mercoledì 26 marzo 2008

BARILA' E GARBOSI IL BASKET STA CAMBIANDO?

EMERGONO LE NUOVE SCUOLE DI PALLACANESTRO


Anche l'edizione numero 29 del Trofeo Garbosi e la numero 4 del Barilà confermano che poche realtà in Italia sanno imporsi sempre e comunque. E' difficile trovare Società che dagli Under 19 fino agli Under 12 abbiano un dominio assoluto delle varie categorie giovanili.

Ogni annata vive di situazioni particolari o contingenti. La dimostrazione più lampante sono le classifiche finali dei vari tornei. Tutte le Società finite sul podio nelle varie categorie, nelle altre fasce d'età non appaiono tra le prime.

Questo segnale a mio parere non è negativo di per se, però è un chiaro sintomo che è difficile primeggiare in tutte le annate, proprio perchè in molti stanno facendo le cose seriamente.
Chi ha il proprio minibasket fatto bene come Varese, ma anche Saronno, Padova, Gorgonzola, Tradate per citare le prime che mi vengono in mente... investono molto in queste risorse, ma questo tipo di attività non garantisce di per se di primeggiare. Allora ci vuole qualcosa in più.

Che cosa può servire veramente per progredire nell'attività giovanile? La risposta non può che essere la creazione delle Scuole di Pallacanestro. Ogni singola Società Sportiva si deve creare al proprio interno un modo per progredire cercando e trovando ogni giorno il miglior modo per farlo con serietà e dedizione. E allora ben vengano manifestazioni come quella appunto del Garbosi o altri eventi speciali che possano dare impulso positivo al movimento.

La qualità però delle persone e degli Istruttori diventa determinante. E allora non mi scandalizzo se non ritrovo più città importanti come Varese e Pesaro tra le protagoniste assolute in tutte le categorie. Assemblare di per se non costituisce un milgioramento.

Il concetto è un po' questo. Tutti i ragazzi in età Scuola Media a Varese vogliono andare alla Scuola Media Dante. Scuola rinomata (sopratutto dalle altre scuole superiori della città giardino) per qualità d'insegnamento ed organizzazione. Ok. Ma i professori che arrivano alla Dante se ci sono venti prime medie non sono altro che gli stessi professori che avrebbero insegnato agli stessi alunni nelle altre scuole della città, se quest'ultimi fossero rimasti nei loro rispettivi quartieri. Di fatto tutti fanno più sforzi (trasferimeti più lunghi - classi sempre più piccole e anguste - orari più compelssi) ma il livello qualitativo dell'insegnamento inesorabilmente si abbassa.

Così forse tra i due colli. Adesso per avere nuovo impulso la città di Varese deve sperare che la Cimberio si svegli un po' fuori per la gestione della sua attività giovanile altrimenti il grigio sarà il colore sociale dei prossimi anni.

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