lunedì 10 marzo 2008

FINALI NAZIONALI UNDER 14

RIPRISTINO O ABOLIZIONE?? ECCO I PARERI

Ho chiesto un parere alle Società che hanno preso parte alle ultime Finali Nazionali Under 14 a Bormio vinte dal Campus Varese. Ripristinare o abolire questo tipo di attività! Ecco le risposte: (la news si aggiorna appena ricevo pareri...)

Invito tutti a dire la propria cliccando su commenti. Lasciate pure il messaggio. Verrà pubblicato appena possibile.

Massimo Galli (Assistente Crabs Rimini): Fase regionale e poi finali nazionali con due Conference Centro nord e Centro Sud da 16 squadre ognuna (32 squadre qualificate) Per ragazzi di questa età è stimolante e gratificante prendere parte a manifestazioni del genere.

Le vincenti delle due conference poi si incontrano per stabilire la vincente nazionale, partita da giocare prima di un grande evento (esempio: prima della super coppa, o di una partita della nazionale oppure prima di una partita di una squadra nba).

Andrea Villa (Allenatore di Varese): ho preso parte da vice allenatore alle finali nazionali Bam nella stagione sportiva 1999-2000 a Bormio. E' stata una esperienza unica e irripetibile che mi ha formato decisamente come giovane allenatore. Al mio secondo anno di attività non capita spesso di vincere uno scudetto. Ripristinare le finali under 14 dev'essere una necessità più che una possibilità. La necessità è quella di stare al passo con i tempi e visto che le finali c'erano non si capisce come mai sono state tolte facendo un bel colpo di mano alla crescita dei nostri ragazzi appassionati di basket.

Enzo Belloni (Responsabile Settore Giovanile Scavolini Pesaro): La mia personalissima opinione riguardo le finali nazionali per gli Under 14 è: ASSOLUTAMENTE DA FARE!!!!!!
Permette anche alle piccole società di darsi una vetrina ed ai ragazzi di farsi una esperienza importante. La delusione per una partita persa passa con il tempo... mentre i ricordi positivi di una esperienza intensa restano!!
In ultimo forse è meglio andare a fare le finali nazionali (anche se sarebbe meglio che una famiglia non debba sostenere i costi) che partecipate ad un camp. Capisco l'interesse economico che ci sta dietro, ma una Finale Nazionale è un momento unico, irripetibile e storico per la formazione caratteriale, umana e tecnica dei nostri giovani giocatori!!
Enzo Belloni

Mario Fioretti e Stefano Bizzozero (Armani Jeans Milano): L'esperienza delle Finali Nazionali rappresenta un momento molto importante e certamente positivo nella crescita dei giovanissimi giocatori. I ragazzi hanno sicuramente dei vantaggi a prendere parte a delle manifestazioni del genere e il consiglio alla FIP è quello del ripristino di questo evento.

Matteo Cara (Responsabile Settore Giovanile Oleggio): Le Società importanti cercano sempre di partecipare a Tornei Nazionali ed Internazionali con le loro squadre U13 ed U14, a volte anche con gli Esordienti. Anche le Società più piccole quando hanno dei buoni gruppi cercano sempre delle manifestazioni di buon livello per far competere i loro giovani atleti contro squadre di valore. Ritengo che per un gruppo Under 14 sia una bellissima esperienza sportiva e di vita partecipare ad un Torneo d'alto livello "fuori casa". Credo che riproporre le Finali Nazionali per la Categoria Under 14 non sia inutile o diseducativo...

Credo sia giusto riproporre nuovamente le Finali Nazionali Under 14 anche per dare delle soddisfazioni a quelle piccole Società che lavorano bene nelle fasce basse, producendo tanti giovani atleti interessanti, atleti che un giorno forse saranno reclutati da Società importanti. Credo sia giusto anche per ringraziare quei giovani atleti che si allenano quotidianamente insieme al "talentino" della loro Società che un giorno verrà reclutato, permettendogli di lavorare in ogni caso nel modo migliore possibile, anche se è molto più bravo dei suoi compagni.

Sono pro Finali Nazionali Under 14.

Sono però contro all'utilizzo della difesa a zona fino alla Categoria Under 15. Renderei "legale" la difesa a zona solo dall'Under 15 in poi però c'è il solito problema della scarsa preparazione degli arbitri e la loro incapacità (o poca volontà) di riconoscere quando un nostro collega sta facendo il "furbo" andando contro il regolamento e schierando in campo una "finta difesa ad uomo". Come cerchiamo di affrontare questo problema con l'Under 13 possiamo farlo tranquillamente anche con l'Under 14.

Matteo Cara

Gianfranco Ucelli (Play ABC Robur et Fides Varese): Ai miei tempi si chiamavano “Finali Nazionali categoria Allievi d’eccellenza”, ricordo ancora oggi la grande attesa con cui ci si avvicinava a quell’evento.
Il campionato a livello regionale era filato via liscio condito solamente dalle sfide contro Milano, l’avversario per eccellenza, contro Pavia e contro Cantù. Ora, però, c’era la possibilità di sfidare tutte “le più forti d’Italia”.
Ricordo l’interminabile mese di preparazione dove in campo ci si allenava come non mai e in spogliatoio, ogni volta che si pronunciavano “le finali nazionali”, ci si illuminavo gl’occhi.
Per affinare la preparazione avevamo partecipato anche al Torneo Internazionale “Giove”, dove arrivammo in finale, contro il Cibona Zagabria, nonostante il brutto infortunio alla gamba che purtroppo occorse a “Lollo Gergati” e che non gli permise di giocare le imminenti finali.
Finalmente era giunto il giorno della partenza e della prima partita: destinazione BPA PALAS di Pesaro (palazzetto da 12000 posti!!) sfidanti: Roma Monterotondo. Qualche notizia (o forse meglio leggenda!) ci era giunta: si fantasticava su un certo “Fagiani, uno dei più forti giocatori al mondo”. Era buffissimo perché si andava a giocare contro dei ragazzini come noi, ma per il fatto che fossero le finali nazionali e che si giocasse in quel palazzetto si aveva la sensazione di andare incontro a dei marziani imbattibili. I più temuti erano il suddetto Fagiani e Suero della Fortitudo Bologna; come squadra invece si parlava un gran bene della Muller Verona, poi vincitrice della manifestazione.

Sul campo è andata benissimo, peccato solo per la sconfitta in finale contro Verona, fuori dal campo: un’esperienza indimenticabile. Con i miei compagni (anzi i miei amici!) si stava insieme tutto il giorno: c’era il tempo per divertirsi con qualche mattinata al mare, i giri in Risciò o, ad esempio, incollati al televisore a tifare per la vittoria dell’Italia; quello in cui si attendeva la partita e si cercava di stemperare la tensione facendoci forza l’un l’altro (ricordo la mattina della finale le facce di tutti a colazione!); quello delle immense gioie dopo le vittorie e ahimè quello delle delusioni dopo le sconfitte.

Non so se si è capito ma ho solo dei gran bei ricordi di quell’esperienza perché, senza alcun dubbio, è stata una delle prime volte in cui ho capito veramente che cosa volesse dire far parte di una squadra!

Gianfranco Ucelli.

Nessun commento: