sabato 10 marzo 2007

ECCO DANIELA... LA LUCE DELLA MIA VITA



In te ho trovato degli occhi che mi dicono la verità,
degli occhi veri che capiscono come sono fatto veramente,
degli occhi che mi aiutano anche a capire chi sono.

Ho trovato degli occhi intelligenti,
degli occhi grandi, che non finiscono mai…
degli occhi blu come il cielo che non spariscono all’improvviso,
ho trovato degli occhi coraggiosi che non scappano al solo pensiero di fissarmi,
ho trovato degli occhi che potrò guardare per sempre,
che mi staranno sempre accanto perché ho bisogno di loro.

Finalmente nella mia vita ho trovato occhi pazzi, folli e generosi che sembrano sempre dire: TI AMO!!

Grazie… grazie… grazie…

Andrea.


DANIELA E FOLLONICA










Dalla stagione 2001 il Villaggio Marino di Follonica ha rappresentato per Daniele un momento importante e in parte decisivo per la sua storia personale. E pensare che il colloquio per l'assunzione presso la colonia l'ho fatto proprio io. Inutile dire che il voto che ho espresso alla fine del colloquio è stato non solo alto, ma anche decisamente a favore dell'inserimento di una bella e brava persona.










Nelle foto ecco Daniela in azione a Follonica.

DANIELA E LE SUE ATTIVITA'





Tra le tante attività di Daniela, propongo una breve storia fotografica dei suoi impegni in questi ultimi mesi. In basso foto di gruppo per la sua classe delle elementari di Crema, in mezzo un momento molto intenso in preparazione di una battuta con la sua squadra di pallavolo a Spirano e per finire Pupi... la foto la dice lunga sulla forte personalità del pargolo!!

venerdì 9 marzo 2007

I MIEI 91: MARCO CORNOLTI


Marco Cornolti (Guardia 1.84): in questi anni ha sempre dimostrato grande passione e competenza per la pallacanestro. Ha cercato di migliorare sempre, mettendo in gioco anche il suo stesso divertimento, preferendo rimanere inserito in un gruppo d'elite, piuttosto che giocare di più a livello un po' più basso. In certi frangenti e con il grande numero di allenamenti ha dimostrtao anche di saperci fare. Alterna ancora troppo, forse, momenti di euforia tecnica con consegunete scelte tecniche accettabili a momenti di appannamento sostanziale. Con la passione e con la determinazione però alle volte si riescono a raggiungere risultati insperati. Poi certo il fisico e la tecnica ti devono sorregere nel coraggio. Un plauso a Marco anche perchè pur giocando poco non ha mai fatto venir meno la sua volgia di allenarsi, aiutando di fatto anche i compagni alla loro crescita e maturazione.

I MIEI 91: GUIDO CASAPPA


Guido Casappa (Guardia 1.89): A Guido certo non manca ne il talento ne la capacità di sfruttarlo. Nel corso della sua carriera cestistica ha dimostrato ampiamente di saper stare ad alti livelli e con ottimi risultati. Tecnica di tiro impeccabile (dalla media una vera sentenza) e con fondamentali di palleggio di buona levatura, il nostro Guido oltre ad avere spesso problemi di salute non riesce ancora a rendersi conto del talento che dispone. Siamo certi che con la maturazione sia fisica (basta ammalarsi) sia mentale, si possa in qualche maniera aspettarsi molto di più da uno che avrebbe tutte le doti per poter emergere.

I MIEI 91: NICOLA GIBELLINI


Nicola Gibellini (Guardia 1.90): è il vero leader del gruppo 91, ruolo che si è conquistato sul campo, dando tutto se stesso per la causa della squadra. Il suo modo di essere deciso e intenso da una parte e nello stesso tempo rispettoso e giusto dall’altro lo fanno davvero l’allenatore in campo. La tecnica è buona, e un fisico prorompente lo aiuta e lo esalta in alcuni casi al confronto fisico. Siamo certi che il suo modo di stare in campo potrà dargli delle belle soddisfazioni. Di certo in questi mesi ha ricoperto più ruoli. Realizzatore, rimbalzista, miglior difesnore, passatore, play aggiunto... insomma una bella ipoteca per una scommessa vinta in partenza.

I MIEI 91: MARCO PLANEZIO


Marco Planezio (Guardia 1.93): Ho visto in Marco la più classica trasformazione cestistica dal brutto anatroccolo a cigno. La grande trasformazione fisica, tecnica e atletica ha dato a Marco delle certezze assolute che di fatto lo hanno lanciato nel basket d’elite con la ciliegina sulla torta della convocazione nella nazionale italiana dell’annata 91. Penso che il talento e la grande passione per questo sport possano essere il migliore volano per far diventare un giocatore vero un ragazzo di poche parole, ma di molti fatti.

I MIEI 91: TOBIA SCARROCCHIA


Tobia Scarrocchia (Play 1.92): E’ il più sfortunato del gruppo. Non c’è mai stato periodo più lungo di qualche settimana che Tobia non sia incappato in qualche infortunio durante questi ultimi tre anni. Purtroppo questi suoi problemi fisici, hanno inciso nella sua maturazione tecnica e tattica. Dalla sua parte però c’è una determinazione e una caparbietà che non sempre si trovano in ragazzi di questa generazione. Tobia ha le qualità oltre che la grande volontà per diventare un giocatore vero. Ha tutto il tempo a disposizione per poter dimostrare a tutti le qualità che avendolo visto crescere in questi mesi posso assicurarvi sono dentro il cuore e la testa del giovane e sfortunato Tobia.

I MIEI 91: DAVIDE LUSSANA


Davide Lussana (Ala 1.91): mi è apparso fin da subito una persona che conoscessi da anni. Pur avendolo allenato da pochi mesi, mi sembra di conoscerlo da sempre. Ha doti di altruismo e di abnegazione fuori dal comune. Nello stesso tempo ha tecnicamente grandi margini, sia sotto l’aspetto della velocità sia proprio della tecnica a volte rivedibile. Detto questo è una persona non solo utile nell’economia di una squadra, ma di fondamentale importanza, perché fa di solito la cosa che non fa nessun altro. All’apparenza da l’impressione di un tipo svagato, ma vi assicuro che ha palle e cuore.

I MIEI 91: MATTIA GRITTI


Mattia Gritti (Guardia 1.87): tutti vorrebbero allenare un ragazzo e un giocatore così. Mattia ha talento (offensivo da vendere a tonnellate) ha carisma, ha lucidità. Riesce sempre a mantenere quella calma interiore e quella professionalità negli atteggiamenti che difficilmente saresti portato a dire: “questo è uno di 16 anni”. Sta crescendo, sta soprattutto maturando esperienze che nel passato non ha mai potuto fare e vivere. Tutto questo bagaglio serviranno a lui e alla squadra per essere ancora maggiormente incisivi nel futuro. Da migliorare certamente l’aspetto difensivo, ancora a volte troppo deficitaria per livello di questo tipo.

I MIEI 91: CLAUDIO GOTTI


Claudio Gotti (Ala 1.97): arrivato solo nell’ultima stagione all’interno del gruppo dei 91 di Bergamo ha subito assunto un ruolo d’importanza capitale. Il tutto non solo per la grande fiducia e per le grandi responsabilità affidate dal sottoscritto, ma anche dall’enorme potenziale (ancora a volte inespresso) che un ragazzo della sua natura (buono, educato, disponibile) ha in corrispondenza di una crescita fisica ancora in piena evoluzione. Non è un caso se molto del miglioramento dei risultati di due stagioni fa ad oggi è frutto in buona parte anche dalla sua presenza in campo e non in tribuna a mangiare hot-dog. Inutile dire che un altro salto di qualità della squadra lo potremo fare soltanto se il suo modo di esprimere le sue qualità morali e di comportamento da gentlemen saranno direttamente proporzionale alla maturazione di qualità di gioco (cattiveria, determinazione, efficacia) indispensabili per poter emergere davvero. Allora si che si potranno aprire scenari mai visti.

I MIEI 91: ANDREA BELOTTI


Andrea Belotti (Guardia 1.84): è sempre stato alla ricerca del suo ruolo all’interno di un gruppo cresciuti e diventati grandi insieme e solo nell’ultimo periodo Andrea ha trovato a mio parere la giusta consapevolezza sia delle proprietà qualità tecniche, sia quella giusta mentalità di costruzione di un ruolo che di fatto l’ha reso parte integrante di un sistema che seppur in evoluzione si basa sulle certezze dei singoli. Ha qualità da vendere sul piano della determinazione, avrebbe necessariamente bisogno di stimarsi un po’ di più di quello che è per essere quello che è, ma di certo può tranquillamente guardare al futuro con grande speranza per potersi realizzare come persona prima e come giocatore poi.

I MIEI 91: ROBERTO MARULLI


Roberto Marulli (Play 1.83): Allenandolo ormai da tre anni, lo conosco bene per potermi sbilanciarmi sulle ottime qualità sia tecniche che tattiche che il nostro play titolare della squadre possiede. Ha migliorato ultimamente la propria pericolosità nell’uno contro uno, mantenendo anche quella dote di passatore che un “piccolo” di talento deve avere per alternarsi sorprendendo la difesa degli avversari. Ha tiro, ha passaggio ha un buon uno contro uno. Sul fronte offensivo non ci sono problemi. Può migliorare, deve migliorare, soprattutto nelle velocità d’esecuzione ancora rivedibile. Dovrà, appena il suo sviluppo fisico lo potrà permettere migliorare nelle qualità fisiche a atletiche oltre che nell’applicazione difensiva terra ancora inesplorata.