L'Associazione conGiulia Onlus, è lieta di invitarVi al Convegno dal titolo “Liberi di Sognare.
Le parole e le immagini che curano”.
Il convegno si articolerà in due momenti della giornata del prossimo venerdì 15 marzo 2019, presso l'auditorium “Lucio Parenzan” dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno la mattina dalle ore 9 alle 12, riservato alle scuole secondarie di secondo grado, ed uno la sera alle 20.30, aperto a tutta la cittadinanza.
L’obiettivo è rendere pubblico un progetto che vede coinvolti bambini e ragazzi in cura nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Bergamo e alcuni adulti tra cui medici, infermieri e famiglie.
Queste le linee guida.
Ci sono diversi modi di vivere la malattia. Annichiliti dalla sofferenza, isolati dal mondo (per scelta voluta o subita), chiusi in se stessi nel silenzio. Oppure pronti a combattere, a guardare in faccia il “nemico”, ad elaborare, verbalizzare, condividere con la comunità che ti circonda ansie, speranze, fatiche. Tutte le reazioni emotive ed esistenziali di chi è malato meritano il massimo rispetto. Nessuno può giudicare il modo di vivere e di elaborare la sofferenza. Qui si parte tuttavia dall’assunto che la seconda modalità, quella che implica un’elaborazione condivisa della malattia, sia essa stessa un’importantissima forma di cura, finalizzata, quando è possibile, alla guarigione, e comunque preziosissima per garantire una migliore qualità della vita ai malati.
Il convegno si articolerà in tre momenti forti.
Le fotografie
In collaborazione con il fotografo Settimio Benedusi è stato allestito un set fotografico all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ad alcuni bambini, ragazzi, operatori sanitari e ai genitori è stata offerta la possibilità, attraverso costumi di scena, di rappresentare, in un personaggio, il sogno della propria vita: cosa voglio, cosa vorrei e cosa avrei voluto diventare.
Il video
Attraverso il videomaker Nazareno Cortinovis è stato realizzato un filmato, una sorta di backstage permanente, che racconterà il progetto in tutte le sue fasi
preparatorie. Un escamotage narrativo che strada facendo permetterà di raccogliere e restituire pubblicamente le testimonianze di tutti i protagonisti del progetto.
Le parole
Saranno selezionati alcuni testi tra quelli prodotti dai concorsi letterari promossi in questi anni dall’associazione e tra i messaggi affidati al “diario di bordo” messo a disposizione di tutti nel reparto di Oncoematologia pediatrica. Nel progetto saranno inoltre coinvolti insegnanti volontari e studenti della scuola estiva in ospedale, promossa dall’Associazione, impegnati in un laboratorio di scrittura sul sogno. Gli elaborati più significativi saranno proposti alla lettura in pubblico.
Il convegno si articolerà in due momenti della giornata del prossimo venerdì 15 marzo 2019, presso l'auditorium “Lucio Parenzan” dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno la mattina dalle ore 9 alle 12, riservato alle scuole secondarie di secondo grado, ed uno la sera alle 20.30, aperto a tutta la cittadinanza.
L’obiettivo è rendere pubblico un progetto che vede coinvolti bambini e ragazzi in cura nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Bergamo e alcuni adulti tra cui medici, infermieri e famiglie.
Queste le linee guida.
Ci sono diversi modi di vivere la malattia. Annichiliti dalla sofferenza, isolati dal mondo (per scelta voluta o subita), chiusi in se stessi nel silenzio. Oppure pronti a combattere, a guardare in faccia il “nemico”, ad elaborare, verbalizzare, condividere con la comunità che ti circonda ansie, speranze, fatiche. Tutte le reazioni emotive ed esistenziali di chi è malato meritano il massimo rispetto. Nessuno può giudicare il modo di vivere e di elaborare la sofferenza. Qui si parte tuttavia dall’assunto che la seconda modalità, quella che implica un’elaborazione condivisa della malattia, sia essa stessa un’importantissima forma di cura, finalizzata, quando è possibile, alla guarigione, e comunque preziosissima per garantire una migliore qualità della vita ai malati.
Il convegno si articolerà in tre momenti forti.
Le fotografie
In collaborazione con il fotografo Settimio Benedusi è stato allestito un set fotografico all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ad alcuni bambini, ragazzi, operatori sanitari e ai genitori è stata offerta la possibilità, attraverso costumi di scena, di rappresentare, in un personaggio, il sogno della propria vita: cosa voglio, cosa vorrei e cosa avrei voluto diventare.
Il video
Attraverso il videomaker Nazareno Cortinovis è stato realizzato un filmato, una sorta di backstage permanente, che racconterà il progetto in tutte le sue fasi
preparatorie. Un escamotage narrativo che strada facendo permetterà di raccogliere e restituire pubblicamente le testimonianze di tutti i protagonisti del progetto.
Le parole
Saranno selezionati alcuni testi tra quelli prodotti dai concorsi letterari promossi in questi anni dall’associazione e tra i messaggi affidati al “diario di bordo” messo a disposizione di tutti nel reparto di Oncoematologia pediatrica. Nel progetto saranno inoltre coinvolti insegnanti volontari e studenti della scuola estiva in ospedale, promossa dall’Associazione, impegnati in un laboratorio di scrittura sul sogno. Gli elaborati più significativi saranno proposti alla lettura in pubblico.