Rimettendo a posto un po' di file in un vecchio disco esterno ho trovato questo codice etico pensato per gli allenatori. Ve lo propongo. Buona lettura.
CODICE DEONTOLOGICO DEL COACH
CON
TE STESSO:
-
migliorare la tua abilità d’insegnare è
priorità come conoscere le materia
- cerca di conoscere al meglio la materia da insegnare e migliorati ogni giorno
-
avere gli stimoli giusti e le
motivazioni forti per migliorare come insegnante
-
requisiti come: saggezza, onestà,
pazienza, imparzialità devono far parte del tuo modo di essere
-
avere un buon autocontrollo dei propri
comportamenti e cercare di migliorare ogni giorno è priorità come conoscere la materia e
imparare ad insegnarla
-
sii disciplinato in tutto il tuo modo
di fare e di essere. Sii esempio e ispiratore.
-
avere buoni rapporti (anche
costruttivi) con colleghi, dirigenti, stampa, genitori, arbitri e giocatori è
sintomo che tutte le qualità elencate precedentemente vanno nella direzione
giusta
CON
I COLLEGHI:
-
rispetta la categoria a cui appartieni
-
rispetta le idee tecniche e didattiche
di colleghi anche se diverse dalle tue
-
non esprimere apertamente giudizi di
merito su colleghi. E’ un segnale positivo di umiltà
-
non copiare (a scatola chiusa) idee di
colleghi, ma se ritieni interessanti le proposte viste, adattale al tuo modo di
allenare, sperimentando il contenuto, verificando il tutto all’interno della
tua squadra e della tua società
-
essere stimati dai colleghi è il più
gran bel complimento
-
ricorda che da ogni collega puoi
sempre imparare qualcosa
CON
LA SOCIETA’
-
rispetta gli impegni presi con la tua
società, a prescindere da un eventuale contratto scritto
-
la tua parola conta di più di una firma
su un foglio di carta
-
prima di impegnarti per una società fai
una valutazione attenta delle motivazioni che ti portano a quella scelta e ai
contenuti logistici e tecnici che ne conseguono
-
non essere mail il primo a
contravvenire alla parola data
-
collabora fattivamente e con lealtà per
la tua società, dando tutto te stesso, senza risparmio alcuno
-
rimani coerente con i tuoi principi di
coach (saggezza, onestà, coerenza, imparzialità…) dando per scontato che la tua
società farà la stessa cosa nei tuoi confronti. Sempre.
-
se ti sei impegnato a portare a termine
un periodo di collaborazione per una società, ricordati che dipenderai da lei
per tutta la durata dell’accordo
-
prima di impegnarti “firmando” un
rapporto di collaborazione, informati sulla politica e sulla filosofia della
società
-
ricorda che la squadra che alleni non è
la tua squadra, ma la squadra della società
-
ricorda che i giocatori che alleni non
sono i tuoi giocatori, ma i giocatori della società
-
accettare l’indirizzo politico e
filosofico della società non significa subirlo passivamente. Fai conoscere per
iscritto, se necessario, il tuo parere sull’indirizzo societario, ma lascia
alla società ogni decisione finale
-
eventualmente alla fine del tuo mandato
deciderai se proseguire nella collaborazione
-
se ricevi offerte da altre società,
prima che sia scaduto il tuo mandato, pretendi che questa venga da loro
preventivamente avvisata
CON
LA STAMPA:
-
costruire buoni rapporti con i
giornalisti è sintomo di capacità intellettiva
-
collabora con i giornalisti senza
favoritismi
-
non rilasciare mai dichiarazione “a
caldo”
-
ricordati: il pubblico apprezza “lo
stile”
-
non condannare mai la stampa come
gruppo solo perché qualcuno ha tradito la tua confidenza
-
renditi disponibile, ben sapendo che la
comunicazione di ciò che sei e ciò che vuoi ottenere dai tuoi giocatori passa
anche attraverso da quello che comunichi all’esterno
CON
GLI ARBITRI:
-
ricorda che l’arbitro cerca di fare al
meglio il suo lavoro
-
durante la partita non avere
atteggiamenti ironici e /o plateali
-
ricorda che senza la categoria
arbitrale non ci sarebbero partite
-
ricorda che se un arbitro non è
all’altezza della partita non è colpa sua ma di chi lo designato
-
e comunque una giornata “storta” può
capitare a tutti
-
è nell’interesse del coach che intorno
all’arbitro ci sia una ambiente tranquillo. Ciò indubbiamente potrà favorire il
commettere meno errori possibili da parte dell’arbitro
-
impara bene il regolamento
-
nei tempi e nei modi più opportuni, un
confronto pacato, sereno e di dialettica sui contenuti tecnici può portare ad
un miglioramento di tutte e due le categorie
-
i coach e i giocatori vogliono vincere
le partite, gli arbitri le vogliono solo arbitrare secondo le regole del gioco
CON
I GENITORI:
-
massima educazione e rispetto per i
genitori dei giocatori che alleni
-
presta massima attenzione quando i
genitori vengono a riferire di problematiche del proprio figlio, sportive, ma
anche extra
-
in alcuni casi è bene precisare i
ruoli, evitando incomprensioni e delegittimazioni
-
non criticare mai con un genitore un
altro giocatore della squadra
-
nel limite del possibile evitare
commenti dei genitori su questo e sull’altro giocatore della squadra andrà a
favorire un buon clima in palestra e fuori
-
conoscere (a fondo nelle problematiche)
le situazioni familiari di ogni giocatore
-
più conoscete i genitori, più avrete
parametri per conoscere meglio i giocatori
-
non fare favoritismi tra i genitori
così come tra i giocatori
CON
I GIOCATORI:
-
avere un buon rapporto di conoscenza
reciproca e di fiducia con i giocatori è il primo passo per unirsi ad un
cammino insieme
-
interessati sinceramente ai problemi
dei giocatori, facendo in modo di essere comunque un punto di riferimento oltre
che per la loro attività sportiva, anche per la loro crescita generale
-
mantieni la disciplina senza fare il dittatore:
lealtà ed esempi, più che ordini
-
studia e rispetta le individualità di
ogni giocatore
-
sviluppare un senso di responsabilità
nei giocatori inducendo all’autocritica ed esaltando (a volte) esempi positivi
di comportamento aiuta a vivere rapporti duraturi, veri e che fanno crescere
-
far interiorizzare concetti come
lealtà, onestà, rispetto è già un passo molto importante
-
i propri diritti sono i diritti anche
degli altri
-
il gruppo prima, la squadra dopo sono
valori di riferimento su cui fondare (senza sconti) la propria stagione
sportiva, senza per questo “castrare” le varie personalità
-
la squadra è come una catena: non è
forte se un anello è debole
-
cerca di isolare e bandire: egoismo,
egocentrismo e invidia
-
stimola ogni giorno nei giocatori
impegno, lealtà, desiderio di vittoria, spirito di squadra, combattività,
determinazione, carattere… tutto questo fa parte dell’essere bravi coach
-
far conoscere ai giocatori che muovere
critiche significa cercare di migliorare
-
ricorda eventualmente ai giocatori che
non è difficile stare zitti quando non si ha nulla da dire
-
non ci sono surrogati al duro
allenamento, al massimo impegno, al sacrificio quotidiano in palestra per
raggiungere gli obiettivi prefissati
-
fate in modo che i giocatori rispettino
gli avversari senza temere nessuno
-
date modo a tutti di crescere in egual
misura dando merito a: competenze tecniche, qualità morali e aspetti
comportamentali.
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