mercoledì 28 agosto 2013
RAFFAELE MARTINI PER SEMPRE CON NOI LA NOTIZIA PIU' BRUTTA. ERA IL 28 AGOSTO DEL 2011
Era la mattina del 28 agosto del 2011 e una telefonata proprio dal suo cellulare mi annunciava la morte di Raffa Martini. Incredibile. Un colpo al cuore, una sensazione strana di impotenza mista a tristezza che per giorni è rimasta viva nel mio cuore e nella mia mente.
Raffa era una persona speciale che da sempre si è occupato degli altri. Soprattutto dei più giovani, ma anche dei suoi coetani e dei suoi amici. Raffa era l'allenatore di Bergamo che meglio di altri ha incarnato il ruolo dell'istruttore evoluto cercando con idee e contenuti innovativi, di migliorare e far progredire una provincia con grande potenzialità ancora inespresse.
Raffa era quello delle "cazziate" a muso duro, ma anche dei grandi rapporti interpersonali con cui costruire il futuro. Raffa era quello che aggiustava tutto quello che vedeva rotto. Raffa era l'amico per la serata giusta, l'allenatore per la squadra da migliorare, il dirigente capace di intravedere le potenzialità e le prospettive giuste.
Raffa se n'è andato troppo presto e non penso che questa ingiustizia possa essere ripagata con nulla al mondo.
La morte di Raffa ha pesato in alcune scelte personali perchè le capacità di Raffa erano anche quelle di dare equilibrio e stabilità a situazioni complicate e complesse.
A due anni esatti dalla morte di Raffaele Martini la sensazione di mancanza e di tristezza è la stessa di quel 28 agosto 2011. Forse adesso ancora più di allora (i primi giorni sembrava perfino uno scherzo) le sue parole, le sue azioni, i suoi atteggiamenti mancano e mancano tanto.
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