sabato 9 febbraio 2008
PUBBLICATE TUTTE LE INTERVISTE DEL TORNEOBRUNA MALAGUTI A SAN LAZZARO
BRUNA MALAGUTI A SAN LAZZARO
Sono state pubblicate on-line tutte le interviste dell'ultimo torneo Malaguti svolto durante le scorse vacanze di Natale a San Lazzaro di Savena.
Oltre alle interviste nel post partita di ogni incontro, da segnalare una lunga intervista al sottoscritto sull'attività che Bluorobica ha svolto e sta svolgendo in questi ultimi anni della sua neonata attività
La potete cercare cliccando qui.
giovedì 7 febbraio 2008
ECCO IL VERO SPIRITO DI GRUPPOTROVARE LA STRADA GIUSTA PER STARE INSIEME
TROVARE LA STRADA GIUSTA PER STARE INSIEME
Lo spirito di gruppo è l’elemento che fa la differenza nei moneti cruciali. Riuscire in qualche modo a divertirsi, godendo della compagnia reciproca, accresce il capitale d’intesa che intercorre tra i vari elementi e ne fortifica le intenzioni. Tutto ciò fa si che nei momenti difficili, il gruppo, con questa forza maggiore possa superare ostacoli che all’apparenza sembrerebbero insuperabili.
Per essere un vero gruppo una squadra dovrebbe possedere delle caratteristiche fondamentali:
- numero ristretto di persone (fino a 13-14 potrebbe funzionare)
- storie differenti con un fine comune
- profili e competenze complementari
- molto uniti nella crescita di squadra ma capaci di gestire l’interdipendenza
- condivisione di obiettivi, mezzi e scopi
- responsabilità del proprio agire, rispetto al risultato finale
Chi gioca per se gioca per gli avversari. Chi gioca per la squadra gioca per se! (Gianni Asti)
Affinché le persone si sentano riconosciute all’interno di un gruppo è importante che ogni componente consideri i propri punti di forza e le proprie debolezze come elementi distintivi e caratterizzanti sui quali fondare sia la crescita del gruppo in quanto tale, sia anche la propria maturazione.
Ogni gruppo infatti a mio avviso dovrebbe avere delle persone tipo che ora elencherò grossolanamente che fanno parte integrante di un gruppo e che ne certifichino in qualche maniera sia la diversità individuale, sia la grande armonia complessiva:
- IL LEADEAR: colui il quale approva o non approva (anche in maniera non palese ma solo con atteggiamenti) quello che viene costruito dall’allenatore
- IL REALIZZATORE: colui il quale avendo l’approvazione più o meno palese del leadear cerca di rendere operativo il progetto del coach
- IL FACILITATORE: colui che rende semplice, con la proprie qualità, quello che viene approvato e progettato
- L’INNOVATORE: colui che magari un po’ fuori dagli schemi, cerca e spesso trova soluzioni migliori rispetto a tutti gli altri
- L’ESECUTORE: colui che inizia per primo e finisce per ultimo. Di solito è quello che si prende sempre il primo e l’ultimo tiro di una partita equilibrata
- L’ESEMPIO: colui che da sempre l’esempio in quello che pratica. Difficile farlo andare fuori dagli schemi
- L’ETERNA PROMESSA: nel gruppo c’è sempre qualcuno considerato da tutti gli altri come quello che pur avendo dei mezzi molto alti non risponde ancora per quello che gli altri si aspettano da lui
- IL JOLLY: colui che riesce per caratteristiche personali e per qualità morali ad essere un po’ tutti questi ruoli
- LA PEDINA: possono essere più d’uno all’interno della squadra. Paragonabili alla pedina degli scacchi, non hanno magari all’interno del gruppo un ruolo primario, ma se messi in condizioni possono anche diventare la regina
- LA LUNA NERA: c’è sempre qualcuno all’interno di ogni gruppo che non riesce ad esprimersi per quello che vale realmente.
Per fare un gioco divertente e un po’ crudele, se volete potete abbinare ad ogni ruolo un componenete della vostra squadra.
REGOLA DEL 18/40/60
Credete in voi stessi – Regola del 18/40/60
La regola del 18/40/60 di Daniel Amens.
Quando hai 18 anni ti preoccupi di quello che gli altri pensano di te. Quando ne hai 40, non ti interessa nulla di quello che pensano gli altri di te. Quando arrivi a 60, ti rendi conto che effettivamente nessuno ti ha mai pensato.
La regola del 18/40/60 di Daniel Amens.
Quando hai 18 anni ti preoccupi di quello che gli altri pensano di te. Quando ne hai 40, non ti interessa nulla di quello che pensano gli altri di te. Quando arrivi a 60, ti rendi conto che effettivamente nessuno ti ha mai pensato.
DAL SEMPLICE PENSIERO AL DESTINO
Attento ai tuoi pensieri, diventano parole.
Attento alle tue parole, diventano azioni.
Attento alle tue azioni, diventano abitudini.
Attendo alle tue abitudini, diventano carattere.
Attento al tuo carattere, diventa il tuo destino.
(Frank Otlaw)
Attento alle tue parole, diventano azioni.
Attento alle tue azioni, diventano abitudini.
Attendo alle tue abitudini, diventano carattere.
Attento al tuo carattere, diventa il tuo destino.
(Frank Otlaw)
STORIA CHE FA RILFETTERE
“La vita è un lungo cammino pieno di sorprese e di sfide. Va seguito con la curiosità di un bambino, l’energia di un campione e la saggezza di un anziano.”
Quando ero giovane e libero e la mia immaginazione non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo. Crescendo e diventando più saggio mi resi conto che il mondo non sarebbe cambiato e così decisi di accorciare i miei orizzonti e cambiare solo il mio paese. Ma anche questo sembrava immutabile. Appena entrai negli anni d’argento, in un ultimo tentativo disperato, sperai di poter cambiare la mia famiglia e quelli vicini a me, ma anche questo caso nessuno ne voleva sapere.
Adesso sono qui sul mio letto di morte e mi rendo conto, forse per la prima volta, che se solo avessi cambiato me stesso per primo, poi come esempio avrei potuto influenzare la mia famiglia e con il suo incoraggiamento e supporto avrei potuto cambiare in qualche modo il mio paese e chissà: avrei potuto cambiare anche il mondo!
Quando ero giovane e libero e la mia immaginazione non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo. Crescendo e diventando più saggio mi resi conto che il mondo non sarebbe cambiato e così decisi di accorciare i miei orizzonti e cambiare solo il mio paese. Ma anche questo sembrava immutabile. Appena entrai negli anni d’argento, in un ultimo tentativo disperato, sperai di poter cambiare la mia famiglia e quelli vicini a me, ma anche questo caso nessuno ne voleva sapere.
Adesso sono qui sul mio letto di morte e mi rendo conto, forse per la prima volta, che se solo avessi cambiato me stesso per primo, poi come esempio avrei potuto influenzare la mia famiglia e con il suo incoraggiamento e supporto avrei potuto cambiare in qualche modo il mio paese e chissà: avrei potuto cambiare anche il mondo!
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