giovedì 23 aprile 2009

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA FORMAZIONE CNA
COME SVOLGERE MEGLIO IL COMPITO DELLA FORMAZIONE IN ITALIA


Prendo spunto dalla partecipazione come corsista al pre-esame del corso allenatori (Milano 20.04.2009) per tornare sull'argomento della formazione degli allenatori e degli istruttori in Italia.

Nel passato ne avevo parlato già qui con una lunga elucubrazione sui possibili migliormamenti (a mio modesto parere) che il movimento poteva aver bisogno per progredire velocemente.

Mi sembra che il nuovo Consiglio Direttivo del CNA (per chi non lo sapesse composto da: Zappi, Bocci, Ticchi, Boero e Meneguzzo, visto che ogni tanto devo fare anche l'addetto stampa della Fip...) mi sembra ben intenzionato a voler in qualche maniera sistmare alcune cose dopo anni d'immobilismo generalizzato prodotto dall'era Pozzati.

Detto questo mi sembra importante dire che il pre-esame al corso del primo anno allenatore può essere una cosa utile. L'ottica di fermare fin da subito quegli allenatori di base che per numero limitato di anni (alle volte mesi) di esperienza, per capacità tecniche inadeguate o magari per poca possibilità di confronto o di tutoraggio in zone depresse cestisticamente, non siano in grado di avere quel "patrimonio genetico" indispensabile per perseguire una tessera che una volta a Bormio o a Norcia è difficile non dare.

Ammettere tutti indistintamente, far spendere un sacco di soldi per gli alberghi e per le tasse d'iscrizione, far prendere ferie, sconvolgere l'organizzazione di famiglie che devono sottostare obbligatoriamente alle regole della formazione, per poi avere anche la possibile sorpresa di una bocciatura mi sembra una follia.

La meritocrazia deve prevalere per carità (quindi se c'è uno che è stato valutato male in avvio lo si boccia), ma se il formatore CNA di turno (al pre-esame) vede che un aspiranate allenatore non riuscirà a superare il corso e i suoi step, allora meglio fermarlo subito. A quel punto meglio non sconvorgerli la vita e affinacarlo a qualche tutor (nella propria città o provincia) che lo possa far migliorare nelle lacune viste, prima di potersi ripresentare al nuovo pre-esame.

Diversamente se a un aspirante allenatore si riconsocono le doti di poter proseguire la propria formazione con il passaggio alla catgeoria superiore, allora ai corsi si fa di tutto per far migliorare: persone, formazione e passione.

I tre termini persone, formazione e passione non sono parole a caso. A mio modo di vedere spesso in questi corsi si fa di tutto per riempire gli allievi di nozioni e di convizioni (tecnichce-tattiche) andando poco a scavare invece nel passato tecnico personale degli allievi, lasciando poco sapzio al dialogo e offrendo molto spesso una sola verità assoluta. Questo è un po' quello che succede agli allenatori troppo autoritari. Allenano la squadra, tutti ascoltano, poi di fatto ognuno fa quel che vuole. Oppure peggio ancora, tutti fanno quello che dice il capo, ma con paura.

Questo aspetto è per me importante. E' facile per il corsista di turno fare la bella faccia davanti, durante il tirocinio, svolgendo il compitino assegnato andando poco fuori dalle righe, ma di fatto interiorizzando poco o nulla di quello che viene proposto dalla cattedra di turno, mentre mi sembrerebbe più efficace svolgere una formazione di tipo attivo.

Se la finalità generale del CNA è quella di trasformare l'insegnamento della pallacanestro da una procedura di trasmissione di conoscenze consolidate nella costruzione di ambienti di apprendimento dove gli aspiranti allenatori guidino, incoraggino e supportino i giocatori nella costruzione di una conoscenza allargata dei fondamentali e dei contenuti tattici del gioco, dobbiamo modificare i sistemi di formazione di questi nuovi futuri allenatori.

In poche parole non possiamo pensare di migliorare i nostri giocatori se non miglioriamo i nostri allenatori. E in questi senso migliorare la formazione che per decenni è stata: "io sono l'istruttore ti dico delle cose scritte sul libro, tu sei l'alunno e le devi imparare a memoria e poi ripeterle" finchè sarà così non andremo da nessuna parte.

Detto questo... mi sto dilungando un po' troppo... l'ultima idea è una proposta che Silvio Devicenzi (Formatore CNA a Bergamo) mi ha fatto poco tempo fa. Tutte le persone che svolgono qualsiasi compito formativo e non, in ambito pallacanestro (dirigenti di società, allenatori, arbitri, ufficiali di campo, dirigenti federali...) dovrebbero svolgere il primo corso di base (allievo allenatore) obbligatoriamente. Chi vuole proseguire nella carriera di coach dovrà poi sostenre un esame, mentre per gli altri sarà riconosciuta la presenza al corso con un attestato (obbligatorio per avere la tessera gare come dirigente o come arbitro) ma migliorare la formazione anche degli addetti ai lavori e non solo degli allenatori mi sembra passo fondamentale per progredire nel nostro movimento.

Alla prossima.

1 commento:

Riccardo ha detto...

Come sempre hai colto nel segno.