anima ha fretta 


”Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da ora in avanti, rispetto a quanto ho vissuto finora…
Mi sento come quel bimbo cui regalano un pacchetto di dolci: i primi li mangia con piacere, ma quando si accorge che gliene rimangono pochi, comincia a gustarli intensamente.

Non ho più tempo per riunioni interminabili, in cui si discutono statuti, leggi, procedimenti e regolamenti interni, sapendo che alla fine non si concluderà nulla.
Non ho più tempo per sopportare persone assurde che, oltre che per l’età anagrafica, non sono cresciute per nessun altro aspetto.
Non ho più tempo, da perdere per sciocchezze.

Non voglio partecipare a riunioni in cui sfilano solo “Ego” gonfiati.
Ora non sopporto i manipolatori, gli arrivisti, né gli approfittatori.
Mi disturbano gli invidiosi, che cercano di discreditare i più capaci, per appropriarsi del loro talento e dei loro risultati.
Detesto, se ne sono testimone, gli effetti che genera la lotta per un incarico importante.
Le persone non discutono sui contenuti, ma solo sui títoli…
Ho poco tempo per discutere di beni materiali o posizioni sociali.

Amo l’essenziale, perché la mia anima ora ha fretta…
Non ho più molti dolci nel pacchetto…
Adesso, così solo, voglio vivere tra gli esseri umani, molto sensibili.
Gente che sappia amare e burlarsi dell’ingenuo e dei suoi errori.
Gente molto sicura di se stessa , che non si vanti dei suoi lussi e delle sue ricchezze.
Gente che non si consideri eletta anzitempo.
Gente che non sfugga alle sue responsabilità.
Gente molto sincera che difenda la dignità umana.
Con gente che desideri solo vivere con onestà e rettitudine.
Perché solo l’essenziale é ciò che fa sì che la vita valga la pena viverla.

Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle altre persone …
Gente cui i duri colpi della vita, abbiano insegnato a crescere con dolci carezze nell’anima.
Sí… ho fretta… per vivere con l’intensità che niente più che la maturità ci può dare.
Non intendo sprecare neanche un solo dolce di quelli che ora mi restano nel pacchetto.
Sono sicuro che saranno squisiti, molto di più di quelli che ho mangiato finora.

Il mio obiettivo, alla fine, é andar via soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.

Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una.“

lunedì 13 marzo 2023

AMMISSIONI AI CAMPIONATI GIOVANILI DEL FUTURO
MEGLIO FAR DECIDERE LE COMMISSIONI O IL CAMPO?

 

Per sei anni dal 2009 al 2014, ho svolto il Coordinatore della Commissione Tecnica FIP della Lombardia. Un centro di potere molto forte e concentrato in unica persona. In pratica avevo il compito di coordinare le ammissioni ai campionati giovanili (eccellenza, elite e provinciale) stabilendo le formule e organizzando tutta la fase di qualificazione, che all’epoca si chiamava Intertoto. Naturalmente a ratificare le proposte c’era il direttivo del comitato, ed era di fatto molto raro che una proposta del coordinatore venisse modificata.

Naturalmente, nel limite del possibile, cercavo di conoscere nel dettaglio i vari campionati giovanili, le squadre che volevano partecipare e ho speso davvero tanto tempo al telefono, con un nutrito gruppo di colleghi allenatori/dirigenti, per cercare di commettere meno errori possibili nelle varie scelte. Non vorrei dire cavolate ma se non ricordo male stiamo parlando di quasi 500 partite di spareggi nel solo mese di settembre. Un lavoro gigantesco per gli uffici del Comitato, svolto davvero in maniera impeccabile.

Ad aiutare le scelte (difficili) che prendevo c’era il campo e le relative gare di spareggio (appunto fase intertoto) che potevano suffragare o meno quanto avevo più o meno delineato e/o previsto. Chi vinceva gli spareggi o in certi casi veri e propri gironi veniva ammesso all’eccellenza e/o all’elite, tutti gli altri giocavano il campionato provinciale.

Poi con il commissariamento temporaneo del comitato lombardo e l’arrivo di un nuovo Presidente regionale la fase intertoto venne abolita.

Venne costituita una nuova Commissione, molto più allargata e con persone naturalmente molto più competenti del sottoscritto.

Senza una fase di qualificazione preventiva, le scelte di quella commissione furono decisamente più “pesanti”. Di fatto si decideva a tavolino, quali erano le Società che potevano prendere parte all’eccellenza, quali all’elite e chi ai campionati provinciali.

C’erano delle schede di autovalutazione che ogni Società compilava dimostrando il livello qualitativo delle proprie formazioni giovanili. E naturalmente c’erano i risultati della stagione precedente.

In pratica quello che succede ancora oggi. Raggiungendo un certo risultato agonistico la qualificazione per la stagione successiva è (ed era) garantita. Non ottenendo risultati adeguati la carta da giocare era (ed è) quella della richiesta così detta della “Wild Card”. La procedura è sempre la stessa. Presentare la solita scheda di autovalutazione, cercando di convincere la commissione tecnica della bontà e della qualità del progetto.

Nel 2019 con un lavoro enorme di raccolta dati, fu elaborato dalla FIP, uno speciale ranking di tutti i settori giovanili italiani attribuendo punti e graduatoria in base ai risultati agonistici, alla tessera di allenatori e assistenti alla presenza eventuale dei preparatori fisici, al numero delle squadre iscritte ai vari campionati e altro. Fu certamente un elemento interessante (anche se forse parziale) per iniziare a definire una certa qualità del lavoro svolto dalle varie Società.

Posso aver perso dei pezzi, ma non mi sembra che questo ranking sia stato aggiornato. La pandemia ha certamente reso ancora più complicato “tracciare” il lavoro svolto dalle Società.

Infatti, da gennaio del 2021 esiste una Commissione Tecnica Giovanile Nazionale dove sono inseriti responsabili di società oltre che ovviamente referenti FIP. Come il ranking del 2019 ha costituito una spartiacque importante nel definire una classifica di buoni e meno buoni, così la Commissione di cui sopra gode dal 2021 di grandi poteri decisionali. Prendo per esempio spunto dalla scelta di ridurre (e di molto) le ammesse al Campionato Under 19 d’eccellenza con addirittura dei ricorsi al TAR.

Evitando facili polemiche che non rientrano nello stile di chi scrive m’interessa fare una riflessione che cerca di essere più profonda (e capisco anticipata) ma comunque attuale sul futuro delle scelte da fare.

Con l’abolizione del vincolo sportivo, una squadra Under 14 Elite che arriva al primo posto in regione, o addirittura una squadra che vince il titolo Under 17 d’eccellenza, potrebbe banalmente perdere tutti i giocatori, con la ovvia conseguenza che concedere delle qualificazioni a tavolino prendendo spunto dai (soli) risultati dell’annata precedente potrebbe perdere peso e motivo di esistere.

E allora chiedo a chi magari ci ha già pensato, come poter gestire una nuova visione delle attività giovanili ai vari livelli con l’abolizione del vincolo??

Non so se corrisponde al vero ma sembra che la FIP stia pensando di organizzare solo due livelli: Eccellenza e Provinciale con una (breve) fase di qualificazione (intertoto – sic!) e poi una seconda fase più lunga, in base ai risultati ottenuti nella prima.

Lasciando per un attimo in disparte il secondo livello, quello Provinciale, Gold, Silver, Bronze. La domanda che sorge spontanea è: chi potrà avere dei dati oggettivi rispetto alla forza e alle qualità delle squadre, valutazioni in grado di ammettere di diritto certe squadre all’eccellenza?

E in più mi permetto di chiedere: Con la possibilità da parte degli atleti di scegliere ogni anno la Società dove giocare saranno proprio i giocatori bravi e le loro scelte a stabilire chi potrà partecipare all’eccellenza, oppure sarà la FIP (e la sua commissione di turno) che dichiarando in anticipo le squadre ammesse di diritto all’eccellenza, stabilirà (forse di conseguenza) dove andranno a giocare i giocatori più bravi di quella determinata annata?

A voi.

🏀🏀

venerdì 3 marzo 2023

LA SPAGNA E LE SUE FINALI UNDER 14 CI INSEGNANO QUALCOSA?
FAR PROVARE FORTI EMOZIONI HA FORTI CONTROINDICAZONI?


Come addetti ai lavori il modello di organizzazione del Settore Giovanile in Spagna può e deve farci riflettere molto.

Qualche giorno fa, durante la Coppa del Re, si sono svolte (diciamo) delle Finali Nazionali Under 14 (2009).

Le cose che mi hanno colpito di più:

Finale giocata davanti a 8.000 persone

Partita con i 24 secondi con reset a 14

Rimesse veloci senza tocco degli arbitri (3!)

Ripresa Video live con commento

10 giocatori in panchina + i 5 in campo

Tante emozioni positive vissute dai giocatori ed allenatori in campo

Bella esperienza (da sognare/imitare) anche per i tanti ragazzi in tribuna a guardare

Ma allora mi domando: perchè non replicare un format così anche in Italia?

A prescindere dalla qualità dei giocatori in campo e dagli investimenti delle Società coinvolte, perchè in Italia non si può pensare che far giocare delle gare di altissimo livello (anche) a ragazzi di 13/14 anni sia il loro bene e più in generale il bene della pallacanestro??

Che paure abbiamo??

Quest'anno alleno proprio la categoria Under 14 (2009) e allora mi domando: perchè le squadre migliori (in Lombardia Milano e Cantù) non sono a giocare gare del genere invece che (non) giocare partite regionali che finiscono 123-30??

Abbiamo un modello davanti che funziona bene. Capire, studiare e applicare un modello simile al nostro contesto è così difficile??


SALARIO MINIMO PER GLI ISTRUTTORI/ALLENATORI
FACCIAMO DUE CONTI E SCOPRIAMO IL PERCHE'


In questi ultimi mesi si è parlato tanto di salario minimo. E allora, rischio grosso, e cerco di declinare l’argomento (complicato) dei rimborsi sportivi per istruttori e allenatori. Aspetto poi i vostri contributi.

Premessa:

Le cose che scrivo cercheranno di fotografare una situazione standard, in cui un allenatore di base, con un minimo di esperienza, svolge la propria attività, presso una società media di una qualsiasi città di media grandezza.

A rigor di logica e molto banalmente un istruttore e/o allenatore che svolge tre allenamenti a settimana da 90 minuti più la partita del fine settimana, potrebbe/dovrebbe avere come rimborso dai 320 ai 400 euro ogni mese. Siete d'accordo?

Questo il ragionamento per arrivare a quelle cifre:

Per 90 minuti di lavoro concreto sul campo è plausibile pensare di riconoscere dai 20 ai 25 euro? Bene se diamo 20 euro fa 320 al mese se riconosciamo 25 euro ad allenamento/partita fa 400 al mese.

Tralasciando la preparazione e i trasferimenti (casa/palestra) pensate che sia giusto e corretto pagare meno di 20 euro per 90 minuti di lavoro in palestra?

Ripeto: sto parlando di un allenatore di media bravura tecnica, formato, con un minimo di esperienza, che abita poco distante dalla palestra e che allena un gruppo normale che fa gold o silver con 15/16 ragazzi in palestra. Ok?

Per esperienza so che nella maggior parte dei casi non è così. So bene che di solito e per molti colleghi le cifre sono più basse.

Per essere super partes e visto che da un po' di anni faccio anche il dirigente occupandomi di rimborsi, cerco di mettermi anche dalla parte della società e faccio due conti per cercare di sostenere quanto scritto sopra.

Quanto costa una squadra under 13, 14, 15, 17, 19 di medio livello?

Facciamo due conti con i costi per tutta la stagione:

4000 allenatore

1000 materiale (abbigliamento)

1000 Federazione (tasse gare/tesseramenti)

1000 segreteria/responsabile settore giovanile/consulente fiscale/assicurazione RC

2000 costo palestra

1000 costo assistente e/o preparatore (per chi può)

Ditemi se ho dimenticato qualche costo...

Totale generale: 10.000:16 giocatori= 625 euro circa a giocatore

So bene che oltre 600 euro di costo per ogni famiglia sono tante. In effetti per molti club la quota pro capite di iscrizione è più bassa.

Considerazione: delle voci esposte qui sopra l’unica che può variare (scendere) è propria quella dell’allenatore. Le altre tendenzialmente no. È questo per gli allenatori (e per l'intero sistema) spesso è un problema.

Qualcuno di noi ha un'idea e un metodo per ripianare il deficit creato tra il costo reale (600 a giocatore) e la sua quota d'iscrizione (350-450)??

Considerando che di sponsor ce ne sono sempre meno e che i Presidenti di Società che fanno opera sociale coprendo i "buchi" stanno finendo, mi domando se i gli incentivi (NAS) potrebbero essere (per qualcuno già lo sono) l'elemento che potrebbe far stare in piedi il sistema?

A voi.

giovedì 9 febbraio 2023

LA FIP LOMBARDIA FA UNA GRANDE COSA
REPORT DETTAGLIATO DEI NUMERI DELLA NOSTRA REGIONE

 
Super interessante iniziativa del Comitato Regionale della Lombardia FIP che ha pubblicato in queste ore uno speciale Wearbook con la relazione di tutte le attività del Comitato.

La parte relativa ai numeri mi sembra quella davvero più utile per capire come sta evolvendo il nostro movimento. 

Per capire meglio sarebbe stato bellissimo avere più dati (per esempio le differenze rispetto alle stagioni precedenti) però già così con il quadro esposto, si possono fare alcune considerazioni.

Guardando il numero delle squadre maschili iscritte ai vari campionati si può dedurre matematicamente che nel percorso che che va da Under 13 a Under 19 perdiamo 1.500 tesserati per annata. 
Per farmi capire ho preso il numero delle squadre Under 13, 14, 15, 17 e 19 e l'ho moltiplicato per 15 giocatori. Questi i risultati:

  • Under 13: 194 squadre X 15 = 2.900
  • Under 14: 173 squadre X 15 = 2.500
  • Under 15: 164 squadre X 15 = 2.460
  • Under 17: 175 squadre X 15 = 2.625: 2 annate = 1.312
  • Under 19: 197 squadre X 15 = 2.955: 2 annate = 1.477

Questi numeri ci dicono che alla fine del Minibasket abbiamo quasi 3.000 tesserati e alla fine del percorso Under 19 ne troviamo meno della metà!
L'abbandono sportivo è un problema noto ma i numeri in questo senso sono davvero impietosi. Metà dei ragazzi che facciamo felicemente appassionare, nel giro di qualche anno li perdiamo. Possiamo fare qualcosa per invertire questa tendenza?? Ci serve avere più numeri?? 

Sarebbe interessante in questa tabella avere il parziale della divisione per genere (maschi e femmine) e anche la divisione tra età giovanile e età senior.

Il dato che volevo condividere però è un altro. Riguarda i tesserati CNA e gli Istruttori Minibasket.

Prendendo il numero totale degli Atleti e dividendolo per il numero dei tesserati CNA dovremmo avere il numero (medio) di giocatori che ogni allenatore ha in palestra: 35.058 : 3.267 = 10,7

C'è qualcosa che non torna. Già io ne ho 30 da solo :-) e comunque è noto che tutte le Società della Lombardia siano alla ricerca di allenatori.  Dove sono questi allenatori? 

Anche a dividere gli oltre 3 mila coach per due, dando per scontato che metà di quei 3 mila non allenano più, il rapporto sarebbe di un coach ogni 20 giocatori, che sarebbe quasi veritiero, se non ci fosse però il problema della ricerca perenne di cui parlavo prima.

Stesso ragionamento tra atleti Minibasket diviso gli Istruttori (che spesso sono anche tesserati CNA): 26.091 : 1.604 = 16,2

Anche qui c'è qualcosa che non torna nei numeri. In palestra a fare Minibasket ci sono molti (moltissimi?) senza tessera. Perchè? I numeri in teoria ci stanno dicendo che non ci dovrebbe essere questa emergenza di tecnici! In realtà il problema c'è ed è serio.

Concludo. In attesa di vedere qualcosa di simile anche dalla FIP di Roma, complimenti ancora per il lavoro svolto dal Comitato della Lombardia. Ottima iniziativa.    

👍👍👍👍

mercoledì 8 febbraio 2023

IL COMITATO REGIONALE NOMINA IL NUOVO RTT DELLA LOMBARDIA
RIFLESSIONI E DOMANDE PER UNA NOMINA COSI' IMPORTANTE


Sono passate già un bel po' di settimane dalla nomina in Lombardia del nuovo Referente Tecnico Territoriale, Luca Vitali.

Ogni volta che ci penso mi domando se sia stata fatta una scelta coerente con il movimento degli allenatori in un regione come la Lombardia che conta oltre 3.000 tesserati di cui più di 1.500 attivi e con la tessera gare rinnovata.

Cerco di spiegarmi meglio, ma prima faccio una precisazione.

La premessa doverosa è che non ho nulla di personale contro Luca Vitali che ho apprezzato da giocatore e che certamente sarà un grande istruttore/allenatore. Non si mettono mai in discussione le persone. Vitali merita tutto il nostro rispetto e ammirazione per quello che ha fatto (e che tra l'altro sta ancora facendo) come giocatore e che farà certamente come tecnico.

Detto questo, le prime domande che mi faccio sono:

E' possibile che in Lombardia non si sia trovato un allenatore che abbia nel proprio curriculum un vissuto da tecnico di Settore Giovanile di qualche anno e non di qualche settimana?

Come mai il Comitato a settembre ha scelto Enrico Ciuffo come RTT ad interim e poi tutto ad un tratto (a gennaio!) ha nominato un RTT che stava iniziando a svolgere il ruolo di assistente allenatore nei vari raduni provinciali/regionali?

E' congruo scegliere un RTT che sta ancora giocando a livello professionale con un monte ore di impegno fisico e mentale che dubito gli permetta di svolgere nel pieno del proprio tempo un ruolo così importate per la Lombardia per le Società e per il Settore Squadre Nazionali?

La scelte fatta qualche anno fa dal Comitato Regionale è stata quella di reclutare un RTT full time con un rimborso mensile di un certo rilievo. E fin qui se il Comitato ha ritenuto percorrere questa strada va benissimo per tutti. 

Ma vista la scelta di avere una persona full time, perchè non provare a individuare un coach che potesse essere veramente a disposizione del Comitato, delle Società, del Territorio e dei Giovani Giocatori?

Se c'è una cosa che Guido Saibene ha fatto molto bene nel corso dei suoi anni da RTT è stata quella di valorizzare e di monitorare davvero tutta la Lombardia. Un lavoro capillare e certosino che solo Guido poteva declinare con modalità vincente sia per i giovani giocatori che per gli allenatori. Sotto questo aspetto Guido è unico ma sono certo che tra i 2.000 allenatori attivi nella nostra regione qualcosa di simile si poteva trovare, no?

Ok magari a gennaio gli allenatori disponibili che potevano ricoprire questo ruolo non sono poi così tanti!?

E allora mi chiedo se non era più utile percorre la scelta del buon senso cercando di portare a termine la stagione 22-23 con la positiva figura di Enrico Ciuffo (che comunque ho letto che è rimasto Responsabile Tecnico) e cercare/trovare qualche coach (con le caratteristiche di cui sopra) nel periodo maggio/giugno 2023, impostando con lui il nuovo percorso futuro?

Sono domande, spero lecite, che hanno lo scopo di mettere in evidenza i pensieri e i dubbi di molti addetti ai lavori e colleghi perplessi da scelte che spesso (dall'esterno dei palazzi) si faticano fino in fondo a comprendere. 

Grazie a persone come Enrico Ragnolini ed Enrico Rocco, senza avere alcun merito ho fatto il Referente Tecnico Territoriale per 7 anni, allenando anche in Società nel frattempo, e so esattamente di che cosa si stia parlando. Non lo rifarei perchè non posso permettermi di non lavorare in una Società, però sono certo che molti miei colleghi (più giovani di me) e con una grado di esperienza utile al sistema Lombardia sarebbero stati onorati ad essere chiamati e sentiti per questa nomina. Peccato non averlo fatto.

Non invidio per nulla Luca Vitali "sotto contratto" per fare il giocatore semi-professionista con Treviglio e nello stesso tempo chiamato a svolgere un ruolo importante da RTT che certamente richiede molto tempo in palestra. Non so sinceramente come possa conciliare le gare (e la relativa preparazione) da giocatore di Trevilgio con le mille partite giovanili che un RTT dovrebbe vedere ogni fine settimana per monitorare davvero il territorio? 

Non mi aspetto risposte dirette. Spero solo che il tempo possa farmi rendere conto che tutte queste domande/dubbi che ho evidenziato possano trovare una risposta pratica e positiva dalle cose che accadranno nei prossimi mesi. Ovviamente fiducia a tutti sempre e comunque.  

🏀🏀🏀🏀🏀

IDEE E PROGRAMMAZIONE PORTANO OTTIMI RISULATI
OTTO ANNI IN URANIA PER VEDERE COSE IMPORTANTI

Con la gara di serie A2 vista live tra Urania Basket e #treviglio si è chiuso un cerchio importante.

In campo (con minuti veri e importanti) per la Milano di coach Davide Villa contro la Treviglio dei “veterani”, tre (giovani) giocatori che ho avuto la fortuna di avere con me, fin da giovanissimi, nel percorso delle giovanili dell’Urania di qualche anno fa.

Per il sottoscritto, ma penso proprio anche per Urania, coach Villa e altri colleghi/amici come Montefusco, il più bel risultato che ci sia!!

Queste sono le vittorie che contano davvero!

A Simone Valsecchi Edoardo Pezzola e #MatteoCavallero un grande applauso per quello che hanno fatto e per come lo hanno fatto.

Ovviamente l’invito per loro è quello di proseguire al meglio nella strada intrapresa dando il massimo ogni giorno per divertirsi a migliorare.

Non vi fermate! Fateci emozionare ancora!

A noi vecchi coach rimane il dolce gusto di aver visto altri fiori sbocciare in una nuova primavera di pallacanestro.

Avanti così!

👍👍👍👍👍

venerdì 3 febbraio 2023



Con grande piacere annunciamo che sono aperte le iscrizioni alla 1° Edizione del Diego Flaccadori BasketBall Camp che si svolgerà a Cesenatico, presso l'Hotel Sabrina*** da domenica 25 giugno a sabato 1 luglio a cui potranno accedere tutti i ragazzi nati negli anni 2007-2008-2009-2010-2011.


Una settimana di Basket, di Sport e di grande divertimento, potendo rimanere a contatto con Allenatori e Istruttori qualificati e con la presenza per tutta la settimana di Diego Flaccadori. Ospiti d'eccezione compagni di Squadra e di Nazionale di Diego
Un'occasione unica per poter migliorare i propri fondamentali e il proprio gioco, potendo contare su un'attività mirata al miglioramento delle proprie abilità e con i consigli h24 di Diego e del suo Staff. 


Non puoi mancare alla 1° Edizione del Diego Flaccadori BasketBall Camp. Fai crescere il tuo talento!

Per info, dettagli, costi e modulo di iscrizione clicca qui: https://forms.gle/izYix2H5jGbZdcVk7
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