mercoledì 19 giugno 2013

L'ECO DI BERGAMO ON-LINE TORNA SUL CASO SCHIAVI
"SCHIAVI E BLUOROBICA: DIVORZIO CHE FA DISCUTERE"


Nuovo articolo sulle mie dimmissioni da Bluorobica pubblicato nell'edizione on-line dell'Eco di Bergamo (QUI). Pubblico volentieri l'articolo e senza nemmeno commentare... magari più avanti.


Articolo da l'Eco di Bergamo versione on-line (martedì 18 giugno):
Che la fine del rapporto tra il responsabile della Blu Orobica, Andrea Schiavi e il sodalizio presieduto da Paolo Andreini desse vita a differenti interpretazioni era, pressoché, annunciato. Del resto, specie, negli ultimi tempi della pur duratura convivenza (la bellezza di nove anni) era venuto meno l'idilio tra il quarantacinquenne tecnico varesino e sopratutto la compartecipata società del numero uno Gianfranco Testa, fresca del passaggio nella Lega due-silver.

“Sponsor” sin dall'inizio di Schiavi, è stato Andreini, lo stesso che ha preso la decisione di interromperne la collaborazione, a detta di molti, sofferta. Quale la ragione del mancato rinnovo del contratto? Secondo i bene informati, Schiavi aveva sottoposto al club di appartenenza un ambizioso progetto ritenuto non alla portata con i costi a bilancio. Ma argomento economico a parte che ha avuto in ogni caso una palpabile incidenza, a deteriorare i rapporti, con la Comark, sono sopraggiunte divergenze di vedute sempre più continue.

Discorso di fondo: le non esaltanti prestazioni in prima squadra di giocatori prelevati, come da specifici accordi, appunto dalle giovanili di Schiavi. Considerazioni queste, però, puntualmente rigettate da Schiavi il quale a buon diritto ha comunque, legittamente posto sull'altro piatto della bilancia i lusinghieri risultati conseguiti ovunque dalle formazioni da lui forgiate. Certo, occorre stabilire se l'obiettivo fosse stato quello di privilegiare titoli e medaglie ad iosa a livello dei vari team oppure di fornire al coach di turno il maggior numero di baby già utilizzabili nelle categorie superiori. L'optimum sarebbe stato di coniugare al meglio l'una e l'altra aspettativa ma pretendere la botte piena e la moglie ubriaca è quasi sempre impossibile in qualsiasi campo.

Arturo Zambaldo


1 commento:

Luca ha detto...

Spero di interpretare bene le opinioni che si intravedono dagli articoli di giornale.

Capita spesso che ci sia un gap da colmare per un giovane uscito dal settore giovanile che vuole inserirsi in una squadra senior.

Per colmare questo "delta" non basta l'allenamento, ma e' fondamentale giocare tanti minuti in campo.

Se questo non fosse possibile e' indispensabile fare esperienza in un altro campionato senior di categoria inferiore, si veda la C regionale fatta da un paio d'anni (ma perche' non cimentarsi in C1 o B2, soldi permettendo?).

Altrimenti si creano giocatori d'allenamento e non giocatori di basket.

In bocca al lupo per tutto.