martedì 15 maggio 2007

VARESE PAUSA DI RIFLESSIONI SULLE GIOVANILI



Sono ormai tra anni che non alleno più a Varese e quindi dovrei essere l'ultimo a parlare di una realtà che alla fine non conosco... o meglio non riconsoco più. Mi spiace però non vedere nessuna (o quasi) squadra di Varese lottare per arrivare nelle prime possizioni in lombardia o per qualificarsi alle finali nazionali.

Nella stagione in corso solo il gruppo 93 del Campus allenato da Giulio Besio avrà con ogni proabilità i numeri per una qualificazione alle finali di Bormio categoria Under 14. Dopo anni in cui Pallacanestro Varese prima, il Campus dopo e la Robur et Fides di contorno sfornavano gruppi sempre competitivi ai primissimi piani delle gerarchie regionali prima e nazionali dopo... la cosa mi lascia parecchio perplesso.

Di certo è impensabile che gli anni d'oro con cinque scudetti in tre anni delle varie annate 84, 86 e 88 del Campus siano la normalità per una città che fa del basket lo sport principale. E anche vero però che il dopo Bosman aveva portato alla ribalta l'ottimo lavoro prodotto dal minibasket della città giardino. Ma ora mi sembra che tutto si sia fermato... che in qualche modo l'abbandono della famiglia Bulgheroni (per anni veri fuatori di un settore giovanile "di stile") abbia prodotto in qualche modo un appiattimento generale, con i risultati evidenti a tutti.

Spero solo per la città di Varese che sia solo un periodo di assestamento dopo molto scossoni avvenuti negli ultimi anni...

Per ora rimane la certezza di tanti giovani messi nelle prime squadre di B/2 e C/1 di Robur e Campus che si stanno facendo davvero largo. Spero anche però che la qualità delle annate degli under 15, 16, 17 e 18 torni di nuovo ad emergere.

E per una struttura davvero eccezionale come quella del Campus mi sembra davvero una questione irrinunciabile!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Già che anni quegl'anni... Grazie alla società e soprattutto a voi allenatori!

Grande Andre, complimenti per tutto quello che stai facendo a Bergamo!
...ho proprio la sensazione che quel di magico che c'era al campus è stato riprodotto e trasferito in terra orobica!