mercoledì 16 dicembre 2020

NELLA RIFORMA DELLO SPORT C'E' L'ABOLIZIONE DEL VINCOLO SPORTIVO! PROBLEMA OPPURE OPPORTUNITA'?

 



Da qualche settimana nell'agenda politica sportiva il tema dell'abolizione del vincolo sportivo è al centro del dibattito. Come avviene in democrazia c'è chi ritiene la nuova visione corretta e chi invece pensa che la nuova normativa possa essere la spallata decisiva per far sparire molte Società di base in Italia.

La FIP ha nominato un responsabile (e un vice) di una neo-nata Commissione Svincolo che dovrà elaborare una proposta da portare in Consiglio Federale.

Il vincolo degli atleti giovanili U13-U20 dava alle Società una certa sicurezza nella programmazione e anche un tracciamento della carriera per contributi economici che si potevano ottenere nel momento in cui questi giovani tesserati avrebbero intrapreso le loro carriere a livello senior.

Cosa dovrebbe succedere ora:

Riforma graduale e non retroattiva (quindi probabile dai ragazzini nati nel 2009) e che vada a regime nel giro 7-8 anni.

Negli spostamenti di tesserati U10-U16 da una Società ad un'altra gli incentivi per chi "perde" il giocatore dovrebbero essere automatici. Calcolare questi incentivi con una quota fissa (€ 200?), un coefficiente in base alla categoria della prima squadra e un moltiplicare che faccia da sedativo in caso di progetti strani e/o troppo aggressivi. Questi primi tre paletti mi sembrano una prima bozza di idea condivisibile.

Questi incentivi sarebbero ottenuti subito dalle Società e sarebbero un ritorno economico immediato per chi ha necessità di fare cassa per portare avanti la propria attività.

Nella fase U17-U19 un sistema simile a quello dei NAS (25% per ogni anno) potrebbe funzionare anche in questa fase di svincolo annuale dei giocatori. 

La proposta che mi sembra più sensata e avvincente potrebbe essere quella di una tassa di iscrizione alla FIP da parte di tutti i tesserati (giocatori, allenatori [che la pagano già], arbitri, dirigenti, procuratori...) di € 20,00 che possa sostenere questo sistema degli incentivi/indennizzi.

Con un rapido calcolo a braccio, 300.000 tesserati per € 20,00 darebbe un gettito alla FIP di € 6.000.000 che sarebbero una cifra importante per raddoppiare (se possibile) gli incentivi di cui sopra.

Sono certo che questo problema dello svincolo possa trasformarsi (se studiato bene) in una bella opportunità per il nostro movimento. 

Sarebbe bello che la FIP possa coinvolgere la Società (e non solo) in questo importante e storico processo di cambiamento!

Ne sapremo di più tra qualche mese.


lunedì 14 dicembre 2020

SII ESEMPIO ED ISPIRATORE NEI CONFRONTI DEGLI ATLETI CHE HAI IN PALESTRA. MIGLIORARE E' UNA SCELTA

 


Rimettendo a posto un po' di file in un vecchio disco esterno ho trovato questo codice etico pensato per gli allenatori. Ve lo propongo. Buona lettura.

CODICE DEONTOLOGICO DEL COACH

 

CON TE STESSO:

-          migliorare la tua abilità d’insegnare è priorità come conoscere le materia

-      cerca di conoscere al meglio la materia da insegnare e migliorati ogni giorno

-          avere gli stimoli giusti e le motivazioni forti per migliorare come insegnante

-          requisiti come: saggezza, onestà, pazienza, imparzialità devono far parte del tuo modo di essere

-          avere un buon autocontrollo dei propri comportamenti e cercare di migliorare ogni giorno  è priorità come conoscere la materia e imparare ad insegnarla

-          sii disciplinato in tutto il tuo modo di fare e di essere. Sii esempio e ispiratore.

-          avere buoni rapporti (anche costruttivi) con colleghi, dirigenti, stampa, genitori, arbitri e giocatori è sintomo che tutte le qualità elencate precedentemente vanno nella direzione giusta

 

CON I COLLEGHI:

-          rispetta la categoria a cui appartieni

-          rispetta le idee tecniche e didattiche di colleghi anche se diverse dalle tue

-          non esprimere apertamente giudizi di merito su colleghi. E’ un segnale positivo di umiltà

-          non copiare (a scatola chiusa) idee di colleghi, ma se ritieni interessanti le proposte viste, adattale al tuo modo di allenare, sperimentando il contenuto, verificando il tutto all’interno della tua squadra e della tua società

-          essere stimati dai colleghi è il più gran bel complimento

-          ricorda che da ogni collega puoi sempre imparare qualcosa

 

CON LA SOCIETA’

-          rispetta gli impegni presi con la tua società, a prescindere da un eventuale contratto scritto

-          la tua parola conta di più di una firma su un foglio di carta

-          prima di impegnarti per una società fai una valutazione attenta delle motivazioni che ti portano a quella scelta e ai contenuti logistici e tecnici che ne conseguono

-          non essere mail il primo a contravvenire alla parola data

-          collabora fattivamente e con lealtà per la tua società, dando tutto te stesso, senza risparmio alcuno

-          rimani coerente con i tuoi principi di coach (saggezza, onestà, coerenza, imparzialità…) dando per scontato che la tua società farà la stessa cosa nei tuoi confronti. Sempre.

-          se ti sei impegnato a portare a termine un periodo di collaborazione per una società, ricordati che dipenderai da lei per tutta la durata dell’accordo

-          prima di impegnarti “firmando” un rapporto di collaborazione, informati sulla politica e sulla filosofia della società

-          ricorda che la squadra che alleni non è la tua squadra, ma la squadra della società

-          ricorda che i giocatori che alleni non sono i tuoi giocatori, ma i giocatori della società

-          accettare l’indirizzo politico e filosofico della società non significa subirlo passivamente. Fai conoscere per iscritto, se necessario, il tuo parere sull’indirizzo societario, ma lascia alla società ogni decisione finale

-          eventualmente alla fine del tuo mandato deciderai se proseguire nella collaborazione

-          se ricevi offerte da altre società, prima che sia scaduto il tuo mandato, pretendi che questa venga da loro preventivamente avvisata

 

CON LA STAMPA:

-          costruire buoni rapporti con i giornalisti è sintomo di capacità intellettiva

-          collabora con i giornalisti senza favoritismi  

-          non rilasciare mai dichiarazione “a caldo”

-          ricordati: il pubblico apprezza “lo stile”

-          non condannare mai la stampa come gruppo solo perché qualcuno ha tradito la tua confidenza

-          renditi disponibile, ben sapendo che la comunicazione di ciò che sei e ciò che vuoi ottenere dai tuoi giocatori passa anche attraverso da quello che comunichi all’esterno

 

CON GLI ARBITRI:

-          ricorda che l’arbitro cerca di fare al meglio il suo lavoro

-          durante la partita non avere atteggiamenti ironici e /o plateali

-          ricorda che senza la categoria arbitrale non ci sarebbero partite

-          ricorda che se un arbitro non è all’altezza della partita non è colpa sua ma di chi lo  designato

-          e comunque una giornata “storta” può capitare a tutti

-          è nell’interesse del coach che intorno all’arbitro ci sia una ambiente tranquillo. Ciò indubbiamente potrà favorire il commettere meno errori possibili da parte dell’arbitro

-          impara bene il regolamento

-          nei tempi e nei modi più opportuni, un confronto pacato, sereno e di dialettica sui contenuti tecnici può portare ad un miglioramento di tutte e due le categorie

-          i coach e i giocatori vogliono vincere le partite, gli arbitri le vogliono solo arbitrare secondo le regole del gioco

 

CON I GENITORI:

-          massima educazione e rispetto per i genitori dei giocatori che alleni

-          presta massima attenzione quando i genitori vengono a riferire di problematiche del proprio figlio, sportive, ma anche extra

-          in alcuni casi è bene precisare i ruoli, evitando incomprensioni e delegittimazioni

-          non criticare mai con un genitore un altro giocatore della squadra

-          nel limite del possibile evitare commenti dei genitori su questo e sull’altro giocatore della squadra andrà a favorire un buon clima in palestra e fuori

-          conoscere (a fondo nelle problematiche) le situazioni familiari di ogni giocatore

-          più conoscete i genitori, più avrete parametri per conoscere meglio i giocatori

-          non fare favoritismi tra i genitori così come tra i giocatori

 

CON I GIOCATORI:

-          avere un buon rapporto di conoscenza reciproca e di fiducia con i giocatori è il primo passo per unirsi ad un cammino insieme

-          interessati sinceramente ai problemi dei giocatori, facendo in modo di essere comunque un punto di riferimento oltre che per la loro attività sportiva, anche per la loro crescita generale

-          mantieni la disciplina senza fare il dittatore: lealtà ed esempi, più che ordini

-          studia e rispetta le individualità di ogni giocatore

-          sviluppare un senso di responsabilità nei giocatori inducendo all’autocritica ed esaltando (a volte) esempi positivi di comportamento aiuta a vivere rapporti duraturi, veri e che fanno crescere

-          far interiorizzare concetti come lealtà, onestà, rispetto è già un passo molto importante

-          i propri diritti sono i diritti anche degli altri

-          il gruppo prima, la squadra dopo sono valori di riferimento su cui fondare (senza sconti) la propria stagione sportiva, senza per questo “castrare” le varie personalità

-          la squadra è come una catena: non è forte se un anello è debole

-          cerca di isolare e bandire: egoismo, egocentrismo e invidia

-          stimola ogni giorno nei giocatori impegno, lealtà, desiderio di vittoria, spirito di squadra, combattività, determinazione, carattere… tutto questo fa parte dell’essere bravi coach

-          far conoscere ai giocatori che muovere critiche significa cercare di migliorare

-          ricorda eventualmente ai giocatori che non è difficile stare zitti quando non si ha nulla da dire

-          non ci sono surrogati al duro allenamento, al massimo impegno, al sacrificio quotidiano in palestra per raggiungere gli obiettivi prefissati

-          fate in modo che i giocatori rispettino gli avversari senza temere nessuno

-          date modo a tutti di crescere in egual misura dando merito a: competenze tecniche, qualità morali e aspetti comportamentali.


GRAZIE GIANNI, PER TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO PER NOI E PER LA TUA COLONIA DI FOLLONICA

 


Se c’è al mondo una persona che ha speso gran parte della propria vita per il bene della colonia di Follonica, questo è Gianni Catelan. Purtroppo giovedì 10 dicembre alle ore 11.00 Gianni ci ha lasciato per sempre, e per tutti noi è una grandissima perdita.

Gianni, per tanti anni si è occupato di preparare al meglio la nostra amata struttura di Follonica, iniziando a fare manutenzione già in primavera. Durante le estati era sempre in giro con l’ape del Villaggio pulendo e sistemando tutto quello che c’era da aggiustare. Poi alla chiusura a settembre si preoccupava di ricoverare i giochi, gli attrezzi e tutto quello che era indispensabile proteggere per far passare autunno e inverno al Villaggio in sicurezza.

Davvero una persona speciale. Un uomo che non si è mai risparmiato per la colonia e per i ragazzi che la frequentavano. Non ci ha fatto mai mancare il suo affetto, anche dopo il suo meritato periodo di pensione.

Lo vogliamo ricordare così. Con la canottiera, in mezzo alla sua pineta e al suo mondo, quella della Colonia, che per anni lo ha visto incontrastato padrone di casa. 

Gianni, grazie per quello che hai fatto e per come lo hai fatto. Nel nostro cuore avrai sempre un posto speciale!