sabato 24 novembre 2012

GIANMARCO POZZECCO L'INIZIO DI UNA CARRIERA?
FORSE UN NUOVO MODO GENIALE DI ESSERE SE STESSO


Nelle settimane scorse ho ricevuto diversi pareri (alcuni anche contrastanti) sulla scelta di coinvolgere Gianmarco Pozzecco come allenatore della Selezione Regionale della Lombardia annata 1999. Gianmarco, che conosco dai tempi della sua permanenza a Varese come giocatore, mi ha da sempre colpito, oltre per il suo grande carisma, anche per il suo modo geniale di affrontare le cose.

Nel corso della sua permanenza a Varese, ma anche dopo seguendo da lontano la sua carriera, il Poz ha sempre cercato di manifestare (a suo modo) le idee che aveva, rispetto alla sua grande passione, la pallacanestro.

E' vero, l'ha fatto a suo modo e con modalità non certo convenzionali. Lo ha fatto (penso io) più per se stesso che per gli altri. Lo ha fatto per essere al centro di un qualcosa che a lui piaceva. Fin da giovane ha dimostrato che voleva scalare il mondo con il solo aiuto delle sue qualità e della sua apparente follia.

E' per questo che in una sera d'estate di qualche mese fa mi sono convinto che poteva essere la persona giusta per dare qualcosa in più ai giovani che avrebbe dovuto allenare con la Lombardia. Poteva essere la persona giusta per dare una visione di certo non convenzionale ma non per questo sbagliata dell'attività sportiva. D'altronde chi meglio di lui poteva dimostrare che con la forza di volontà, con la passione e con una certa pazzia si poteva arrivare in alto?

Pozzecco ha chiuso la propria carriera da giocatore ancora più forte di quando ha raggiunto i suoi risultati agonistici migliori a livello di squadra. Questo a dimostrazione che a quasi a 35 anni si divertiva ancora a migliorare. Questo ad avvalorare la tesi che la passione e la determinazione ti può portare dove decidi di andare.

In questi giorni nasce la sua carriera da allenatore e sono convinto che Gianmarco non possa fare che bene. L'ho visto allenare i ragazzini per qualche spezzone di allenamento, l'ho sentito dire delle cose non scontate, ma, vi assicuro, vere.

Pozzecco ha delle idee. Pensieri che in modo originale, sui generis a volte in forma bislacca ci farà conoscere e per chi lo vorrà, apprezzare.

Mi sa che sarò uno di quelli, perchè l'idea che lo sport sia passione, che giocare a pallacanestro significa (prima di tutto) vivere fino in fondo le proprie emozioni, che gioire o incazzarsi per un pallone che entra o che esce da un canestro, siano esattamente due facce della stessa medaglia, mi piace. Condivido questi pensieri e cerco di sperimentarli tutte le volte che entro in palestra ad allenare un gruppo di ragazzi.

Mi piace pensare che i ragazzi che alleno, gli atleti che cerco di far migliorare, i giocatori che cerco di istruire, abbiano più modalità di comportamento da dove poter trarre ispirazione. Sono convinto che sia più giusto far nascere delle domande piuttosto che far imparare a memoria delle risposte. Non c'è una sola strada da percorrere, non ci sono dogmi da seguire, c'è consapevolezza nel cercare in ognuno il percorso giusto, c'è condivisione che quello che stiamo facendo sia la cosa migliore, c'è la lucidità mentale che si gioca e ci si allena sempre al massimo perchè è divertente farlo, non perchè lo chiede l'allenatore...

E così, giorno dopo giorno, partita dopo partita, intervista dopo intervista, ne sono certo, Gianmarco ci farà sperimentare con la sua presenza, con la sua personalità, con le sue modalità (solo all'apparenza folli) quanto di vero ci sia nel suo modo di interpretare lo sport, ma più in generale la vita.




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