Nella giornata di giovedì 15 marzo sono andato a trovare presso l'Ospedale Niguarda di Milano (padiglione Carati 4° piano prima stanza a destra) un caro amico nonchè uno degli allenatori che hanno segnato la storia della Robur et Fides e non solo.
A Gianni Asti sono particolaramente legato perchè negli anni nella mia carriera da istruttore giovanile mi ha fin da subito adottato come suo discepolo e mi ha sempre aiutato a crescere come persona prima e come allenatore poi.
Mai una parola fuori posto, mai un gesto che potesse essere male interpretato... sempre disponibile a parlare aiutando qualsiasi persona gli si porgesse davanti. Un vero Signore con la S maiuscola.
Dopo i problemi fisici che ha avuto nella scorsa estate, la situazione adesso che seppur sia migliorata in maniera esponenziale con la risoluzione di quasi tutti i suoi problemi medici, ha lasciato un piccolo problema ad un tallone che non ne vuole sapere di guarire. Questo handicap fisico purtroppo non permette a Gianni di alzarsi e di camminare con continuità.
C'è da dire che la sua stanza al quarto piano al Niguarda traspira pallacanestro. Prealpina in mano, Superbasket sul comodino, foto di squadre della Robur... insomma tutto quello che è necessario per poter respirare ancora in pieno la prorpia passione.
Gianni si è commosso alla mia vista e sono sincero quando dico che mi sono sentito in difetto di non essere mai stato a trovarlo prima di ieri.
A chi leggendo questo messaggio viene voglia di andare a trovare una persona che seppur non assolutamente abbondonato, ha certo bisogno di aiuto e conforto per proseguire con determinazione e caparbietà un percorso di guarigione profondo e significativo... lo faccia senza paura!! Gianni vi aspetta!!
Passerete dieci-quindici minuti di tempo con una persona che non farà pesare assolutamente il suo stato oltrettutto dandovi fiducia per il vostro futuro. Questo è Gianni Asti, questa è la sua indole.
Ci sono persone venute al mondo per fare del bene e per essere sempre all'altezza. Gianni è certamente uno di questi.
1 commento:
Al termine di una giornata un pochino turbolenta sono riuscito a buttare un’occhiata al tuo blog e ho avuto modo di leggere il tuo scritto su Gianni Asti.
Nel corso della lettura ho iniziato a ricordare, e non nascondo un po’ di commozione, una mia cara amica, purtroppo da qualche anno scomparsa, alla quale, ancora molto giovane, un banale incidente stradale scatenò una malattia latente, di cui ora non ricordo il nome, che portò i sui muscoli ad atrofizzarsi progressivamente dalle gambe al petto.
Nel breve, scampata non si sa come, alla atrofizzazione dei muscoli che permettono il movimento del diaframma, si ritrovò immobile in un letto con la possibilità di muovere solamente il capo.
E’ bello per me oggi ricordare i momenti in cui si andava a trovarla, e lasciandola dopo essere stati in sua compagnia per un po’, avvertire che era stata lei, con la sua serenità, con la sua saggezza, con la sua gioia di vivere, a sostenerti e a consolarti. Ti infondeva un senso di forza, di coraggio, ti donava sempre un sorriso, sorriso che vedevi sempre sul suo viso anche quando ti rendevi conto che i dolori di un corpo che la stava abbandonando non le lasciavano tregua.
Concordo con te, nel corso della vita, incontri persone che sono nate per fare del bene, e che qualcuno, chissà per quale disegno, ti fa incontrare. Persone che purtroppo presi dalla frenesia del tempo non riusciamo a volte a vedere, a sentire, e ahimè a ricordare. Grazie per questa sera di avermi fatto ricordare Anna. Ciao GC
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