Avrei voluto scrivere ancora tante pagine di storia
sportiva a livello giovanile in nome e per conto di Varese. Avrei voluto
riportare in alto (dove merita) una città che ha il Basket nel dna. Avrei
voluto offrire la mia passione e le mie competenze per il luogo che mi ha visto
crescere e maturare come persona.
Undici mesi fa sono tornato a Varese con un progetto
ambizioso di unione, di condivisione, di crescita e di sviluppo in nome e per
conto dei giovani della città di Varese. Il percorso è stato coinvolgente e
intrigante anche se molto complesso. I grandi risultati sportivi ottenuti sul
campo (doppie finali nazionali raggiunte, giocatori convocati nelle varie
selezioni regionali e nazionali, grandi riconoscimenti da parte di moltissimi
addetti ai lavori) sono solo parte delle belle cose accadute in questi mesi. I
miglioramenti degli atleti e un clima sempre più benevolo nei confronti
dell’attività che stavamo perpetuando sono quello che mi porto a casa di più
caro e vivo rispetto ad una esperienza che oggi purtroppo finisce.
Dopo le Finali Nazionali Under 17 che inizieremo in
questi giorni nelle marche, Varese rimarrà la mia città di nascita e di
crescita personale ma non sarà più la città dove alleno.
Delle tante cose belle successe ringrazio innanzitutto
le due persone che fin dall’inizio hanno creduto in me volendomi a tutti i
costi, che sono Adalberto Tessarolo e Francesco Vescovi. A loro il mio più
sentito ringraziamento personale per avermi dato la possibilità di salire in
sella ad un progetto importante che Varese aspettava da anni.
Ringrazio di cuore i miei più stretti collaboratori
nella gestione concreta del Supergruppo del Campus ad iniziare da Paolo Conti,
Bruno Bianchi e Silvano Tavian, referenti insieme a me delle squadre. Grazie
mille anche a tutte le persone che a vario titolo hanno dato una mano per cui
le cose funzionassero bene ad iniziare dalla persona che mi ha voluto più bene come
Gianni Asti, proseguendo con Armando Crugnola, Giovanni Todisco, Franco
Passera, Romano Pagani, Marco Cattalani e tutti gli allenatori e i dirigenti di
Robur e Pall. Varese.
Ringrazio tutti i genitori degli atleti che mi hanno
conosciuto e più o meno apprezzato. So di essere una persona che chiede molto e
capisco le difficoltà nel comprendere fino in fondo certe mie scelte e
decisioni. Grazie di cuore a tutti quei papà e mamme che in questo ultimo
periodo mi sono stati particolarmente vicini e addirittura si stavano
prodigando per cercare di propagandare un’idea di unione che a mio parere
rimane l’unica possibilità per fare le cose bene (o benissimo) a Varese.
In ultimo un pensiero particolare ai ragazzi che ho
allenato. Ho cercato di mettere al centro di ogni scelta, prima le persone, poi
i giocatori. Ho cercato di migliorare gli aspetti tecnici e tattici ma dando
priorità (soprattutto all’inizio dell’anno) all’impegno incondizionato, agli
atteggiamento positivi sopra qualsiasi cosa, all’importanza dei rapporti, alla
crescita del gruppo…
Pur nella normalità di persona che sbaglia, ho cercato
in tutti i modi di dare l’esempio. Con qualcuno ho ottenuto grandi risultati e
grandi soddisfazioni, con altri il percorso è stato più difficile, ma non per
questo meno significativo.
Finire dopo solo un anno un lavoro che pensavo potesse
veramente radicarsi nei pensieri di Dirigenti, Allenatori, Giocatori, Genitori
mi dispiace tantissimo. Ringrazio tanto anche il Dott. Carlo Nicora, che in
questo ultimissimo periodo si è prodigato per cercare di costruire una Robur
del futuro un po’ più giovane e meno conservatrice rispetto al passato
coinvolgendomi. I riscontri e i pensieri di qualche dirigente (anche in questo
senso) non sono stati positivi e in effetti il rammarico più grande
dell’esperienza di Varese è quello di non essere riuscito a convincere tutti
delle potenzialità che erano dentro l’idea che avevo.
Con l’addio a Varese finisce una pagina breve ma molto
intensa della mia esperienza sportiva come allenatore. Spero (nei prossimi giorni)
di trovare un posto dove poter svolgere al meglio la mia passione, quella di
far giocare (bene) la gente a Basket.
Andrea Schiavi