sabato 7 giugno 2014

LETTERA APERTA DI COACH ANDREA SCHIAVI
"GRAZIE A TUTTI DELLA BELLA ESPERIENZA"

Avrei voluto scrivere ancora tante pagine di storia sportiva a livello giovanile in nome e per conto di Varese. Avrei voluto riportare in alto (dove merita) una città che ha il Basket nel dna. Avrei voluto offrire la mia passione e le mie competenze per il luogo che mi ha visto crescere e maturare come persona.

Undici mesi fa sono tornato a Varese con un progetto ambizioso di unione, di condivisione, di crescita e di sviluppo in nome e per conto dei giovani della città di Varese. Il percorso è stato coinvolgente e intrigante anche se molto complesso. I grandi risultati sportivi ottenuti sul campo (doppie finali nazionali raggiunte, giocatori convocati nelle varie selezioni regionali e nazionali, grandi riconoscimenti da parte di moltissimi addetti ai lavori) sono solo parte delle belle cose accadute in questi mesi. I miglioramenti degli atleti e un clima sempre più benevolo nei confronti dell’attività che stavamo perpetuando sono quello che mi porto a casa di più caro e vivo rispetto ad una esperienza che oggi purtroppo finisce.

Dopo le Finali Nazionali Under 17 che inizieremo in questi giorni nelle marche, Varese rimarrà la mia città di nascita e di crescita personale ma non sarà più la città dove alleno.

Delle tante cose belle successe ringrazio innanzitutto le due persone che fin dall’inizio hanno creduto in me volendomi a tutti i costi, che sono Adalberto Tessarolo e Francesco Vescovi. A loro il mio più sentito ringraziamento personale per avermi dato la possibilità di salire in sella ad un progetto importante che Varese aspettava da anni.

Ringrazio di cuore i miei più stretti collaboratori nella gestione concreta del Supergruppo del Campus ad iniziare da Paolo Conti, Bruno Bianchi e Silvano Tavian, referenti insieme a me delle squadre. Grazie mille anche a tutte le persone che a vario titolo hanno dato una mano per cui le cose funzionassero bene ad iniziare dalla persona che mi ha voluto più bene come Gianni Asti, proseguendo con Armando Crugnola, Giovanni Todisco, Franco Passera, Romano Pagani, Marco Cattalani e tutti gli allenatori e i dirigenti di Robur e Pall. Varese.

Ringrazio tutti i genitori degli atleti che mi hanno conosciuto e più o meno apprezzato. So di essere una persona che chiede molto e capisco le difficoltà nel comprendere fino in fondo certe mie scelte e decisioni. Grazie di cuore a tutti quei papà e mamme che in questo ultimo periodo mi sono stati particolarmente vicini e addirittura si stavano prodigando per cercare di propagandare un’idea di unione che a mio parere rimane l’unica possibilità per fare le cose bene (o benissimo) a Varese.

In ultimo un pensiero particolare ai ragazzi che ho allenato. Ho cercato di mettere al centro di ogni scelta, prima le persone, poi i giocatori. Ho cercato di migliorare gli aspetti tecnici e tattici ma dando priorità (soprattutto all’inizio dell’anno) all’impegno incondizionato, agli atteggiamento positivi sopra qualsiasi cosa, all’importanza dei rapporti, alla crescita del gruppo… 
Pur nella normalità di persona che sbaglia, ho cercato in tutti i modi di dare l’esempio. Con qualcuno ho ottenuto grandi risultati e grandi soddisfazioni, con altri il percorso è stato più difficile, ma non per questo meno significativo.

Finire dopo solo un anno un lavoro che pensavo potesse veramente radicarsi nei pensieri di Dirigenti, Allenatori, Giocatori, Genitori mi dispiace tantissimo. Ringrazio tanto anche il Dott. Carlo Nicora, che in questo ultimissimo periodo si è prodigato per cercare di costruire una Robur del futuro un po’ più giovane e meno conservatrice rispetto al passato coinvolgendomi. I riscontri e i pensieri di qualche dirigente (anche in questo senso) non sono stati positivi e in effetti il rammarico più grande dell’esperienza di Varese è quello di non essere riuscito a convincere tutti delle potenzialità che erano dentro l’idea che avevo.

Con l’addio a Varese finisce una pagina breve ma molto intensa della mia esperienza sportiva come allenatore. Spero (nei prossimi giorni) di trovare un posto dove poter svolgere al meglio la mia passione, quella di far giocare (bene) la gente a Basket.

 Andrea Schiavi