venerdì 7 ottobre 2011

CONSEGNA ATTESTATI DI FREQUENZA AI CORSISTI
"GESTIRE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE E REALIZZARE PROGETTI EDUCATIVI"

Da ottobre 2011 fino a giugno 2012 ho frequantato il primo corso di perfezionamento organizzato dall'Università di Bergamo: "Gestire Organizzazioni Sportive, Realizzare Progetti Educativi".

E' stata una esperienza molto positiva, sia in termini didattici in quanto i vari docenti che si sono susseguiti durante il corso hanno dato spunti di riflessione e di analisi molto interessanti, sia perchè durante il corso sono nati molti momenti di confronto con gli altri corsisti, molti operatori sul territorio in varie discipline sportive, potendo aprire dibattiti funzionali a comprendere meglio il sistema.

Idee sparse del corso:

1) Sport come idea di salute, ma non come assenza di malattia, ma come investimento sulla propria persona per il suo benessere. Attraverso lo Sport miglioriamo (o dovremmo migliorare) la salute fisica, la salute psicologica e la salute sociale. Nel mondo moderno c'è molta specializzazione. Così anche nello Sport. I problemi e i processi vengono segmentati e analizzati in modo specifico. I ragazzi inseriti in questi diversi ambienti (famiglia, scuola, società sportiva, oratorio, amici, facebook...) vivono in questi ambienti di crescita in modo diversificato, spesso con regole diverse, se non opposte e l'equilibrio delle persone più deboli viene a mancare. Recuperare la globalità delle persone è obiettivo anche dello Sport, altrimenti l'esperienza che offriamo diventa solo funzionale ad una parte della vita delle persone che abbiamo in palestra e non allo sviluppo completo delle persone che stiamo crescendo.

2) In una Società che pensa di essere evoluta il Dirigente Scolastico dovrebbe programmare la propria attività didattica anche insieme al Dirigente Sportivo. La scuola pur provando a innovarsi sotto questo aspetto, fatica ancora a capire l'importanza dell'ambiente educativo dove lo Sport è inserito e non capisce proprio che spesso l'unico percorso nei casi più problematici d'integrazione sociale è proprio lo Sport. Ma tant'è che molti dei miei giocatori sono costretti a mentire ai propri professori non dichiarando proprio che sono stati assenti da scuola perchè sono andati a giocare una Finale Nazionale o un Interzona. I professori non capirebbero il senso, il motivo, l'importanza della cosa per il ragazzo e la conseguenza immediata sarebbe una speciale cura di dissuasione allo Sport.

3) Cos'è lo Sport: è una esperienza antropologica che fa e che crea cultura (fisica, letteraria, politica...). E' basiliare sapere perchè i miei giocatori fanno sport e perchè quello specifico sport e non un altro (orientamento). Lo Sport è una combinatoria matematica, dovendo comprendere delle regole e "leggere" delle situazioni. Lo Sport sviluppa apprendimento e crea una esperienza sociale importante. Lo Sport crea dipendenza all'adrenalina... (è forse per questo che non potrò mai smettere di allenare... mi mancherebbe troppo) e negli ultimi anni da possibilità anche economiche di futuro e lavoro.
L'allenatore dovrebbe conoscere tutte queste cose in funzione del proprio atleta, giocatore, ragazzo.

4) Nel passato il rapporto di lavoro, azienda-lavoratore era un matrimonio spesso che durava tutta la vita. Si entrava in banca a 23 anni e si usciva a 60. Trasferendo questo esempio nello Sport moderno, possiamo notare come anche nello sport giovanile di buon livello la ricerca da parte degli Atleti (e dei loro genitori a volte) del miglior posto dove allenarsi, giocare e vivere la propria pratica sportiva è diventata consuetudine forte e condivisa da tanti. Nel passato un ragazzino bravo a giocare a qualsiasi sport iniziava nel proprio paese e spesso finiva li. Adesso a 15-16 anni le esperienza sportive sono tante e ci ritroviamo dei giovani veterani dello Sport con cambi di Società, trasferimeti, opzioni, prestiti... già in tenera età. Non è che la cosa sia negativa a prescindere, però dobbiamo (come educatori, allenatori, dirigenti) capire e entrare nel merito dell'evoluzione personale degli atleti che scelgono questa strada per migliorare.

Beh, qualche spunto di riflessione del corso l'ho scritto. Proprio nella giornata di mercoledì 5 ottobre l'Università ha consegnato ai vari corsisti l'attestato di frequanza del Corso (qui sotto). Il secondo corso prenderà il via a novembre e le iscrizioni scadranno il 18 ottobre. Per chi volesse avere informazioni, si possono recupare sul sito provinciale della FIP di Bergamo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Ma tant'è che molti dei miei giocatori sono costretti a mentire ai propri professori non dichiarando proprio che sono stati assenti da scuola perchè sono andati a giocare..."
Mio figlio Alberto, Under 17 a Genova. 3^ liceo classico (o 1^ liceo, non si sa più come dire..), 4 allenamenti a settimana, nuovo prof di greco che lo "attacca" per questa "esagerata" attività sportiva perchè aveva fatto 1 SBADIGLIO durante la sua lezione e Alberto alla sua domanda "Ti annoi?" aveva risposto con un semplice "Sono un pò stanco...." Gli ho parlato, convocata dopo una prima versione "disastrosa", e lo scambio di idee, come previsto, è stato scambio di vedute diametralmente opposte sulla questione "impegno sportivo". Parlando con altri ragazzi che questo prof. già lo avevano avuto e con amici insegnanti, per un parere, un consiglio, sono rimasta "basita" quando mi sono sentita dire "dì ad Alberto che gli faccia credere che aveva ragione, e che si allena di meno per studiare di più...perchè lui è così e non cambia idea...." L'impressione è che siete (siamo) ancora troppo pochi....con stima Luciana