lunedì 2 aprile 2007

QUALE SELEZIONE MIGLIORE PER UNA LOMBARDIA VINCENTE?


Il Comitato Regionale Lombardo nella persona del suo Presidente Enrico Ragnolini nei giorni scorsi mi ha ufficialmente chiesto di gestire come capo allenatore la formazione di classe 93 che prenderà parte nel mese di gennaio 2008 come Lombardia al Trofeo delle Regioni, in programma come ogni anno a Cervia.

Nel passato mi è già capitato di allenare selezioni del genere. In particolare nell’annata 92-93 fui nominato capo allenatore della Lombardia con la selezione dei ragazzi nati nel 1978. Fu una esperienza esaltante da un lato e molto difficile dall’altro. Innanzitutto allenare ragazzi che non fanno parte della tua società, magari con aspettative e caratteristiche completamente diverse, alle volte proprio opposte, non è mai semplice. Poi selezionare una squadra è un aspetto che porta sempre critica, non potendo mai avere la certezza assoluta che quello che stai scegliendo sia effettivamente la cosa giusta. Inoltre allenare per così poco tempo dei ragazzi che seppur con grandi qualità hanno sempre bisogno di un periodo di apprendimento sufficientemente lungo per metabolizzare un credo cestistico piuttosto che un altro… è una difficoltà aggiuntiva.

Rimane però la grande motivazione di tutti, che alle volte porta a veri e propri successi sportivi e umani. Con il gruppo 78 che allenai (quell’anno tra l’altro la FIP decise di fare il trofeo Decio Scuri solo con atleti non di settore giovanili di serie A) fu davvero una bella esperienza. Arrivammo secondi dietro i padroni di casa della Toscana (torneo svolto a San Vincenzo), perdendo in finale dopo un tempo supplementare, ma con la palla della possibile vittoria ad una manciata di secondi dalla fine. Fischio dubbio, sfondamento. Peccato… magari se il torneo fosse stato organizzato il Lombardia il fallo sarebbe forse stato sanzionato alla difesa… chissà.

Ah… mi dimenticavo di dire che l’allora referente CNA di Milano, Massimo Meneguzzo (ancora attualmente in carica) arrivò alla mia candidatura dopo averle provate tutte con gli altri allenatori presente al primo raduno e consigliati dai vari comitati provinciali. Rochlizer di Pavia e qualcun altro che adesso non ricordo, non potettero dare la propria disponibilità per allenare la squadra. Allora si rivolsero a me. Che ridere. Ero giovane però… 25 anni! Prima parte del torneo con eliminazione diretta tra Lombardia, Liguria, Piemonte e Trentino in località Chiesa Valmalenco. Poi finali a otto a San Vincenzo. Ecco la squadra: Mori (Sondrio), Borghi e Polli (Varese), Bertulessi, Francioni (Bergamo), Locatelli e Brambilla (Treviglio)…

Mi capitò anche più recentemente di allenare una Selezione Lombarda e lo feci con un’annata storica per la Lombardia… e cioè quella dell’88!! Si esatto in quella selezione c’erano: Gallinari, Aradori, Poletti, Rosignoli, Aschedamini, Santambrogio, Neri… e tanti altri. Un gruppo eccezionale e davvero profondo sia nel talento tecnico sia nel fisico. Non per niente quell’anno oltre a vincere a mani bassi il Trofeo delle Regioni, la Lombardia forniva alla Nazionale Italiana di categoria circa il 50% dei giocatori del proprio roster.

In quell’occasione però dopo il raduno svolto a Sondrio con Massimo Galli come referente territoriale e Gaetano Gebbia come responsabile SSNN e proprio Enrico Ragnolini come referente CRL, dovetti dimettermi dall’incarico per imminenti problemi di lavoro. Non fu proprio quella la vera motivazione, anche se ufficialmente passò quella linea… ma sull’argomento non posso dirvi di più. Sappiate però che a me piace avere a che fare con persone allegre, contente del loro lavoro e che in qualche modo mi trasmettano passione. Ecco in quel raduno ho avuto segnali opposti.
Ora mi trovo a decidere di allenare per una nuova occasione un gruppo importante come quello dell’annata 93 lombarda dove non solo per la presenza di Carnovali, Tomasini e Resca recentemente chiamati dal Settore Squadre Nazionali al raduno interregionale dell’annata, ma anche per la grande aspettativa che il CRL ripone in un gruppo certamente interessante dopo qualche annata di difficoltà. Presa con l’istinto della sfida è una decisone che non può che avere un risposta… Ragionata e valutata in tutti i suoi aspetti è una scommessa da vincere anche giocando un po’ d’azzardo. Ma nonostante il mio carattere sia profondamente cambiato nel corso degli ultimi anni diventando molto più mansueto e riflessivo, il richiamo del “Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare” certo non mancherà!!