Si è svolta una nuova riunione a Bologna con i Responsabili dei Settori Giovanili di Serie A con i vertici della FIP ad ascoltare le proposte portate all'attenzione un po' di tutti.
Riduzione drastica dell'attività delle Nazionali Giovanili e revisione del Trofeo Bulgheroni i due temi più trattati dai presenti.
Alcuni allenatori delle Società maggiori hanno portato all'attenzione di Maifredi, Cardullo e Faraoni la necessità di ridurre l'attività delle squadre nazionali per incompatiblità che queste attività hanno con il rendimento scolastico dei ragazzi coinvolti.
A volte 20-30 giorni di scuola portati via dalla Nazionale in più 20-30 giorni portati via dalle esigenze e dell'attività del club sono troppi per essere sostenuti dai ragazzi in questione.
Il problema è alquanto complesso e di difficile soluzione però propongo un paio di considerazioni:
1) ho l'idea che sia da una parte (allenatore di società) sia dall'altra (allenatori-dirigenti del SSNM) si faccia di tutto per ostacolare il lavoro dei colleghi. In pratica poca stima reciproca per il lavoro svolto sugli atleti.
Sarebbe auspicabile invece cercare di trovare quell'armonia e quella comunione d'intenti che diventa indispensabile per poter migliorare un giocatore di altro profilo. Se non ci fosse tutta questa gelosia insomma sarebbe meglio...
Oltretutto il pensiero per cui i ragazzi che alleno sono miei ragazzi (errore che a volte faccio anch'io) se da un lato aiuta lo spirito di appartenenza ad un gruppo che ha cmq obiettivi comuni, dall'altro ci dovrebbe far ricordare invece che i ragazzi che allenaimo appartenengono alle nostre società sportive a cui noi cmq siamo legati solo da un contratto (scritto o verbale poco importa) ma senza nessun riferimento di proprietà sui giocatori e sopratutto che i ragazzi non appertenegono di fatto a nessuno se non a loro stessi.
2) gli allenatori di società si lamentano della pochezza del confronto a carattere regionale e nazionale negli incontri settimanale nei vari campionati? Cosa c'è di meglio allora della partecipazione ad allenamenti e tornei di alto livello con la Nazionale in cui questi ragazzi di sicuro futuro possano confrontarsi con il meglio che c'è in europa...??
3) gli allenatori della nazionali dovrebbero a mio avviso prendere parte (con la propria assidua presenza) agli allenamenti e partite dei vari giocatori interessati durante lo svolgimento dell'attività normale di club, quella di tutti i giorni, per meglio capire il ruolo di ognuno dei prospetti conclamati adeguandosi anche a problematiche relative alla crescita, alla maturazione e anche al rendimento scolastico di ognuno. Invece poco o nulla di tutto questo. Le valutazioni sui giocatori vengono fatte per telefono... e poi partono i raduni. Quindi troppo poca presenza sul territorio, nonostante la bella idea dei referenti tecnici territoriali...
4) in ultimo pochi dirigenti che sappiano realmente mettere mano e dare impulsi positivi a tutta questa attività. Faccio il bell'esempio di Biella. La squadra allenata di Federico Danna Under 19 gioca in C/2. Grande cosa. Questi ragazzi sperimentano sul campo ogni giornata del proprio campionato un effettivo e repentino migliormamento. Questa scelta è una bella scelta fatta a tavolino da allenatori e dirigenti con la testa sulle spalle. Altro esempio: Aver messo Melli in prima squadra dando del minutaggio importante al giovane reggiano, poteva ad inizio anno essere quantomeno azzardato. Invece questa scelta fatta dai dirigenti di reggio emilia è risultata essere molto utile sia a Niccolò che alla Società.
In realtà molti dirigenti si riempiono la bocca con la propria attività... ma di fatto facendo poco per la base... la Lega scrive che sono stati investiti 10 milioni di euro per l'attività giovanile, quando tutti sanno che di questi 10 milioni, tre sole Società in Italia ne spendono praticamente la metà già loro, reclutando il melgio con i relativi costi alle stelle...
Insomma... idee poche e per lo più confuse!!
Per quanto riguarda invece il Trofeo Bulgheroni gli allenatori presenti hanno posto l'accento sulla effettiva possibilità di smettere di creare avvenimenti del genere che di fatto a loro avviso creano agonisomo esasperato non rispettando l'età anagrafica ed evolutiva dei giovani atleti.
Sapete già come la penso ma aggiungo:
1) tenere i nostri ragazzi chiusi nelle nostre palestre fino a 15 anni a fare fondamentali individuali, fa perdere a questi giovani atleti un periodo florido e molto istruttivo per il proprio migliormamento... e non parlo a livello di tecnica. Far sperimentare con continuità e attitudine esperienze formative e agonistiche e di vita comunitaria di alto profilo come possono essere tornei in giro per l'itlaia e finali... fortifica la persona, rende più maturo un carattere che si sta formando... e di sicuro comunque non deprime la mente di questi ragazzi!!
2) tutti quelli che hanno un figlio sanno che a 8-9-10 anni i bambini chiedono di poter fare le prime partite... chiudeono un confronto con avversari dello stesso livello.... chiedono di poter sperimentare!!
Lo chiedono loro perchè si divertono e perchè imparano. S'impara a giocare, s'impara a vincere e soprattutto a perdere, s'impara a confrontarsi...
Ma se la nostra scelta politica chiude la possibiltà a questa prospettiva che fine faremo.
3) a 14 anni questi ragazzi, sotto certi aspetti, la sanno già molto più lunga di noi. Dobbiamo infatti anche prendere in considerazioni che se in qualche maniera non riusciamo a soddisfare le loro esigene e le loro richieste, questi ultimi cercherenno altre strade, come il cambio per esempio della propria pratica sportiva, o altre strade... per soddisfare queste necessità.
Appena possibile, in previsione della definitiva stesura delle disposizioni organizzative per il prossimo anno, cercherò un ampio consenso tra società e allenatori interessati per il ripristino delle finali Under 14. Chi volesse partecipare a questa proposta concreta può farlo scrivendo al mio indirizzo di posta elettronica: andrea.schiavi at libero. it
4 commenti:
Sottoscrivo in toto.
Francesco Benedetti
Resp. Sett. Giov.
Reyer Venezia
Mi trovo in gran parte d'accordo con le tue puntualizzazioni ai verbali di riunione, inoltre ho a cuore anche la questione Bulgheroni (sia a livello provinciale che nazionale) un torneo che ha dato sempre ottima competitività.
nel mio piccolo sono a disposizione x qualsiasi iniziativa o discussione in merito.
CIAO
Cristian (Pall. Como)
Sottoscrivo tutto.
Antonio Merola
da Caserta.
Concordo in pieno con i punti indicati in questo articolo,
i ragazzi hanno bisogno già
a 13 anni di confrontarsi
con
realtà a livello nazionale,
hanno bisogno di imparare a perdere e rispettare l'avversario sempre.
I ragazzi imparano a fare gruppo alla convivenza nelle stesse camere.
Sta secondo me, poi ai genitori
a dare gli impulsi giusti per riuscire bene a scuola, nonostante i numerosi impegni, perché con un po' di sacrificio, che non fa male si possono fare entrambi le cose.
fc
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