Quindi mi state dicendo, che
nonostante io svolga (insieme a qualche altro migliaio di allenatori e
istruttori) quattro o cinque ore di allenamento al giorno con i ragazzi delle
squadre che alleno, un giorno sì e l’altro pure cerco di migliorare con corsi
specifici le conoscenze e competenze per poter essere un istruttore migliore,
aiuto la Società con cui collaboro scrivendo articoli e scattando fotografie
per il sito internet e i social, sono attento a recuperare i ragazzi che si
sono infortunati, gestisco le scadenze e organizzo le visite mediche, mi occupo
della gestione dei tesseramenti e di tutte le procedure per le iscrizioni al
club, mantengo i rapporti con la Federazione e gli altri club del territorio,
mi occupo di reclutamento e a volte mi capita di fare da intermediario con la
Società con potenziali genitori sponsor, studio tutti i metodi per migliorare
le attività della Società e in questi mesi di pandemia fungo anche da covid
manager con tutto il lavoro che ci sta dietro, aiuto i ragazzi più in
difficoltà nel rimanere agganciati alla passione ad uno sport, preparo e
sperimento progetti sportivi trasversali scolastici, sociali, educativi,
formativi, se serve guido i pulmini o accompagno con la mia macchina a casa i
ragazzi che non hanno il passaggio, apro e chiudo la palestra pulendo il grosso
in spogliatoio quando necessario, ascolto i problemi dei genitori che hanno
bisogno di una mano nella gestione dei figli, sono connesso in tempo reale con
i gestori delle palestre per meglio organizzare i turni di allenamento e le
esigenze di tutti, il sabato e la domenica sono in giro per la regione a
giocare le partite di campionato… e potrei andare avanti per ore...
Dicevo quindi che nonostante io
svolga tutte queste mansioni ci sono dei dubbi che possa essere considerato un
lavoratore oppure no?!
Ma in che paese viviamo??
Non vi sembra arrivato il momento
di aggiungere alla lista dei doveri anche qualche diritto?
Minime tutele inail su malattia e
infortuni, poter accendere un mutuo avendo in mano un contratto, poter fare
domanda di disoccupazione all’Inps per i mesi in cui non sono sotto contratto,
poter accedere alla presentazione della domanda del nuovo assegno unico visto
le due figlie a carico, versare dei contributi (anche se minimi) che possano
servirmi per avere una integrazione alla pensione sociale per la mia vecchiaia,
scrivere sulla carta d’identità con fierezza lavoratore sportivo senza che
l’impiegato comunale non sorrida.
In un paese civile tutto questo mi
sembra il minimo e spiace molto che non la pensino così le persone che
rappresentano le Istituzioni sportive ai vari livelli, spiace che non la
pensino così neppure anche la maggior parte dei consulenti del lavoro e tanti
dirigenti di Società! Spiace molto che non la pensino così anche tanti miei
colleghi.
Pare che qualche politico che nei
mesi scorsi si era speso per questa riforma dello sport, ora stia cambiando idea. Ma se la
classifica del CIO ci relega molto indietro in cultura sportiva, possiamo
almeno farci delle domande su come provare a migliorare questa posizione da
terzo mondo?
A costo di trovarmi da solo in mezzo
al deserto mi sembra utile e corretto aumentare la consapevolezza che quanto
fatto fin qui non va bene e non basta.
Mi dispiace per chi farà finta di
niente leggendo queste righe e non metterà un like per scelta, ma questa volta,
la strada per il bene comune, passa inevitabilmente dalla minoranza!
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