sabato 2 febbraio 2008

TANTI CONSIGLI PER ESSERE MIGLIORI

C'E' SEMPRE QUALCUNO CHE NE SA PIU' DI NOI


1. Mantieni in forma il tuo fisico
Un esperimento eseguito su alcune cavie (roditori) lo ha dimostrato, questo può essere spiegato dal fatto che correre, prepararsi per un evento sportivo o anche giocare a calcetto con gli amici riduce lo stress e aumenta la soddisfazione, nelle cavie si sono anche formati nuovi neuroni a seguito di queste attività che però vanno svolte solo se ne abbiamo la voglia, non dev’essere una forzatura.

2. Esercita la tua mente
Il cervello non si sviluppa solo allenando il proprio corpo. Importante è anche sforzarsi di pensare e ragionare in modi sempre nuovi in modo da stimolare diverse aree del cervello, anche contemporaneamente. Stare attenti a profumi e odori che ci circondano, toccare le cose cercando di riconoscerle senza guardarle, fare i gesti abituali con la mano non dominante, percorrere nuove strade per raggiungere il lavoro (o la scuola), queste sono tutte cose e situazioni che ravvivano e migliorano il cervello.

3. Domanda perché
I nostri cervelli sono fatti per essere curiosi, la nostra mente ha il bisogno naturale di conoscere le cose ma soprattutto il loro funzionamento. Domandati il perché delle cose, come mai esse succedono, chiedilo anche a persone più competenti di te; anche se di un argomento conosci tutto prova a scoprire cose nuove, rimarrai esterrefatto di quante cose non sai.

4. Ridi
Gli scienziati dicono che ridere fa bene, vero. La risata in quanto tale non è importante, ma con questo gesto viene rilasciata una grande quantità di una sostanza che rivitalizza il corpo e ci fa sentire meglio.

5. Sii una testa di pesce
Gli oli Omega-3 che sono stati trovati in certi animali come i pesci danno un grande aiuto al cervello e non solo perché aumentano la circolazione d’ossigeno, sembra anche che aiutino direttamente i neuroni e questo sarebbe spiegato dal fatto che le popolazioni che consumano più pesce soffrono meno di depressione, demenza e deficit di attenzione. E’ possibile quindi che le prestazioni del tuo cervello migliorino sensibilmente consumando questi alimenti.

6. Ricorda
Riesuma una vecchia foto del liceo o della tua compagnia di amici, il tuo cervello è una macchina della memoria, dagli quindi di che lavorare!. Spendi del tempo a ricordare con più particolari possibili eventi e vicende del passato e in più scrivile, oltre ad uno sforzo (proficuo) otterrai una mini-autobiografica fatta con passione.

7. Elimina il grasso
Ridurre il consumo dei grassi è un’ottima pratica per migliorare lo stile di vita e l’intelligenza, recenti studi hanno confermato che queste sostanze riducono la percentuale di ossigeno che il sangue può trasportare e così c’è una variazione in negativo anche delle potenzialità.

8. Fai un puzzle
Non conta se sono puzzle, cruciverba o giochi matematici, ma passare il tempo libero a esercitarsi in questi giochetti fa molto bene alla mente, soprattutto se fatti con regolarità e costanza.

9. L’effetto Mozart
In tanti lo affermano, ma in pochi ci credono, eppure ascoltare le melodie e la musica di Mozart fa bene. Attenzione però, non tutti i soggetti su cui si è sperimentato hanno risposto allo stesso modo, in certi casi si notano miglioramenti sostanziali, in altri minimi.

10. Migliora le tue capacità nelle cose che già sai fare
Tutte le attività comunemente classificate come hobby sono utili al cervello, ma importante è migliorare il modo in cui si fanno e scoprire nuove tecniche per farle.

11. Sii un pensatore, non un bevitore
L’idea che l’alcool uccida le cellule celebrali è vecchia e sbagliata, però un recente studio su uomini giapponesi ha sottolineato il fatto che bere moderatamente, tipo un bicchiere al giorno, a lungo andare aumenta le capacità sensoriali e la memoria, invece gli alcolizzati hanno seri problemi dato che l’alcool impedisce la creazione di nuovi neuroni e connessioni (non le distrugge, però).

12. Gioca
Prenditi del tempo per giocare, organizza tornei di carte, sfida i tuoi amici ai videogiochi, crea presupposti per avvincenti partite di Risiko, in sostanza giocare migliora sia animo che cervello.

13. Impara e dormici su
Se devi imparare certi argomenti per il giorno dopo, può essere un esempio un esame o un concorso pubblico, dormi la notte prima dell’evento stesso e se proprio non riesci a chiudere occhio scrivi tutto ciò che ti passa per la testa, questo ti aiuterà a prendere sonno.

14. Fai l’amore per il tuo cervello
In una serie di studi è stato scoperto che regolari rapporti sessuali hanno un importante impatto sulla psiche e le emozioni di una donna. In questi studi l’occorrenza di un orgasmo non è importante come l’attività sessuale stessa, infatti contano molto di più l’intimità e le emozioni che il sesso porta. Altri studi sul cervello hanno mostrato che la diminuizione del livello degli estrogeni porta ad una diretta diminuzione dell’attività celebrale e di memorizzazione.

15. Gioca con passione
Non puoi fare un gran lavoro senza appagazione personale. Quando le persone aumentano la loro esperienza e la creatività sono più appagate e danno il 127% in più nel loro lavoro. Diverti te stesso e diverti il mondo. Ricorda cosa ti piaceva fare da bambino e porta l’essenza di questa/e attività nel tuo lavoro. Questo è importantissimo per il tuo genio, per le tue capacità naturali e per i tuoi talenti. Leonardo da Vinci, Edison, Einstein e Picasso amavano giocare ed esplorare.

16. Impara qualcosa di nuovo
Questo potrebbe sembrare ovvio, ma non è così. Imparare cose nuove è il miglior modo per migliorare la resa del cervello, ad esempio ci potrebbe essere qualcosa a lavoro di cui conosci poco o nulla, ottimo, approfondisci quell’argomento.
Se non hai argomenti a cui pensare, prova a imparare una nuova parola presa a caso dal vocabolario, ogni giorno. C’è una stretta correlazione tra il nostro personale dizionario (le parole che si conoscono) e la nostra intelligenza, infatti parole nuove significano anche nuovi modi di esporre le proprie idee e nuovi modi di pensare. Metti il tuo cervello a lavorare, questa è una delle migliori cose che puoi fare.

17. Scrivi per essere letto
E’ molto soddisfacente scrivere per se stessi, ma scrivere per gli altri o per essere letto è un’attività che valorizza di gran lunga il cervello e lo fa lavorare continuamente. Il più grande beneficio dello scrivere è che esso espande le tue capacità celebrali, potresti trovare nuovi modi di esporre le cose, raccontare aneddoti sulla gioventù o anche mantenere un blog.

18. Bevande alternative
Il caffè e le bevande che contengono caffeina aiutano molto a migliorare i risultati dei ragazzi nei test scolastici, ma non sono ancora chiare le conseguenze che può avere sul cervello e soprattutto le conseguenze al lungo termine sul fisico e la mente. Invece del caffè si potrebbero allora consumare bevande come gingko biloba e i tè alle erbe gotu kola. Entrambi aumentano le capacità celebrali migliorandole.

19. Esercita, esercita, esercita
Circondarsi di persone con hobby e passioni diverse dalle tue aumenta è un modo per aumentare la creatività. Compra delle riviste di cui non conoscevi neppure l’esistenza, crea delle connessioni tra persone, posti e cose per scoprire nuove opportunità, trova soluzioni ai problemi.

Ricorda che non conta la tua età o il tuo lavoro, il tuo cervello ha bisogno di essere costantemente messo alla prova per essere sempre al suo massimo in termini di prestazioni. Fai giochi di logica, memorizza frasi linee di poesie di Shakespeare, impara una nuova lingua, tieni insomma il tuo cervello occupato, se non vuoi che diventi come una macchina senza ruote. Inutile.

giovedì 31 gennaio 2008

IL CONFRONTO E' LA STRADA GIUSTA

PER PROGREDIRE E MIGLIORARE

RISPOSTA AL VERBALE DEL 12 GENNAIO

Avendo a cuore le questioni mi permetto di avanzare un commento personale al verbale ricevuto dando un segnale certamente positivo per l’iniziativa intrapresa da questi 11 Allenatori. Sono convinto che effettivamente solo discutendo e proponendo “cose nuove” si possa in effetti migliorare la nostra attività. Quindi un plauso a queste persone che con passione e dedizione si sono prodigate per trovare spunti di miglioramento per la nostra attività.

Nel dettaglio delle considerazioni emerse da questa riunione che ha coinvolto 11 responsabili di settore giovanile di serie A, tra cui Virtus Bologna, Montepaschi Siena, Benetton Treviso, Scavolini Pesaro, Snaidero Udine, Premiata Montegranaro, Upim Bologna, Eldo Napoli… su molte cose però mi trovo in antitesi con quanto verbalizzato.

Farò considerazioni, certe magari dure, ma comunque motivate, che non hanno nessun interesse di sorta alle spalle. Non faccio politica per la “poltrona”, ma scrivo delle cose (come del resto le hanno scritte queste persone liberamente) per il gusto del buon senso. Per poter in qualche maniera migliorare un movimento in crescita che però spesso smarrisce la propria strada di maturazione, anche grazie al cambio repentino delle persone che indirizzano la politica di crescita dell’attività giovanile.

E’ già capitato nel passato. Cambiando le persone che influiscono sull’indirizzo politico cambiano anche le regole. Questa continua rivoluzione di prospettive non aiuta certo il movimento a crescere e maturare.
Comanda uno. Pone delle regole. Tutti si adeguano. Arriva al “potere” un altro. Cambia queste regole e tutti di nuovo si devono adeguare. Allora non mi sta più bene. Eclatante in questo senso il cambio delle annate voluto nella scorsa estate dopo anni di battaglie per equiparare i nostri campionati al livello europeo.
Allora il bene comune non è più un ideale da raggiungere, ma è solo il tornaconto della propria attività che la fa da padrona. Questo non lo accetto. Se diciamo delle cose che coinvolgono tutti, non possiamo dirle o scriverle solo guardando al nostro piccolo orticello. Abbiamo il dovere di guardare ad ampio respiro a zone in Italia molto diverse, che per caratteristiche storiche, sportive e pratiche, non hanno tutte le stesse peculiarità.

Fare considerazioni generali per il miglioramento del bene comune è missione di tutte le persone a cui la crescita e la maturazione del nostro movimento sta a cuore. E’ anche per questo che do seguito a questa lettera dei responsabili di Società di Serie A che inevitabilmente hanno sotto i propri occhi realtà comunque di alto livello e poco vicine alla consuetudine della maggior parte delle piccole o medie Società Sportive sparse in giro per l’Italia. Fare delle proposte concrete significa saper guardare con occhi critici e mentalità aperta da Moncalieri a Palermo dando il giusto peso alle diversità strutturali di ognuno.

Nel verbale viene scritto: “si ritiene necessario che i giovani della fascia d’età corrispondente alle scuole medie inferiori (fino under 14) debbano essere preservati da ogni tipo di esasperazione agonistica. In questo senso: si approva che l’attività agonistica abbia termine a livello regionale; si chiede che venga evitata qualsiasi di tipo di attività di selezione a qualsiasi livello.” e ancora: “si auspica che le finali regionali di categoria under 13 ed under 14 diventino eventi (non solo agonistici) in grado di dare maggiore visibilità, supporto ed opportunità di crescita alle piccole società ed ai giovani allenatori, confidando anche nel coinvolgimento dei tecnici del SSN e degli istruttori CNA;”

A mio parere preservare i ragazzi da ogni esasperazione agonistica a 14 anni significa in poche parole svilire il movimento. Nei paesi più inclini a far progredire i giovani a livello cestistico, a 16 anni quelli buoni giocano già in serie A (grazie a Melli di esistere). Noi aboliamo le Finali Nazionali Under 14 per preservarli dall’agonismo!! Mah.

Non si capisce del tutto, il concetto per cui finire le fasi dei campionati a livello regionale preservi dall’esasperazione agonistica.
Come dire che giocare per un titolo regionale o per una partita a livello anche locale, provinciale, è meno importante e motivante dal punto di vista strettamente competitivo di una gara di una Finale Nazionale.
I ragazzi che giocano a Basket s’impegnano a prescindere dalla competizione dove stanno giocando. E’ chiaro che arrivare a giocarsi una Finale Nazionale non può che migliorare uno stato mentale di progressione al miglioramento insito nei giovani. Ma farlo a livello locale, regionale o nazionale poco importa.
E come se un insegnate dicesse ai propri alunni: “Ragazzi vi insegno le addizioni e le sottrazioni però le moltiplicazioni e le divisioni no, perché vorrei preservare la vostra mente dagli sforzi che dovrebbe fare per reggere questi grandi ostacoli. Il discorso a mio avviso non sta in piedi.

Tutti sanno che le società medio/piccole, quelle del paese o della piccola città, quelle costruite dal minibasket o quelle di piccole aggregazioni come stanno ormai nascendo un po’ in ogni dove, non aspettano altro che arrivare a questi importanti appuntamenti agonistici per avere un confronto “alla pari” con le Società più blasonate e titolate, prima che queste ultime usurpino con un reclutamento alle volte selvaggio proprio i roster di queste piccole realtà. Togliere questi confronti è una mortificazione del basket e non solo di quello giovanile. Ripristiniamo le Finali Nazionali Under 14 al più presto. Ogni anno perso è uno passo indietro nella crescita del movimento. Vi prego. In allegato proposta concreta per le suddette finali da inserire già nelle DOA 2008-2009 in stesura in queste settimane.


Nel verbale appaiono anche queste considerazioni: “In merito all’organizzazione dei campionati giovanili si avanzano le seguenti richieste: Campionato Under 17 Eccellenza e Under 19 Eccellenza: si chiede di ridurre il numero di squadre (e di partite) dei gironi della 1° fase. Campionato Under 19 Eccellenza: si chiede di aumentare il numero di squadre (e di partite) dei gironi della 2° fase.”

Non capisco veramente la motivazione di queste richieste. Ogni regione organizza la propria prima fase regionale in base alle proprie caratteristiche. C’è chi ha due gironi, chi ha un girone a 16, chi ha un girone a 14, c’è chi per scarsità di squadre non fa nemmeno l’eccellenza e si adatta ai campionati provinciali.
Molte regioni, molte realtà. E’ chiaro che l’obiettivo è cercare partite equilibrate e con scarti di punteggio non del tanto a pochi. Ma ridurre le squadre e di conseguenza le partite non è a mio avviso la strada giusta per evitare gli scarti oceanici. Cercare avversari del proprio livello è l’obiettivo di ogni allenatore a inizio stagione.
Pensando di poter contare su un gruppo eccezionale a livello Under 17, l’obiettivo sarà magari quello di giocare contro squadre Under 19. Se dovessi avere un buon gruppo Under 19 cercherò di poter far giocare i miei ragazzi a livello di squadre di Serie C/2 o D. Questa potrebbe essere una buona logica. Non ridurre le partite, ma trovare avversari di livello.


Apro una parentesi. Capita già in alcuni paesi europei. Le partite che superano i 40 punti di scarto vengono continuate a giocare senza tenere più il punteggio sul tabellone. Prosegue la partita, si finisce con il tempo, ma la gara viene omologata con il punteggio con il massimo scarto di 40 punti. Questa potrebbe essere una iniziativa positiva per cercare di limitare e livellare le differenze.
Ci sono allenatori in gamba e con competenza che questa tattica l’adottano già da diverso tempo, senza regole scritte. E’ chiaro che una partita con potenziali 60 punti di scarto, facendo le giuste rotazioni o non convocando i ragazzi più bravi verrebbe vinta di 20 o di 30. Questa è la giusta filosofia. Se poi ci fosse qualcuno che vuole continuare nell’abusare dell’avversario, allora mettiamo la regola del limitatore. Sopra di 40 si chiude il referto!

“Seconde fasi più lunghe.” Ma questi allenatori che nella prima parte del verbale danno indicazioni morali sulla qualità della vita e dello studio dei giovani giocatori non si rendono conto che le seconde fasi più lunghe rovinano di fatto la vita scolastica (e non) dei ragazzi coinvolti obbligati a trasferte “da serie A” con partenza mattutine e rientri in nottata, con la conseguenza ovvia dell’assenza scolastica anche per il giorno successivo alla partita?
Possibile che non ci si renda conto che per fare una partita interregionale (tralasciando l’aspetto puramente economico) il costo dell’operazione crea vantaggi di natura tecnica, inducendo però a dei sacrifici enormi a livello di vita quotidiana per i ragazzi e le proprie famiglie!

Nel verbale si prosegue con: “Difesa a zona proibita fino a livello under15 compreso”

Prima ancora che prendere una posizione sull’utilità o meno dell’insegnamento della zona a livello Under 15 e Under 14, la proposta in questione potrebbe essere meritevole di considerazione se ci fosse la possibilità di far rispettare eventualmente la regola.
Siccome sappiamo tutti benissimo che questa regola non è pensabile farla rispettare perché la classe arbitrale e le competenze tecniche dei giovani arbitri che evoluiscono in questi campionati non è in grado di valutare la questione, proseguirei nella scelta fatta già un paio di anni fa.
A mettere regole, che poi non possono essere rispettate per mancanza di controlli, ci pensa già il Parlamento… non mi ridurrei a questo livello.

Si prosegue con: “si chiede di valutare con i tecnici del SSN e del Settore MiniBasket l’opportunità di disputare il campionato “esordienti” con i canestri bassi.”

Non prendo neppure in considerazione il fatto che la maggior parte degli impianti sportivi e di conseguenza molte delle Società che fanno del Basket e del Minibasket la propria attività non hanno la possibilità di avere nelle proprie dotazioni i canestri bassi, ma voglio far solo riferimento ad un altro ragionamento.

Da una parte il verbale pone l’accento sulla non esasperazione agonistica a livello di categorie giovanili di fascia bassa, dall’altra con questa proposta si esalta di fatto la forza fisica abbassando i canestri con la ovvia conseguenza che l’esasperazione agonistica non solo raddoppierebbe, ma si creerebbero di fatto dei veri e propri tornei di serie A in miniatura.
Parlo per esperienza personale. Ho visto e ho partecipato a tornei con i canestri bassi con schiacciate, forza fisica all’eccesso, scontri molto duri per avvicinarsi al canestro… insomma vere e proprie partite senior in miniatura. Anche se il ragionamento iniziale teorico è giusto, l’implicazione pratica è a mio modo di vedere altamente negativa.

Rimanendo a disposizione di chiunque per le delucidazioni del caso, esorto tutti gli allenatori e istruttori con idee innovative (ma anche no) e con motivazioni forti, a emergere dal silenzio di regime che spesso accompagna le nostre stagioni agonistiche. E’ facile far finta di niente e pensare che sia sempre qualcun altro a decidere per noi. E’ più difficile riordinare le idee e cercare di prospettare il miglior bene comune per le nuove generazioni. Vi assicuro che ve ne saranno grate.

E per ora è tutto.

Grazie dell’attenzione.


Puoi aggiungere un commento cliccando poco sotto.

mercoledì 30 gennaio 2008

11 RESPONSABILI DI SETTORE GIOVANILE

PROPONGONO QUANTO SEGUE

Pubblico il verbale di una riunione svolta da 11 responsabili di settore giovanile di società di serie A, in cui gli esimi allenatore fanno considerazione e proposte per il bene comune, da consegnare ai vertici federale per la messa in atto. Pubblico dapprima integralmente il verbale. In un secondo momento aggiungerò i miei commenti personali.


Il 12 gennaio 2008 si è tenuta la riunione dei responsabili Tecnici dei Settori Giovanili delle società della Lega di serie A; erano presenti i rappresentanti di 11 club ed il delegato della Lega di SerieA nella Commissione Attività Giovanile della FIP.

Scopo dell’incontro era di confrontare le esperienze di chi quotidianamente si misura con le tematiche relative alla crescita ed alla formazione dei giovani giocatori, con l’obiettivo di elaborare proposte volte al miglioramento di tale attività.

Le prime esigenze emerse con grande forza e condivisione sono quelle relative al rispetto dello sviluppo psico-fisico dei ragazzi, alla tutela della loro attività scolastica ed alla tutela della possibilità dei club di programmare efficacemente l’attività tecnica, fisica ed agonistica dei giovani atleti.

In quest’ottica si ritiene necessario che i giovani della fascia d’età corrispondente alle scuole medie inferiori (fino under14) debbano essere preservati da ogni tipo di esasperazione agonistica.
In questo senso:
• si approva che l’attività agonistica abbia termine a livello regionale;
• si chiede che venga evitata qualsiasi di tipo di attività di selezione a qualsiasi livello.

Si ritiene che l’attività di selezione (raduni regionali, Torneo delle Regioni e raduni SSNM) debba iniziare solo a livello di primo anno di scuola superiore (da under15) e comunque solo nei periodi di sospensione dell’attività scolastica ed agonistica.
Per quanto riguarda la fascia di età fino ad under19 (scuole superiori), si è valutato come nell’ultimo decennio il SSNM abbia svolto (in un periodo di riconosciuta latenza dell’impegno nell’attività giovanile da parte dei club di serieA) un importante ruolo, anche formativo, nei confronti dei giovani giocatori.
Attualmente, l’auspicata e realizzata ripresa dell’impegno e degli investimenti delle società di vertice sui vivai, garantisce di nuovo un’attività formativa di alto livello che, si ribadisce, necessita di un’adeguata possibilità di programmazione.
Si richiede di conseguenza che il SSNM programmi l’attività delle Nazionali Under16 ed Under18 al termine dell’attività agonistica e scolastica.

In merito all’organizzazione dei campionati giovanili si avanzano le seguenti richieste:
• Campionato Under17Eccellenza e Under19Eccellenza: si chiede di ridurre il numero di squadre (e di partite) dei gironi della 1° fase
• Campionato Under19Eccellenza: si chiede di aumentare il numero di squadre (e di partite) dei gironi della 2° fase
• Difesa a zona proibita fino a livello under15 compreso;
• si auspica che le finali regionali di categoria under13 ed under14 diventino eventi (non solo agonistici) in grado di dare maggiore visibilità, supporto ed opportunità di crescita alle piccole società ed ai giovani allenatori, confidando anche nel coinvolgimento dei tecnici del SSN e degli istruttori CNA;
• si chiede di valutare con i tecnici del SSN e del Settore MiniBasket l’opportunità di disputare il campionato “esordienti” con i canestri bassi.

FINALI NAZIONALI GIOVANILI UNDER 14

ECCO L'IDEA PER IL RIPRISTINO

Premesso che:
1) il movimento giovanile in Italia ha certamente bisogno di momenti formativi per poter crescere;
2) che se le finali Under 14 sono state ripristinate nel 2000 dopo diversi anni di buco un motivo valido ci sarà pure stato;
3) che le finali della categoria Under 21 andranno inesorabilmente a scomparire visto la poca attenzione delle maggior parte dei club
4) che a livello Under 14 la competizione agonistica ha la sua importanza;
5) che la maggior parte delle Società di medio livello hanno la possibilità di competere a discreti livelli, prima che le Società a caratura più elevata facciano reclutamento;
6) che può essere un momento valido per poter visionare i futuri atleti anche per il Settore Squadre Nazionali.

Considerato anche:
A) che i costi per l’organizzazione di una Finali Nazionale per la Federazione non penso incidano per nulla o quasi sul budget di spesa corrente della FIP;
B) che i tempi tecnici per inserire nel calendario una nuova Finale Nazionali ci sono;
C) che la caratura del campionato resterebbe comunque a carattere regionale, senza per questo far incidere la regola della tessera “Allenatori” (2009-2010) per lo svolgimento di questo campionato, dando la possibilità di confronto ai giovani allenatori con la tessera di Allenatore di Base;

Si propone il ripristino delle Finali Nazionali Under 14 da inserire nelle DOA per la stagione 2008-2009 e seguenti.

PROPOSTA:

1° fase: (entro il 30 Aprile) Campionato a livello regionale (come avviene normalmente)

2° fase: (metà maggio) Ammissione di 32 Squadre alla seconda fase in base al numero delle squadre iscritte presso i vari Comitati Regionali (i Comitati Regionali che hanno più squadre iscritte al Campionato Under 14 avranno più accessi a questi 32 posti)

32 Squadre ammesse. (Ipotetico passaggio del turno: Piemonte+Valle d’Aosta 2, Abruzzo+Molise 1; Basilicata+Calabria 1; Liguria 2; Lombardia 4; Trentino 2; Veneto 2; Friuli 2; Emilia Romagna 3; Toscana 3; Marche 2; Lazio 3; Campania 2; Sicilia 1; Sardegna 2)

Da 32 a 16 con spareggio secco in campo neutro. Spareggi interprovinciali con carattere geografico.

3° fase: (dopo le finali Under 15) 16 Squadre Ammesse