sabato 21 novembre 2015

DIFFICILE ESSERE UN GIOCATORE AL MEGLIO DI SE STESSI
UN GRAZIE SPECIALE A CHI FA BENE IL GIOCATORE


Uno dei post più letti del mio Blog è quello che riguarda il ruolo di genitore, per chi ha un figlio giocatore di Basket. L'articolo lo potete trovare QUI. Oggi però mi piacerebbe parlare un po' di come si può essere giovani giocatori di pallacanestro al meglio di se stessi.

Nel corso della mia ormai carriera ho visto crescere diverse generazioni di ragazzi. Ci sono differenze certe e nette per atteggiamento e modo di interpretare la vita tra una generazione ed un'altra. Non cado nel luogo comune che i ragazzi di una volta erano meglio, forse il contrario. Sono consapevole però che i ragazzi che nel 2015 hanno 14 anni sono molto diversi da quelli che allenavo nell'86 alla Pallacanestro Varese CiaoCrem e nel 1993 alla Robur et Fides o nel 2000 al Campus.

Ci sono però dei comandamenti, delle vere e proprie pietre miliari a cui tutte le generazioni sono legate per essere delle persone migliori (prima) e dei giocatori migliori (dopo).

1) Impegno-Motivazione: Senza la necessaria motivazione è inutile qualsiasi tipo di attività. Per crescere e maturare esperienze sportive e formative è necessario che la persona di cui stiamo parlando abbia chiaro che l'impegno è fondamentale a qualsiasi livello. Sia che si stia parlando di giocatori da nazionali giovanili, sia che si parli di ragazzini magari inseriti in squadre B e/o in attività prettamente ludiche. Il vero motivo delle felicità infatti non è fare quello che si vuole, ma volere quello che si fa.

2) Umiltà: Se la natura ci ha dato due orecchie e una sola lingua un motivo fondante c'è. Ascoltare, capire, comprendere, vedere, imitare, assorbire, cogliere, assimilare... sono tutti sinonimi di una capacità ricettiva che deve appartenere alle persone che vogliono migliorare e progredire. Due esempi: Mia figlia Giulia, due anni a fine dicembre. In questi mesi guarda e imita tutto, ascolta e ripete con facilità... ha una capacità di fare proprie le cose le succedono intorno che a volte mi spaventa, perchè è difficile essere sempre d'esempio. Altro esempio: Ho allenato (da vice di Vincenzo Crocetti alla DiVarese) Andrea Meneghin quando aveva 12-13 anni. Dopo qualche anno, all'apice della sua carriera Andrea Meneghin era capace di attraversare la strada e correrti incontro solo per chiederti come stavi e per salutarti perchè ti vedeva magari in giro a Biumo Inferiore (suo-mio) quartiere di Varese.

3) Resilienza: Avere capacità di resistenza e di lungimiranza sui vari aspetti della vita, la vita te la cambia. Vedere i problemi come opportunità di crescita e non come qualcosa di negativo è una forma della mente vincente e intrigante. Chi si applica in ogni occasione per progredire e migliorare una situazione, lo farà sempre per il resto della propria vita.

Non voglio esagerare nei comandamenti e mi fermo qui. Ho però da fare dei ringraziamenti a tutti quei giocatori che ho allenato nel passato che hanno fatto le cose che vi elenco, e che secondo me sono importanti per essere una bella persona e buon giocatore:

Grazie ai giocatori che salutano quando entrano in palestra. Grazie a chi sta attento con gli occhi e la mente quando l'allenatore parla. Grazie a chi quando deve uscire per un cambio, corre verso il compagno che deve entrare lo incoraggia e gli da un cinque. Grazie ai giocatori che mettono via i palloni quando non servono più. Grazie ai giocatori che si allenano al tiro anche fuori dagli orari di allenamento. Grazie ai giocatori che aiutano un compagno in difficoltà. Grazie ai giocatori che non protestano con l'arbitro. Grazie a tutti quelli che hanno anteposto il proprio tornaconto personale con quello dello squadra. Grazie a chi si sacrifica difendendo sempre sul più forte. Grazie ai giocatori che fanno bene i blocchi. Grazie a quelli che seppur giocando poco non ti fanno mai mancare il loro impegno e il loro sorriso. Grazie ai giocatori che capiscono che anche l'allenatore può sbagliare e lo comprendono. Grazie ai giocatori che nel momento decisivo fanno la cosa giusta. Grazie ai giocatori che chiedono scusa. Grazie ai giocatori che sono d'esempio per gli altri. Grazie ai giocatori che la borsa di fianco alla panchina non la buttano a caso ma le depongono in ordine di fianco al muro. Grazie ai giocatori che ti mandano gli auguri di Natale perchè sei una persona importante per loro. Grazie ai giocatori che ti chiedono di poter fare un allenamento in più. Grazie ai giocatori che in allenamento si accusano del fallo che fanno. Grazie ai giocatori che anche quando non sei più il loro allenatore non ti fanno mai mancare il loro rispetto. Grazie ai giocatori che ti guardano seduti in panchina con la voglia di entrare e dare il massimo. Grazie ai giocatori che si siedono in panchina vicino agli allenatori per ascoltare i suggerimenti detti agli altri....

    

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