venerdì 2 aprile 2021

RIFORMA DELLO SPORT: POSSIBILE CHE NON CI SIA NESSUNO CHE DIFENDA UNA LEGGE DI GRANDE SENSO CIVICO?

 


Quindi mi state dicendo, che nonostante io svolga (insieme a qualche altro migliaio di allenatori e istruttori) quattro o cinque ore di allenamento al giorno con i ragazzi delle squadre che alleno, un giorno sì e l’altro pure cerco di migliorare con corsi specifici le conoscenze e competenze per poter essere un istruttore migliore, aiuto la Società con cui collaboro scrivendo articoli e scattando fotografie per il sito internet e i social, sono attento a recuperare i ragazzi che si sono infortunati, gestisco le scadenze e organizzo le visite mediche, mi occupo della gestione dei tesseramenti e di tutte le procedure per le iscrizioni al club, mantengo i rapporti con la Federazione e gli altri club del territorio, mi occupo di reclutamento e a volte mi capita di fare da intermediario con la Società con potenziali genitori sponsor, studio tutti i metodi per migliorare le attività della Società e in questi mesi di pandemia fungo anche da covid manager con tutto il lavoro che ci sta dietro, aiuto i ragazzi più in difficoltà nel rimanere agganciati alla passione ad uno sport, preparo e sperimento progetti sportivi trasversali scolastici, sociali, educativi, formativi, se serve guido i pulmini o accompagno con la mia macchina a casa i ragazzi che non hanno il passaggio, apro e chiudo la palestra pulendo il grosso in spogliatoio quando necessario, ascolto i problemi dei genitori che hanno bisogno di una mano nella gestione dei figli, sono connesso in tempo reale con i gestori delle palestre per meglio organizzare i turni di allenamento e le esigenze di tutti, il sabato e la domenica sono in giro per la regione a giocare le partite di campionato… e potrei andare avanti per ore...

 

Dicevo quindi che nonostante io svolga tutte queste mansioni ci sono dei dubbi che possa essere considerato un lavoratore oppure no?! 

 

Ma in che paese viviamo??

 

Non vi sembra arrivato il momento di aggiungere alla lista dei doveri anche qualche diritto?

 

Minime tutele inail su malattia e infortuni, poter accendere un mutuo avendo in mano un contratto, poter fare domanda di disoccupazione all’Inps per i mesi in cui non sono sotto contratto, poter accedere alla presentazione della domanda del nuovo assegno unico visto le due figlie a carico, versare dei contributi (anche se minimi) che possano servirmi per avere una integrazione alla pensione sociale per la mia vecchiaia, scrivere sulla carta d’identità con fierezza lavoratore sportivo senza che l’impiegato comunale non sorrida.

  

 

In un paese civile tutto questo mi sembra il minimo e spiace molto che non la pensino così le persone che rappresentano le Istituzioni sportive ai vari livelli, spiace che non la pensino così neppure anche la maggior parte dei consulenti del lavoro e tanti dirigenti di Società! Spiace molto che non la pensino così anche tanti miei colleghi. 

 

Pare che qualche politico che nei mesi scorsi si era speso per questa riforma dello sport, ora stia cambiando idea. Ma se la classifica del CIO ci relega molto indietro in cultura sportiva, possiamo almeno farci delle domande su come provare a migliorare questa posizione da terzo mondo?

 

A costo di trovarmi da solo in mezzo al deserto mi sembra utile e corretto aumentare la consapevolezza che quanto fatto fin qui non va bene e non basta.

 

Mi dispiace per chi farà finta di niente leggendo queste righe e non metterà un like per scelta, ma questa volta, la strada per il bene comune, passa inevitabilmente dalla minoranza! 


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