sabato 25 dicembre 2010

NATALE ALLE MALDIVE... MA NON E' UN FILM
IMMAGINI DALL'ALTRA PARTE DEL MONDO

Se vedete che non vi rispondiamo ai tanti messaggi di auguri che ci state inviando in queste ore, non vi preoccupate. Non possiamo rispondere per due semplici motivi: uno di tipo economico... davvero un salasso telefonare o mandare sms da qui, il secondo motivo potreste intuirlo da soli... !!

Auguri a tutti.
Daniela e Andrea










martedì 21 dicembre 2010

FOTO STORICA: NEVE A FOLLONICA
IL VILLAGGIO MARINO IMBIANCATO PER NATALE


Non capita spesso di vedere il Villaggio Marino di Follonica innevato. E' quello che è successo nei giorni scorsi prorpio alla nostra vecchia e cara Colonia Marina. Non siamo certo abituati ad immaginare il posto del nostro soggiorno estivo sotto la neve. La foto che pubblichiamo, passa quindi alla storia.

sabato 4 dicembre 2010

LUNEDI' 13 DICEMBRE A MORTARA (PV)
DIBATTITO SUL BASKET GIOVANILE IN ITALIA

Lunedì 13 dicembre a Mortara (ore 20.45) presso la Sala Contrattazioni Borsa Merci (Piazza Trieste 32), si svolgerà un dibattito sul Basket Giovanile dal titolo: "Basket Giovanile in Italia. Quandto torneremo a riavere una nostra Scuola di Pallacanestro?"

Sono previsti interventi di Stefano Bizzozi (Settore Squadre Nazionali), Massimo Faraoni (Dirigente Virtus Bologna), Pino Gonnella (Segretario Generale LNP), Gianni Lambruschi (Bennet Cantù) Luigi Ottobrini (Presidente del Comitato Provinciale di Pavia).

Moderatore dell'incontro sarà Giorgio Gandolfi.

giovedì 2 dicembre 2010

INTERVISTA INUSUALE SU GABRIELPIROLA.COM
SE AVETE TEMPO DA PERDERE VA BENISSIMO


Gabriele Pirola qualche tempo mi aveva fatto un intervista video, che riguardava il mio modo d'insegnare la pallacanestro ai giovani giocatori. Sapevo benissimo che la qualità dell'intervista era stata decisamente bassa... ma la dimostrazione (solo se volete) è qui davanti a voi.

Cliccando poco sotto potete collegarvi al Blog di Gabriele, che sentitamente ringrazio per le belle parole di preambolo. 

http://gabrielepirola.blogspot.com/2010/12/intervista-ad-andrea-schiavi.html

domenica 28 novembre 2010

CORSO DI PERFEZIONAMENTO SPORTIVO
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BERGAMO


Non poteva andare meglio la prima giornata presso l'Università di Bergamo, nell'ambito del Corso di Perfezionamento dal titolo: "Gestire le organizzazioni sportive, realizzare progetti educativi" a cui grazie al contributo del Comitato Provinciale della FIP di Bergamo mi sono potuto iscrivere nei giorni scorsi.

Un corso rivolto, oltre che agli studenti della Facoltà di Scienza della Formazione, anche ad operatori del settore con la necessità di migliorare la propria formazione sotto tanti punti di vista. Pedagogia e psicologia dello sport, dinamiche di gruppo, organizzazione eventi, aspetti normativi, sicurezza, studio delle relazioni con atleti, famiglie e territorio... sono solo alcuni dei temi che il corso in 130 ore intende orientarsi nei prossimi mesi.

Naturalmente, visto che necessariamente in questi ultimi tempi non ho più avuto l'accortezza di aggiornare il mio blog, letto da pochi ma conosciuto da molti, e grazie anche alla richiesta che il coordinatore del corso ha illustrato agli astanti di tenersi un "Diario di Bordo" del percorso formativo, inizio a rendervi partecipi di questa nuova avventura.

Innanzitutto la sensazione di tornare studente è una delle più belle cose che ho provato questa mattina. Non tanto perchè quando ero giovane ero bravo a scuola, tutt'altro, ma perchè le consapevolezze maturate in questi anni di "pratica sul campo" mi hanno reso oltre che cuoriso d'imparare cose nuove, anche abbastanza convinto di quello che conosco.

Oltretutto i processi educativi sono, da sempre, stati per me terreno fertile di studio e di confronto. Quindi quale migliore occasione di recuperare il terreno perduto negli anni addietro?

Programma sabato 27 novembre 2010
Ore 8.00 inizio del corso presso la Casa dello Sport (Centro Coni) a Bergamo in Via Gleno
Tema: Introduzione al corso e saluto dei promotori. Inquadramento e introduzione al percorso in chiave antropologica e pedagogica. Confronto con attese dei partecipanti.
Modalità di lavoro: Docenza introduttiva - Lezione
Docenti: Prof. Lizzola (Preside Facoltà Scienze della Formazione di Bergamo) e Prof. Gianluca Bocchi (Epistemologo e filosofo della Scienza Università di Bergamo)

Primo intervento (Lizzola): Il mondo planetario dell'attività sportiva ha una valenza (sotto tanti punti di vista) di vitale importanza. Fare attività sportiva ha come fondamenta: 1) la percezione di se stessi e il miglioramento che ne deriva; 2) ha una ricaduta globale inevitabile sullo stile di vita 3) può migliorare notevolmente i rapporti che esistono negli altri ambiti educativi (eventuali conflitti con genitori e insegnanti), avendo l'allenatore grande possibilità di leadearschip nei confronti dei minori; 4) aiuta il confronto con l'altro non solo nel senso della competizione agonistica, ma come riconoscimento del (più) debole da rispettare e (più) forte da apprezzare e capire.

Iniziare a fare le cose per gioco, è di fatto una bella inizzazione alla vita reale, di grande utilità. Lo sport in questi senso è avanti rispetto a tutti gli altri ambiti educativi, perchè allena il potenziale che c'è nei minori in età evolutiva. Non riempie un contenitore, ma attreverso la cooperazione (motivazione) rende le persone più "grandi".

L'Allenatore ha da par suo un grande compito che non può disattendere: 1) Accoglienza: "Il ragazzo che aspetta il suo allenatore da lui impererà tutto." Far sentire bene i propri atelti in un ambiente sicuro e accogliente; 2) Orientare: Il progetto di crescita è un divenire continuo e all'interno delle persone che crescono ognuno ha (avrà) un proprio ruolo di ricoprire. Il miglior Allenatore è colui il quale riconosce per primo il potenziale di ognuno dei ragazzi che ha davanti; 3) Famiglie: relazionarsi con le famiglie, trovando una/due volte in un anno il momento in cui fermarsi e progettare il divenire. Portare anche un modello di uomo e donna che non può che passare dall'esempio della propria esistenza. E' difficile voler costruire qualcosa d'importante in altre persone se noi per primi non siamo al meglio noi stessi;  4) Territorio: avere le competenze e i contatti per capire e sviluppare al meglio la propria attività all'interno del territorio dove si agisce.

Secondo intervento (Bocchi): Siamo inseriti in una Società Mondiale di attività sportiva. Non possiamo pensare di fare attività sportiva senza avere i riferimenti storici, di regole e di internalizzazione dello sport. Lo sport a contrario di politica e finanza... ha trovato velocemente nel corso della sua evoluzione terreno fertile di cooperazione, per cui prima in ogni continente, stato, città, paese si giocavano dei giochi con la palla, diversi, ma molto simili. L'adesione collettiva alle regole ha determinato in maniera repentina lo sviluppo dello sport che intendiamo oggi, anche se nei College inglesi dove sono nati giochi simili al calcio e al rugby non c'erano ancora regole standardizzate.

Lo sport nasce (in Inghilterra appunto) perchè lo strumento educativo della pratica sportiva restituiva agli insegnati il coltello dalla parte del manico. Infatti fine 700 inizio 800 non era lo stato a pagare gli insegnanti ma gli stessi studenti. Creando di fatto un conflitto che con le pratiche sportive (e il suo strumento educatico annesso) si è potuto parzialmente ovviare.

Il secondo passaggio fondamentale è stato il professionismo dello sport. La prima attività sportiva che permetteva di vivere attreverso la pratica sportiva è stata la boxe. La motivazione è quella che in Inghilterra dopo aver scommesso sulle corse di cani e cavalli, si è iniziato a scommettere sugli uomini. E così ai primi incontri di boxe (fine del 700) in cui c'erano un gran numero di scommesse, gli atleti  che garaggiavena pretendevano anche dei riconoscimenti in denaro.

Il calcio in Inghilterra ha preso da subito la strada del professionismo, mentre il rugby no. E' probabile che scelte diverse avrebbero forse provocato orientamenti diversi anche nel numero dei praticanti. Proprio in Inghilterra visto che si erano sviluppate molte squadre di professionisti si è passati dal torneo a eliminazione diretta ai così detti campionati con il girone all'italiana (erroneamente all'italiana perchè l'idea è anglosassone).

L'adesione collettive alle regole è un fenomeno planetario che ha permesso di arrivare alla stesura dei calendari agonistici delle competizioni internazionali che conosciamo (Olimpiadi, Mondiali, Europei...).

Sport quindi come Unità nella diversità.

La pratiche educative dovrebbe "rubare" dalla pratica sportiva la necessaria cooperazione esistente tra chi insegna lo sport (allenatore) e chi fa l'atleta. Di fatto nella scuola e nell'università la formazione della persona passa anche attraverso l'esame se uno ha studiato quello che è stato insegnato o meno. Gli studi possono essere fatti propri dagli studenti, ma possono anche essere in qualche modo superati senza troppo "entrarci dentro". La performance sportiva invece presuppone un grande coinvolgimento, per cui difficilmente si può barare. O ti alleni bene e metti dentro tutto te stesso, oppure perdi, e perdi prima ancora che con degli avversari con te stesso.

Prossimo appuntamento: sabato 17 dicembre.
Titolo: Psicologia dello Sport in età evolutiva: orientamenti e problemi (Dott. Fornasa) - Sociologia dello Sport - La società complessa e le rappresentazioni dello sprt. (Dott. Tomellari).

venerdì 5 novembre 2010

SELEZIONI REGIONALI MASCHILI IN LOMBARDIA
ANDREA SCHIAVI NOMINATO RTT IN LOMBARDIA



Passa ufficialmente dalle mani di Enrico Rocco a quelle di Andrea Schiavi il “testimone” nel ruolo di Referente Tecnico Territoriale per quanto riguarda la Lombardia. Lo scorso 26 ottobre il Settore Squadre Nazionali Maschili ha infatti ratificato la nomina del tecnico varesino nel compito previsto dal Programma di Qualificazione Territoriale. Per il 43enne coach attualmente responsabile del vivaio della Blu Orobica seguendo in prima persona i gruppi Under 17, Under 15 ed Under 14 si tratta di una promozione sul campo: nelle ultime stagioni infatti il tecnico tre volte campione d’Italia con le giovanili di Varese (1999 Bam, 2000 e 2003 Allievi con i gruppi 1986 e 1988 dei vivai della “città-Giardino”) che lo scorso anno giunse a giocarsi il titolo tricolore Under 17 alla guida della Comark Bergamo aveva già svolto la mansione di coordinatore tecnico delle selezioni regionali a supporto del RTT in carica. Il mandato di Schiavi avrà durata annuale, comunque rinnovabile per un triennio.

“Quello di RTT è un ruolo che Andrea si è meritato sul campo, coronando un percorso che aveva già iniziato ad affrontare a fianco di Rocco – commenta il presidente regionale Enrico Ragnolini – Conoscendo già i meccanismi del lavoro da svolgere Schiavi ha ben chiare le sue mansioni e le sue responsabilità, e sono convinto che svolgerà il compito in maniera ottimale. Colgo l’occasione per ringraziare Enrico Rocco, che è giunto alla conclusione del suo percorso: mi aspetto altrettanta dedizione al lavoro da parte del suo successore, compiendo un percorso motivazionale formativo nei confronti dei suoi collaboratori come è accaduto nei suoi confronti da parte del precedente RTT”.

La prima uscita di Schiavi nel nuovo ruolo di Referente Tecnico Territoriale coinciderà con il quadrangolare dell’annata 1997 in programma domenica e lunedì a Bernareggio. In fase di allestimento c’è anche il progetto della “Settimana Azzurra”, una sorta di “full immersion” dal 5 al 9 dicembre nella quale è stato invitato in Lombardia un tecnico del Settore Squadre Nazionali Maschili che potrà assistere ad una serie di raduni ed eventi “mirati”. In cantiere ci sarebbe un allenamento dei prospetti più interessanti dell’annata 1997, una selezione dei giocatori fisicamente più interessanti delle annate 1994 e 1995 e il quadrangolare per selezioni regionali a Treviglio – Veneto e Piemonte saranno ospiti della Lombardia, che parteciperà con due gruppi suddivisi per fascia geografica – per l’annata 1996, parte iniziale del lavoro “propedeutico” in vista del Trofeo delle Regioni 2011.


DAL SITO DEL COMITATO REGIONALE LOMBARDO
INTERVISTA AL NUOVO RTT ANDREA SCHIAVI

Dal sito internet del Comitato Regionale.

Parla a ruota libera ed a cuore aperto Andrea Schiavi: il 43enne tecnico varesino esprime le sue prime sensazioni dopo aver assunto l’incarico di Referente Tecnico Territoriale sostituendo Enrico Rocco (ossia l’allenatore che lo aveva coinvolto nello staff delle Selezioni Regionali Maschili), cui il responsabile delle giovanili della Blu Orobica dedica un ringraziamento sentito per l’opera prestata negli scorsi anni:
“Il primo ringraziamento fatto con il cuore va al Presidente Enrico Ragnolini e al Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Lombardo per aver portato avanti la mia candidatura come Referente Tecnico Territoriale. Il secondo “grazie” va a Enrico Rocco, per il lavoro svolto in questi ultimi tre anni a servizio dell’attività cestistica della Lombardia e i due secondi posti al Trofeo delle Regioni con le annate 93 e 94 sono il segno più evidente di un lavoro fatto con cura, intelligenza e capacità. L’emozione di essere l’RTT della Lombardia è forte e sinceramente non pensavo si potesse pensare a me come alla persona giusta per questo tipo di lavoro”.

Il nuovo RTT “fotografa” così la situazione del movimento giovanile regionale e ribadisce il valore delle esperienze delle selezioni CRL come ulteriore punto di crescita dei giovani prospetti delle annate coinvolte dal PQT, senza sovrapporsi al lavoro di base svolto nel contesto delle società:

“La Lombardia ha tanti bravi allenatori di settore giovanile e ha al proprio interno tante società che si stanno adoperando, soprattutto nell’ultimo periodo, per migliorare qualitativamente la nostra attività giovanile. Sono certo che questi sforzi porteranno benefici innegabili anche all’attività delle selezioni regionali. I primi obiettivi come RTT sono quelli di provare a far condividere in maniera più forte e più sentita una attività provinciale e regionale che, a mio modo di vedere, rappresenta una possibilità in più per i ragazzi inseriti nei vari progetti. Sono convinto della bontà delle tante società che operano al meglio nella nostra regione con i giovani e per i giovani; ma avere una possibilità in più, come solo le selezioni regionali - o in un successivo momento le selezioni nazionali - sanno fare, deve rappresentare un obiettivo condiviso da tutti gli operatori del settore. Un altro obiettivo riguarda i tanti ragazzi coinvolti nelle varie selezioni (provinciali, regionali ed eventualmente nazionali). L’auspicio è quello di trovare sempre più persone valide a livello fisico e tecnico. Ma spesso questo non basta. Saper interiorizzare sani valori come impegno, dedizione, sacrificio edapplicazione, necessari per arrivare al meglio di loro stessi, sarà necessariamente un importante metro di valutazione”.

Schiavi ricorda comunque che le selezioni regionali coinvolte nel PQT rappresentano soltanto la parte iniziale di un percorso di crescita che deve essere vissuto con la giusta mentalità e senza aspettative “fuorvianti”:

“In Nazionale ci arriveranno in pochi, forse nessuno. Ci interessa, e molto, far capire che anche se non si arriva alla Nazionale Italiana, si può comunque con umiltà, sacrificio, passione e anche un certo indispensabile divertimento, progredire al meglio di noi stessi. Nel corso di questi anni di attività di allenatore – istruttore delle categorie giovanili mi sono sempre chiesto come fare per essere migliore, come fare per sbagliare meno in ambito tecnico e educativo con i ragazzi che avevo in palestra. Vorrei che questa voglia di migliorarsi a prescindere dal traguardo finale possa essere percepita e fatta propria dai ragazzi che frequenteranno le nostre attività territoriali e le nostre selezioni”.

Infine Schiavi lancia un appello a tutti gli operatori dei vivai lombardi per rendere ancor più valido e competitivo il movimento giovanile regionale:

“Abbiamo un territorio vasto e una popolazione di 10 milioni di abitanti, pari se non superiore a tante nazioni che nel basket di vertice assoluto ci mettono sempre dietro. Penso a Serbia (10 milioni), Croazia (5), Slovenia (2), Bulgaria (8), Lituania (4). Provare a migliorare la nostra èlite è una scommessa che vorrei provare a vincere insieme alle tante società e ai tanti allenatori che cercano di operare al meglio per l’attività giovanile in Lombardia. Nella mia carriera a Varese e a Bergamo ho sempre cercato di ottenere il meglio possibile per le realtà dove ho allenato. I risultati non sono tutto ma spesso mi hanno aiutato a far migliorare le persone. Spero proprio di riuscire nell’impresa anche come RTT della Lombardia”.

L'articolo lo puoi vedere in originale QUI

mercoledì 20 ottobre 2010

INTERESSANTE ARTICOLO DI LELE DI TRIESTE
ESPERIENZE DAL VIVO IN AMERICA E LITUANIA

Articolo tratto dal house organ dell'Azzurra Trieste.

Nella mia esperienza americana, mi sono accorto che la nostra maniera di lavorare e’ molto simile a quella dei coaches dell’universita’ USA, ossia cura del particolare, fondamentali tecnici e tattica collegata a principi tecnici precisi.

La grande differenza la fa preparazione fisica e l’intensità’. Per quanto riguarda la preparazione fisica la differenza è fatta da una diversa cultura scolastica, che reputa la cura dell’educazione fisica alla pari delle materie piu’ importanti assegnando un numero congruo di ore.

Purtroppo da noi non e’ cosi’ e nelle ore di palestra pomeridiane non credo che possiamo fare piu’ di quello che si fa, invece per quanto riguarda l’intensita’ possiamo migliorare.

Soprattutto cambiando nella testa dei nostri istruttori il concetto di intensita’. Infatti l’intensita’ non deve essere collegata al ritmo dell’allenamento ma deve essere un principio da infondere ai nostri ragazzi.

Per fare un esempio: un giocatore dell’universita’ americana quando arriva in palestra non fa un tiro che non sia allenante, mi spiego: lui entra in palestra e comincia ad allenare le sue capacita’, entra un play e fa palleggio arresto e tiro, entra un lungo e magari si mette spalle a canestro e tira dopo un lavoro di piede perno.

Tutto questo da soli, prima dell’arrivo del coach. Ovviamente non dobbiamo copiare questo tipo di lavoro, ma (dal mio punto di vista) inculcare questo tipo di mentalita’, che secondo me responsabilizza i ragazzi e anche li migliora e qualifica.

Seguendo gli allenamenti di Chicago University questa e’ la cosa piu’
importante che mi e’ saltata agli occhi, e che mi ha dato modo di vedere veramente un bel basket giovanile, dove grazie all’intensita’ tutti riescono a rendersi utili in campo.

Per quanto riguarda la Lituania, la mia esperienza e’ basata sugli Europei under 18, che ho visto qui a Vilnius, il recente mondiale nella quale la Lituania ha brillato, su alcune testimonianze di amici che ho conosciuto in questo periodo, e sulle sensazioni che ho provato.

Innanzitutto bisogna partire dal fatto che qui il basket e’ religione, e’ vissuto con la stessa passione che da noi ha il calcio ma senza alcun isterismo. All’europeo under 18 c’era sempre un buon numero di persone a vedere tutte le partite e quando giocava la Lituania il palazzetto era almeno mezzo pieno con la punta di tredicimila per la finale per altro vinta. La squadra era formata da una generazione di ragazzi che potranno essere interessanti per il futuro del basket lituano, cio’ nonostante non si e’ mai visto un atteggiamento al di fuori dalle righe o una protesta, tutti erano concentrati su quello che dovevano fare; e parliamo di ragazzi come Valanciunas che gioca fisso al Lyetuvos Rytas che fara’ l’Eurolega; ragazzi che sono gia’ protagonisti di campagne pubblicitarie.

L’atteggiamento, la concentrazione e la grande tecnica e lettura del gioco sono le caratteristiche che piu’ mi hanno colpito dei ragazzi lituani.

Altre importanti sensazioni lituane le ho avute seguendo la nazionale protagonista all’ultimo mondiale in Turchia, innanzitutto premetto che la tv nazionale ha seguito praticamente ogni giorno del ritiro, ha mostrato tutte le amichevoli pre campionato persino una con un Zalgiris Kaunas senza i nazionali e con pochissimi giorni di preparazione nelle gambe.

La squadra del bravissimo Kemzura e’ sempre migliorata di partita in partita, seguendo le regole e il programma sono arrivati a mio modo di vedere ad un bronzo miracoloso.

mercoledì 6 ottobre 2010

UN PENSIERO FELICE PER INIZIARE LA GIORNATA

Quando le cose della vita ci superano, quando 24 ore al giorno non ci bastano, ricordiamoci di questo esempio. Bastano un barattolo di maionese, poche altre cose e del caffè...

Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola prese un barattolo grande e vuoto di maionese e procedette a riempirlo con delle palle da golf. Dopo qualche istante, chiese agli studenti se il barattolo era pieno. Gli studenti tutti d'accordo con il Prof. annuirono.

Così il professore prese una scatola piena di piccole palline di vetro e le versò dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempirono gli spazi vuoti tra le palle da golf e quel punto il professore chiese di nuovo agli studenti se il barattolo era pieno. Di nuovo tutti d'accordo con il Prof. Si pieno.

Allora il professore prese una scatola di sabbia e la versò dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempì tutti gli spazi vuoti e il professore chiese ancora una volta se il barattolo a quel punto era davvero pieno. Questa volta gli studenti tutti d'accordo annuirono nuovamente.

Il professore, velocemente, aggiunse due tazze di caffè al contenuto del barattolo ed effettivamente, riempì tutti gli spazi vuoti tra la sabbia.

Quando la risata degli studenti finì il professore disse: "Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l'amore; le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restasse solo quello, le nostre vite sarebbero ancora piene.

Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la passione per uno sport... La sabbia è tutto il resto: le piccole cose: il rosso di un semaforo, la moneta regalata ad un mendicante, la pioggia dell'autunno...

Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro nè per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti.

Fate attenzione alle cose che sono cruciali per la vostra felicità: giocate con i vostri figli, prendetevi il tempo per andare dal medico, andate più spesso con il tuo partner a cena fuori, praticate il vostro sport preferito. Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per riparare il rubinetto dell'acqua del cortile. Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente t'importano. Stabilisci le tue priorità, il resto è solo sabbia".

Uno degli studenti allora alzò la mano e chiese al professore cosa potevano rappresentare le due tazzine di caffè. Il professore sorrise e disse: "Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c'è sempre posto per un paio di tazze di caffè con un amico".

tratto da: http://87marty87.giovani.it/

martedì 5 ottobre 2010

ADMO: IL MIGLIOR REGALO DI NATALE
COME ACQUISTARE PRODOTTI NATALIZI ADMO

Gentile lettore del sito andreaschiavi.com

la ONLUS di ADMO, attiva da 20 anni nella lotta alla leucemia e alle altre gravi malattie del sangue, come ogni anno sta contattando una serie di aziende per proporre, in vista del Natale, i nostri articoli e le nostre confezioni da regalo.

Ci teniamo a sottolineare il fatto che acquistando i nostri regali non solo soddisfereste i gusti dei vostri destinatari, vista l'alta qualità artigianale dei prodotti selezionati, ma contribuireste ad aiutare la nobile causa della lotta alle leucemie e alle altri gravi malattie del sangue.

Per questi motivi sperando di poter contare sulla Vostra sensibilità rimaniamo in attesa di un Vostro gradito riscontro.
In allegato potete trovare un documento di presentazione delle varie confezioni e articoli da regalo e, nel caso di un vostro interesse concreto, il modulo degli ordini.

Cordiali saluti

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domenica 26 settembre 2010

POST PER LA RUBRICA "PER RIFLETTERE"
STORIA CHE LETTA PORTA FORTUNA

Un giorno un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:

«Sono cieco, aiutatemi per favore».

Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.

Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.

Il pubblicitario rispose: "Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo". Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto: «Oggi è primavera e io non posso vederla».

Morale: Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio.

Se non inoltri questa storia a nessuno non ti capiterà nulla, ma falla conoscere almeno a quelle persone che secondo te meritano di vedere la primavera e a tutti quelli che tu vorresti vedere sempre sorridere, perché il loro sorriso renda migliore questo mondo.

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....

Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millesimo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.

Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.

L'origine di questa storia è sconosciuta ma se letta e fatta propria porta fortuna.

ULTIME NEWS DAL VILLAGGIO MARINO
FINITA LA STAGIONE A FOLLONICA. UN SUCCESSO