giovedì 17 novembre 2011

PUBBLICATA INTERVISTA D'INIZIO STAGIONE
DA BLUOROBICA.COM: STAGIONE 2011-2012


Qualche giorno fa abbiamo pubblicato sul sito bluorobica.com delle interviste ai vari allenatori del nostro Settore Giovanile. Ripropongo la mia...

Mi presento: Sono Andrea Schiavi, da otto anni Responsabile del Settore Giovanile Bluorobica e quest'anno insieme ad uno staff sempre più nutrito e valido cercherò di allenare i gruppi Under 17 e Under 15 d'eccellenza. Durante la stagione poi seguirò ovviamente con interesse anche tutte le altre Squadre Giovanili della nostra Società.

Aspettative? Un mio "prezioso" maestro, Allenatore di Pallacanestro anche lui, Gianni Asti, ad ogni inizio stagione quando allenavo a Varese, diceva spesso che gli obiettivi della stagione potevano essere essenzialmente tre: Migliorare i Fondamentali degli Atleti; Migliorare l'Immagine della Società e, se possibile, Migliorare i Risultati rispetto alla stagione precedente. Penso proprio che questi tre obiettivi possano ben rappresentare anche quanto stiamo programmando di fare in Bluorobica per la stagione in corso. Abbiamo a cuore lo sviluppo tecnico-tattico dei ragazzi del nostro Settore Giovanile, salvaguardando talento individuale e stimolando le varie personalità ad emergere. Per quanto possibile proveremo a rendere l'immagine di Bluorobica sempre più un esempio di come si possa fare bene Settore Giovanile con umiltà e dedizione e poi con il talento individuale dei nostri giocatori e la forza di gruppo delle nostre squadre proveremo anche a vincere più partite possibili nelle varie competizioni agonistiche.

Che cosa vorresti che i tuoi giocatori prendessero da te e cosa invece non vorresti che prendessero? Nel corso della mia carriera di allenatore ho cambiato molto il mio modo d'intendere l'insegamento della Pallacanestro. Sono partito ad inizio carriera, come ogni giovane rampante a pensare di poter cambiare il mondo grazie alle idee che avevo. Poi mi sono accorto che spesso i contenuti che volevo far passare difficilmente avevano presa sulla gente che avevo in palestra. Grazie ad una stagione particolarmente difficile a Varese ho iniziato a pensare il tutto in maniera diversa. E poi un giorno un ragazzo che allenavo, con un bel discorsetto, mi ha aperto gli occhi. Da quel giorno ho provato a mettermi a servizio delle persone che allenavo e non viceversa. Ho provato più che ad interpretare il ruolo dell'allenatore dispensando concetti, nozioni, regole... ad assecondare richieste, bisogni, necessità delle persone che avevo di fronte. Beh, anche se il pecorso non è mai finito ed è certamente difficoltoso sia nei contenuti da vivere che negli atteggiamenti da tenere, devo dire che si è aperto decisamente un mondo nuovo. Direi che se i "miei" giocatori riuscissero (sforzandosi) a pensare quello che può pensare la persona che gli sta davanti o a fianco, non fidandosi solo del proprio ego, sarebbe una gran cosa.

Per le cose da non prendere del sottoscritto basta guardare il filmato delle partita al Torneo Barilà a Varese con gli Under 17 contro Zagabria di qualche anno fa. Un deficente indemoniato che se la prende con tutto il mondo... per poco o nulla.

Se dovessi scegliere un allenatore "famoso" che possa rappresentare il tuo modo ideale di allenare, chi sarebbe? Ho imparato tanto dagli Allenatori che ho potuto vedere in palestra ogni giorno nel corso della mia carriera. Vivendo per diversi anni a contatto con la serie A al Campus ho visto metodologia e modi di fare di tanti importanti Allenatori, oltre ovviamente ai bravissimi colleghi con cui ho collaborato non solo a Varese ma anche a Bergamo, Treviglio... con le Selezioni Regionali e ultimamente anche con le Nazionali Giovanili. Anche qui all'inizio della carriera è normale trarre spunti da quanto vedi dagli altri. Replichi di volta in volta la situazione che pensi sia migliore in quel contesto prendendo spunti da esperienze passate. Da un po' di anni a questa parte ho smesso di replicare e con apparente irragionevolezza cerco di adattare il mondo a me stesso. Non farò forse la carriera che potenzialmente potrei fare a comportarmi come da manuale, però mi sento bene, mi diverto molto a stare in palestra e sono felice.

Il fondamentale che ti piace insegnare di più e perchè? Ovviamente la Difesa è il fondamentale a cui tengo particolarmente... e che mi piace allenare in palestra (sic!). Scherzo! Nota a margine: Leggo e sento da più parti che in Bluorobica non si insegna a difendere. Spero che sia solo una valutazione superficiale di non addetti ai lavori, perchè è facile capire che il punteggio basso non sia sinonimo sempre e comunque di buona difesa, ma più semplicemente di minor numero di possessi o di eventualmente poca qualità offensiva. Detto questo che poco c'entra con la domanda, penso che il Passaggio rappresenti il fondamentale che può veramente fare la differenza tra un buon giocatore e un ottimo giocatore. E' per questo che quando alleno le mie squadre cerco di farne capire l'importanza e l'utilità. Di solito chi fa canestro vede aumentare la propria autostima già in maniera intrinsica per la riuscita di una giocata. Apprezzare un buon passaggio premiando chi lo compie è atto dovuto per Allenatori che hanno a cuore tutte le parti dell'insieme.

Un sogno da realizzare a breve con la tua squadra? Qualcuno più famoso di me diceva che "I sogni sono la misura del nostra carattere". Bluorobica da un po' di anni, con i risultati ottenuti sul campo, sta facendo sempre il massimo per mantenersi nell'elite del Basket Giovanile che conta davvero, dimostrando determinazione, qualità e grande carattere. Aver vissuto negli ultimi due anni i percorsi (molto differenti) delle Finali Scudetto a Vasto con gli Under 17 nel 2010 e a Caserta con gli Under 15 nel 2011, mi ha spesso portato a domandarmi cosa avrei fatto se quelle partite di finale le avessimo vinte. Le risposte reali purtroppo non ci sono perchè le abbiamo perse, però, nel prossimo imminente futuro spero proprio che, anche grazie a Raffa che dal cielo ci darà una mano, si possa riuscire a rispondere alla domanda di cui sopra.

Buon Basket a Tutti.

venerdì 7 ottobre 2011

CONSEGNA ATTESTATI DI FREQUENZA AI CORSISTI
"GESTIRE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE E REALIZZARE PROGETTI EDUCATIVI"

Da ottobre 2011 fino a giugno 2012 ho frequantato il primo corso di perfezionamento organizzato dall'Università di Bergamo: "Gestire Organizzazioni Sportive, Realizzare Progetti Educativi".

E' stata una esperienza molto positiva, sia in termini didattici in quanto i vari docenti che si sono susseguiti durante il corso hanno dato spunti di riflessione e di analisi molto interessanti, sia perchè durante il corso sono nati molti momenti di confronto con gli altri corsisti, molti operatori sul territorio in varie discipline sportive, potendo aprire dibattiti funzionali a comprendere meglio il sistema.

Idee sparse del corso:

1) Sport come idea di salute, ma non come assenza di malattia, ma come investimento sulla propria persona per il suo benessere. Attraverso lo Sport miglioriamo (o dovremmo migliorare) la salute fisica, la salute psicologica e la salute sociale. Nel mondo moderno c'è molta specializzazione. Così anche nello Sport. I problemi e i processi vengono segmentati e analizzati in modo specifico. I ragazzi inseriti in questi diversi ambienti (famiglia, scuola, società sportiva, oratorio, amici, facebook...) vivono in questi ambienti di crescita in modo diversificato, spesso con regole diverse, se non opposte e l'equilibrio delle persone più deboli viene a mancare. Recuperare la globalità delle persone è obiettivo anche dello Sport, altrimenti l'esperienza che offriamo diventa solo funzionale ad una parte della vita delle persone che abbiamo in palestra e non allo sviluppo completo delle persone che stiamo crescendo.

2) In una Società che pensa di essere evoluta il Dirigente Scolastico dovrebbe programmare la propria attività didattica anche insieme al Dirigente Sportivo. La scuola pur provando a innovarsi sotto questo aspetto, fatica ancora a capire l'importanza dell'ambiente educativo dove lo Sport è inserito e non capisce proprio che spesso l'unico percorso nei casi più problematici d'integrazione sociale è proprio lo Sport. Ma tant'è che molti dei miei giocatori sono costretti a mentire ai propri professori non dichiarando proprio che sono stati assenti da scuola perchè sono andati a giocare una Finale Nazionale o un Interzona. I professori non capirebbero il senso, il motivo, l'importanza della cosa per il ragazzo e la conseguenza immediata sarebbe una speciale cura di dissuasione allo Sport.

3) Cos'è lo Sport: è una esperienza antropologica che fa e che crea cultura (fisica, letteraria, politica...). E' basiliare sapere perchè i miei giocatori fanno sport e perchè quello specifico sport e non un altro (orientamento). Lo Sport è una combinatoria matematica, dovendo comprendere delle regole e "leggere" delle situazioni. Lo Sport sviluppa apprendimento e crea una esperienza sociale importante. Lo Sport crea dipendenza all'adrenalina... (è forse per questo che non potrò mai smettere di allenare... mi mancherebbe troppo) e negli ultimi anni da possibilità anche economiche di futuro e lavoro.
L'allenatore dovrebbe conoscere tutte queste cose in funzione del proprio atleta, giocatore, ragazzo.

4) Nel passato il rapporto di lavoro, azienda-lavoratore era un matrimonio spesso che durava tutta la vita. Si entrava in banca a 23 anni e si usciva a 60. Trasferendo questo esempio nello Sport moderno, possiamo notare come anche nello sport giovanile di buon livello la ricerca da parte degli Atleti (e dei loro genitori a volte) del miglior posto dove allenarsi, giocare e vivere la propria pratica sportiva è diventata consuetudine forte e condivisa da tanti. Nel passato un ragazzino bravo a giocare a qualsiasi sport iniziava nel proprio paese e spesso finiva li. Adesso a 15-16 anni le esperienza sportive sono tante e ci ritroviamo dei giovani veterani dello Sport con cambi di Società, trasferimeti, opzioni, prestiti... già in tenera età. Non è che la cosa sia negativa a prescindere, però dobbiamo (come educatori, allenatori, dirigenti) capire e entrare nel merito dell'evoluzione personale degli atleti che scelgono questa strada per migliorare.

Beh, qualche spunto di riflessione del corso l'ho scritto. Proprio nella giornata di mercoledì 5 ottobre l'Università ha consegnato ai vari corsisti l'attestato di frequanza del Corso (qui sotto). Il secondo corso prenderà il via a novembre e le iscrizioni scadranno il 18 ottobre. Per chi volesse avere informazioni, si possono recupare sul sito provinciale della FIP di Bergamo.

mercoledì 5 ottobre 2011

DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA'
LIFE SKILLS EDUCATION IN SCHOOLS


Ho sentito parlare solo di recente delle "Life Skills", durante una delle lezioni durante il Corso di Perfezionamento che ho svolto presso l'Università di Bergamo. Le "Life Skills sono l'insieme di abilità personali e relazionali che servono per governare i rapporti con il resto del mondo e per affrontare positivamente la vita quotidiana, "competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità", abilità e competenze "che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana.

Il "nucleo fondamentale" di life skill è costituito da:

01. Capacità di leggere dentro se stessi (Autocoscienza): conoscere se stessi, il proprio carattere, i propri bisogni e desideri, i propri punti deboli e i propri punti forti; è la condizione indispensabile per la gestione dello stress, la comunicazione efficace, le relazioni interpersonali positive e l'empatia;

02. Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri (Gestione delle emozioni): "essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento" in modo da "riuscire a gestirle in modo appropriato"e a regolarle opportunamente;

03. Capacità di governare le tensioni (Gestione dello stress): saper conoscere e controllare le fonti di tensione "sia tramite cambiamenti nell'ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi";

04. Capacità di analizzare e valutare le situazioni (Senso critico): saper "analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole", riconoscendo e valutando "i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l'influenza dei mass media";

05 Capacità di prendere decisioni (Decision making): saper decidere in modo consapevole e costruttivo "nelle diverse situazioni e contesti di vita"; saper elaborare "in modo attivo il processo decisionale può avere implicazioni positive sulla salute attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano";

06 Capacità di risolvere problemi (Problem solving): saper affrontare e risolvere in modo costruttivo i diversi problemi che "se lasciati irrisolti, possono causare stress mentale e tensioni fisiche";

07 Capacità di affondare in modo flessibile ogni genere di situazione (Creatività): saper trovare soluzioni e idee originali, competenza che "contribuisce sia al decision making che al problem solvine, permettendo di esplorare le alternative possibili e le conseguenze delle diverse opzioni";

08 Capacità di esprimersi (Comunicazione efficace): sapersi esprimere in ogni situazione particolare sia a livello verbale che non verbale "in modo efficace e congruo alla propria cultura", dichiarando "opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti, ascoltando con attenzione gli altri per capirli, chiedendo, se necessario, aiuto;

09 Capacità di comprendere gli altri (Empatia): saper comprendere e ascoltare gli altri, immedesimandosi in loro "anche in situazioni non familiari", accettandoli e comprendendoli e migliorando le relazioni sociali "soprattutto nei confronti di diversità etniche e culturali";

10 Capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo (Skill per le relazioni interpersonali): sapersi mettere in relazione costruttiva con gli altri, "saper creare e mantenere relazioni significative" ma anche "essere in grado di interrompere le relazioni in modo costruttivo"

Ogni educatore e in questo senso anche ogni istruttore e allenatore di pallacanestro, dovrebbe conoscere le "Life Skills" e preoccuparsi di perpetuare nel tempo esercizi che possano essere funzionali anche al miglioramento, non solo della tecnica, ma anche di come risolvere un problema, di come essere in grado di comunicare efficacemente, di come gestire le proprie emozioni...

Sono tutte cose che oltre a migliorare il giocatore, l'atleta, il cestista... possono e devono migliorare la persona nel suo complesso. E tutto ciò mi sembra una gran cosa.

INIZIA LA STAGIONE AGONISTICA 2011-2012
COSA C'E' DI MEGLIO DI UN BUON ARBITRAGGIO?

Con l'inizio dei campionati giovanili, inizia anche il rapporto odio-amore con gli arbitri della nostra regione e non solo. In ogni occasione mi riprometto di cercare di avere un comportamento corretto, cordiale e utile al sistema. Poi però spesso l'agonismo, il poco sangue che arriva al cervello e tante altre cose... ti fanno fare e dire delle cose che sarebbe meglio non fare e non dire.

Ognuno di noi dovrebbe riflettere sulle condizioni difficili in cui gli arbitri possono operare durante la loro attività, oltretutto negli ultimi tempi avendo avuto a che fare con la formazione dei giovani arbitri nei vari progetti come Lombardia, viene naturale provare ad avere comportamenti più responsabili.

Le condizioni per fare un passo in avanti tutti quanti su questo tema ci sono. Spero solo, nonostante le tante partite da allenare durante l'anno, di riuscire negli intenti pre-stagionali.

In bocca al lupo.

martedì 4 ottobre 2011

COSA C'E' DI PIU BELLO CHE FAR EMERGERE LE DOTI DELLE PERSONE CHE CI STANNO ACCANTO

In un mondo in cui ognuno di noi vorrebbe insegnare qualcosa ad un altro, mi rendo sempre più conto che spesso la vera capacità di riuscire ad entrare nell'intimo di quacuno, insegnando qualcosa di vero, sta nel guardare, ascoltare e riconoscere nell'altro le cose belle e meritevoli che risiedono già dentro di lui e che vorremmo emergessero.

Spesso mi perdo in grandi discorsi e in spiegazioni futili, sia in termini tecnici che tattici che di atteggiamento sul modo di essere persone e atleti, ma in realtà non mi rendo conto che le cose che dico, chi mi sta di fronte, le sa già. Le ha già dentro di se.

Il vero modo quindi di educare è quello di riuscire a tirare fuori quello che è già dentro le persone con cui abbiamo a che fare.

Mi devo convicere di questo e nonostante la normale voglia o necessità narcisista di far risaltare al centro dell'attenzione il mio modo di essere, la mia parsonalità e/o la mia conoscenza (più o meno approfondita), scavare nel profondo delle persone, ricercando doti e attitudini da far emergere, è compito necessario per ritrovarsi un giorno con la soluzione in mano e con una persona migliore di fronte.

Cosa c'è di più bello nel vedere emergere le doti delle personi che ci stanno accanto?

RAFFA MARTINI... PER SEMPRE CON NOI!
DOVUNQUE TU SIA IN QUESTO MOMENTO

martedì 30 agosto 2011

RAFFAELE E GIULIA... PER SEMPRE CON NOI!
SAREBBE BELLO SAPERE CHE...


La morte non è niente.

Sono solamente passato dall'altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.

Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.

Prega, sorridi, pensami!

Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.

La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.

Perchè dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e della tua mente, solo perchè sono fuori dalla tua vista?

Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.

Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai le tenerezza purificata.

Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

Sant'Agostino

domenica 10 aprile 2011

CORSO DI AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO
ANDREA SCHIAVI E ANDREA MOLINA A MANTOVA

Dal sito del Comitato Provinciale di Mantova


Giovedì 14/04/2011 si terrà un Clinic per Allenatori organizzato dal CNA di Mantova in collaborazione con la società Basket 2000 San Giorgio, presso Palestra Scuole Medie (Piazza 8 Marzo) San Giorgio, MN dalle ore 20.45.

Relatori:

Coach Andrea Schiavi
Preparatore Andrea Molina

Argomento: Allenamento integrato: concetti, prospettive e sviluppo.

Il Clinic è gratuito e da diritto all'assegnazione di 1 punto PAO.
Si chiede ai partecipanti di di presentarsi al Palazzetto dalle ore 20.15.
Durata del Clinic dalle 20.45 alle 22.45 circa.

Alla fine del Clinic sarà rilasciato opportuno attestato.

CORSO DI AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO
ANDREA SCHIAVI E ANDREA MOLINA A PADOVA


Dal sito internet del Comitato Regionale del Veneto

Lunedì 11 aprile 2011 a Padova dalle ore 20:30 alle ore 22:00, presso la palestra Comunale Polivalente di via Lucca, si svolgerà una lezione tecnica gratuita per i tesserati C.N.A. che rientra nel Programma di Aggiornamento Obbligatorio (P.A.O.) e per la quale il C.N.A. nazionale ha riconosciuto l'assegnazione di n° 1 credito.


Alla riunione, organizzata dalla Commissione C.N.A. provinciale di Padova in collaborazione con l’associazione sportiva Run&Jump, saranno presenti -in qualità di relatori- coach Andrea Schiavi e Andrea Molina, rispettivamente Responsabile Tecnico Territoriale e Preparatore Fisico Territoriale della Lombardia.

Il tema trattato nel corso dell’incontro è “L’allenamento integrato: concetti, prospettiva, sviluppo”.

Le operazioni di accreditamento inizieranno alle ore 20:00. Al termine della riunione, previsto per le ore 22:00 (circa), i partecipanti potranno firmare il foglio presenza e ritirare l'attestato P.A.O.

Quanti interessati sono invitati ad utilizzare la procedura d’iscrizione presente nella propria “area personale” del sistema FIPonline.

mercoledì 16 marzo 2011

UN PENSIERO PER L'AMICO TARCISIO VAGHI
"TARCI, VIVI NEI NOSTRI CUORI..."


Ogni giorno, più volte al giorno, la mente corre a te.
Al tuo sorriso, alla tua energia, alla tua forza.
Alle mail e alle chiacchierate al telefono tra te e Andrea. Alla tua voce che rimbomba nel telefono. Alle chattate e a facebook. Al coraggio che mi hai trasmesso per Giulia, che si è ammalata pochi mesi dopo di te.
Penso all’ultimo cuoricino lasciato sulla tua bacheca… Non hai fatto in tempo a mettere il tuo “Mi piace”.
Quando Andrea me l’ha detto, oltre alla rabbia, al magone, alla tristezza.. Il terrore ha pervaso il mio stato d’animo: “Se non ce l’ha fatta lui, non può farcela nessuno”.
E subito tu arrivi a “bacchettarmi”.
In sogno.
Domenica notte. Che persona fortunata sono.
Dici che i giornali hanno sbagliato.
Sei vivo.
Sei bellissimo, ma ancora malato. Non vuoi che io e andrea ti abbracciamo troppo, perché hai i valori molto bassi.
Ma io non resisto e ti riempio di baci.
Sorridi.
Dobbiamo andare, non so dove.
Mi sveglio troppo presto, senza salutarti. Come nella vita reale.
Dopo il primo momento di disperazione ho capito.
Non te ne sei andato.
Vivi nel nostro cuore.
Noi viviamo e vivremo anche per te.
<3
Daniela

mercoledì 2 marzo 2011

ADDIO A TARCISIO ALLENATORE E GENTILUOMO
ORA ABBIAMO UN ANGELO IN PIU' IN CIELO




"Vivere nei cuori che lasciamo dietro di noi non è morire"

Funerali venerdì ore 10.00 presso la Chiesa di Cerro Maggiore in Via Vittorio Emanuele II

giovedì 10 febbraio 2011

RADUNO INTERREGIONALE PQN A VALENZA
GIUDIZIO INEQUIVOCABILE: OTTIMA ESPERIENZA

Dal 2 al 6 di febbraio sono stato a Valenza per conto del Settore Squadre Nazionali nell'ambito del Raduno del Progetto di Qualificazione Nazionale riguardante l'annata 1997. Quattro giorni di allenamenti e partite con il solo scopo di valutare i ragazzi presenti, dando qualche indicazione tecnica in più rispetto agli allenamenti del proprio club. Come allenatore del gruppo è stato molto bello e interessante (oltre che impegnativo) cercare di sviluppare nell'arco del raduno allenamenti di buon profilo tecnico senza tralsciare un aspetto agonisitco e di divertimento comunque imprescindibile per ragazzi così giovani. Qui di seguito l'articolo pubblicato sul sito del Comitato Regionale Lombardo e le foto degli staff (Staff Tecnico - in azzurro; Staff Giovani Allenatori - in rosso; Giovani Arbitri - in grigio).

Riscontri decisamente positivi per la spedizione lombarda che ha partecipato al recente Raduno Interregionale Nord svolto a Valenza Po dal 2 al 6 febbraio. A tirare le somme del lavoro effettuato sotto gli occhi del tecnico federale Gaetano Gebbia è Andrea Schiavi: l’RTT della Lombardia ha infatti diretto gli allenamenti che hanno coinvolto i 24 migliori prospetti dell’annata 1997 provenienti da un’ampia area geografica (rappresentate le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto).

Tra i protagonisti del raduno c’erano ben sette prodotti dei vivai “nostrani”: gli orobici Leonardo Bassi, Alberto Norbis e Nicola Savoldelli, i milanesi Manuel Di Meco e Ronaldo Loizate, il varesino Filippo Testa ed il canturino Curtis Nwohoucha. Inoltre tra gli assistenti di Schiavi era presente anche Giorgio Gerosa (il tecnico di Cantù che convidide con Riccardo Cornaghi la guida della selezione 1996), mentre a completare la spedizione c’erano Andrea Manetta di Varese e Sara Canali di Bergamo in rappresentanza delle categorie di giovani allenatori ed arbitri previsti nell’ambito del PQN.
“Il raduno è andato molto bene: si è lavorato in un clima sereno e molto collaborativo, evidenziando un buonissimo livello sia fisico che tecnico – afferma Schiavi - Sul primo aspetto la punta era rappresentata dai 204 centimetri di Pozza di Marostica, ma anche i nostri Loizate, Di Meco e Nwohoucha sono elementi di prima fascia; e comunque vedere ragazzi che a dispetto dei soli 13 anni e mezzo sa esprimersi tecnicamente già molto bene fa ben sperare per il futuro. Con due allenamenti al giorno i ritmi erano molto serrati con le partitelle finali per coronare il lavoro svolto; nel complesso l’esperienza è stata super positiva e super formativa: nel giro di 4 giorni Gaetano Gebbia ha fatto vedere ai ragazzi che tipo di attività e di atteggiamento servono per raggiungere gli alti livelli”.
Il prossimo appuntamento che coinvolge l’annata 1997 sarà quello del torneo “Impariamo Insieme” che dal 26 aprile all’1 maggio metterà in scena i 96 convocati per i raduni interregionali (possibile l’inserimento di qualche altro elemento lombardo nel raduno “suppletivo” che si svolgerà a metà aprile dopo le tappe Centro e Sud).