giovedì 7 maggio 2009

PROCURATORI ALL'ASSALTO DEI GIOVANI
DUBBI E PERLPESSITA'!! FORSE SOLO GELOSIA!!


Nella mia carriera come allenatore giovanile non sono mai stato contattato da nessun procuratore. Neppure negli ultimi anni, dopo il trasferimento da Varese a Bergamo, che poteva aprire potenzialmente un mercato del sottoscritto nelle varie panchine libere di impegni, nessuno mai si è fatto avanti.

Questo disinteresse mi ha sempre riempito di tristezza perchè:

1) di fatto significa e conferma (ma alle volte lo scordo) che non conto davvero un caizer, e come mi disse un tempo un mio ex giocatore del 78 della Robur, sono l'ultima ruota del carro...
2) perchè mi sarebbe piaciuto ascoltare la proposta e poi dire: "No grazie, non m'interessa!".

Ma non è di me che volevo parlare.

Volevo fare quattro chiacchere parlando di procuratori più o meno famosi all'assalto dei giovani, alle volte giovanissimi giocatori del basket giovanile d'eccellenza in giro per l'Italia, ma anche e soprattutto in giro nella nostra regione.

Penso che con il dilagare di queste figure fantomatiche, dovuto al grande mercato che lo svincolo (sul tesseramento) ha posto nella legge della domanda e dell'offerta del mercato giocatori, il moltiplicarsi di agenzie più o meno serie e più o meno valide sia di fatto un segnale molto difficile da controllare e da gestire, sia da parte della FIP (che ha istituito l'esame per procuratori per tutelarsi) sia per gli stessi giocatori, "vecchi", ma sopratutto nell'ultimo periodo "giovani" o "molto giovani".

Le agenzie (con all'interno procuratori e relativi collaboratori) sono aumentate e la loro concorrenza una con l'altra di fatto ha aumentato in maniera (a mio parere preoccupante) la ricerca del talento nascosto o di quello ancora acerbo, che avrebbe bisogno di tutto, ma non certo di una procura.

In ultimo le grandi potenzialità dei mezzi telematici ti permettono al giorno d'oggi nel giro di pochi minuti di cercare e trovare tutte le persone che vuoi. E questo facilita molto i contatti e le relazioni (alle volte segrete agli stessi genitori).

Tutto questo sarebbe un bene, se portasse ad un migliormaneto del movimento. Ma di fatto non vedo che cosa ci possa essere di positivo per un ragazzino (tra l'altro magari non ancora maggiorenne) oppure maggiorenne ma alle soglie della sua carriera cestistica affidarsi ad una persona che deve curare i suoi interessi senza conoscere storia, vita, necessità, potenzialità e peculiarità.

Mi sembra qualcosa che sia forzatamente prematura e decisamente pericolosa se non gestita nella giusta maniera da famiglia, società di appartenenza, giocatori/compagni di squadra, allenatori e persone care vicine.

Tra l'altro l'articolo 13 del Regolamento dei Procuratori scrive testualmente al punto 1: E’ vietato al Procuratore svolgere qualsivoglia attività contrattualmente formalizzata e comunque retribuita a favore o nell’interesse di atleti appartenenti ai settori giovanili di società italiane e estere, con età inferiore ad anni 18.

Altro punto importante che pochi sanno: Articolo 1 punto 2: Si definisce Procuratore la persona fisica che, dietro compenso e avendo ricevuto specifico mandato o incarico scritto, nel rispetto di quanto disciplinato nel presente Regolamento e dalle norme FIP, rappresenta un Giocatore in vista della stipula di un contratto di
prestazione sportiva con una Società ai sensi della Legge, 23 marzo 1981, n. 91 e succ. modif.


Questo se non vado errando significa che possono essere sotto procura giocatori maggiorenni che stanno per firmare contratti con società di Serie A e Legadue professionistiche. Ma non giocatori dilettanti che giocano nelle minors

Potrei sbagliare, ma se è così... come al solito la realtà supera davvero la fantasia, anche quella più incallita.

Qua stiamo parlando che tra un po' Alessandro Spatti del 1995 (giusto per fare un esempio che potrebbe riguardarmi, visto che lo alleno) convocato per due volte dal SSNM riceva telefonate, oltre che da qualche responsabile di settore giovanile di Società di serie A, magari del (quasi) nord Italia (ma qui siamo nella norma) per convincerlo ad andare a evoluire da loro, anche mail, richieste di amicizia su face-book, messaggi su msn e quant'altro... da procuratori che con fare da maniaci della procura si fanno sotto per migliorare (a dir loro) la vita, e non solo, di sto povero ragazzo.

Ma giocare, divertirsi, migliorare, crescere... come i ragazzini di una volta no e...!!!

Anche qua, mi spiace proprio ma stiamo rasentando la follia...

E via con nuovi amici!!!

Questa volta a letto presto... evvai!! Notte.

Per opportuna conoscenza: Regolamento dei procuratori italiani cliccando QUI

martedì 5 maggio 2009

LA FIBA APPROVA CINQUE NUOVE REGOLE
DAL 2010 SEGNARE DA TRE VALE DI PIU'


Regole Ufficiali 2010

Sono cinque i cambiamenti approvati dalla FIBA che entreranno in vigore dalla stagione sportiva 2010-2011. Eccoli:

Art. 2.2.3: Area dei tre secondi
Le aree dei tre secondi devono essere rettangolari e non più trapezoidali.

Art. 2.2.4: Area di tiro da tre punti
La distanza della linea da tre punti deve essere tracciata a m 6,75.

Art. 2.2.6: Linee delle rimesse
Le due piccole linee devono essere tracciate fuori dal campo, sul lato opposto dal tavolo degli Ufficiali di campo e panchine, con il bordo esterno a m 8,325 dal bordo interno della linea di fondo, in altre parole in corrispondenza del punto della linea da tre punti più vicino alla linea di metà campo.

Durante gli ultimi due minuti sia del tempo regolamentare sia del tempo supplementare, a seguito di un time-out richiesto dalla squadra in possesso di palla nella propria metà campo, la rimessa successiva deve avvenire dal lato opposto del tavolo degli UdC, dalla linea della rimessa e non dalla linea di metà campo.

Art. 2.2.7: Semicerchi “no-sfondamento”
I semicerchi “no-sfondamento” devono essere tracciati sul campo di gioco, sotto i canestri. La distanza del bordo interno del semicerchio dal centro del canestro (sul campo) deve essere di m 1.25 .

Un fallo di sfondamento (offensivo) non deve MAI essere fischiato se il contatto del giocatore in attacco avviene con un difensore all’interno del semicerchio.

Art. 29: Ventiquattro secondi
Per una rimessa da effettuare nella propria metà campo, se richiesto dalle regole di riferimento, il cronometro dei 24 secondi deve essere resettato a 24 sec.

Per una rimessa da effettuare nella metà campo d’attacco, se richiesto dalle regole di riferimento, il cronometro dei 24 secondi deve essere resettato come segue:
• Se quando il tempo viene bloccato il display segna 14 sec o più, il cronometro dei 24 non va resettato e deve rimanere com’è.
• Se quando il tempo viene bloccato il display segna 13 sec o meno, il cronometro dei 24 sec. deve essere resettato a 14 sec.

lunedì 4 maggio 2009

PRESENTAZIONI DELLE FINALI U.17 A BARLETTA
LA PUGLIA REGINA NELLE SCELTE FIP


Riprendo l'articolo pubblicato su fip.it sulla presentazione delle Finali Nazionali a Barletta a livello Under 17:

Presentata a Palazzo di Città di Barletta la Finale Nazionale del campionato under 17 maschile (trofeo Mario Monti), che si svolgerà nella cittadina pugliese dal 15 al 21 giugno. E’ il secondo anno consecutivo che Barletta ospita questo importante manifestazione. «La finale Under 17 maschile è un appuntamento importante – ha dichiarato Carlo Recalcati, ct della Nazionale maschile, che è intervenuto alla presentazione- che permette ai giocatori e alle società di confrontarsi ad alto livello, crescendo a prescindere dai risultati che si otterranno. Sono felice di presentare a Barletta questa manifestazione e farlo tra due pugliesi come il presidente del Comitato Regionale Puglia Margaret Gonnella e il consigliere federale Angelo Barnaba, che ogni volta che c’è da supportare il proprio territorio profondono il massimo impegno».
Per questa seconda volta di Barletta con le Finali Nazionali U17 soddisfatto il consigliere federale, Angelo Barnaba: «Portare un evento come la finale under 17 maschile al Sud è sempre difficile, perché si deve superare lo scetticismo generale. Ma vista la buona esperienza fatta sempre a Barletta lo scorso anno, è stato certamente più facile riportare in questa città un evento di prestigio come la finale del torneo Monti».
«Il nostro Comitato Regionale – ha quindi aggiunto il presidente del Comitato Regionale Puglia Margaret Gonnella - non può che essere soddisfatto che queste manifestazioni tornino in Puglia, perché il nostro movimento ha estremo bisogno di guardare bella pallacanestro, in particolar modo giovanile. Proprio per questo abbiamo tutti lavorato perché, dopo il trofeo “Impariamo Insieme”, in questi giorni e fino al 3 maggio in corso nel Brindisino, a luglio avessimo anche il raduno delle nazionali Under 16 maschile a Cisternino (BR), Under 20 maschile a Molfetta (BA), Under 16 femminile a Lucera (FG) e Under 20 femminile a Taranto».


Non ho nulla di personale contro la Puglia e tutti i suo referenti politici e tecnici inseriti nella Federazione... per loro in questi mesi il lavoro è stato duro e capisco la gioia di poter presentare alla stampa un evento del genere. Però (come al solito) non posso sottacere a un diffuso malumore comune degli addetti ai lavori e quindi non esprimere il mio personale scetticismo per una scelta che rasenta l'incredibile.

Ci sono almeno 10 buone ragioni per non fare le Finali Nazionali Under 17 a Barletta. Come ce ne sono almeno altre 10 per non svolgere il torneo "Impariamo Insieme" (torneo organizzato dal SSNM per l'annata 1995) nel brindisino.

Presumo che siano scelte politiche, ma che stridono alla grande con la recessione economica che il nostro paese sta attraversando e soprattutto allontanano le gente comune dal nostro sport. Perdurare una causa persa in partenza è certamente beneficio di pochi. Ecco noi siamo così! Facciamo di tutto per perdere le nostre cause, anche quelle belle e coinvolgenti come possono essere delle Finali Nazionali.

Giusto per far capire ai federali che la loro scelta non è condivisa, ecco alcuni motivi validi per non andare in Puglia a fare le finali:

1) Distanza impossibile da percorrere con pulmini e macchine per le squadre che si qualficano. Quindi tutti in aereo con costi aggiuntivi non preventivati.

2) Logistica impossibile a Barletta da affrontare senza i mezzi di proprietà, tra trasporti aereporto-albergo; albergo-campo da allenamento; albergo-campo per le partite...! Quindi squadra in aereo e autisti che viaggiano per 10 ore per raggiungere la squadra con i pulmini della squadra, con l'aggiunta di altri costi.

3) Impianto numero due assolutamente non idoneo per una Finale Nazionale. Anche se a pochi metri di distanza dal primo impianto, tribuna troppo piccola e solo dietro un canestro, pochi posti, aria condizionata inesistente... Ricordo l'anno scorso che alla rottura di un canestro Desio e Siena hanno dovuto aspettare in mezzo al caldo delle tre del pomeriggio della Puglia più di due ore prima di poter riprendere il gioco.

4) Pochissime possibilità per i genitori di seguire le squadre durante la manifestazione per la distanza dalle proprie città che non permette viaggi in giornata e neppure in due giorni. Di fatto uno o prende le ferie per una settimana oppure le partite se le vede sul net casting della fip (e meno male che c'è quello!)

5) Pochissime possibilità per gli addetti ai lavori di seguire le squadre durante il torneo. In ogni finale nazionale che ho avuto la fortuna di poter frequentare allenatori di altre squadre, arbitri, dirigenti ma anche semplici appassionati di pallacanestro sono sempre presenti per vivere in prima persona belle manifestazioni giovanili. A Barletta niente di tutto questo. Qualche procuratore e poco altro.

6) Cittadini di Barletta alle partite davvero pochi. Tutti gli appassionati della palla a spicchi della città, la maggior parte giustamente dentro nel Comitato Organizzatore, ma la città e i suoi abitanti sono lontani da questo tipo di manifestazioni

7) Logistica alberghiera per lo meno rivedibile. In questo caso non parlo del nostro albergo dell'anno scorso comunque accettabile (anche se il ristorante era da un altra parte a 5 minuti a piedi) ma per certe altre squadre è stata dura

8) Mi sembra una follia che alla fine del girone eliminatorio le squadre che passano ai quarti di finale debbano cambiare albergo? Così è stato l'anno scorso.

In ultimo (visto che ci siamo) organizzare un torneo come quello inserito nel progetto di qualficazione nazionale in una zona del sud così lontana da tutti a prescindere dai convocati (tra l'altro oltre i 100) è una vera e propria follia collettiva. In aggiunta i soldi per i rimborsi aerei non ci sono e non ci sono neppure i soldi per i rimborsi del treno per gli accompagnatori...

Va beh... buona notte!