martedì 25 maggio 2010
A QUANTI ANNI LA PRIMA VOLTA? DOMANDA: INSEGNAMENTO E SFRUTTAMENTO?
Ridotto in clausura nell’eremo Verde Soggiorno di Gualdo Tadino, dove il Settore Giovanile della FIP ci ha relegato a svolgere l’interzona Under 17 d’eccellenza, prendo lo spunto del tanto tempo a disposizione (senza connessione) per aggiornare il Blog con qualche news.
Parlando con alcuni allenatori delle giovanili nei giorni scorsi, dicevo come negli ultimi tempi mi fanno ancora più ridere rispetto a prima gli allenatori che insistono in una programmazione che non tiene minimamente conto della realtà in cui viviamo con le relative esigenze. Mi spiego.
Responsabili di settore giovanili di club famosi (e non) insistono ancora oggi (2010) nel voler dare una programmazione nelle fasce basse, che a detta loro, possa andare incontro a quelli che sono le prerogative strutturale e tecniche di quella età. Non più tardi di qualche settimana fa, proprio al torneo delle regioni svolto a Lignano Sabbiadoro, espressione massima della nostra attività giovanile, l’utilizzo dei blocchi ed il suo graduale insegnamento, per questa categoria, veniva vista sia dal settore che dalla maggior parte del referenti tecnici presenti, come qualcosa di eretico e di non programmabile per ragazzi di categoria Under 15.
Tutto quello che non è uno contro uno per questi allenatori rappresenta il diavolo. Sistemi offensivi più o meno complessi, giochi di lettura con l’utilizzo di collaborazioni, veli, blocchi… non devono e non possono far parte di una programmazione che possa riguardare anche ragazzi di 14 e 15 anni.
Secondo questi illustri personaggi per parlare di blocchi, uscite, collaborazione e tutto quello che è pallacanestro, che nelle altre nazioni europee vede l’alba verso i 12-13 anni, si deve iniziare ad under 17-18!
Ok (mica tanto però ok). Poi guardo la realtà. Accendo la tv e vedo Niccolò De Vico (classe 94, neo sedicenne) che ho avuto la fortuna di allenare in selezione regionale lombarda qualche mese fa, in panchina con la seria A di Biella festeggiare (come un giocatore vero) la salvezza di Biella nello spareggio con Ferrara e penso: ma Luca Bechi quando al primo allenamento della stagione ha chiesto a De Vico di uscire dal loro gioco di doppia uscita, sfruttando a dovere i blocchi di Garri e Pasco ottenendo in risposta una faccia molto perplessa dello stesso De Vico che diceva più o meno: “Blocchi!!???” cosa avrà pensato sulla carriera giovanile di Niccolò fino a quel momento. Probabilmente Bechi si sarà girato verso Federico Danna (suo attuale allenatore) e gli avrà chiesto: “Ma questo no sa cosa significa sfruttare un blocco?”.
Naturalmente esagero… e chiedo scusa alle persone citate per l’esempio riportato, ma rende perfettamente l’idea. Oltretutto con la Lombardia Niccolò un po’ di blocchi gli ha visti, quindi per il caso specifico siamo a posto.
Poi penso a Matteo Imbrò (classe 94) giocatore fondamentale nella stagione di Siena in Serie A/Dil., per non parlare di altri nazionali del 94 o del 93 che per scelta o per necessità sono costretti ad allenarsi con le prime squadre di riferimento e che paragonando formazione con l’impegno assunto non possono che essere svantaggiati da un sistema di giovanili che li tiene nella piscina piccola alta 50 cm. fino a 15 anni, per poi buttarli tutto in un colpo nel’oceano, in mare aperto in balia di onde, corrente, squali ecc, sperando che possano sopravvivere.
No beh, davvero grazie a tutti!
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