venerdì 21 dicembre 2007

DAL SITO INTERNET LEGNANOBASKET.IT


21/12/07 - IL SETTORE GIOVANILE DEL LEGNANO BASKET E' FELICE DI OSPITARE IL PLURICAMPIONE D'ITALIA ANDREA SCHIAVI IL GIORNO 02/01/2008 DALLE 18.00.

Maurizio Mosti presenta la prima riunione del 2008.
"L'idea è nata da Luca Morelli, affascinato dalle 'teorie' di Andrea, per cui l'abbiamo contattato ed ha accettato con gioia di venire. Ci sarà un allenamento di Andrea Schiavi con un gruppo misto 94/95. L'allenamento è aperto a tutti gli allenatori del nostro settore giovanile e a tutte le società che collaborano con noi.
L'argomento :COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DIFENSIVO NEL SETTORE GIOVANILE.
A fine allenamento, come di consueto per le nostre riunioni tecniche, ci sarà una simpatica pizzata in palestra in modo da proseguire la discussione senza avere premura di andare a casa a mangiare.
Ho avuto la fortuna di fargli da vice a Varese, ha un talento smisurato coi bambini, le scene piu' belle pero' non ve le posso raccontare se non dal vivo assieme a lui... ragazzo splendido, che ridisegna il concetto di allenatore di settore giovanile, sono molto contento che venga da noi! Andrea non si puo' racontare, bisogna 'viverlo' "

In breve la carriera del nostro ospite. Nato a varese una quarantina di anni fa, scartato dal gruppo di cui faceva parte tale STEFANO RUSCONI, Andrea inizia subito ad allenare all'età di 16 anni, lunga trafila nel settore giovanile della sua amata Robur Et Fides. I suoi successi iniziano pero' quando nel 1996 passa alla Pallacanestro Varese e inizia un sodalizio con Cedro Galli che porterà i maggiori successi alla società di Via Pirandello.
I gruppi 84 e 86 devono molto a lui se hanno avuto successo per tutta la loro carriera... Poi viene scelto da Treviglio per rilanciare il proprio settore giovanile e nel progetto Blu Orobica Andrea si butta con tutto il suo mestire fino a portare 3 gruppi a tre finali nazionali nello stesso anno.


Se volete vedere la notizia sul sito di riferimento cliccate QUI

Grazie Maurizio... troppo buono!!

giovedì 20 dicembre 2007

DIFFERENZE TRA UN BUON ALLENATORE

E UN BUON ISTRUTTORE


Mi permetto di porre un distinguo tra un buon allenatore e un buon istruttore giovanile che abbia voglia di progredire:

Allenatore: Amministra
Istruttore: Cerca d'innovarsi
Allenatore: E' una copia
Istruttore: Cerca di essere originale e sorprendente
Allenatore: Conserva
Istruttore: Cerca di sviluppare
Allenatore: Ha in testa i suoi sistemi
Istruttore: Pensa ai suoi ragazzi
Allenatore: Cura il dettaglio
Istruttore: Chiede il perchè delle cose
Allenatore: Imita
Istruttore: Inventa e sperimenta
Allenatore: Fa eseguire
Istruttore: Fa risolvere
Allenatore: Dice quello che tutti pensano che dica
Istruttore: Pensa a quello che dice...
Allenatore: Impone il rispetto delle regole
Istruttore: Rispetta le regole senza alcuna imposizione
Allenatore: Da fiducia a chi la merita
Istruttore: Merita fiducia

Non è importante il livello di potere che detenete, ma il grado di influenza che riuscite a esercitare sui vostri ragazzi. Ma attenzione!! Il perfetto Istruttore è però colui che saprà "investire" anche sulle potenzialità di chi è diverso da lui, consapevole che nella diversità sta il germe della creatività e dell'innovazione.

Ma perchè vi dico queste cose??

Come disse Brown: "Invece di versare conoscenza nelle teste delle persone, abbiamo bisogno di aiutarle a inforcare un nuovo paio di occhiali da vista così che possano vedere il mondo in un modo nuovo."

SI PARLA SPESSO DI SUCCESSO...

MA IL VERO SUCCESSO E' QUESTO


Spesso si parla di successo. Molte volte si demonizza il successo nelle partite giovanili. Ogni tanto si sente dire: "Se vinci a livello giovanile, significa che non alleni il migliormamento dei giocatori".
A prescindere che non sono d'accordo sul luogo comune che ogni tanto in giro per clinic o forum viene proclamato come oro colato... e che molto spesso questa cosa viene detta di chi nella propria vita non ha mai vinto nulla, in pratica anche per giustificare i propri insuccessi... però vado oltre e mi permetto di dire in effetti cosa sta sopra questo tipo di successo. C'è infatti qualcosa che sta oltre il successo di una partita, di un torneo o di un campionato.

Il tutto è riassunto splendidamente da una frase attribuita erroneamente a Ralf Waldo Emerson che dice esattamente così:

"Ridere spesso e molto; conquistare rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; guadagnare i complimenti dei critici onesti e sopravvivere ai tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza e trovare il meglio che risiede in ogni persona; lasciare un mondo un po' meglio di come lo si è trovato, che sia per la guarigione di un bambino, un piccolo spazio verde o il recupero di una condizione sociale; sapere che almeno una vita è stata più semplice grazie al fatto che sei vissuto. Questo è il successo."

INTERESSANTE INCONTRO CON AMICI APPASSIONATI DI BASKET


Torno proprio in queste ore da un bell'incontro che ho potuto fare nel pomeriggio a Milano con gli amici della Società Sportiva Pallacanestro Mojazza. Polisportiva dislocata in un quartiere della città di Milano che opera nel mondo giovanile cestistico con diverse formazioni a livello provinciale e con un florido settore minibasket.

Gli amici del Mojazza e precisamente l'allenatore della squadra Under 17, mi ha chiesto di poter far sperimentare ai suoi ragazzi un mio allenamento. Un oretta e mezza passata a proporre un po' di esercizi e d'idee certamente non codificate e non standardizzate dal sistema di formazione classico del cna che penso possano aver reso l'idea di un modo diverso e un po' alternativo d'intendere il migliormaneto dei giovani che praticano lo sport della pallacanestro.

Niente di particolarmente strano, se non la ricerca attraverso il divertimento e il gioco, di un migliormamento consapevole delle qualità dei ragazzi presenti. Notevole anche la presenza di allenatori e dirigenti della Società presenti all'incontro. A fine allenamento chiaccherata sul perchè di un certo modo di fare in palestra. Per qualcuno scenari mai visti.

Un modo anche a livello personale per un confronto che risulta essere sempre positivo e migliorativo. Anche se le vedute sono diverse c'è sempre da prendere spunto da tutti. Il bello dell'insegnamento è proprio il poter di fatto operare in un modo personale e personalizzato. Poi insegnare a giocare è ancora più bello.

Presto si replica. Proprio in tarda serata confermato da parte dell'amico Maruzio Mosti (ex Como B/2, Varese giovanili, Fidenza, Gallarate...) ora responsabile del settore giovanile della Pall. Legnano un incontro con allenamento di una loro squadra giovanile fissato per il 2 Gennaio 2008 alle ore 18 a Legnano.

Grazie degli inviti.

domenica 16 dicembre 2007

DA BASKETCOACH.IT INTERVENTO DI MATTEO LOSCO

Ecco l'intervento pubblicato su basketcoach.it scritto da Matteo Losco:

Il cna ha finalmente deliberato ed i tempi futuri si presumono grigi.
in sostanza:
- dalla stagione 2009/2010 i campionati di eccellenza potranno essere allenati solo da personale con la qualifica di "allenatore", per cui chi non ha la relativa tessera dovrà fare i dovuti corsi. E' prevista una deroga per chi ha allenato gruppi d'eccellenza almeno per tre stagioni negli ultimi 5 anni o ha vinto un titolo nazionale giovanile: a questi basterà partecipare al clinic nazionale del cna 2008 e 2009 per acquisire il passaggio di categoria. ( non
è chiaro peraltro come verranno considerati i campionati open b)
- dalla stagione 2007/2008 verrà varata un'attività di
formazione/aggiornamento obbligatoria per tutte le categorie di allenatori con incontri ( almeno 3 organizzati dai cna provinciali e due dai cna regionali) la cui partecipazione darà diritto a crediti che PERMETTERANNO, ove ottenuti, di MANTENERE la tessera anche per l'anno successivo

le norme approvate sono di un'ottusità assurda e vanno a colpire in primis la base del movimento cestistico con le società minori ed i gruppi meno competitivi per i quali sarà sempre più difficile reperire allenatori, ma anche quelle che aspirano a costruire un movimento serio ed ambizioso nella propria zona, magari alle spalle dei grandi centri nazionali.
Consideriamo singolarmente le due delibere:
1) gruppi d'eccellenza solo ad "allenatori". La norma sa molto di operazione economica visti i costi del passaggio di categoria. Peraltro smonterei anche la speranza di paperoniani introiti economici da parte della FIP in quanto non so quanti coaches esperti in ambito giovanile oggi - e quindi quanto meno over 30 -, con gli impegni di lavoro e familiari, possano sobbarcarsi tale onere.
Ah, già, c'è la deroga: ancora più assurda perché in pratica ci dice: se hai già allenato negli ultimi anni categorie d'eccellenza ( ma anche quelle ad iscrizione libera, vd U13? e come considerare i vice allenatori?) o hai vinto un titolo nazionale giovanile ( mi pare un riferimento un po'salvaqualcuno, che ne dite?) allora non serve il passaggio di categoria. A contrario non posso che dedurre allora che non è così necessario avere la qualifica di "allenatore" per operare materialmente nei campionati open ( se chi l'ha fatto negli ultimi anni senza il tesserino lo potrà fare anche in futuro...) e addirittura che si può vincere un TITOLO NAZIONALE GIOVANILE senza il tesserino di allenatore!
L'assurdità logica e giuridica maggiore però è la retroattività di tali norme; chi ha operato fin ad oggi con il beneplacito del cna, avendone osservato corsi e aggiornamenti ( che già c'erano peraltro, - qualcuno sa dirmi che fine ha fatto per esempio la figura di "istruttore settore giovanile" , ai tempi considerata obbligatoria dal cna per allenare dagli U17 in giù e poi sparita nel nulla?) di punto in bianco non è più considerato operativo dal cna stesso.
2) delibera in materia di aggiornamento: qui siamo alla pazzia pura anche perché l'argomento meritava ben altra impostazione in quanto veramente necessario allo sviluppo del movimento, anche alla luce dei tristi risultati che negli ultimi anni hanno contraddistinto le nostre realtà nazionali e la penuria di validi giocatori nostrani prodotti.
Aggiornamento e formazione continua non sono in discussione: quello che si discute è il fatto che senza tale aggiornamento non è più possibile allenare! E' una fattispecie al limite della costituzionalità perché il sottoscritto, come tutti voi, ha sostenuto dei corsi abilitanti ad allenare, paga un tesseramento annuale e questo deve bastare per allenare perché queste erano le regole in vigore al momento del corso stesso.
L'istituto dell'aggiornamento ( anche attraverso il sistema dei crediti come proposto) deve riguardare un secondo momento: quello appunto dell'approfondimento, del miglioramento individuale.
Sarebbe forse allora più saggio permettere che i crediti ottenuti possano differenziare gli allenatori sulla base, che so, di una graduatoria, per poter allenare - ecco allora sì - magari certe categorie rispetto ad altre o essere agevolato nei passaggi di categoria stessa. In questo modo fra l'altro si metterebbero anche tutti gli allenatori sullo stesso punto di partenza, occasione al momento persa, alla italiana maniera, tra deroghe e dettagli sparsi qua e là ( non è chiaro, per esempio, perché gli allenatori di base, a cui è preclusa l'attività a livello nazionale, debbano ottenere, per allenare, più crediti delle altre figure che sul campo si occuperebbero invece dei livelli più alti...).
Ancora, la retroattività della norma mette giuridicamente i brividi.

Da un punto di vista più generale comunque il cna non capisce - o lo capisce benissimo ma non se ne cura - che non tutti gli allenatori vogliono / possono diventare allenatori nazionali, né che tutte le società vogliono / possono economicamente avere allenatori semiprofessionisti, né, ancora, che professionismo e professionalità sono due termini non necessariamente abbinabili.

Matteo Losco


Gli spunti dell'intervento di Matteo (che saluto) sono certamente interessanti. Non nego, che i vertici del CNA siano partiti in quarta a fare riforme a livello di formazione allenatori, sopratutto in una fase di transizione tra le gestone Messina e quella nuova di Recalcati (e quindi Gebbia) senza però fare troppo conto della base e delle necessità vere di cui il movimento ha bisogno.

La regola dell'eccellenza penso che sia stata un'idea degli stessi allenatori "d'elite" che in questo modo si sono creati meno concorrenza e più possibilità di lavoro, oltre che una teorica migliore formazione per i giocatori più bravi.
La novità crediti invece, pur partendo da un'idea giusta e condivisibile sull'aggiornamento che le varie figure dei coach in giro per l'Italia dovrebbero avere per migliorare ulteriormente la propria professionalità, anche se a livello di volontariato o di piccole società locali, si scontra con una obbligatorietà che di fatto fa a pungi con la giurisdizione.

In effetti sarebbe interessante aprire un dibattito serio sulla questione, coinvolgendo un po' tutti i settori della questione. Allenatori in primis, ma anche Società piccole e grosse e Dirigenti.
Ma in effetti chi ha interesse nella questione??