
Positiva esperienza alla tavola rotonda organizzata dai Giganti del Basket in collaborazione con Superbasket svolta nel pomeriggio di venerdì 20 febbraio presso il Cierrebi di Bologna.
Si sono viste tante persone illustri del basket giovanile e non solo. Tanti addetti ai lavori competenti in materia, e anche mi permetto di dire, tante gente con la pallacanestro giovanile nel sangue. Questo è certamente un bel segnale. Un ritrovato interesse per la pallacanestro giovanile è una bella iniezione di fiducia per tutti gli operatori del settore che da anni e senza aver perso nemmeno una primavera (come il sottoscritto) si sono sempre impegnati a diffondere al meglio la passione per questo sport alle nuove generazioni.
Gaetano Gebbia del SSNM, l’Avvocato Giuseppe Cassì della Giba, Claudio Limardi di Superbasket, Giorgio Gandolfi dei Giganti (padrone di casa), Giuseppe Gonnella (LNP), Federico Danna (Biella) e Germano D’Arcangeli (Stella Azzurra Roma) sono stati i primi relatori che con interventi personalizzati hanno iniziato la discussione.
Dall’altra parte come dicevo tante autorità di spessore: Laguardia (ex Presidente Lazio), Ragnolini e Salvetti (Lombardia), Faraoni (Toscana), Bennati (Liguria), Crotti (Veneto), Perra (Sardegna)… ma anche dirigenti e allenatori di Società importanti del panorama cestistico nazionale come Fabio Corbani e Paolo Pressacco (Treviso) Giordano Consolini (Virtus Bologna) Giulio Griccioli (Montepaschi), Mario Fioretti (AJ Milano), Bertari-Munafò (Cantù), Andrea Menozzi (Reggiana), Umberto Vezzosi (Siena Virtus), Lorenzo Gandolfi (Crabs Rimini), Roberto Breviglieri (Fortutudo), Lorenzo Pansa (Casalemoferrato), Attilio Caja, Dario Adami, Gianni Zappi e tanti altri…
L’impressione, già riscontrata tra l’altro nelle due precedenti riunioni sempre a Bologna, è che ad una iniziale meritevole progetto nel contribuire positivamente al miglioramento della pallacanestro giovanile con questo tipo di incontri, gli argomenti e le tematiche sono così ampie e tecnicamente complesse che il più delle volte, ognuno dice la sua senza fare riferimento agli altri, vivendo nella speranza-illusione che qualcuno (e non si sa chi) possa fare proprie delle idee potendole anche riportare a chi in realtà decide.
Questo passaggio di competenze difficilmente avviene ben sapendo che ognuno dei presenti farà proprie idee già facenti parte della propria cultura, tralasciando e dimenticando in fretta opinioni differenti e tematiche poco interessanti per lui.
Questo se vogliamo è il limite di questi incontri. Tanti dicono la propria, ma le convinzioni personali difficilmente vengono scalfite. Per questo ho apprezzato l’intervento di Gonnella (LNP) risolutivo nel finale che ha dato come scopo di questa riunione, una nuova riunione (da farsi probabilmente durante le finali Under 19 a Salsomaggiore) dove la FIP possa portare a conoscenza dei presenti gli "indirizzi" dei progetti essenziali da cui partire, potendo poi creare dei gruppi di discussione attiva per i vari differenti aspetti.
1) Favorire con nuove norme e regolamenti specifici le Società che fanno attività giovanile di buon livello e che spesso (per limiti regolamentari) si trovano in difficoltà nel perpetuare la causa (esempio doppi tesseramenti, società satellite);
2) Studiare a fondo le così dette “Regole speciali” (zona-uomo, cambi liberi o no, 24 secondi si o no, pallone grande, piccolo o medio e tempo da 10 minuti Under 13…) per provare a spianare la strada;
3) Organizzazione dei campionati (campionati senior e campionati giovanili).
Mi sembra un bel progetto con un fine ultimo chiaro sia da parte della Federazione, unico organo che può e deve legiferare in materia (ma che comunque può ascoltare gli prima di decidere), sia da parte degli addetti ai lavori che pur non essendo dentro nelle varie commissioni create appositamente dalla FIP avranno almeno in questa occasione modo di poter dire la propria nel merito del progetto strutturato dalla FIP.
A quel punto, presentato il progetto da parte della FIP, dopo discussione degli addetti ai lavori (con suddivisione per ambiti tematici) si può arrivare nel migliore dei modi ad una decisione finale, a cui dare fiducia per almeno quattro anni. Si sperimenta sul campo per un quadriennio e alla fine si tirano le somme.

