mercoledì 7 gennaio 2009

TROFEO DELLE REGIONI DI MONTECATINI
IMPRESSIONI E VALUTAZIONI IN MERITO


Dopo una giornata di pausa scrivo un alfabeto di idee sulla manifestazione di Montecatini appena conclusa:

A come Arbitri: a mio parere a Montecatini si sono viste buone individualità. Le due ottime coppie di arbitri delle due finali (maschile e femminile) mi sembra che possano rappresentare perfettamente il livello dei giovani arbitri presenti al torneo. Ottimi a mio parere anche i due arbitri della gara che abbiamo fatto contro il Friuli. Un buon livello tecnico e una discreta capacità di essere in campo in modo uniforme e convincente. Quello che appare veramente lontano dal Progetto di Qualificazione Nazionale che Gebbia ha impostato ormai un paio di anni fa è l’assoluto distacco arbitri-allenatori che gli istruttori di Montacatini (con in testa Albanesi) hanno voluto instaurare in un clima molto diverso da quello che per mesi ci ha unito durante tutti i raduni della preparazione alla competizione di Montecatini. Impossibile trovare un dialogo di qualsiasi tipo con i giovani grigi che indotti a comportarsi come robot, stando sempre a distanza dalle panchine, hanno legato molto tra di loro perdendo però quello che è alla base del progetto. La crescita di tutte le componenti della nostra pallacanestro con una logica diversa dai regimi passati e con una collaborazione serie e fattiva tra le varie parti mi sembrava la strada migliore per poter fare un bel passo in avanti. Sotto questo aspetto Albanesi mi ha deluso profondamente. Avrei preferito avere a che fare con i giovani istruttori che hanno portato avanti il progetto in questi mesi in Lombardia e che sapevano di che cosa si trattava, e non invece chi pur avendo qualità indiscusse sull’addestramento degli arbitri, pensa sempre che arbitri ed allenatore siano controparti, invece che parti comuni di un sistema ad ingranaggi.

B come Bombe: nella finale contro la Toscana abbiamo fatto un rotondo zero su 19. Purtroppo un limite della selezione lombarda durante il torneo è stato quello di fare poco canestro fuori. Il 17 su 96 nelle triple durante tutto il torneo la dice lunga sulle qualità balistiche del gruppo. Nelle squadre che alleno il tiro da tre punti riveste sempre molta importanza e sotto questo punto di vista non sono riuscito a trasmettere le necessarie alchimie.

C come CRL: mi è piaciuta molto la macchina organizzativa del Comitato Regionale Lombardo per questo Trofeo delle Regioni. Se ad un iniziale smarrimento nel vedere alcune cose che potevano essere ampiamente migliorate con una presa di coscienza maggiore di quello che stavamo cercando di costruire, poi ho dovuto dare atto alla FIP regionale di mettere a disposizione il meglio per poter essere al top.

D come due metri e sette centimetri: sono quelli di Federico Candussi, giocatore facente parte della Selezione del Friuli e che dei ragazzi visti giocare mi sembra inequivocabilmente il numero uno. Facile scoprirlo perché è già sulla bocca di tutti. Alla sua corte ci sono già diverse società per reclutarlo, anche se l’idea condivisa con Cedro Galli di girarlo in prestito alla vicina Olimpia Lubiana mi sembra l’unica idea giusta per un ragazzo del genere. Conoscendo le Società che fanno reclutamento in Italia finirebbe come gli altri a vedere le partite dalla TV o, se va bene, dalla panchina. A Lubiana questo ragazzo fra due anni ce lo ritroviamo in Eurolega a fare il protagonista.

E come Elezioni: tra due mesi ci saranno le elezioni del Presidente della Federazione (con la nomina scontata di Meneghin) e del relativo Consiglio Federale. Mi piacerebbe vedere un cambio di sistema. La FIP dovrebbe provare ad uscire dalle logiche del vecchio regime e del vecchio sistema della spartizione delle poltrone (una a me e una te) per far posto ad una logica più legata a meritocrazia e a competenze. Sarebbe bello, ma al momento i primi segnali non sono molto confortanti. Della serie tu mi dai questo e io ti rendo quello…

F come Fair Play: come Lombardia, dopo una ricerca accurata con i ragazzi che erano in selezione abbiamo instituito il saluto a fine partita a metà campo insieme ad avversari ed arbitri, consegnando prima della partita un invito scritto da parte del nostro capitano. Una bella idea, che ha trovato in molti allenatori e dirigenti avversari terreno fertile per essere condivisa un po’ in tutte queste tipo di manifestazioni.

G come GE7: durante l’allenamento svolto il giorno prima della partita inaugurale, abbiamo usato i palloni che erano stati acquistati dalla FIP per svolgere il torneo. Molten GE7. Per la più importante manifestazione in Italia per l’attività giovanile giocare con dei palloni che vanno bene per l’attività dei camp all’aperto mi sembra davvero una caduta di stile che neppure nella più forte recessione si può ne capire ne attuare. Risparmiare per carità è una cosa meritevole, ma farlo a spese come al solito delle cose che davvero sono indispensabili come i palloni con cui si giocano le partite mi sembra veramente un affronto. Oltretutto comunicare ai vari comitati regionali di portarsi 4/5 palloni per il riscaldamento avrebbe fatto risparmiare altre preziose risorse, facendo fare una figura sicuramente migliore sia all'organizzazione, che ai ragazzi costretti a molte "perse" per "maniglie" davvero improponibili.

H come Hotel pagati: proprio alla luce delle lettera G, mi piacerebbe avere un resoconto delle spese di albergo (e non solo) sostenute dalla FIP per salvaguardare i conti d’albergo di molte persone più o meno importanti, però capaci di far confluire voti importanti per il prossimo febbraio.

I come Interesse: ogni anno che passa mi sembra che ci sia sempre maggiore interesse per manifestazioni del genere. Sono momenti importanti per far crescere sotto tutti i punti di vista (tecnico-psicologico) dei ragazzi di 14-15 anni alle soglie di una quantomeno auspicabile carriera cestistica. Tra l’altro neppure le varie Finali Nazionali possono raggruppare in maniera così capillare i migliori elementi di una certa annata sparsi in giro per l’Italia.

L come Lombardia: arrivare come nel 2008 con entrambe le formazioni in finale, esalta in maniera perentoria (se ce n’era ancora bisogno) che in Lombardia si svolge la migliore attività giovanile in termini di qualità e anche di quantità rispetto alle altre regioni. Di fatto anche nelle competizioni che hanno le Finali Nazionali come fine dell’attività la Lombardia rappresenta spesso la regione che fa accedere il maggior numero di squadre. Poi magari non si vince, ma 3 o 4 squadre della Lombardia ci sono sempre tra le migliori 16. E tutto questo non è poco. Peccato che nessuno delle altre regioni o degli allenatori del SSN se ne sia mai accorto nel passato...

M come Meneghin: gli applausi e i riconoscimenti da parte dei ragazzi durante le varie apparizioni del Super-Dino hanno di fatto rappresentato la migliore promozione sul campo verso la Presidenza della FIP. Dino è stato acclamato, applaudito ascoltato e in parte anche venerato (visto tutte le fotografie che gli hanno scattato) durante i tre giorni di presenza. Le aspettative sono alte, come speriamo che sia alto lo spessore dei suoi più stretti collaboratori, per migliorare una situazione intricata e complessa come quella della FIP post Atene 2004!!

N come Nazionale: bella l’idea della serata dedicata alla Nazionale. Bella anche l’idea di collegarsi con il ritiro della Nazionale femminile o di premiare alcuni dirigenti FIP per la loro fattiva collaborazione con la Federazione. Peccato che non si sia capito praticamente nulla di tutto quello che i vari protagonisti hanno detto. Audio pessimo acustica improponibile. Problema luci del palazzetto accese… Insomma l’idea c’è ma l’esecuzione va certamente migliorata.

O come Onestà: quella che ho cercato di avere dovendo fare delle scelte, per assemblare la squadra che poi è venuta a Montecatini. Abbiamo visto 104 ragazzi del 1994. Sono rimasti in 12. E vi assicuro che lasciare a casa gente che per mesi ha svolto attività e allenamenti con dedizione e applicazione non è stato per nulla facile.

P come PQN: insisto nel dire che il progetto che Gebbia ha elaborato è giusto è ha portato indubbi vantaggi alla Nazionale e al movimento. Tra l’altro con l’annata 94 è finito il primo ciclo completo del suddetto PQN dopo il cambio delle annate voluto dai comitati regionali. Mi sembrerebbe più opportuno pur tenendo il Progetto così com’è anticipare il Trofeo delle Regioni all’annata più piccola, quest’anno per i 95. Iniziare i raduni interregionali avendo solo la valutazione degli RTT con i 10 nomi dei migliori di ogni regione, senza poter di fatto avere un raffronto sul campo se il nono del Veneto vale il quinto della Puglia mi sembra una cosa tanto necessaria quanto fondamentale per assicurarsi che le convocazioni abbiano un minimo di criterio tecnico e non solo quello geografico.

Q come Qualità: ho visto diversi giocatori di qualità. Non voglio fare un elenco di nomi, vorrei sottolineare come parlando con qualche allenatore, molti dei ragazzi presenti sarebbero stati presi al volo da questi allenatori per essere integrati con le loro prime squadre massimo fra un anno o due. Questo mi fa pensare che alla fine la luce in fondo al tunnel c’è… se avessimo soltanto un po’ più di coraggio...

R come Ragnolini e Rocco: non posso che ringraziare Enrico (Presidente) per quello che sta facendo per il nostro movimento in Lombardia, ma non solo. Ragnolini ha dentro di se il classico saper fare che contraddistingue le persone meritevoli. Non sono certo io quello che lo deve esaltare, ma vi assicuro che essere il migliore dei migliori, o il Presidente dei Presidenti non è una cosa che a lui capiterà per caso. Per quanto riguarda Rocco non scopro nulla se dico che Enrico (Coach) è uno degli allenatori più preparati dell'intero panorama cestistico a livello giovanile in Italia e che le sue linee guida insieme ad un modo di fare coinvolgente e intrigante sono e saranno un bell'investimento per il futuro della pallacanestro in Lombardia.

S come Sportevents: la gestione Zucconi mi aveva già convinto tre anni fa alle Finali Nazionali di Montacatini, quando facemmo le finali Under 16. L’ottima organizzazione del Trofeo delle Regioni è una gradita conferma. Grande professionalità, tutto al posto giusto, un servizio ragguardevole di notizie, indicazioni, belle sorprese e organizzazione.

T come Toscana: la selezione di coach Pinelli ha giocato una finale contro di noi da grande squadra. Si sono passati la palla, cercando sempre quello libero, erano più determinati e convinti. In tutti i frangenti in cui bisognava essere più decisi, hanno dimostrato che nonostante le assenze importanti erano i migliori. Complimenti.

U come Unicef: bella l’idea di dare in beneficenza da parte dei vari comitati regionali un euro per ogni tiro libero realizzato durante tutto l’arco delle manifestazione.

V come Veneto e in particolar modo Casa Veneto: ogni sera nel nostro albergo (dopo le ore 23) si apriva la sagra di Casa Veneto. Una sorta di festa patronale, dove i vari dirigenti/allenatori/presidenti regionali rappresentavano agli altri le migliori prelibatezze culinarie e vinicole della propria terra. Vino a volontà, formaggi, salami, dolci… insomma ogni sera ubriachi e contenti. Grazie di esistere.

Z come Grazie: Grazie Nik, grazie Andrea, grazie Leo, grazie Sera, grazie Stefano, grazie Matteo, grazie Teo, grazie Marco, grazie Dario, grazie Lorenzo, grazie Tommy. Un grazie speciale a Giovanni che con il suo gesto ha dato l’esempio e ci ha aperto gli occhi e la strada per poter conquistare la finale del torneo. Un grazie doppio a Ghiro, Gabriele, Leo, Pierangelo, Andrea e Nicola. E’ facile essere migliori con persone a fianco di questa natura e con questo spirito.