martedì 27 maggio 2008

CLINC A TREVIGLIO DI LINO FRATTIN

IDEE E CONCETTI DEI FONDAMENTALI


Certo che un allenatore di Bergamo che abbia vissuto nel giro di tre giorni l'esperienza dei due clinc tenuti sabato al Palanorda dal sottoscritto e Gaia e lunedì sera al Palafacchetti di Treviglio da coach Frattin non ha certamente chiarito le sue idee su come fare ad insegnare ad un giovane giocatore la pallacanestro e suoi relativi fondamentali.

E' chiaro che non posso non difendere le asserzioni dichiarate durante il clinc di sabato mattina a Bergamo, difendo però anche l'operato di Frattin che dal canto suo ha fatto quello che lui faceva quando allenava le giovanili.

E come se a me dicessero di fare un clinc, cercando di allenare una squadra di serie B/1. Per dire qualcosa di sensato dovrei comunque operare su qualcosa che ho fatto e che conosco e che comunque non andrebbe bene per squadre senior, non sapendo che tipo di risposta potrebbero avere le mie metodologie nelle categorie dei giocatori evoluti.

I fondamentali individuali vanno allenati e insegnati. Le applicaizoni pratiche all'insegnamento chiaramente possono essere molteplici e variegate e di fatto nessuna sbagliata e nessuna giusta a priori. In effetti sulla metodologia non esistono verità assolute.

Esiste una risposta concreta ad un certo tipo di prassi piuttosto che un altra. E' per quello che probabilmente le persone più emotive e paradossalmente più educatori che allenatori avranno proferito la lezione di sabato, mentre gli allenatori più precisi, analitici e più insegnanti degli altri avranno preferito la lezione del lunedì.

Nessuno però ci vieta di essere la migliore via di mezzo possibile tra i due incontri. E' chiaro che tutte e tre gli allenatori chiamati in causa hanno accentuato i concetti che loro stessi applicano alle proprie squadre per far passare come prioritari delle nozioni altrimenti poco visibili.

Di certo rimane la considerazione giusta nei contenuti che chi ha pochi anni di tessera debba in qualche maniera avvicinarsi di più all'analitico, prendendo le nozioni dal libro e applicandole ai propri giocatori. Chi invece avendo più anni di tessera e di conseguenza più esperienza sul campo può pensare di essere anche meno analitico è più progressista nei contenuti, ottenendo l'effetto miglioramento con esercitazioni più complesse o correzioni più efficaci.

domenica 25 maggio 2008

CLINIC AL PALAZZETTO DI BERGAMO

METODOLOGIA PER I FONDAMENTALI


CLINC COMITATO ALLENATORI NAZIONALI
PALAZZETTO DI BERGAMO 24 MAGGIO 2008


Metodologia dell’allenamento. Cos’è?

Trovare la migliore metodologia è il modo di saper insegnare senza essere di peso!
Molto spesso noi allenatori diciamo anche cose giuste, motiviamo in modo apparentemente corretto, applichiamo il buon senso nelle nostre elucubrazioni… ma spesso non ci accorgiamo di essere pesanti, di rovinare la festa ai nostri giovani giocatori, di tarpare le ali a chi vuole volare. Un buon istruttore allenatore sa che mentre l’allievo è uno che deve imparare, il ragazzo è uno che si vuole divertire.

Trovare il miglior modo per non rovinare la festa a nessuno è il giusto inizio per una carriera da allenatore giovanile di successo.

Quando usare metodo?

Direi sempre. Dall’inizio della stagione fino alla fine, dal primo minuto del mio ingresso in palestra fino a quando torno a casa in ogni allenamento dell’anno.

Se non dimostro metodo e rendo evidente il “non saper fare” perdo credibilità. Perdere credibilità significa non motivare la squadra a seguirti. Di fatto fallimento. Puoi andare avanti. Puoi anche trovare qualcuno che ti segue, ma non potrai raggiungere il massimo per tutti.

Sarò utopista ma dare tutto a tutti nei modi e nelle forme più corrette per chi ci sta di fronte è la nostra missione.

Perché mi conviene usare un buon metodo?

Essere considerati bravi è il secondo passo per valere più di quello che si vale in realtà.

Sappiate che il più delle volte quando arrivate in palestra al primo allenamento la maggior parte dei ragazzi che andate ad allenare si sono già fatti un giudizio su di voi, grazie alle referenze di altri vostri ragazzi o di altri genitori. E’ molto importante quindi avere una buona reputazione.

Insegnare non è sempre trasferire quello che ci hanno insegnato ai corsi o che ho imparato quando giocavo e trasferirlo a tutti quelli che ho in palestra in maniera perentoria e autoritaria, ma è soprattutto saper vedere e capire le reazioni a ciò che propongo, continuando nella metodologia intrapresa, oppure modificandola.

Esempio di diversità di metologia tra:
Esercizio di palleggio classico (cambi di mano frontale sugli spigoli)
1 contro 1 prendersi
Esercizio di passaggio classico (4 angoli con terzo tempo)
4 che prendono gli altri scappano

Se fosse così semplice con il semplice trasferimento di notizie, tutti potrebbero farlo. Invece non tutti hanno lo stesso successo. Perché?

Non ci può essere una buona metodologia se non c’è motivazione all’apprendimento?

Sapere che tipo di squadra dovrò allenare è fondamentale per scegliere la tattica giusta. Motivare il gruppo ad essere e diventare migliori è compito nostro già in fase di programmazione.

Se so che all’interno del gruppo che dovrò allenare ci sono due che sicuramente mi creeranno problemi di gestione e di vivibilità all’interno della squadra, avete due possibilità:
1) eliminare il problema eliminando queste persone (forse ne basta una)
2) non allenare quella squadra

Nelle motivazioni all’apprendimento non ci possono essere scappatoie. O uno è motivato, allora si può costruire, o se non è motivato è difficilissimo trovare escamotage per riuscire nell’impresa di tirare fuori il meglio.

Esempio:
parlando alla squadra: “Ho bisogno velocemente due di voi!” quelli che vengono regalo!

Siamo qui per non essere pesanti, e per far diventare migliori queste persone. Iniziate a dare qualcosa, ne sarete certamente contraccambiati.

Allora cosa fare per far diventare il meglio possibile i ragazzi che alleno?

parlando alla squadra: “Ho bisogno velocemente cinque di voi!” vediamo se corrono?

Che esercizi fare?

Usando metodo costruisco un allenamento:

1° esempio di progressione (tecnica ind.)

1 contro zero (esercizio di ricezione, partenza e conclusione)
- poche ripetizioni (massimo tre) poi cambio esercizio (fondamentali poche cose fatte al massimo) - possono mettere obiettivi di punteggio (esempio 4 canestri di fila)
- inizio sempre con la mano debole (poi lo pretendiamo quindi lo dobbiamo dare prima)
- invento cose non scontate (partenza poi dietro schiena…)
- anche senza cambiare lato uso esercizi simmetrici
- proseguire nella progressione da 1 contro 0 a 1 contro 1
- proseguire nella progressione da 1 contro 1 a 2 contro 2

2° esempio di progressione (Passaggio)

Tic-tac discesa a due, poi al volo, poi dietro schiena…
A coppie uno di fronte all’altro 15 passaggi. Chi ci mette meno
Tic-tac gara di passaggi (una coppia contro l’altra)
A terzetti (tutti con il pallone) passaggi a destra, sinistra, al volo, battuto a terra
A terzetti (uno con tre palloni) passaggi fatti forte, uno in mezzo alle gambe, gli altri in mano
Esercizio dei 10 passaggi – classico (fatelo anche con un palleggio obbligatorio)
4 angoli – 4 contro 4 tutti devono toccare la palla prima di tirare

3° esempio di progressione (Palleggio)

Tutti in fila sulla riga laterale con il pallone distanziati.
Slalom cambiando a ritmo (1 palleggio 1 cambio di mano)
Uguale sotto le gambe - dietro schiena
Dribling pallada una parte uomo dall'altra
Tunnel sotto del compagno fermo (gambe divaricate)
Saltare i compgani sdraiati, chinati...

oppure:

a coppie sulla riga di fondo, quello davanti con due palloni
palleggio simultaneo fino a metà campo e ritorno (correndo)
palleggio alternato - corsa in arrestramento
corsa laterale, saltata, su un gamba sull'altra, sui talloni, sulle punte...
palleggiare colpendo il pallone 1 con il pallone 2
far rimbalzare il pallone 1 in alto sul pallone 2 che tengo con due mani (metà campo e ritorno)
cambi di direzione con due palloni (oppure slalom)
cambio mano frontale pallone 1 dietro schiena pallone 2 (poi cambio)
pallone 1 pallaggiato verso il terreno pallone palleggiato verso il soffitto
pallone 1 palleggio bassissimo, pallene 2 più alto possibile

Esercizi sempre diversi, innovativi, poco scontati e ogni tanto qualche prova.
Tempi di esecuzione. Meglio velocissimo anche magari non fatto perfetto, che perfetto ma lento

AGGIORNAMENTO ALLENATORI A BERGAMO

RIUNIONE DEL 24 MAGGIO AL PALANORDA


Dal Blog del CNA di Bergamo - QUI.

Come promesso da tempo, la terza riunione PAO di aggiornamento è stata organizzata di sabato mattina; eravamo un poco dubbiosi sulla riuscita della riunione stessa ma dopo aver visto l'affluenza di allenatori sulla tribuna del PalaNorda (131 i presenti accreditati, dato ufficiale del CNA), siamo fermamente convinti di poter ripetere in futuro questo positivo esperimento.

Andrea Schiavi (resp. sett. giov. Blu Orobica) e Luciano Gaia (resp. sett. giov. Argentia Gorgonzola) hanno relazionato i presenti con continuità di esercizi, spiegazioni, opinioni di particolare interesse sugli argomenti trattati (metodologia d'insegnamento e fondamentali individuali) poi tradotti nella pratica sul campo grazie al contributo dei ragazzi 94/95/96/97 reclutati tra le società Excelsior e Blu Orobica.

Il prossimo e ultimo appuntamento per la stagione in corso è previsto per Lunedì 26/05/08 alle ore 20.30 presso il PalaFacchetti di Treviglio, Via del Bosco ; relatore Lino Frattin capo coach della Intertrasport Treviglio.