domenica 25 maggio 2008

CLINIC AL PALAZZETTO DI BERGAMO

METODOLOGIA PER I FONDAMENTALI


CLINC COMITATO ALLENATORI NAZIONALI
PALAZZETTO DI BERGAMO 24 MAGGIO 2008


Metodologia dell’allenamento. Cos’è?

Trovare la migliore metodologia è il modo di saper insegnare senza essere di peso!
Molto spesso noi allenatori diciamo anche cose giuste, motiviamo in modo apparentemente corretto, applichiamo il buon senso nelle nostre elucubrazioni… ma spesso non ci accorgiamo di essere pesanti, di rovinare la festa ai nostri giovani giocatori, di tarpare le ali a chi vuole volare. Un buon istruttore allenatore sa che mentre l’allievo è uno che deve imparare, il ragazzo è uno che si vuole divertire.

Trovare il miglior modo per non rovinare la festa a nessuno è il giusto inizio per una carriera da allenatore giovanile di successo.

Quando usare metodo?

Direi sempre. Dall’inizio della stagione fino alla fine, dal primo minuto del mio ingresso in palestra fino a quando torno a casa in ogni allenamento dell’anno.

Se non dimostro metodo e rendo evidente il “non saper fare” perdo credibilità. Perdere credibilità significa non motivare la squadra a seguirti. Di fatto fallimento. Puoi andare avanti. Puoi anche trovare qualcuno che ti segue, ma non potrai raggiungere il massimo per tutti.

Sarò utopista ma dare tutto a tutti nei modi e nelle forme più corrette per chi ci sta di fronte è la nostra missione.

Perché mi conviene usare un buon metodo?

Essere considerati bravi è il secondo passo per valere più di quello che si vale in realtà.

Sappiate che il più delle volte quando arrivate in palestra al primo allenamento la maggior parte dei ragazzi che andate ad allenare si sono già fatti un giudizio su di voi, grazie alle referenze di altri vostri ragazzi o di altri genitori. E’ molto importante quindi avere una buona reputazione.

Insegnare non è sempre trasferire quello che ci hanno insegnato ai corsi o che ho imparato quando giocavo e trasferirlo a tutti quelli che ho in palestra in maniera perentoria e autoritaria, ma è soprattutto saper vedere e capire le reazioni a ciò che propongo, continuando nella metodologia intrapresa, oppure modificandola.

Esempio di diversità di metologia tra:
Esercizio di palleggio classico (cambi di mano frontale sugli spigoli)
1 contro 1 prendersi
Esercizio di passaggio classico (4 angoli con terzo tempo)
4 che prendono gli altri scappano

Se fosse così semplice con il semplice trasferimento di notizie, tutti potrebbero farlo. Invece non tutti hanno lo stesso successo. Perché?

Non ci può essere una buona metodologia se non c’è motivazione all’apprendimento?

Sapere che tipo di squadra dovrò allenare è fondamentale per scegliere la tattica giusta. Motivare il gruppo ad essere e diventare migliori è compito nostro già in fase di programmazione.

Se so che all’interno del gruppo che dovrò allenare ci sono due che sicuramente mi creeranno problemi di gestione e di vivibilità all’interno della squadra, avete due possibilità:
1) eliminare il problema eliminando queste persone (forse ne basta una)
2) non allenare quella squadra

Nelle motivazioni all’apprendimento non ci possono essere scappatoie. O uno è motivato, allora si può costruire, o se non è motivato è difficilissimo trovare escamotage per riuscire nell’impresa di tirare fuori il meglio.

Esempio:
parlando alla squadra: “Ho bisogno velocemente due di voi!” quelli che vengono regalo!

Siamo qui per non essere pesanti, e per far diventare migliori queste persone. Iniziate a dare qualcosa, ne sarete certamente contraccambiati.

Allora cosa fare per far diventare il meglio possibile i ragazzi che alleno?

parlando alla squadra: “Ho bisogno velocemente cinque di voi!” vediamo se corrono?

Che esercizi fare?

Usando metodo costruisco un allenamento:

1° esempio di progressione (tecnica ind.)

1 contro zero (esercizio di ricezione, partenza e conclusione)
- poche ripetizioni (massimo tre) poi cambio esercizio (fondamentali poche cose fatte al massimo) - possono mettere obiettivi di punteggio (esempio 4 canestri di fila)
- inizio sempre con la mano debole (poi lo pretendiamo quindi lo dobbiamo dare prima)
- invento cose non scontate (partenza poi dietro schiena…)
- anche senza cambiare lato uso esercizi simmetrici
- proseguire nella progressione da 1 contro 0 a 1 contro 1
- proseguire nella progressione da 1 contro 1 a 2 contro 2

2° esempio di progressione (Passaggio)

Tic-tac discesa a due, poi al volo, poi dietro schiena…
A coppie uno di fronte all’altro 15 passaggi. Chi ci mette meno
Tic-tac gara di passaggi (una coppia contro l’altra)
A terzetti (tutti con il pallone) passaggi a destra, sinistra, al volo, battuto a terra
A terzetti (uno con tre palloni) passaggi fatti forte, uno in mezzo alle gambe, gli altri in mano
Esercizio dei 10 passaggi – classico (fatelo anche con un palleggio obbligatorio)
4 angoli – 4 contro 4 tutti devono toccare la palla prima di tirare

3° esempio di progressione (Palleggio)

Tutti in fila sulla riga laterale con il pallone distanziati.
Slalom cambiando a ritmo (1 palleggio 1 cambio di mano)
Uguale sotto le gambe - dietro schiena
Dribling pallada una parte uomo dall'altra
Tunnel sotto del compagno fermo (gambe divaricate)
Saltare i compgani sdraiati, chinati...

oppure:

a coppie sulla riga di fondo, quello davanti con due palloni
palleggio simultaneo fino a metà campo e ritorno (correndo)
palleggio alternato - corsa in arrestramento
corsa laterale, saltata, su un gamba sull'altra, sui talloni, sulle punte...
palleggiare colpendo il pallone 1 con il pallone 2
far rimbalzare il pallone 1 in alto sul pallone 2 che tengo con due mani (metà campo e ritorno)
cambi di direzione con due palloni (oppure slalom)
cambio mano frontale pallone 1 dietro schiena pallone 2 (poi cambio)
pallone 1 pallaggiato verso il terreno pallone palleggiato verso il soffitto
pallone 1 palleggio bassissimo, pallene 2 più alto possibile

Esercizi sempre diversi, innovativi, poco scontati e ogni tanto qualche prova.
Tempi di esecuzione. Meglio velocissimo anche magari non fatto perfetto, che perfetto ma lento

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo non sono potuto essere presente.
Sara' disponibile un dvd video del clinic?
L'argomento e' molto interessante soprattutto per uno che ha appena iniziato ad allenare e sta cercando un *buon metodo*.

Qualche domanda:
-dato che difficilmente si avranno in palestra dei ragazzi tutti uguali, si dovrebbe utilizzare un metodo diverso per ognuno di loro?

-gli esercizi di "problem solving" sono piu' stimolanti rispetto agli esercizi classici?

-come faccio a capire se un ragazzo crea problemi perche' e' poco motivato o perche' e' l'allenatore che sbaglia metodo e approccio?

-sull'ultimo punto "Usare meno palloni possibili. Tutti devono stare attenti." la modificherei leggermente in "Usare piu' palloni possibili. Mentre c'e' un esercizio i ragazzi lo provano sul posto guardando quello che succede in campo (meglio che fanno di piu' che di meno: la quantita' e' importante). Appena il coach ferma, tutti stanno attenti e fermi con i palloni."


Ciao,

Luca

Anonimo ha detto...

ciau SPOSINI!!!!!!!!!
siamo le mitiche 3 sorelline gnan...
ke c raccontate di bello???voi ci mancate un sacco!!!!!!!!!
un bacione grande grande...