mercoledì 18 febbraio 2009

FINITE LE GITE PREMIO PER I RADUNI DELLE NAZIONALI GIOVANILI. BASKETNET.IT FA OPINIONE

Leggo sul noto sito internet Basketnet.it a firma del Manager del sito internet un articolo che parla della scelta di Dino Meneghin di coinvolgere i grandi campioni del recente passato (Coldebella, Della Fiori...) per i raduni della Nazionali Giovanili. E' chiaro che a molti questo tipo di scelta sta bene e non sarò certo io a dire che questa politica non sia opportuna, però nell'articolo, oltre a rendere merito a Meneghin di questa scelta condivisibile, si cerca di far passare un altro concetto piuttosto azzardato.

Partiamo dal presupposto che basketnet.it oltre ad essere uno dei siti internet più cliccati in Italia per quanto concerne il basket è anche luogo di opinione e di una certa linea editoriale. Doveroso rispettare la tendenza (spesso anche condividendo i contenuti), però mi sembra necessario anche fare critica quando può servire.

Questo l'articolo: QUI

Mi sembra importante coinvolgere ex giocatori che nel passato hanno fatto grande la Nazionale Italiana. Mi sembra doveroso avvalersi di persone che da sempre sono state ambasciatori della pallacanestro in giro per l'Italia incarnando a volte il senso di appartenenza ad una città e ad una maglia, cosa che negli ultimi tempi, tranne qualche eccezione, manca al basket moderno.

Mi sembra però eccessivo, offensivo e riduttivo parlare di "gite premio" per chi nel passato ha rivestito questi ruoli. Sapendo benissimo che spesso questi ruoli sono stati ricoperti da dipendenti CONI che non penso prorpio siano sempre felice di sobbarcarsi giorni e giorni di raduno, lontano da casa e non sempre in situazioni agevoli di logistica.

Inoltre non penso che il Capo delegazione come Della Fiori in Turchia con gli Under 16 possa sostituire il Team Manager (Elena Furci in questo caso) non facendo fare la gita premio di turno alla già citata dipendente della federazione. Il ruolo di questi personaggi famosi, andrebbe ad aggiungersi allo staff. Presumo.

Il tutto in un discorso più generalizzato molto critico che ho già dibattutto nel passato che riassumo così: non è detto che un grande campione sportivo, sia anche un grande uomo.

Abbiamo tantissimi esempi in senso positivo, non solo Della Fiori e Coldebella, ma anche personaggi mitici come Paolo Vittori, Marino Zanatta, Ottorino Flaborea... (giusto per citare quelli che ho conosciuto personalmente) sotto questo aspetto sono esempi calzanti, e potremmo star tranquilli. Ma nel passato, ma anche nella cronaca di tutti i giorni gli esempi negativi anche tra i campioni dello sport si sprecano.

Dare risalto alle qualità dei nostri ex-campioni è un buon investimento, ma sono certo che nella scelta politica di Meneghin non si voglia cancellare con un colpo di spunga le qualità di persone che da anni con passione e dedizione svolgono ruoli che per competenza e serietà non hanno niente da invidiare ai più famosi personaggi del passato.

1 commento:

air123 ha detto...

forse Meneghin e basketnet.it si riferiscono alle tante gite premio fatte da qualche consigliere fip, vedi i vari vicepresidenti e varie altre persone, che col basket giocato, ci azzeccavano poco o niente, quelle si erano gite premio, vedi i vari europei o mondiali giovanili o i vari tornei fatti in giro per il mondo, certo che persone come la Sig.ra Furci, o il sig. Gatta o altri funzionari coni, che come team manager seguivano le varie squadre sia maschili che femminili sono insostituibili, l'importante sarebbe continuare così e invece di mandare i burocrati in gita, potrebbe essere la scelta giusta quella di coinvolgere i grandi giocatori del passato, certo è che come si è fatto fin'ora non andava bene, questa potrebbe essere la mossa giusta per far qualcosa di utile e di nuovo, io propongo anche un 'altra cosa, forse più utile per tutti noi allenatori e anche per il movimento, visto che se aumentiamo l'esperienza e la capacità tecnica degli allenatori di settore giovanile, si dovrebbe riuscire a migliorare il prodotto finale che sono i giocatori, cioè propongo che gli allenatori giovanili delle società piccole vengano coinvolti nei raduni delle nazionali giovanili e perchè no anche in quelle senior, come assistenti, anche se hanno superato i trent'anni e ne hanno qualcuno o diversi ne hanno anche cinquanta o più, per fare un esempio pratico, io che ne ho cinquantaquattro sarei onorato e felice di fare un raduno con una nazionale giovanile in modo da poter apprendere ed imparare dagli head coach, ma anche per avere così uno scambio di opinioni, molto utile questo, per accrescere la propria conoscenza tecnica ed eventualmente acquisire nuove conoscenze e nuovi metodi di insegnamento, cosa questa che fino ad ora era praticamente preclusa.
sogli alessandro
bk terranuova (arezzo)