venerdì 23 ottobre 2009

MONITORARE L'ATTIVITA' GIOVANILE IN ITALIA
PRIMO OBIETTIVO DEL SETTORE GIOVANILE FIP


Mi sono sempre chiesto quante saranno le squadre giovanili nelle diverse categorie in giro per l'Italia? Quanti saranno gli effettivi giovani giocatori di pallacanestro che evoluiscono nei vari campionati giovanili in giro per la nostra penisola?

Con l'avvento di un servizio telematico certamente all'avanguardia come quello di fip.it e di fip on-line è possibile rispondere a queste iniziali domande.

Purtroppo i dati della passata stagione sono ormai spariti (e forse questa è una pecca del sistema che dovrebbe archiviare comunque tutto quanto contemplando la possibilità di risalire anche allo storico di fip.it) ma sulla stagione 2009-2010 che ci stiamo accingendo a percorrere le cose sono ben chiare.

Il periodo non è ancora idoneo per le regioni (e relative province) che vanno a tre cilindri anzichè quattro e la dimostrazione più lampante è che in zone notoriamente "locomotiva del paese" come Veneto e Lombardia la gestione dei campionati regionali e provinciali è nettamente avanti rispetto al resto d'Italia.

Se volete farvi un idea di che cosa stiamo parlando questa è la situazione "campionati" recuperabile ad oggi come detto dal sito fip.it

Chiaramanete vi terrò informati dei futuri aggiornamenti.

Alcune note a margine:

Durante la ricerca di tutti questi dati ho notato cose che vorrei portare all'attenzione di tutti:

1) In molte regioni nei campionati regionali (esempio C regionale e D) si può andare in panchina in 12 atleti. Sono stato forse uno dei primi a sostenere che questa possibilità ha soli vantaggi. Alimentare motivazioni in qualche giovane giocatore (aggregato alla prima squadra) è certamente un bel passo in avanti. Se poi trovassimo anche qualche allenatore di squadre senior particolarmente lungimirante che vuole in posto in paradiso, allora il primo passo verso i giovani sarebbe fatto.

2) Nella provincia di Pesaro a contrario di tutte le altre provincie in Italia i campionati giovanili che hanno iniziato prima la propria attività agonistica a livello provinciale sono stati Under 15, Under 14 e Under 13. Solo successivamente Under 19 e Under 17. In effetti è una bella novità che mi trova ampiamente favorevole. Far iniziare i campionati provinciali nelle fasce basse subito dopo i campionati d'eccellenza toglie noia e routine soprattutto nei giovanissimi atleti che dobbiamo far ancora innamorare definitivamente della pallacanestro.

3) Facendo riferimento al punto 2, non esiste proprio che a fine ottobre o peggio ancora, metà novembre i campionati provinciali (qualunque esso sia) non abbia ancora preso il via. Poi ci lamentiamo se i nostri tesserati smettono di giocare o vanno a giocare a calcio.

4) Il Comitato Regionale del Friuli ha creato un proprio canale televisivo regionale su internet pubblicando QUI tutto quanto possibile sulla palla a spicchi regionale. Una belissima iniziativa. Bravi.

5) Cercando di recuperare in giro per l'Italia la migliore formula Under 19 d'eccellenza, vista la ristrettezze di tempo che le DOA nazionali hanno concesso per l'organizzazione regionale, mi sono imbattuto sulla formula all'apparenza migliore proposta dalla Toscana. Dodici squadre ammesse. Inizio fase regionale metà settembre. Tre gironi da quattro squadre. Le prime due di ogni gironi inserite nel girone che da l'accesso alla fase interregionale (8 partite con le altre 4 degli altri gironi) e le altre due del primo girone ammesse ad un girone di consolazione.

lunedì 19 ottobre 2009

STATISTICHE DEGLI ACCESSI ALLE FINALI DIMOSTRANO CHE LA LOMBARDIA ER MEJO


Nel periodo più idoneo per parlare di seconde fasi per i campionati giovanili d'eccellenza, con lo svolgersi delle prime riunioni a livello federale per queste problematiche, ho cercato nel limite delle possibilità statistiche di oggettivizzare risultati e valori del campo.

Analizzando gli accessi delle ultime tre stagioni tra le squadre ammesse alle seconde fasi (chiamiamole interzone) e le squadre che effettivamente hanno preso poi parte alle varie finali nazionali delle varie categorie vengono fuori risultati importanti.

La Lombardia per questo tipo di risultato non teme concorrenza in assoluto. Le squadre che escono dalla Lombardia passando la così detta fase regionale, hanno ottime possibilità (7 volte su 10) di approdare alle finale nazionale.

Questa percentuale molto alta (oltre il 65%) per la nostra regione rappresenta un ottimo risultato che oltre a confermare la serietà e la bontà del lavoro dei nostri vivai in giro per la Lombardia, da anche la giusta misura che il livello medio in Lombardia è il più alto che ci sia nel resto d'Italia. Rasentare il 70 per cento delle squadre finaliste, tra quelle ammesse alle interzona, significa avere dei buoni settori giovanili che a confronto con il resto dei settori giovanili in Italia spesso primeggia.

Tutto questo discorso è ancora più amplificato se consideriamo anche la diversità d'investimento economico che realtà importanti come Treviso, Siena e Bologna fanno sui loro settori giovanili, cosa che in Lombardia le varie Milano, Varese e Cantù non fanno assolutamente o solo in maniera limitata.

Per farvi capire meglio tutto questo discorso vi consiglio di cliccare QUI in modo da farvi un idea di quello che vi sto dicendo.