sabato 20 marzo 2010
"VI SPIEGO COME SI FA A GIOCARE A BASKET" PAROLE E MUSICA DI FABIO ANSELMI (VA 1986)
Ho iniziato ad allenare Fabio Anselmi (detto Ans) quando lui ancora era in tenera età. A tredicianni però, anche se sei giovane, anche se è poco che giochi partite vere, anche se nel minibasket sono bravi tutti..., le doti individuali, la ledearship, il talento nel fare con disinvoltura e con faccia tosta cose facili e meno facili, si riconoscono subito.
E' così è stato. Stagione al Campus Pallacanestro Varese 1999-2000. Primo allenamento: folgorazione. E così con Fabio ogni giocata successiva un qualcosa in più per i quattro anni in cui l'ho allenato.
Fabio da sempre nel corso della sua carriera di giocatore delle categorie giovanili di alto livello ha sempre dimostrato sul campo quello che gli altri dicevano a parole. Grande talento individuale con buoni fondamentali, ottima lettura del gioco con anticipazione nel prevedere quello che succedeva in campo e una bella faccia tosta nel rendere visibile a tutti che non era necessario avvere un fisico "bestiale" per essere tra i migliori. Queste le caratteristiche più sugnificative di una persona non solo con grandi capacità tecniche, ma anche con un cuore grande, viste anche le numerose difficoltà di natura fisica (infortunii) subiti nel corso della carriera.
Nelle immaggini che potete vedere qua sopra un modo di stare in campo e una personalità che nel corso della mia storia di allenatore di giovanili ho potuto riconoscere solo in altre poche persone. Molti sono i bravi giocatori, anche ottimi giocatori, ma l'argento vivo addosso ce l'hanno in pochi. Ecco Fabio era uno di quei pochi.
Grazie anche a Fabio abbiamo potuto vincere due scudetti giovanili (Ragazzi 99-00 e Allievi 00-01) e chissenefrega adesso se di Fabio e di molti altri di quella squadra non c'è traccia nei campi di serie A. A noi che per due anni abbiamo vinto quelle partite importanti, al gruppo che si è sacrificato divertendosi in palestra tutti i giorni dell'anno (tra l'altro al Palanuovo, nemmeno una palestra normale - freddo d'inverno, caldo d'estate) non ci frega nulla della situazione attuale di ognuno di noi, ci interessa invece aver condiviso in quegli istanti delle gioie e dei momenti che rimarranno unici e indelebili oltre che nelle nostra memoria anche nella nostra storia personale, non solo di giocatori e di allenatori ma soprattutto nella nostra storia di persone.
Mi piace pensare che queste stesse persone, grazie anche a questi momenti straordinari, sia sotto l'aspetto sportivo che non, sono diventate certamente migliori di come potevano diventare se non ci fossero stati quei momenti.
Ne sono certo e grazie anche a Fabio, ho potuto (abbiamo potuto) diventare migliori.
Te ne sarò sempre riconoscente Fabio, in bocca al lupo.
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4 commenti:
di questo ragazzo(che non conoscevo) mi stupisce il grande equilibrio nell'andare fuori equilibrio(un po criptico ma non saprei come meglio esprimermi)....
angelo
gia'
Quello che mi domande come mai un ragazzo così bravo a livello giovanile che vince 2 campionati nazionali poi va a finire a giocare in serie D?
diciamo che rompere il crociato due, tre volte non è proprio il massimo per proseguire una carriera ad lato livello.
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