lunedì 31 dicembre 2007
mercoledì 26 dicembre 2007
ARRIVATO L'ALBUM DELL'8 SETTEMBREPER PRENOTAZIONI RIVOLGERSI AI COMMENTI DEL BLOG
PER PRENOTAZIONI RIVOLGERSI AI COMMENTI DEL BLOG
Dopo un'attesa durata quasi tre mesi è arrivato finalmente a destinazione l'album di nozze prodotto dal fotografo Paolo Agostini di Follonica e rappresentante i migliori scatti dell'8 Settembre 2007.
Ecco a voi quindi una rapida carrellata su una selezione delle foto pubblicate sull'album. Foto inedite per quanto riguarda il Blog che possono essere visionate dietro prenotazione da aggiungere ai commenti del Blog stesso.
Buona visione.
venerdì 21 dicembre 2007
DAL SITO INTERNET LEGNANOBASKET.IT
21/12/07 - IL SETTORE GIOVANILE DEL LEGNANO BASKET E' FELICE DI OSPITARE IL PLURICAMPIONE D'ITALIA ANDREA SCHIAVI IL GIORNO 02/01/2008 DALLE 18.00.
Maurizio Mosti presenta la prima riunione del 2008.
"L'idea è nata da Luca Morelli, affascinato dalle 'teorie' di Andrea, per cui l'abbiamo contattato ed ha accettato con gioia di venire. Ci sarà un allenamento di Andrea Schiavi con un gruppo misto 94/95. L'allenamento è aperto a tutti gli allenatori del nostro settore giovanile e a tutte le società che collaborano con noi.
L'argomento :COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DIFENSIVO NEL SETTORE GIOVANILE.
A fine allenamento, come di consueto per le nostre riunioni tecniche, ci sarà una simpatica pizzata in palestra in modo da proseguire la discussione senza avere premura di andare a casa a mangiare.
Ho avuto la fortuna di fargli da vice a Varese, ha un talento smisurato coi bambini, le scene piu' belle pero' non ve le posso raccontare se non dal vivo assieme a lui... ragazzo splendido, che ridisegna il concetto di allenatore di settore giovanile, sono molto contento che venga da noi! Andrea non si puo' racontare, bisogna 'viverlo' "
In breve la carriera del nostro ospite. Nato a varese una quarantina di anni fa, scartato dal gruppo di cui faceva parte tale STEFANO RUSCONI, Andrea inizia subito ad allenare all'età di 16 anni, lunga trafila nel settore giovanile della sua amata Robur Et Fides. I suoi successi iniziano pero' quando nel 1996 passa alla Pallacanestro Varese e inizia un sodalizio con Cedro Galli che porterà i maggiori successi alla società di Via Pirandello.
I gruppi 84 e 86 devono molto a lui se hanno avuto successo per tutta la loro carriera... Poi viene scelto da Treviglio per rilanciare il proprio settore giovanile e nel progetto Blu Orobica Andrea si butta con tutto il suo mestire fino a portare 3 gruppi a tre finali nazionali nello stesso anno.
Se volete vedere la notizia sul sito di riferimento cliccate QUI
Grazie Maurizio... troppo buono!!
giovedì 20 dicembre 2007
DIFFERENZE TRA UN BUON ALLENATORE E UN BUON ISTRUTTORE
E UN BUON ISTRUTTORE
Mi permetto di porre un distinguo tra un buon allenatore e un buon istruttore giovanile che abbia voglia di progredire:
Allenatore: Amministra
Istruttore: Cerca d'innovarsi
Allenatore: E' una copia
Istruttore: Cerca di essere originale e sorprendente
Allenatore: Conserva
Istruttore: Cerca di sviluppare
Allenatore: Ha in testa i suoi sistemi
Istruttore: Pensa ai suoi ragazzi
Allenatore: Cura il dettaglio
Istruttore: Chiede il perchè delle cose
Allenatore: Imita
Istruttore: Inventa e sperimenta
Allenatore: Fa eseguire
Istruttore: Fa risolvere
Allenatore: Dice quello che tutti pensano che dica
Istruttore: Pensa a quello che dice...
Allenatore: Impone il rispetto delle regole
Istruttore: Rispetta le regole senza alcuna imposizione
Allenatore: Da fiducia a chi la merita
Istruttore: Merita fiducia
Non è importante il livello di potere che detenete, ma il grado di influenza che riuscite a esercitare sui vostri ragazzi. Ma attenzione!! Il perfetto Istruttore è però colui che saprà "investire" anche sulle potenzialità di chi è diverso da lui, consapevole che nella diversità sta il germe della creatività e dell'innovazione.
Ma perchè vi dico queste cose??
Come disse Brown: "Invece di versare conoscenza nelle teste delle persone, abbiamo bisogno di aiutarle a inforcare un nuovo paio di occhiali da vista così che possano vedere il mondo in un modo nuovo."
SI PARLA SPESSO DI SUCCESSO...MA IL VERO SUCCESSO E' QUESTO
MA IL VERO SUCCESSO E' QUESTO
Spesso si parla di successo. Molte volte si demonizza il successo nelle partite giovanili. Ogni tanto si sente dire: "Se vinci a livello giovanile, significa che non alleni il migliormamento dei giocatori".
A prescindere che non sono d'accordo sul luogo comune che ogni tanto in giro per clinic o forum viene proclamato come oro colato... e che molto spesso questa cosa viene detta di chi nella propria vita non ha mai vinto nulla, in pratica anche per giustificare i propri insuccessi... però vado oltre e mi permetto di dire in effetti cosa sta sopra questo tipo di successo. C'è infatti qualcosa che sta oltre il successo di una partita, di un torneo o di un campionato.
Il tutto è riassunto splendidamente da una frase attribuita erroneamente a Ralf Waldo Emerson che dice esattamente così:
"Ridere spesso e molto; conquistare rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; guadagnare i complimenti dei critici onesti e sopravvivere ai tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza e trovare il meglio che risiede in ogni persona; lasciare un mondo un po' meglio di come lo si è trovato, che sia per la guarigione di un bambino, un piccolo spazio verde o il recupero di una condizione sociale; sapere che almeno una vita è stata più semplice grazie al fatto che sei vissuto. Questo è il successo."
INTERESSANTE INCONTRO CON AMICI APPASSIONATI DI BASKET
Torno proprio in queste ore da un bell'incontro che ho potuto fare nel pomeriggio a Milano con gli amici della Società Sportiva Pallacanestro Mojazza. Polisportiva dislocata in un quartiere della città di Milano che opera nel mondo giovanile cestistico con diverse formazioni a livello provinciale e con un florido settore minibasket.
Gli amici del Mojazza e precisamente l'allenatore della squadra Under 17, mi ha chiesto di poter far sperimentare ai suoi ragazzi un mio allenamento. Un oretta e mezza passata a proporre un po' di esercizi e d'idee certamente non codificate e non standardizzate dal sistema di formazione classico del cna che penso possano aver reso l'idea di un modo diverso e un po' alternativo d'intendere il migliormaneto dei giovani che praticano lo sport della pallacanestro.
Niente di particolarmente strano, se non la ricerca attraverso il divertimento e il gioco, di un migliormamento consapevole delle qualità dei ragazzi presenti. Notevole anche la presenza di allenatori e dirigenti della Società presenti all'incontro. A fine allenamento chiaccherata sul perchè di un certo modo di fare in palestra. Per qualcuno scenari mai visti.
Un modo anche a livello personale per un confronto che risulta essere sempre positivo e migliorativo. Anche se le vedute sono diverse c'è sempre da prendere spunto da tutti. Il bello dell'insegnamento è proprio il poter di fatto operare in un modo personale e personalizzato. Poi insegnare a giocare è ancora più bello.
Presto si replica. Proprio in tarda serata confermato da parte dell'amico Maruzio Mosti (ex Como B/2, Varese giovanili, Fidenza, Gallarate...) ora responsabile del settore giovanile della Pall. Legnano un incontro con allenamento di una loro squadra giovanile fissato per il 2 Gennaio 2008 alle ore 18 a Legnano.
Grazie degli inviti.
domenica 16 dicembre 2007
DA BASKETCOACH.IT INTERVENTO DI MATTEO LOSCO
Ecco l'intervento pubblicato su basketcoach.it scritto da Matteo Losco:
Il cna ha finalmente deliberato ed i tempi futuri si presumono grigi.
in sostanza:
- dalla stagione 2009/2010 i campionati di eccellenza potranno essere allenati solo da personale con la qualifica di "allenatore", per cui chi non ha la relativa tessera dovrà fare i dovuti corsi. E' prevista una deroga per chi ha allenato gruppi d'eccellenza almeno per tre stagioni negli ultimi 5 anni o ha vinto un titolo nazionale giovanile: a questi basterà partecipare al clinic nazionale del cna 2008 e 2009 per acquisire il passaggio di categoria. ( non
è chiaro peraltro come verranno considerati i campionati open b)
- dalla stagione 2007/2008 verrà varata un'attività di
formazione/aggiornamento obbligatoria per tutte le categorie di allenatori con incontri ( almeno 3 organizzati dai cna provinciali e due dai cna regionali) la cui partecipazione darà diritto a crediti che PERMETTERANNO, ove ottenuti, di MANTENERE la tessera anche per l'anno successivo
le norme approvate sono di un'ottusità assurda e vanno a colpire in primis la base del movimento cestistico con le società minori ed i gruppi meno competitivi per i quali sarà sempre più difficile reperire allenatori, ma anche quelle che aspirano a costruire un movimento serio ed ambizioso nella propria zona, magari alle spalle dei grandi centri nazionali.
Consideriamo singolarmente le due delibere:
1) gruppi d'eccellenza solo ad "allenatori". La norma sa molto di operazione economica visti i costi del passaggio di categoria. Peraltro smonterei anche la speranza di paperoniani introiti economici da parte della FIP in quanto non so quanti coaches esperti in ambito giovanile oggi - e quindi quanto meno over 30 -, con gli impegni di lavoro e familiari, possano sobbarcarsi tale onere.
Ah, già, c'è la deroga: ancora più assurda perché in pratica ci dice: se hai già allenato negli ultimi anni categorie d'eccellenza ( ma anche quelle ad iscrizione libera, vd U13? e come considerare i vice allenatori?) o hai vinto un titolo nazionale giovanile ( mi pare un riferimento un po'salvaqualcuno, che ne dite?) allora non serve il passaggio di categoria. A contrario non posso che dedurre allora che non è così necessario avere la qualifica di "allenatore" per operare materialmente nei campionati open ( se chi l'ha fatto negli ultimi anni senza il tesserino lo potrà fare anche in futuro...) e addirittura che si può vincere un TITOLO NAZIONALE GIOVANILE senza il tesserino di allenatore!
L'assurdità logica e giuridica maggiore però è la retroattività di tali norme; chi ha operato fin ad oggi con il beneplacito del cna, avendone osservato corsi e aggiornamenti ( che già c'erano peraltro, - qualcuno sa dirmi che fine ha fatto per esempio la figura di "istruttore settore giovanile" , ai tempi considerata obbligatoria dal cna per allenare dagli U17 in giù e poi sparita nel nulla?) di punto in bianco non è più considerato operativo dal cna stesso.
2) delibera in materia di aggiornamento: qui siamo alla pazzia pura anche perché l'argomento meritava ben altra impostazione in quanto veramente necessario allo sviluppo del movimento, anche alla luce dei tristi risultati che negli ultimi anni hanno contraddistinto le nostre realtà nazionali e la penuria di validi giocatori nostrani prodotti.
Aggiornamento e formazione continua non sono in discussione: quello che si discute è il fatto che senza tale aggiornamento non è più possibile allenare! E' una fattispecie al limite della costituzionalità perché il sottoscritto, come tutti voi, ha sostenuto dei corsi abilitanti ad allenare, paga un tesseramento annuale e questo deve bastare per allenare perché queste erano le regole in vigore al momento del corso stesso.
L'istituto dell'aggiornamento ( anche attraverso il sistema dei crediti come proposto) deve riguardare un secondo momento: quello appunto dell'approfondimento, del miglioramento individuale.
Sarebbe forse allora più saggio permettere che i crediti ottenuti possano differenziare gli allenatori sulla base, che so, di una graduatoria, per poter allenare - ecco allora sì - magari certe categorie rispetto ad altre o essere agevolato nei passaggi di categoria stessa. In questo modo fra l'altro si metterebbero anche tutti gli allenatori sullo stesso punto di partenza, occasione al momento persa, alla italiana maniera, tra deroghe e dettagli sparsi qua e là ( non è chiaro, per esempio, perché gli allenatori di base, a cui è preclusa l'attività a livello nazionale, debbano ottenere, per allenare, più crediti delle altre figure che sul campo si occuperebbero invece dei livelli più alti...).
Ancora, la retroattività della norma mette giuridicamente i brividi.
Da un punto di vista più generale comunque il cna non capisce - o lo capisce benissimo ma non se ne cura - che non tutti gli allenatori vogliono / possono diventare allenatori nazionali, né che tutte le società vogliono / possono economicamente avere allenatori semiprofessionisti, né, ancora, che professionismo e professionalità sono due termini non necessariamente abbinabili.
Matteo Losco
Gli spunti dell'intervento di Matteo (che saluto) sono certamente interessanti. Non nego, che i vertici del CNA siano partiti in quarta a fare riforme a livello di formazione allenatori, sopratutto in una fase di transizione tra le gestone Messina e quella nuova di Recalcati (e quindi Gebbia) senza però fare troppo conto della base e delle necessità vere di cui il movimento ha bisogno.
La regola dell'eccellenza penso che sia stata un'idea degli stessi allenatori "d'elite" che in questo modo si sono creati meno concorrenza e più possibilità di lavoro, oltre che una teorica migliore formazione per i giocatori più bravi.
La novità crediti invece, pur partendo da un'idea giusta e condivisibile sull'aggiornamento che le varie figure dei coach in giro per l'Italia dovrebbero avere per migliorare ulteriormente la propria professionalità, anche se a livello di volontariato o di piccole società locali, si scontra con una obbligatorietà che di fatto fa a pungi con la giurisdizione.
In effetti sarebbe interessante aprire un dibattito serio sulla questione, coinvolgendo un po' tutti i settori della questione. Allenatori in primis, ma anche Società piccole e grosse e Dirigenti.
Ma in effetti chi ha interesse nella questione??
Il cna ha finalmente deliberato ed i tempi futuri si presumono grigi.
in sostanza:
- dalla stagione 2009/2010 i campionati di eccellenza potranno essere allenati solo da personale con la qualifica di "allenatore", per cui chi non ha la relativa tessera dovrà fare i dovuti corsi. E' prevista una deroga per chi ha allenato gruppi d'eccellenza almeno per tre stagioni negli ultimi 5 anni o ha vinto un titolo nazionale giovanile: a questi basterà partecipare al clinic nazionale del cna 2008 e 2009 per acquisire il passaggio di categoria. ( non
è chiaro peraltro come verranno considerati i campionati open b)
- dalla stagione 2007/2008 verrà varata un'attività di
formazione/aggiornamento obbligatoria per tutte le categorie di allenatori con incontri ( almeno 3 organizzati dai cna provinciali e due dai cna regionali) la cui partecipazione darà diritto a crediti che PERMETTERANNO, ove ottenuti, di MANTENERE la tessera anche per l'anno successivo
le norme approvate sono di un'ottusità assurda e vanno a colpire in primis la base del movimento cestistico con le società minori ed i gruppi meno competitivi per i quali sarà sempre più difficile reperire allenatori, ma anche quelle che aspirano a costruire un movimento serio ed ambizioso nella propria zona, magari alle spalle dei grandi centri nazionali.
Consideriamo singolarmente le due delibere:
1) gruppi d'eccellenza solo ad "allenatori". La norma sa molto di operazione economica visti i costi del passaggio di categoria. Peraltro smonterei anche la speranza di paperoniani introiti economici da parte della FIP in quanto non so quanti coaches esperti in ambito giovanile oggi - e quindi quanto meno over 30 -, con gli impegni di lavoro e familiari, possano sobbarcarsi tale onere.
Ah, già, c'è la deroga: ancora più assurda perché in pratica ci dice: se hai già allenato negli ultimi anni categorie d'eccellenza ( ma anche quelle ad iscrizione libera, vd U13? e come considerare i vice allenatori?) o hai vinto un titolo nazionale giovanile ( mi pare un riferimento un po'salvaqualcuno, che ne dite?) allora non serve il passaggio di categoria. A contrario non posso che dedurre allora che non è così necessario avere la qualifica di "allenatore" per operare materialmente nei campionati open ( se chi l'ha fatto negli ultimi anni senza il tesserino lo potrà fare anche in futuro...) e addirittura che si può vincere un TITOLO NAZIONALE GIOVANILE senza il tesserino di allenatore!
L'assurdità logica e giuridica maggiore però è la retroattività di tali norme; chi ha operato fin ad oggi con il beneplacito del cna, avendone osservato corsi e aggiornamenti ( che già c'erano peraltro, - qualcuno sa dirmi che fine ha fatto per esempio la figura di "istruttore settore giovanile" , ai tempi considerata obbligatoria dal cna per allenare dagli U17 in giù e poi sparita nel nulla?) di punto in bianco non è più considerato operativo dal cna stesso.
2) delibera in materia di aggiornamento: qui siamo alla pazzia pura anche perché l'argomento meritava ben altra impostazione in quanto veramente necessario allo sviluppo del movimento, anche alla luce dei tristi risultati che negli ultimi anni hanno contraddistinto le nostre realtà nazionali e la penuria di validi giocatori nostrani prodotti.
Aggiornamento e formazione continua non sono in discussione: quello che si discute è il fatto che senza tale aggiornamento non è più possibile allenare! E' una fattispecie al limite della costituzionalità perché il sottoscritto, come tutti voi, ha sostenuto dei corsi abilitanti ad allenare, paga un tesseramento annuale e questo deve bastare per allenare perché queste erano le regole in vigore al momento del corso stesso.
L'istituto dell'aggiornamento ( anche attraverso il sistema dei crediti come proposto) deve riguardare un secondo momento: quello appunto dell'approfondimento, del miglioramento individuale.
Sarebbe forse allora più saggio permettere che i crediti ottenuti possano differenziare gli allenatori sulla base, che so, di una graduatoria, per poter allenare - ecco allora sì - magari certe categorie rispetto ad altre o essere agevolato nei passaggi di categoria stessa. In questo modo fra l'altro si metterebbero anche tutti gli allenatori sullo stesso punto di partenza, occasione al momento persa, alla italiana maniera, tra deroghe e dettagli sparsi qua e là ( non è chiaro, per esempio, perché gli allenatori di base, a cui è preclusa l'attività a livello nazionale, debbano ottenere, per allenare, più crediti delle altre figure che sul campo si occuperebbero invece dei livelli più alti...).
Ancora, la retroattività della norma mette giuridicamente i brividi.
Da un punto di vista più generale comunque il cna non capisce - o lo capisce benissimo ma non se ne cura - che non tutti gli allenatori vogliono / possono diventare allenatori nazionali, né che tutte le società vogliono / possono economicamente avere allenatori semiprofessionisti, né, ancora, che professionismo e professionalità sono due termini non necessariamente abbinabili.
Matteo Losco
Gli spunti dell'intervento di Matteo (che saluto) sono certamente interessanti. Non nego, che i vertici del CNA siano partiti in quarta a fare riforme a livello di formazione allenatori, sopratutto in una fase di transizione tra le gestone Messina e quella nuova di Recalcati (e quindi Gebbia) senza però fare troppo conto della base e delle necessità vere di cui il movimento ha bisogno.
La regola dell'eccellenza penso che sia stata un'idea degli stessi allenatori "d'elite" che in questo modo si sono creati meno concorrenza e più possibilità di lavoro, oltre che una teorica migliore formazione per i giocatori più bravi.
La novità crediti invece, pur partendo da un'idea giusta e condivisibile sull'aggiornamento che le varie figure dei coach in giro per l'Italia dovrebbero avere per migliorare ulteriormente la propria professionalità, anche se a livello di volontariato o di piccole società locali, si scontra con una obbligatorietà che di fatto fa a pungi con la giurisdizione.
In effetti sarebbe interessante aprire un dibattito serio sulla questione, coinvolgendo un po' tutti i settori della questione. Allenatori in primis, ma anche Società piccole e grosse e Dirigenti.
Ma in effetti chi ha interesse nella questione??
venerdì 14 dicembre 2007
LA STORIA DEL VASO ROTTO...
Una anziana donna cinese possedeva due grandi vasi, appesi alle estremità di un lungo bastone che portava bilanciandolo sul collo.
Uno dei due vasi aveva una crepa, mentre l'altro era intero. Così alla fine del lungo tragitto dalla fonte a casa, il vaso intero arrivava sempre pieno, mentre quello con la crepa arrivava sempre mezzo vuoto.
Per oltre due anni, ogni giorno l'anziana donna riportò a casa sempre un
vaso e mezzo di acqua.
Ovviamente il vaso intero era fiero di se stesso, mentre il vaso rotto si vergognava terribilmente della sua imperfezione e di riuscire a svolgere solo metà del suo compito. Dopo due anni, finalmente trovò il coraggio di parlare con l'anziana donna, e dalla sua estremità del bastone le disse: "Mi vergogno di me stesso, perché la mia crepa ti fa portare a casa solo metà dell'acqua che prendi".
L'anziana donna sorrise "Hai notato che sul tuo lato della strada ci sono sempre dei fiori, mentre non ci sono sull'altro lato? Questo succede perché, dal momento che so che tu hai una crepa e lasci filtrare l'acqua, ho piantato semi di fiori solo sul tuo lato della strada. Così ogni giorno, tornando a casa, tu innaffi i fiori.
Per due anni io ho potuto raccogliere dei fiori che hanno rallegrato la mia casa e la mia tavola. Se tu non fossi così come sei, non avrei mai avuto la loro bellezza a rallegrare la mia abitazione"
Ciascuno di noi ha il suo lato debole. Ma sono le crepe e le imperfezioni che ciascuno di noi ha che rendono la nostra vita insieme interessante e degna di essere vissuta.
Devi solo essere capace di prendere ciascuna persona per quello che è, e scoprire il suo lato positivo.
Buona giornata a tutti coloro che si sentono un vaso rotto, e ricordatevi di godere del profumo dei fiori sul vostro lato della strada!
Uno dei due vasi aveva una crepa, mentre l'altro era intero. Così alla fine del lungo tragitto dalla fonte a casa, il vaso intero arrivava sempre pieno, mentre quello con la crepa arrivava sempre mezzo vuoto.
Per oltre due anni, ogni giorno l'anziana donna riportò a casa sempre un
vaso e mezzo di acqua.
Ovviamente il vaso intero era fiero di se stesso, mentre il vaso rotto si vergognava terribilmente della sua imperfezione e di riuscire a svolgere solo metà del suo compito. Dopo due anni, finalmente trovò il coraggio di parlare con l'anziana donna, e dalla sua estremità del bastone le disse: "Mi vergogno di me stesso, perché la mia crepa ti fa portare a casa solo metà dell'acqua che prendi".
L'anziana donna sorrise "Hai notato che sul tuo lato della strada ci sono sempre dei fiori, mentre non ci sono sull'altro lato? Questo succede perché, dal momento che so che tu hai una crepa e lasci filtrare l'acqua, ho piantato semi di fiori solo sul tuo lato della strada. Così ogni giorno, tornando a casa, tu innaffi i fiori.
Per due anni io ho potuto raccogliere dei fiori che hanno rallegrato la mia casa e la mia tavola. Se tu non fossi così come sei, non avrei mai avuto la loro bellezza a rallegrare la mia abitazione"
Ciascuno di noi ha il suo lato debole. Ma sono le crepe e le imperfezioni che ciascuno di noi ha che rendono la nostra vita insieme interessante e degna di essere vissuta.
Devi solo essere capace di prendere ciascuna persona per quello che è, e scoprire il suo lato positivo.
Buona giornata a tutti coloro che si sentono un vaso rotto, e ricordatevi di godere del profumo dei fiori sul vostro lato della strada!
martedì 4 dicembre 2007
ECCO LE DECISIONI DEL CNA SULLA FORMAZIONE ALLENATORI
SULLA FORMAZIONE ALLENATORI
Sono state pubblicate sul sito del CNA le delibere dell'ultimo Consiglio Federale sulla formazione degli allenatori.
Ecco i link:
Delibera sulla obbligatorietà dei corsi a carattere biennale. QUI
Delibera sulla qualifica di Allenatore per i campionati d’eccellenza dal 2009. QUI
Programma di aggiornamento generale. QUI
giovedì 29 novembre 2007
INTERVISTA A KOBE BRYANT IN ITALIANO
Ottimo Kobe!! Dette delle belle cose... Se avete 10 minuti di tempo, ascoltate uno che di strada e di canestri importanti ne ha fatti molti!!
Intervista.
Questa cosa dei 1.000 canestri realizzati a fine allenamento la dicono in molti. Personalmente l'ho vista fare durante gli anni al Campus solo a Komazazec. Il problema non erano tanto i 1.000 tiri... ma trovare uno che ti prendeva il rimbalzo e che te la passasse. A Varese in quegli anni c'era Giangy!! Grande!!
mercoledì 28 novembre 2007
RESOCONTO RIUNIONE FORMATORI
Si è concluso il Seminario dei Formatori (di Pallacanestro) svolto nei giorni scorsi e che ha visto la partecipazione di oltre 100 Formatori Allenatori sugli attuali 160 nominati dal CNA per una due giorni di attività e dibattito.
Questo lo scarno comunicato del sito del CNA con cui si rende pubblico quello che è successo: Link notizia.
Sarebbe stato bello sapere (oltre che visionare le belle foto pubblicate) anche di che cosa si sia discusso. In effetti gli argomenti trattati sono d'interesse pubblico e per molti versi anche di notevole importanza per il mondo degli Istruttori e degli Allenatori.
Spero prorio che nei prossimi giorni i responsabili del CNA possano in qualche maniera ottemperare ad una richiesta legittima e ampiamente condivisibile. Le cose che il CNA ha detto durante la riunione le dorvebbero sapere tutti.
Presumo che le decisioni prese (se ce ne sono state) dovranno essere ratificate dal Consiglio Federale, unico organo legislativo in materia di pallacanestro. Ma di certo le idee di formazioni e di sviluppo per un movimento in continua espansione come quello dei coach italiani, partono certo anche da questa riunione.
Per questo motivo esemplifico in maniera certamente meno competente di come potrebbe fare il CNA con un suo comunicato quanto detto e sentito.
1) Carlo Recalcati nominato recentemente responsabile della formazione degli allenatori, successore di Ettore Messina ha delegato Gaetano Gebbia alla predisposizione di un piano di formazione. (Mi domando perchè non hanno dato in mano subito tutto a Gebbia...)
2) Formazione allenatori: oltre a contunuare sulla strada intrapresa, già da qualche anno, per la formazione delle nuove generazioni di allenatori (allievo allenatore corso biennale e passaggio ad allenatore di base) si è parlato molto dei corsi a crediti che il CNA vorrebbe organizzare di tipo biennale con riunioni e clinic a livello locale. Precisamente 3 a livello provinciale e 2 a livello regionale. Cosa significa. Significa che ogni allenatore per ottenere la vidimazione della tessera gare della stagione dovrà partecipare a livello locale o regionale ad una serie di clinc o sedute per un totale di 12 punti di credito (per gli Allenatori nazionali i punti saranno 10).
Si terrano conto per raggiungere i punti necessari anche di eventuali convocazioni come Assistente presso raduni del settore squadre nazionali o eventualmente anche di articoli tecnici apparsi su riviste specializzate... il tutto comunque è in fase di definizione e l'idea appare quantomeno sensata nel dare una sterzata ad un certo immobilismo (paragonabile a quello della pubblica amministrazione fino ad una decina di anni fa) in cui nessuno faceva nulla per poter migliorare una situazione melmosa e appunto "statale".
3) la norma che dovrebbe diventare realtà dalla stagione 2009-2010 sulla qualifica di Allenatore per chi allena gruppi d'eccellenza viene smussata in qualche maniera dando di fatto a chi ha vinto un titolo italiano negli ultimi cinque anni e a chi ha preso parte a campionati d'eccellenza negli ultimi tre anni la possibilità di partecipare ad un clinic biennale di tre, quattro giorni con cui adempiere alle formazione. Chi partecipa a questi corsi può evitare i canonici due anni a Bormio... pur non avendo diritto alla tessera di Allenatore ma solo una semplice proroga per i campionati d'eccellenza.
Nell'incontro con i formatori si è parlato anche di etica dell'Allenatore. Potete vedere il resoconto della discussione cliccando qui.
venerdì 16 novembre 2007
PROSEGUE LA QUERELLE DELLA NORMA "ALLENATORI"
Continua inesorabile la "querelle" sulla norma che il CNA in prima istanza e la FIP in seconda sta per approvare sulla obbligatorietà per gli allenatori che vogliono sedersi sulle panchine delle squadre che partecipano ai campionati d'eccellenza di avere la qualifica di "Allenatore". Con questa norma infatti dalla stagione 2008-2009 la tessera di Allenatore di Base non basterebbe più.
Questo l'articolo apparso sul sito Basketcoach.it a firma Andrea Etrari: Clicca qui per leggere.
Dopo il raseconto che ho già riportato sul Blog dell'incontro alle scorse Finali Nazionali Under 16 di Montecatini con il Presidente del CNA Antonio Pozzati in cui il massimo dirigente degli Allenatori in Italia mi aveva rassicurato per chi come il sottoscritto era un po' di anni che frequentava tali campionati, potendo in qualche modo condonare questa norma con un corso ad hoc.
Le ultime notizie in merito dovrebbero essere ratificate nel Cosniglio Federali del 1 Dicembre con l'istituzione di un Master per Allenatori di Base che negli ultimi tre anni abbiano allenato campionati di eccellenza e che potrebbero iscriversi appunto ad un corso creato appositamente della durata di tre giorni, con carattere biennale. I corsi dovrebbero essere tenuti a livello locale, e comunque con diverse sedi in giro per l'Italia e avranno carattere cmq di aggiornamento proprio sulle squadre giovanili. Questo corso biennale per un totale di due fine settimane darà la possibilità a queste persone di bypassare la norma che varrà invece inequivocabilemente per le nuove generazioni di corsisti. Così pare.
Questo è tutto. Se ci sono aggiornamenti vi terrò informato.
mercoledì 14 novembre 2007
OBBLIGATO A PUBBLICARE LA FOTO
Mi hanno obbligato a pubblicare questa foto, donata gentilmente da un mio collega di Milano... non so cosa dirvi!!
Però giusto per far notare le differenze...
martedì 6 novembre 2007
LIVELLO CAMPIONATO UNDER 14 OPEN
Proprio nell'edizione quotidiana dell'inserto sportivo de "La Prealpina" il noto giornalista Giuseppe Sciascia scrive questa considerazione nella parte riservata al Campionato Under 14 Open (ragazzi nati nel 1994):
Ma in generale, alla luce dei già numerosi risultati modello "tanti a pochi", certamente del tutto contrari allo "spirito" formativo della qualità ad alto livello dell'Eccellenza giovanile, delle due l'una: o ha sbagliato il CRL ad accordare troppa "buona fede" alle società ammettendo indiscriminatamente tutte le iscritte senza stabilire un criterio minimo di selezione, oppure chi ha chiesto di partecipare alla fascia Open senza averne i mezzi ha commesso un errore di (sopra) valutazione delle proprie forze piuttosto evidente…
Sono stato, insieme ad altri allenatori, il fautore dei campionati open anche a livello di Under 13, nelle fasce non coperte dalle finali nazionali di categoria. Ho sempre sostenuto che il confronto fisico, tecnico e di abilità dev'essere parte integrante di un processo di miglioramento, tra forze che più o meno si equivalgono. Con l'aiuto e la benevolenza di Enrico Ragnolini dall'annata dei 91 quando erano Under 13 il CRL ha istituito il Campionato Under 13 Open, trovando terreno fertile in alcune storiche società lombarde che hanno accettato di buon grado il fatto di poter partecipare a questo campionato d'elite.
L'esperienza è continuata in maniera positiva e meritoria in questi anni, tale da essere di fatto "copiata" da altre regioni d'Italia. Purtroppo nota dolente è sempre stata la questione arbitrale... ma ogni buon istruttore giovanile, sacrifica pure uno, due successi all'anno per arbitraggi casalinghi piuttosto di partite dallo scarto oceanico nei propri rispettivi campionati provinciali.
Fino ad oggi, quindi tutto bene.
Ora con la riforma dei campionati e la dismissione delle finali nazionali Under 14 voluta dai vertici della FIP ha fatto retrocedere gli attuali Under 14 ad un livello di gioco di per se meno importante e meno motivante per tutti. Come dire che il ritorno dell'istituzione delle finali nazionali della categoria Under 14 (ufficialmente proprio dall'anno 2000 in cui il sottoscritto allenava l'annata 86 alla Pallacanestro Varese) dopo diversi anni di "Titolo non assegnato" è stato un errore di valutazione.
Totale generale cosa voglio dire.
L'errore grossolano in prima istanza è stato fatto della Commissione Attività Giovanile della FIP che ha tolto, cancellato in un sol colpo e senza chiedere niente a nessuno (come capitava spesso nel passato) le finali nazionali Under 14 (di cui chiedo a gran voce il ripristino già dalla stagione 2008-2009) per poter rendere importante un campionato che seppur svolto da ragazzi di 14 anni ha la sua importanza e valenza anche a livello di risultato finale e per tutte quello che ne consuegue.
Dicevo che con la cancellazione delle finali nazionali Under 14 il campionato ha perso di valore e il CRL non ha ritenuto di effettuare nessuna "selezione all'ingresso", seguendo il trend delle scelte dei vertici della FIP. Purtroppo questo allargamento per iscrizioni volontarie non ha aiutato certo l'innalzamento del livello, (anzi l'ha di fatto abbassato con molti scarti altisonanti) ma quale piccola società con magari un paio di elementi di buon livello non avrebbe fatto la stessa sclta pur di mantenere intatto un gruppo che in alternativa avrebbe potuto sgretolarsi in società limitrofe iscritte all'eccellenza??
Da una parte quindi comprensibile la scelta di qualche società piccola che ha cmq sbagliato in effetti la valutazione delle forza del proprio gruppo... ma se dovessi anche trovare qualche altro errore, penserei alla possibilità di due fase di torneo. Un primo girone di tipo magari geografico, con gare di sola andata che sarebbe dovuto terminare a dicembre con una prima classifica che avrebbe potuto dare una sorta di wild-card alle formazioni migliori che avrebbero proseguito tra di loro per il titolo lombardo, mentre le altre di seconda fascia avrebbero certamente trovato maggiori benefici scontrandosi tra di loro.
In effetti, se ci pensiamo bene a quello che capità già per l'eccellenza e l'open nelle categorie dei più grandi.
Ma non perdiamoci d'animo e prendiamo la palla al balzo per fare bene nelle prossime stagioni.
Ma in generale, alla luce dei già numerosi risultati modello "tanti a pochi", certamente del tutto contrari allo "spirito" formativo della qualità ad alto livello dell'Eccellenza giovanile, delle due l'una: o ha sbagliato il CRL ad accordare troppa "buona fede" alle società ammettendo indiscriminatamente tutte le iscritte senza stabilire un criterio minimo di selezione, oppure chi ha chiesto di partecipare alla fascia Open senza averne i mezzi ha commesso un errore di (sopra) valutazione delle proprie forze piuttosto evidente…
Sono stato, insieme ad altri allenatori, il fautore dei campionati open anche a livello di Under 13, nelle fasce non coperte dalle finali nazionali di categoria. Ho sempre sostenuto che il confronto fisico, tecnico e di abilità dev'essere parte integrante di un processo di miglioramento, tra forze che più o meno si equivalgono. Con l'aiuto e la benevolenza di Enrico Ragnolini dall'annata dei 91 quando erano Under 13 il CRL ha istituito il Campionato Under 13 Open, trovando terreno fertile in alcune storiche società lombarde che hanno accettato di buon grado il fatto di poter partecipare a questo campionato d'elite.
L'esperienza è continuata in maniera positiva e meritoria in questi anni, tale da essere di fatto "copiata" da altre regioni d'Italia. Purtroppo nota dolente è sempre stata la questione arbitrale... ma ogni buon istruttore giovanile, sacrifica pure uno, due successi all'anno per arbitraggi casalinghi piuttosto di partite dallo scarto oceanico nei propri rispettivi campionati provinciali.
Fino ad oggi, quindi tutto bene.
Ora con la riforma dei campionati e la dismissione delle finali nazionali Under 14 voluta dai vertici della FIP ha fatto retrocedere gli attuali Under 14 ad un livello di gioco di per se meno importante e meno motivante per tutti. Come dire che il ritorno dell'istituzione delle finali nazionali della categoria Under 14 (ufficialmente proprio dall'anno 2000 in cui il sottoscritto allenava l'annata 86 alla Pallacanestro Varese) dopo diversi anni di "Titolo non assegnato" è stato un errore di valutazione.
Totale generale cosa voglio dire.
L'errore grossolano in prima istanza è stato fatto della Commissione Attività Giovanile della FIP che ha tolto, cancellato in un sol colpo e senza chiedere niente a nessuno (come capitava spesso nel passato) le finali nazionali Under 14 (di cui chiedo a gran voce il ripristino già dalla stagione 2008-2009) per poter rendere importante un campionato che seppur svolto da ragazzi di 14 anni ha la sua importanza e valenza anche a livello di risultato finale e per tutte quello che ne consuegue.
Dicevo che con la cancellazione delle finali nazionali Under 14 il campionato ha perso di valore e il CRL non ha ritenuto di effettuare nessuna "selezione all'ingresso", seguendo il trend delle scelte dei vertici della FIP. Purtroppo questo allargamento per iscrizioni volontarie non ha aiutato certo l'innalzamento del livello, (anzi l'ha di fatto abbassato con molti scarti altisonanti) ma quale piccola società con magari un paio di elementi di buon livello non avrebbe fatto la stessa sclta pur di mantenere intatto un gruppo che in alternativa avrebbe potuto sgretolarsi in società limitrofe iscritte all'eccellenza??
Da una parte quindi comprensibile la scelta di qualche società piccola che ha cmq sbagliato in effetti la valutazione delle forza del proprio gruppo... ma se dovessi anche trovare qualche altro errore, penserei alla possibilità di due fase di torneo. Un primo girone di tipo magari geografico, con gare di sola andata che sarebbe dovuto terminare a dicembre con una prima classifica che avrebbe potuto dare una sorta di wild-card alle formazioni migliori che avrebbero proseguito tra di loro per il titolo lombardo, mentre le altre di seconda fascia avrebbero certamente trovato maggiori benefici scontrandosi tra di loro.
In effetti, se ci pensiamo bene a quello che capità già per l'eccellenza e l'open nelle categorie dei più grandi.
Ma non perdiamoci d'animo e prendiamo la palla al balzo per fare bene nelle prossime stagioni.
domenica 4 novembre 2007
GUIDO SAIBENE (LOTTOMATICA ROMA): IDEE SULLA PALLACANESTRO
IDEE SULLA PALLACANESTRO
Ho trovato queste nozioni di Guido Saibene (attuale vice allenatore alla Lottomatica) e grande esperto d'insegnamento giovanile sulle metodologia d'insegnamento per quanto riguarda la pallacanestro giovanile. Ve la propongo, poi la commento:
Come insegnare: il metodo
Per metodo si intendono l’insieme delle operazioni che permettono di strutturare e organizzare il lavoro, per permettere agli allievi di raggiungere gli obiettivi previsti.
Nella programmazione si deve:
1. pensare a situazioni di partita. Ricreare situazioni che si verificano nel gioco. Non dobbiamo pensare al palleggio al passaggio al tiro fini a se stessi.
2. creare problemi che il giocatore deve risolvere. Proporre degli
esercizi in cui creeremo dei problemi che il giocatore dovrà risolvere
autonomamente trovando la soluzione più opportuna. Questo aspetto è fondamentale.
3. stimolare alla creatività, alla responsabilità, all’autonomia.
I ragazzi devono essere messi nella condizione di essere creativi, prendersi delle responsabilità, sbagliare. L’errore è semplicemente un errore, non va demonizzato. Significa che in quel modo non va bene e bisogna procedere in un altro. Per favorire questo percorso dei nostri ragazzi dobbiamo prestare attenzione al nostro atteggiamento, al modo di rapportarci con loro per non inibire questo processo.
4. l’obiettivo è la risoluzione del problema non la forma del movimento. Per questa ragione sarà sempre opportuno che l’atleta debba eseguire gli esercizi tenendo conto del loro scopo e non solo della loro forma esterna o della conformità con un modello ideale di riferimento.
Il punto uno dice di non pensare a situazioni di fondamentali fini a se stessi. Niente o quasi direi 1 contro 0 o esercizi troppo analitici. I fondamentali applicati, più che fondamentali fini a se stessi. Parole sante!
Punto due: creare esercizi con problemi da risolvere più che soluzioni da memorizzare. Esercizi diversi e variegati con situazioni di gioco da dover superare e risolvere sempre più con meno tempo a disposizione. Faccio un esempio che spero possa chiarire. Se fate un esercizio di 1c1, l'azione offensiva non può durare più di tre, quattro secondi, 2c2 direi 5, 6 secondi; 3c3 8, 9 secondi e così via. Più spazio meno tempo.
Punto tre l'errore: sugli errori di esecuzione su scelta corretta date sempre un imput positivo, pur facendo notare (con dolcezza mista a incazzatura) che l'esecuzione faceva cagare. Sugli errori di scelta interrempote l'esercizio e fate rivivere la situazione al vostro ragazzo domendando a lui quale sarebbe stata la soluzione migliore. Il più delle volte rivivendo mentalmente il percorso la scelta cambia e l'apprendimento diventa repentino.
Non per forza quello che sapete voi, lo sanno anche i vostri giocatori. E per trasferire questa conoscenza dovete aiutarli nella comprensione. Non cazziandoli e facendo discorsi (inutili) di poco impegno (se l'impegno c'era...) ma risolvendo insieme a loro il problema.
Punto quattro: non credo ai miei occhi!! "l’obiettivo è la risoluzione del problema non la forma del movimento." Non preoccupatevi se la forma non è corretta. Se il problema viene risolto va bene così. Mi viene in mente un esempio. Se uno tira di destro a sinistra o viceversa in terzo tempo o arresto, quello che è... superando in qualche modo l'ostacolo del difensore, non cazziate la gente per nulla. Il tiro ha risolto il problema?? Se si, non dite nulla. Imparate a risolvere il problema con un metodo diverso dalla vostra (anche mia intendiamoci...) limitata visione delle cose.
Grazie Guido. Già ti stimavo molto... adesso ancora di più.
Come insegnare: il metodo
Per metodo si intendono l’insieme delle operazioni che permettono di strutturare e organizzare il lavoro, per permettere agli allievi di raggiungere gli obiettivi previsti.
Nella programmazione si deve:
1. pensare a situazioni di partita. Ricreare situazioni che si verificano nel gioco. Non dobbiamo pensare al palleggio al passaggio al tiro fini a se stessi.
2. creare problemi che il giocatore deve risolvere. Proporre degli
esercizi in cui creeremo dei problemi che il giocatore dovrà risolvere
autonomamente trovando la soluzione più opportuna. Questo aspetto è fondamentale.
3. stimolare alla creatività, alla responsabilità, all’autonomia.
I ragazzi devono essere messi nella condizione di essere creativi, prendersi delle responsabilità, sbagliare. L’errore è semplicemente un errore, non va demonizzato. Significa che in quel modo non va bene e bisogna procedere in un altro. Per favorire questo percorso dei nostri ragazzi dobbiamo prestare attenzione al nostro atteggiamento, al modo di rapportarci con loro per non inibire questo processo.
4. l’obiettivo è la risoluzione del problema non la forma del movimento. Per questa ragione sarà sempre opportuno che l’atleta debba eseguire gli esercizi tenendo conto del loro scopo e non solo della loro forma esterna o della conformità con un modello ideale di riferimento.
Il punto uno dice di non pensare a situazioni di fondamentali fini a se stessi. Niente o quasi direi 1 contro 0 o esercizi troppo analitici. I fondamentali applicati, più che fondamentali fini a se stessi. Parole sante!
Punto due: creare esercizi con problemi da risolvere più che soluzioni da memorizzare. Esercizi diversi e variegati con situazioni di gioco da dover superare e risolvere sempre più con meno tempo a disposizione. Faccio un esempio che spero possa chiarire. Se fate un esercizio di 1c1, l'azione offensiva non può durare più di tre, quattro secondi, 2c2 direi 5, 6 secondi; 3c3 8, 9 secondi e così via. Più spazio meno tempo.
Punto tre l'errore: sugli errori di esecuzione su scelta corretta date sempre un imput positivo, pur facendo notare (con dolcezza mista a incazzatura) che l'esecuzione faceva cagare. Sugli errori di scelta interrempote l'esercizio e fate rivivere la situazione al vostro ragazzo domendando a lui quale sarebbe stata la soluzione migliore. Il più delle volte rivivendo mentalmente il percorso la scelta cambia e l'apprendimento diventa repentino.
Non per forza quello che sapete voi, lo sanno anche i vostri giocatori. E per trasferire questa conoscenza dovete aiutarli nella comprensione. Non cazziandoli e facendo discorsi (inutili) di poco impegno (se l'impegno c'era...) ma risolvendo insieme a loro il problema.
Punto quattro: non credo ai miei occhi!! "l’obiettivo è la risoluzione del problema non la forma del movimento." Non preoccupatevi se la forma non è corretta. Se il problema viene risolto va bene così. Mi viene in mente un esempio. Se uno tira di destro a sinistra o viceversa in terzo tempo o arresto, quello che è... superando in qualche modo l'ostacolo del difensore, non cazziate la gente per nulla. Il tiro ha risolto il problema?? Se si, non dite nulla. Imparate a risolvere il problema con un metodo diverso dalla vostra (anche mia intendiamoci...) limitata visione delle cose.
Grazie Guido. Già ti stimavo molto... adesso ancora di più.
martedì 30 ottobre 2007
LA FOTO CHE IN MOLTI NON AVREBBERO MAI VOLUTO VEDERE
Grazie alla collobarazione del mio testimone Stefano di Varese ecco a voi una delle immagini più inquetanti della mia giovinezza.
FOTO INEDITE DELL'8 SETTEMBRE 2007
Pubblico alcune foto giunte proprio in queste ora da Franco, allenatore di Daniela della squadra di Spirano.
sabato 27 ottobre 2007
PER RENDERE VISIBILE QUALCOSA D'IMPORTANTE
Non ho mai scritto nel dettaglio del capolavoro che la mia squadra Cadetti ha compiuto durante la stagione scorsa con il raggiungimento del podio, firmato con un bronzo a Montecatini che vale comunque come un oro.
Scrivo adesso delle sensazioni vissute nei mesi scorsi, per diversi ragioni. Uno di carattere pratico. Con l’inizio della stagione estiva a Follonica e con l’imminente matrimonio, molto del tempo dedicato alle faccende personali, come appunto aggiornare il proprio diario non potevano trovare soluzione di continuità. Due perché ho la netta sensazioni, vissuta proprio in questi giorni in modo forte, che il grande risultato che abbiamo ottenuto a Montecatini lo scorso anno sportivo possa in qualche modo aver fatto maturare nei ragazzi e in tutto l’ambiente una sorta di certezza assoluta sulla presenza di uno stile unico, inimitabile e vincente, che potrebbe portarci a nuovi risultati importanti.
Mi confidavo in questi giorni con i miei collaboratori che molte delle situazioni che stiamo vivendo in questa stagione sportiva appena iniziata, mi si erano presentate (a livello personale) nel passato già in occasioni particolarmente importanti come per esempio nell’annata dello scudetto con il gruppo 88 al Campus.
Diversa è la storia dei due gruppi. Quello di Varese nato dal minibasket con già 3 allenatori cambiati nel giro della annate under 12, under 13 e under 14 (Pinelli, Zambelli e appunto il sottoscritto). A Bergamo invece dopo le due stagioni con Raffa Martini, al gruppo 91 sono ormai legato da quattro anni, anche se abbiamo comunque guadagnato molte dei pezzi pregiati della squadra in corso d’opera.
Ma unica è la similitudine nel modo di affrontare, allenamenti, partite e se posso andare oltre, anche nel modo di intendere l’impegno della pallacanestro. Grande passione per il gioco, grande capacità di saper apprendere il meglio da tutte le situazioni e ottima attitudine al sacrificio per il proprio miglioramento e per il progredire della squadra.
Con gli 88 di Varese, arrivavo dopo l’anno abbastanza complesso e complicato passato ad allenare il gruppo cadetti 85 e 86 del Campus, ritrovando di fatto dopo pochi giorni grande serenità nello stare in palestra, ottimo feeling con la stragrande maggioranza dei ragazzi e un buon clima tecnico. Insomma tutti per uno, uno per tutti, se vogliamo usare un luogo comune. Giocavamo le partite con serenità e scioltezza rifilando venti, trenta punti a molte delle squadre che ci avrebbero dovuto dare fastidio in campionato. All’interzona qualcosa che assomiglia ad una passeggiata. E alle finali di Salsomaggiore, tralasciando la prima gara giocata con Bologna, sponda Fortitudo, in cui abbiamo palesato limiti di tenuta fisica (anche per la partenza fissata alle 7 del mattino da Varese, con la gara alle tre del pomeriggio) per il resto tutto in scioltezza fino al più venti in finale con Pesaro.
Ugualmente con il gruppo Bluorobica di quest’anno, anche se siamo solo ad inizio stagione e anche se da domani potrebbe veramente cambiare tutto, ho le stesse sensazioni di quell’anno. Tutti sanno cosa devono fare, con poco spazio a gelosie e invidie, nella consapevolezze che è vero che le squadre vincenti sono fatte da giocatori forti e bravi, ma anche che alle volte, conta di più un buona “chimica di squadra” (oddio che brutta sta definizione, ma ormai mi è uscita così) che piuttosto un ragazzo in più a rovinare il gruppo nella sua interezza e unicità.
So di essere molto egocentrico, pazzo e un po’ anche presuntuoso… ma come disse qualcuno più famoso di me: “I sogni solo la misura del nostro carattere”. Ed allenare un gruppo del genere come quello Under 17 Comark Bergamo al momento non si deve nemmeno sognare. Ci sono i fatti. Le partite. Gli allenamenti. Le facce ad uno sguardo incrociato. Beh, lasciatemi godere di ciò che rimane invisibile a molti… ma non a tutti!
Ci risentiamo tra un po’. Buona stagione.
sabato 20 ottobre 2007
MEMORIAL BARILA' - NUOVO SITO INTERNET
Nella più classica delle marchette vi propongo di visitare il nuovo sito internet del torneo cadetti che ogni anno si svolge a Varese e che nello scorso mese di aprile è arrivato come Memorial Barilà alla terza edizione.
La cosa carina è nella sezione video, tutti i resoconti filmati andati in onda sulle televisioni private e non, riguardanti l'edizione 2007.
Ecco il link: www.memorialbarila.it
venerdì 19 ottobre 2007
VINTO AL PALALIDO CON GLI UNDER 17
Nonostante i molti anni di militanza nei campionati giovanili e nonostante ne sia passata di acqua sotto i ponti in questi quasi 30 anni di onorata carriera al servizio della palla spicchi le emozioni sono ancora forti e intense.
Quella di ieri sera è stata certamente bella tosta e prorompente. Gara Under 17 d'eccellenza con il mio gruppo 91-92. Trasferta a Milano contro l'Armani Jeans. Si gioca chiaramente nella palestra secondaria del Palalido.
Battaglia portentosa e vittoria nel finale, grazie ad una percentuale nelle triple ragguardevole ed anche ad un pizzico di talento in più rispetto ai milanesi.
Vincere al Palalido da sempre una emozione particolare. Le scarpette rosse (anche se nel campo delle giovanili) hanno da sempre rappresentato per tutti i lombardi un mito.
Per il sottoscritto poi, nato e vissuto per qualche decennio sotto il Sacro Monte di Varese, battere l'Olimpia Milano rappresentava vincere lo scudetto.
Dicevo... è vero che ho molti anni di militanza e molte volte sono uscito con la testa china da sconfitte brucianti... però è altrettanto vero che quando riesci ad uscire dall'ingresso posto sul retro con il referto rosa in mano, la strada del ritorno è tutta un altra cosa!!
Poesia sull'asfalto dell'A4!!
Grazie Ragazzi.
martedì 16 ottobre 2007
RINGRAZIAMENTI TARDIVI... MA SENTITI PER L'8 SETTEMBRE
PER L'8 SETTEMBRE
Con un po' di ritardo sulla tabella di marcia sono a pubblicare la news per i ringraziamenti un po' particolari riguardanti la giornata dell'8 Settembre. E non si parla del Vday piuttosto che dell'armistizio del 43 proclamato da Badoglio, bensì del mio matrimonio con Daniela.
Innanzitutto grazie a tutti quelli che hanno in qualche modo collaborato fattivamente alla preparazione della cerimonia e della festa prima e dopo la funzione religiosa. Grazie ai miei testimoni e a quelli di Daniela che ci hanno reso la vita un po' più semplice. Grazie di cuore a Don Luigi che si è sobbarcato un bel viaggetto da Cassago Brianza (dove fa il Parrocco) per venire a sposare fino in Toscana uno dei suoi prediletti (forse). Un grazie grosso come una casa a tutti gli amici e parenti che hanno voluto condivedere con noi questa giornata particolare e per me e Daniela unica.
Spero proprio che il ricordo di questo giornata possa annoverarsi tra quelli belli e simpatici da mantenere intatti e inalterati per lungo tempo, come si fa con una foto a cui siamo particolarmente legati.
Grazie, Grazie, Grazie!
FABIO VARESE
SILVANO LUCCA
ROBERTO LUCCA
GIORGIO VARESE
PAOLO VARESE
DINO VARESE
MARIATERESA VARESE
FRANCO MALNATE
REDAELLI CASSAGO BRIANZA
PAOLO AREZZO
MASSIMO RIMINI
GIORGIA BERGAMO
ADRIANO MILANO
ROBERTO VARESE
MATTEO VARESE
STEFANIA MILANO
GIORGIO MILANO
EVERARDO VARESE
STEFANO VARESE
STEFANO VARESE
SALVATORE VARESE
MAURIZIO MASNAGO
MARIO MASNAGO
GIANNI MILANO
PAOLO LUCCA
CRISTINA LUCCA
JOSETTE LUCCA
GIOVANNI MILANO
ALDO VARESE
MAURIZIO GALLARATE
GIULIANO VARESE
GIUSEPPE FAGNANO
NUCCI VARESE
AUGUSTA MARIANO C.SE
MAURIZIO VARESE
PRIMO FOLLONICA
DON PIETRO FOLLONICA
DARIO FOLLONICA
SERGIO MONTESCUDAIO
MAURIZIO SCARLINO SCALO
NICOLA FOLLONICA
STEFANO PIOMBINO
ANDREA-ELENA FOLLONICA
SANDRA FOLLONICA
MERI FOLLONICA
LUCYNA JOZEFA FOLLONICA
NICOLETTA PIOMBINO
JOLANDA FOLLONICA
FRANCO FOLLONICA
PATRIZIA FOLLONICA
FABIO FOLLONICA
GIANNI FOLLONICA
ROBERTA FOLLONICA
RITA FOLLONICA
ANTONELLA FOLLONICA
SERENA FOLLONICA
CINZIA FOLLONICA
JADWIGA FOLLONICA
SABRINA FOLLONICA
MARILENDA FOLLONICA
MATTEO SCARLINO
LISA CECINA
MICHELA FOLLONICA
MARIA FOLLONICA
SARA GROSSETO
SIMONETTA FOLLONICA
MARIA FOLLONICA
LORE FOLLONICA
VANIA FOLLONICA
GIORGIA FOLLONICA
MIRIANA FOLLONICA
AGNIESZKA GROSSETO
EMANUELE CALDANA
NATASCIA FOLLONICA
ILARIA PESCHIERA BORR.MI
MARCO CORBETTA
ELENA CREMA
DANIELE CINISELLO BALSAMO
SARA INDUNO OLONA
FEDERICO MILANO
ANDREA AGRATE
SARA MILANO
MATTIA MERCALLO
LAURA CREVOLADOSSOLA
EROS MILANO
ANGELA PIA MILANO
FRANCESCA CORNAREDO
ILARIA VOGHERA
ILARIA TRAVACO' SICC
MARTA BARENGO
LUCA BIASSONO
FABIO SEGRATE
CAROLINA LEGGIUNO
TOMMASO ROMA
MATTEO ROMA
DORIANA MILANO
PAOLA MILANO
JACOPO MILANO
IRENE VARESE
MARIO E DIANA VARESE
PIETRO E SILVIA VARESE
FULVIO E NUCCIA AZZATE
MARIO E MARIUCCIA VARESE
PAOLO VARESE
EDOARDO MARTINENGO
ANDREA BERGAMO
GUIDO BERGAMO
MARCO BERGAMO
NICOLA BERGAMO
CLAUDIO BERGAMO
MATTIA ALME’
DAVIDE ALBINO
ROBERTO BERGAMO
MARCO NEMBRO
TOBIA BERGAMO
ANDREA TREVIGLIO
TOMMASO MELZO
SIMONE CARAVAGGIO
PAOLO BERGAMO
STEFANO E VIVIANA TREVIGLIO
ELISABETTA BERGAMO
CARLO TREVIGLIO
Innanzitutto grazie a tutti quelli che hanno in qualche modo collaborato fattivamente alla preparazione della cerimonia e della festa prima e dopo la funzione religiosa. Grazie ai miei testimoni e a quelli di Daniela che ci hanno reso la vita un po' più semplice. Grazie di cuore a Don Luigi che si è sobbarcato un bel viaggetto da Cassago Brianza (dove fa il Parrocco) per venire a sposare fino in Toscana uno dei suoi prediletti (forse). Un grazie grosso come una casa a tutti gli amici e parenti che hanno voluto condivedere con noi questa giornata particolare e per me e Daniela unica.
Spero proprio che il ricordo di questo giornata possa annoverarsi tra quelli belli e simpatici da mantenere intatti e inalterati per lungo tempo, come si fa con una foto a cui siamo particolarmente legati.
Grazie, Grazie, Grazie!
FABIO VARESE
SILVANO LUCCA
ROBERTO LUCCA
GIORGIO VARESE
PAOLO VARESE
DINO VARESE
MARIATERESA VARESE
FRANCO MALNATE
REDAELLI CASSAGO BRIANZA
PAOLO AREZZO
MASSIMO RIMINI
GIORGIA BERGAMO
ADRIANO MILANO
ROBERTO VARESE
MATTEO VARESE
STEFANIA MILANO
GIORGIO MILANO
EVERARDO VARESE
STEFANO VARESE
STEFANO VARESE
SALVATORE VARESE
MAURIZIO MASNAGO
MARIO MASNAGO
GIANNI MILANO
PAOLO LUCCA
CRISTINA LUCCA
JOSETTE LUCCA
GIOVANNI MILANO
ALDO VARESE
MAURIZIO GALLARATE
GIULIANO VARESE
GIUSEPPE FAGNANO
NUCCI VARESE
AUGUSTA MARIANO C.SE
MAURIZIO VARESE
PRIMO FOLLONICA
DON PIETRO FOLLONICA
DARIO FOLLONICA
SERGIO MONTESCUDAIO
MAURIZIO SCARLINO SCALO
NICOLA FOLLONICA
STEFANO PIOMBINO
ANDREA-ELENA FOLLONICA
SANDRA FOLLONICA
MERI FOLLONICA
LUCYNA JOZEFA FOLLONICA
NICOLETTA PIOMBINO
JOLANDA FOLLONICA
FRANCO FOLLONICA
PATRIZIA FOLLONICA
FABIO FOLLONICA
GIANNI FOLLONICA
ROBERTA FOLLONICA
RITA FOLLONICA
ANTONELLA FOLLONICA
SERENA FOLLONICA
CINZIA FOLLONICA
JADWIGA FOLLONICA
SABRINA FOLLONICA
MARILENDA FOLLONICA
MATTEO SCARLINO
LISA CECINA
MICHELA FOLLONICA
MARIA FOLLONICA
SARA GROSSETO
SIMONETTA FOLLONICA
MARIA FOLLONICA
LORE FOLLONICA
VANIA FOLLONICA
GIORGIA FOLLONICA
MIRIANA FOLLONICA
AGNIESZKA GROSSETO
EMANUELE CALDANA
NATASCIA FOLLONICA
ILARIA PESCHIERA BORR.MI
MARCO CORBETTA
ELENA CREMA
DANIELE CINISELLO BALSAMO
SARA INDUNO OLONA
FEDERICO MILANO
ANDREA AGRATE
SARA MILANO
MATTIA MERCALLO
LAURA CREVOLADOSSOLA
EROS MILANO
ANGELA PIA MILANO
FRANCESCA CORNAREDO
ILARIA VOGHERA
ILARIA TRAVACO' SICC
MARTA BARENGO
LUCA BIASSONO
FABIO SEGRATE
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TOMMASO ROMA
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DORIANA MILANO
PAOLA MILANO
JACOPO MILANO
IRENE VARESE
MARIO E DIANA VARESE
PIETRO E SILVIA VARESE
FULVIO E NUCCIA AZZATE
MARIO E MARIUCCIA VARESE
PAOLO VARESE
EDOARDO MARTINENGO
ANDREA BERGAMO
GUIDO BERGAMO
MARCO BERGAMO
NICOLA BERGAMO
CLAUDIO BERGAMO
MATTIA ALME’
DAVIDE ALBINO
ROBERTO BERGAMO
MARCO NEMBRO
TOBIA BERGAMO
ANDREA TREVIGLIO
TOMMASO MELZO
SIMONE CARAVAGGIO
PAOLO BERGAMO
STEFANO E VIVIANA TREVIGLIO
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